Litio, chi vince e chi perde nella corsa globale all'"oro bianco" che tutti cercano. Anche in ItaliaTutti cercano l' “oro bianco”, il cui impiego cresce del 25% ogni anno. Il
“triangolo del litio” in Sudamerica diventa strategico. Anche in Italia parte la
caccia
La fame di litio del 2025 passa nuovamente per il Sud America. Ma l’appetito per
nuove miniere è tale che la febbre ha raggiunto persino l'Italia. Una corsa
sempre più incalzante: ma per farne cosa? In sostanza, veicolare la transizione
energetica nei settori più disparati, da quello automobilistico a quello
ciclistico, dall’aviazione alla missilistica, al nucleare: per non parlare degli
impieghi legati alla salute, con il litio che serve anche come elemento per i
più usati antidepressivi al mondo. E poi gli oggetti del quotidiano: smalti,
ceramiche, stoviglie, vetri, schermi di computer, tablet, cellulari. E,
soprattutto, le batterie delle auto elettriche.
Wired ha intervistato sul tema Michael Schmidt, funzionario della Dera,
l’Agenzia tedesca dedicata alle risorse minerarie all'interno dell'Istituto
federale per le geoscienze e le risorse naturali, all'ultimo Battery Forum
organizzato a Venezia da Alkeemia. Schmidt ha approfondito molti aspetti del
crescente interesse per il litio:
“Ci sono diverse ragioni" dice. "La transizione energetica richiederà batterie
elettriche e sistemi di accumulo energetici. L'adozione dei veicoli elettrici
crescerà perché molti governi hanno richiesto quote specifiche. L'Ue, ad
esempio, ha vietato la produzione di nuovi veicoli termici a partire dal 2035.
Nelle batterie agli ioni di litio, il metallo non può essere sostituito
facilmente senza sacrificare la densità energetica. Ciò è dovuto alle sue
proprietà chimiche. Pertanto, la domanda futura sarà determinata da evoluzioni
che interessano fattori sia chimici sia normativi”.
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