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Videogiochi pericolosi: Star Stable sotto esame in UE
La Commissione europea e la Consumer Protection Cooperation Network (CPC) hanno chiesto a Star Stable una serie di informazioni su diversi pratiche che violano la legge sulla protezione dei consumatori. La software house svedese deve rispondere entro un mese e comunicare le misure correttive per evitare sanzioni. Dopo aver valutato la risposta fornita dall’azienda svedese, la CPC Network ha identificato quattro pratiche che violano la legislazione UE sulla tutela dei consumatori e che potrebbero essere particolarmente dannose per i bambini: appelli diretti ai bambini nelle pubblicità, spingendoli ad acquistare (o convincendo gli adulti ad acquistare per loro) valuta o oggetti in-game, uso di tecniche di pressione, come acquisto a tempo limitato, per influenzare indebitamente i bambini ad acquistare valuta virtuale o contenuti in-game, mancanza di informazioni chiare e trasparenti, adattate ai bambini, sull’acquisto e l’utilizzo di valuta virtuale in-game che porta i consumatori a spendere di più, incapacità dell’azienda di garantire che gli influencer che promuovono i loro prodotti divulghino chiaramente i contenuti commerciali e non influenzino indebitamente i bambini con le loro tecniche di marketing. Link all'articolo qui
March 26, 2025 / Pillole di Graffio
Chi sta girando la chiave della contemporanea tirannia automatizzata?
Edward Snowden, la gola profonda che nel 2013 ha svelato il programma di sorveglianza di massa organizzato dall’agenzia di spionaggio civile degli Stati Uniti, sosteneva che la macchina della tirannia automatizzata fosse già pronta e che fossimo a un giro di chiave dal suo avviamento. Gli eventi recenti negli Usa sembrano tristemente confermare questa profezia. E in Europa? “Siate dunque decisi a non servire mai più e sarete liberi. Non voglio che scacciate i tiranni e li buttiate giù dal loro trono; basta che non li sosteniate più, e li vedrete crollare, […] come un colosso a cui sia stato tolto il basamento”. Étienne de La Boétie, “Discorso sulla servitù volontaria”, 1576. Giorgio vive a Roma ed è un militante a tempo pieno. Fa parte di un sindacato di base della scuola, è segretario del circolo di uno dei tanti partiti della diaspora della sinistra, è femminista, appassionato praticante dell’inclusione dei suoi allievi con disabilità e non. La sua vita, a parte i rari momenti in cui riposa o in cui si dedica ai suoi genitori molto anziani, è dedicata a cercare di ricostruire quel “tessuto collettivo” in cui è cresciuto, negli anni tra il sessantotto e il settantasette, e che lo ha visto prendere parte poi, giovanissimo, al movimento ecologista e nonviolento dei primi anni 80. Leggi l'articolo di Stefano Borroni Barale
March 13, 2025 / Pillole di Graffio
Fuga dal cloud Usa: perché ora passare a servizi europei è urgente
La dipendenza europea dall’infrastruttura cloud americana solleva preoccupazioni sulla sicurezza. Il Cloud Act permette agli USA di accedere ai dati globali, mettendo a rischio la privacy e la sicurezza nazionale dell’Europa Cinque settimane di Donald Trump e gli europei stanno scoprendo per la prima volta quello che Vasco cantava 46 anni fa: non siamo mica gli americani. E non solo non siamo gli americani, improvvisamente scopriamo che i loro interessi non coincidono con i nostri. E non solo i loro interessi non coincidono con i nostri, presto scopriremo che spesso sono opposti. Indice degli argomenti * La fine dell’alleanza transatlantica e le conseguenze per l’Europa * L’incontro Trump-Zelensky e la vera natura della politica estera americana * Terre rare: l’estorsione di Trump all’Ucraina e il destino dell’Europa * Il problema dell’infrastruttura cloud e la dipendenza europea dagli Usa * Il Gdpr e i fallimenti degli accordi per la protezione dei dati * La soluzione per liberarsi dal cloud americano * Il ritorno all’hosting come alternativa praticabile Leggi l'articolo
March 7, 2025 / Pillole di Graffio
EuroStack: ultima chance per la sovranità digitale europea
