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Airbus verso l’addio alle big tech: «Cloud sovrano Ue per i dati»
Il colosso aeronautico prepara una gara da oltre 50 milioni per portare sistemi e dati mission critical su un cloud europeo «digitalmente sovrano» e ridurre i rischi legati al CLOUD Act Usa Airbus vuole mettere in discussione una delle dipendenze più profonde dell’industria europea: quella da Amazon, Google e Microsoft. Lo ha detto la vicepresidente per gli Affari digitali del colosso europeo dell’aeronautica, Catherine Jestin, citata dall’emittente francese Bfm, secondo cui il gruppo starebbe preparando una gara per portare applicazioni e dati «mission critical» su un cloud europeo «digitalmente sovrano», con l’obiettivo esplicito di ridurre l’esposizione a norme Usa come il CLOUD Act (la legge del 2018 che può obbligare i provider cloud sotto giurisdizione americana a consegnare dati che controllano, anche se quei dati sono conservati in Europa). La partita si aprirà all’inizio di gennaio 2026 e vale oltre 50 milioni di euro su un orizzonte fino a dieci anni. * Che cosa vuole spostare Airbus * La gara * Concorrenza e lock-in: la partita europea sul cloud * L’«80/20» di Jestin * Il convitato di pietra (Cloud ACT) * Perché Airbus accelera adesso Leggi l'articolo completo
December 27, 2025 / Pillole di Graffio
“Le Big Tech sono una minaccia per la democrazia”: intervista al prof. Juan De Martin
“Negli ultimi 30 anni i governanti europei hanno rinunciato a controllare le reti chiave per la gestione delle informazioni. Le hanno lasciate in mano ai giganti digitali Usa. Così l’Europa ha perso la sua indipendenza” Intervista a tutto campo di TPI a Juan Carlo De Martin, professore di ingegneria informatica al Politecnico di Torino, autore di "Contro lo Smartphone". Nella conversazione De Martin si esprime non solo sulla computerizzazione del mondo e sul pericolo proveniente dalle Big Tech USA, ma anche sul ruolo che potrebbe avere l'Europa se solo abbandonasse la corsa al riarmo e investisse in ricerca, sviluppo e istruzione. In sostanza: sta agli europei riconoscere che la fase della colonizzazione è finita ed è giunto il momento di riconoscere apertamente che si è chiusa una fase storica e puntare su rapporti il più possibile pacifici e collaborativi con il resto del mondo Leggi l'intervista completa
December 23, 2025 / Pillole di Graffio
Le Dita Nella Presa - Sarà cambiata la musica?
Iniziamo con la multa della commissione europea ai danni di X: leggiamo le motivazioni e cerchiamo di capire se davvero, come alcuni dicono, è cambiata la musica per le Big Tech, con una Unione Europea più interventista. In Irlanda la ICCL apre un procedimento contro Microsoft presso la commissione per la protezione dei dati dell'Unione Europea per la fornitura di servizi all'esercito israeliano, in particolare l'esteso sistema di raccolta di tutte le intercettazioni di tutte le persone a Gaza. Quando la notizia è diventata pubblica, la Microsoft ha interrotto l'accordo (pur mantenendo molti altri legami con Israele). Usare le VPN tutela la vostra privacy? Dipende dalla VPN: il caso di Urban VPN Proxy è, come per tutte le VPN gratuite, negativo. Anna's Archive annuncia un backup completo di Spotify, con 300TB di musica e metadati. Si tratterebbe del più grande archivio pubblico di musica. Notiziole * Nuovi poteri alla polizia di Berlino, soprattutto su tematiche legate all'acquisizione di dati, alla sorveglianza tramite malware, l'uso di bodycam e addirittura la possibilità di usare i dati raccolti in fase di indagine per addestrare l'intelligenza artificiale * In India il governo lancia la app di sorveglianza obbligatoria su ogni smartphone, ma il provvedimento dura 24 ore. * Ennesimo ban in Russia, proibito Roblox; è un altro avanzamento per RuNet, con crescente malcontento * No, l'IA non vi ruberà il lavoro. L'esperimento di far gestire una macchinetta per la vendita di bibite e snack ad un'intelligenza artificiale è un fallimento (per la ditta) su tutta la linea: bibite vendute a zero euro assieme a pesci vivi e cubi di metallo, crisi di identità per l'IA e il licenziamento di un Ceo virtuale * Ennesima frontiera dell'IoT: farsi spiare da dentro la tazza del bagno Ascolta l'audio nel sito di Radio Onda Rossa Your page content goes here.
