Alla Cúpula dos Povos incontriamo Mariateresa Muraca
Alla Cúpula dos Povos incontriamo Mariateresa Muraca docente nella più grande
Università dell'Amazzonia brasiliana. Con lei parliamo delle donne indigene in
particolare del Quilombo che nasce dalla fuga delle schiavi e degli schiavi che
non si sono volute sottomettere al colonialismo del regime imperialista ed hanno
ricercato dei modi di vita indipendente. Ogni Quilombo ha la sua storia ma si
tratta comunque di comunità di schiave fuggitive che sono riuscite a creare una
lotta con quelle originarie per la riappropriazione della terra contro le
multinazionali soprattutto minerarie. Le popolazioni indigeni non rivendicano la
proprietà della terra anche perchè spesso erano nomadi, ma si parla proprio
della sacralità della terra in una relazione viscerale.
In particolare La Vale è un'industria mineraria pericolosissima nel Parà regione
enorme del Brasile.
Approfondiamo anche l'importanza della lotta delle donne indigene in particolare
di Alessandra Munduruku.
Source - Redazionali Ondarossa
87.9FM a Roma e provincia
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Durata 2h 2m 35s
Scaletta dei contenuti:
Amptek Alex Marenga in voce - Spazio novità #35 (novembre 2025)
Ciuffy Rouge - Space Time mixtape (novembre 2025)
H501L - Il corriere cosmico mixtape (La danza della mente archives, settembre
2015)
Puntata 182 trasmessa sabato 22 novembre 2025 su Radio Onda Rossa 87.9 dalle 21
alle 23.
Broadcasted on Musica Machina radioshow, Radio Onda Rossa 87.9 (Saturday,
November 22, 2025).
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Durata 3h 3m 35s
Decima puntata della seconda stagione di Notturno Elettronico.
Ogni venerdì tre ore di atmosfere ambient, house, techno , acid
scrivici : notturnoelettronico@ondarossa.info
bluesNight267
Durata 1h 12m 50s
Trasmissione sul disco "Stand!" di Sly and the Family Stone, cover e
campionamenti
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Durata 1h 19m 54s
Puntata emozionata, con Richie man outta Irie Sound System Family, il sound
system che tra le campagne ed i calanchi arsi, tra le spiagge del mare nostrum
Ionico e le aspre montagne della terra di briganti lucana è stato e continua ad
essere uno strumento di aggregazione ed una scuola di condivisione.
Processo a Tarek rinviato per impossibilità di videoconferenza dal carcere di
Pescara
Durata 9m 3s
Processo a Tarek rinviato per impossibilità di videoconferenza dal carcere di
Pescara
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Durata 15m 32s
Palestine Action è un'organizzazione che ha portato avanti dal 2020 una campagna
contro la produzione di armi destinate a Israele sul territorio britannico,
molte sono state le iniziative di azione diretta tra cui la più clamorosa nella
sede della Royal Air Force di Brize Norton dove fu lanciata vernice rossa su
alcuni velivoli per questo a luglio il governo ha dichiarato Palestine Action
organizzazione terroristica.
Da quel momento chi già era in carcere carcere ha visto peggiorare le condizioni
di detenzione, in particolare ventiquattro attivist@ arrestati per un'azione
contro la Elbit Systems di Filton, vicino a Bristol, ditta israeliana che
produce armi, queste persone dette Filton24 sono in carcere in attesa di
giudizio e tra loro cinque donne e un uomo sono in sciopero della fame.
Dopo la messa al bando di Palestine Action è iniziata una mobilitazione di massa
per l'organizzazione che ha portato ad oggi a circa 2000 arresti io mi oppongo
al genocidio sostengo PA.
L'approfondimento di oggi affronta le ultime notizie: l'inizio del primo
processo de* filton24, le manifestazioni dei prossimi giorni e il ricorso contro
il bando di Palestine Action.
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Questa mattina si è tenuta l'ennesima udienza del processo ad Anan Yaeesh,
ancora in carcere a Melfi. La prima corrispondenza realizzata quando è iniziato
il presidio sotto il tribunale de L'Aquila il nostro interlocutore sottolinea
una presenza di forze dell'ordine strabordante; nella seconda parte dell'audio
la seconda corrispondenza realizzata intorno alle 11 quando era ormai chiaro che
in aula non era presente nessun ambasciatore e nessun addetto all'ambasciata
d'Israele come invece era stato annunciato. Altresì era iniziata una sceneggiata
insipiente per realizzare un collegamento con l'interno dell'ambasciata e
precisamente da un locale dove campeggiava la bandiera di Israele: una delle
provocazioni e irregolarità che hanno caratterizzato l'udienza.
L'aula era comunque piena di persone a sostegno di Anan che poteva partecipare
solo in video.
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Durata 15m 29s
Oggi, 20 novembre, è bastato un incendio nei padiglioni sfarzosi della zona blu
della COP30 per far scattare l’allarme generale; eppure, mentre ci si affanna
tra incontri, badge e diplomazie pochi sembrano preoccuparsi davvero delle
foreste che bruciano, delle città alluvionate o dei quartieri popolari che
subiscono per primi la crisi climatica. L’attenzione globale si concentra sulle
vetrine istituzionali, ma resta quasi del tutto cieca davanti ai territori dove
l’emergenza ambientale non è un tema da conferenza: è la vita quotidiana.
A partire da qui nasce la CicloLog, progetto che intreccia comunicazione
comunitaria, educazione ambientale e resistenza dal basso, dimostrando che le
risposte alla crisi spesso arrivano prima dai territori che dalle conferenze
internazionali.
Everton della CicloLog e attivo nella zona est di San Paolo, racconta un lavoro
quotidiano che unisce psicologia sociale, informazione indipendente e iniziative
ambientali nelle periferie. La CicloLog combatte il “deserto di notizie”,
distribuisce libri, gestisce orti comunitari e porta prodotti freschi nelle
scuole. Ha creato anche una radio itinerante e un gioco da tavolo che insegna,
in modo collaborativo, come affrontare problemi ambientali reali che colpiscono
i territori marginalizzati.
Nel racconto emerge la tragedia di Samuel Elder, un bambino morto dopo aver
avuto contatto con l’acqua contaminata delle alluvioni del 2025 — un caso
emblematico di razzismo ambientale aggravato dalla mancata prevenzione dello
Stato. Everton denuncia la manipolazione del referto medico e l’ingiustizia
vissuta dalla famiglia.
Ancora una volta vediamo una periferia che non aspetta soluzioni dall’alto: crea
reti, risponde collettivamente ai disastri, denuncia la presenza opportunista di
istituzioni, e rivendica il diritto di definire le proprie politiche ambientali.
Il messaggio è chiaro e familiare: la periferia non è solo la prima a subire la
crisi, ma è anche il luogo dove nascono le risposte più concrete e radicali.
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Durata 1h 30m 23s
Una puntata dedicata a progetti ribelli, autoproduzioni e immaginari femministi
& felini
Abbiamo parlato di e con:
Il Collettivo Redacta che cerca di mettere insieme lavoratori e lavoratrici del
lavoro culturale
Ci eravamo tanto armate — fanzine della Biblioteca Femmista
Manuale felino contro la gentrificazione planetaria — Prinz-Zaum, autoprodotto
Io gatta, tu poco — Prinz-Zaum, autoprodotto
Durata 90' ca