L’Europa dipende dalle big tech americane, rischiando la sicurezza nazionale. Servono alternative europee integrate a tutti i livelli dell’infrastruttura digitale. La collaborazione pubblico-privato e l’open source sono fondamentali per costruire l’EuroStack e garantire l’indipendenza tecnologica europea La dipendenza dell’Europa dalle tecnologie digitali americane e cinesi rappresenta una minaccia significativa per la sua sovranità, sicurezza e competitività economica. Per affrontare questa sfida, è essenziale sviluppare un “EuroStack“, un ecosistema digitale integrato che copra tutti i livelli, dai chip alle applicazioni, garantendo così l’autonomia tecnologica del continente. L’Eurostack è un’iniziativa proposta dall’Ucl all’Unione Europea per creare un ecosistema tecnologico indipendente e sovrano, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza da colossi tecnologici stranieri come Alphabet, Amazon, Apple, Microsoft e altri. Questo progetto mira a sviluppare infrastrutture digitali completamente europee, tra cui piattaforme cloud, intelligenza artificiale (AI), reti di telecomunicazione e software, in linea con i valori europei di protezione dei dati personali, sovranità digitale e supporto alle imprese locali. Leggi l'articolo
March 4, 2025 / Pillole di Graffio
Litio, chi vince e chi perde nella corsa globale all'"oro bianco" che tutti cercano. Anche in Italia
Tutti cercano l' “oro bianco”, il cui impiego cresce del 25% ogni anno. Il “triangolo del litio” in Sudamerica diventa strategico. Anche in Italia parte la caccia La fame di litio del 2025 passa nuovamente per il Sud America. Ma l’appetito per nuove miniere è tale che la febbre ha raggiunto persino l'Italia. Una corsa sempre più incalzante: ma per farne cosa? In sostanza, veicolare la transizione energetica nei settori più disparati, da quello automobilistico a quello ciclistico, dall’aviazione alla missilistica, al nucleare: per non parlare degli impieghi legati alla salute, con il litio che serve anche come elemento per i più usati antidepressivi al mondo. E poi gli oggetti del quotidiano: smalti, ceramiche, stoviglie, vetri, schermi di computer, tablet, cellulari. E, soprattutto, le batterie delle auto elettriche. Wired ha intervistato sul tema Michael Schmidt, funzionario della Dera, l’Agenzia tedesca dedicata alle risorse minerarie all'interno dell'Istituto federale per le geoscienze e le risorse naturali, all'ultimo Battery Forum organizzato a Venezia da Alkeemia. Schmidt ha approfondito molti aspetti del crescente interesse per il litio: “Ci sono diverse ragioni" dice. "La transizione energetica richiederà batterie elettriche e sistemi di accumulo energetici. L'adozione dei veicoli elettrici crescerà perché molti governi hanno richiesto quote specifiche. L'Ue, ad esempio, ha vietato la produzione di nuovi veicoli termici a partire dal 2035. Nelle batterie agli ioni di litio, il metallo non può essere sostituito facilmente senza sacrificare la densità energetica. Ciò è dovuto alle sue proprietà chimiche. Pertanto, la domanda futura sarà determinata da evoluzioni che interessano fattori sia chimici sia normativi”. leggi l'articolo Your page content goes here.
January 13, 2025 / Pillole di Graffio
Ue a Meta, 'la moderazione dei contenuti non è censura'
Parigi chiede a Bruxelles di agire contro le ingerenze di Musk Prima Elon Musk, poi Mark Zuckerberg. Quasi una manovra a tenaglia. Il primo destabilizza l'Europa prendendo di mira capi di Stato e di governo nei suoi post e spinge i movimenti di estrema destra, il secondo - sull'onda di una conversione tardiva al trumpismo - si scaglia contro l'eccessiva regolamentazione dell'Unione Europea ed evoca persino la censura. Link all'articolo originale qui
January 9, 2025 / Pillole di Graffio
Public Money, Public Code
Una campagna promossa da FSFE Perché il software creato usando i soldi dei contribuenti non è rilasciato come Software Libero? Vogliamo che la legge richieda che il software finanziato pubblicamente e sviluppato per il settore pubblico sia reso pubblicamente disponibile sotto una licenza Software Libero/Open Source. Se è denaro pubblico (public money), allora dovrebbe essere pubblico anche il codice sorgente (public code). Il codice pagato dalle persone dovrebbe essere disponibile alle persone! Informati sul sito della campagna dove si può firmare la lettera aperta.
November 19, 2024 / Pillole di Graffio
L’Europa futura, meno diritti per più competitività
Nel suo rapporto Draghi dice che non possiamo avere una forte tutela dei diritti fondamentali e allo stesso tempo aspettarci di promuovere l’innovazione. La critica è rivolta in particolare al GDPR, che protegge i nostri dati personali. Ma è una critica senza fondamento. Tra le cause della scarsa competitività delle imprese europee nei settori avanzati dell’informatica, oggi chiamata “intelligenza artificiale”, il rapporto Draghi individua la regolamentazione dell’Unione Europea sull’uso dei dati1. Considerata troppo complessa e onerosa rispetto ai sistemi in vigore nei principali paesi leader, come USA e Cina, tale regolamentazione penalizzerebbe i ricercatori e gli innovatori europei impegnati nella competizione globale. [...] Il senso è chiaro: non possiamo avere una forte tutela dei diritti fondamentali e allo stesso tempo aspettarci di promuovere l’innovazione. Il trade-off è inevitabile, e prepariamoci ad affrontarlo. Ma quali sarebbero gli ostacoli che questa “strong ex ante regulatory safeguard” pone all’innovazione e alla competitività delle imprese europee? Il rapporto Draghi ne individua tre: i) il GDPR impone oneri alle imprese europee impegnate nei settori di punta dell’intelligenza artificiale che le penalizzano rispetto ai concorrenti USA e cinesi; ii) l’applicazione frammentaria e incoerente del GDPR crea incertezza sull’uso legittimo dei dati e iii) questa incertezza impedisce, in modo particolare, l’uso efficiente dei dati sanitari per lo sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale nel settore medico e farmaceutico. Verifichiamo se gli argomenti a sostegno di queste tesi possono reggere a un’analisi un po’ approfondita. Leggi l'articolo di Maurizio Borghi
October 14, 2024 / Pillole di Graffio
Google, Corte Giustizia Ue conferma maxi multa da 2,4 mld per abuso di posizione dominante
La Corte di Giustizia dell'Unione europea ha respinto il ricorso che era stato presentato dal gruppo Alphabet Google contro una maximulta da 2,4 miliardi, che era stata inflitta dall'Antitrust europeo nel 2017 per abuso di posizione dominante nei risultati di ricerca. La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha respinto il ricorso che era stato presentato dal gruppo Alphabet Google contro una maximulta da 2,4 miliardi, che era stata inflitta dall’Antitrust europeo nel 2017 per abuso di posizione dominante. Con un comunicato, la Corte Ue spiega di aver così confermato l’ammenda inflitta a Google per aver abusato della propria posizione dominante favorendo il proprio servizio di comparazione di prodotti. Continua
September 10, 2024 / Pillole di Graffio
Apple deve restituire un tesoro da 13 miliardi di euro: risveglio amaro dopo il lancio di iPhone 16
Secondo le informazioni rivelate dalla Commissione Europea dal 2003 al 2014 l’aliquota pagata da Apple in Unione Europea è stata minima. Come riporta Politico parliamo di percentuali che vanno dall’1% allo 0,005%. Gli accordi erano stati firmati con il governo irlandese, dove la Big Tech aveva deciso di mettere la sua sede europea. La Corte di Giustizia Europea non ha ritenuto validi questi accordi: ora Apple deve restituire tutti gli arretrati. Il tempismo non è dei migliori. A poche ore dal lancio di iPhone 16, Apple si è trovata sulla scrivania dei suoi legali una sentenza attesa da tempo. La Corte di Giustizia Europea ha deciso: Apple dovrà pagare 13,8 miliardi di tasse arretrate in Irlanda. Il motivo? I giudici hanno ritenuto non validi gli accordi fiscali stipulati da Dublino con la Big Tech californiana, accordi che prevedevano una serie di sconti in cambio della scelta dell’Irlanda come sede europea dell’azienda. Questa decisione arriva da un contenzioso lungo dieci anni. Un contenzioso che a lungo è stato condotto da Margrethe Vestager, Commissaria europea per la concorrenza. È lei a commentare questa decisione della Corte di Giustizia: “È stata una vittoria che mi ha fatto piangere perché è molto importante. È molto importante mostrare ai contribuenti europei che ogni tanto si può fare giustizia fiscale”. continua su Fanpage
September 10, 2024 / Pillole di Graffio