December 22, 2025 / Pillole di Graffio
La Commissione europea sta per demolire i principi fondamentali del GDPR
Come gradualmente trapelato negli ultimi giorni da vari organi di informazione, la Commissione UE ha segretamente messo in moto una riforma potenzialmente massiccia del GDPR. Se le bozze interne diventassero realtà, ciò avrebbe un impatto significativo sul diritto fondamentale delle persone alla privacy e alla protezione dei dati. La riforma farebbe parte del cosiddetto "Digital Omnibus", che avrebbe dovuto apportare solo adeguamenti mirati per semplificare la conformità per le imprese. Ora la Commissione propone di modificare elementi fondamentali come la definizione di "dati personali" e tutti i diritti degli interessati previsti dal GDPR. La bozza trapelata suggerisce anche di dare alle aziende di IA (come Google, Meta o OpenAI) un assegno in bianco per risucchiare i dati personali degli europei. Inoltre, la protezione speciale dei dati sensibili, come quelli relativi alla salute, alle opinioni politiche o all'orientamento sessuale, verrebbe significativamente ridotta. Verrebbe inoltre consentito l'accesso remoto ai dati personali su PC o smartphone senza il consenso dell'utente. Molti elementi della riforma prevista ribalterebbero la giurisprudenza della CGUE, violerebbero le convenzioni europee e la Carta europea dei diritti fondamentali. Se questa bozza estrema diventerà la posizione ufficiale della Commissione europea, sarà chiaro solo il 19 novembre, quando il "Digital Omnibus" sarà presentato ufficialmente. Schrems: "Si tratterebbe di un massiccio declassamento della privacy degli europei, dieci anni dopo l'adozione del GDPR."
November 14, 2025 / Pillole di Graffio
Perché opporsi alla proposta di legge UE Chat Control
È una proposta di legge UE che obbligherebbe i servizi di messaggistica (come WhatsApp, Signal e Telegram) a scansionare tutti i contenuti delle chat, anche se crittografate, per cercare materiale pedopornografico noto o sconosciuto. Quando ci sarà il prossimo passaggio chiave? Il 14 ottobre, in un incontro tra il Consiglio dell’UE e il Ministro della Giustizia europeo. Si deciderà se portare la proposta ai negoziati finali (trilogo). Sta creando molti timori sulla privacy dei cittadini europei il disegno di legge europeo che obbligherebbe i servizi di messaggistica (come WhatsApp, Signal e Telegram) a scansionare tutti i contenuti delle chat, anche se crittografate, per cercare materiale pedopornografico noto o sconosciuto. COS’È IL CHAT CONTROL? Ciò che è stato soprannominato “Chat Control” mira a introdurre nuovi obblighi per tutti i servizi di messaggistica operanti in Europa di scansionare le chat degli utenti, anche se crittografate, alla ricerca di materiale pedopornografico, sia noto che sconosciuto. Una misura che ha suscitato forti critiche sia tra i ranghi politici che nel settore tecnologico. CRESCE IL PRESSING CONTRO LA PROPOSTA DI CHAT CONTROL Secondo gli ultimi dati provenienti dal sito web Fight Chat Control, molti paesi hanno cambiato posizione dopo l’incontro del 12 settembre e in vista del prossimo, previsto per il 14 ottobre. Leggi la situazione attuale Come opporsi alla legge su Fight Chat Control
October 9, 2025 / Pillole di Graffio
Colonizzati da tech Usa: l’illusione di autonomia di Italia ed Ue
L’Europa continua a confondere addestramento con cultura digitale. La colonizzazione tecnologica americana prosegue indisturbata, mentre di sovranità non resta che qualche slogan buono per i convegni Ci stiamo avvicinando a passi da gigante a quella che Gibson chiama “la singolarità dell’idiozia“, in inglese Singularity of Stupid. Da una parte ci sono quelli che vogliono menare i russi trent’anni dopo il crollo dell’Unione Sovietica, e dall’altra ci sono gli Stati Uniti che non sanno decidere se preferiscono una dittatura o una guerra civile, con una crescente possibilità di ottenere entrambe. In mezzo, c’è una dozzina di tipi oscenamente ricchi e fantasticamente stupidi, che si diverte a bruciare centinaia di miliardi in un culto millenaristico chiamato Intelligenza Artificiale. E poi ci siamo noi delle colonie, sempre pronti a correre dietro all’ultima moda che viene da oltreoceano. Tra i temi affrontati da Vannini nell'articolo, segnaliamo: * ChatControl: quando la sicurezza minaccia la privacy * L’illusione della sicurezza senza privacy * Il grande errore del cloud computing * L’America di Trump: una nuova realtà geopolitica * L’assenza di sistemi operativi europei * L’addestramento mascherato da digitalizzazione * L’illusione dell’intelligenza artificiale Leggi l'articolo completo Oppure ascolta il podcast
September 19, 2025 / Pillole di Graffio
Chat Control: quando la protezione dei minori sfida la riservatezza digitale
Chat Control UE: la nuova proposta di regolamento che rischia di compromettere la privacy digitale. Scansione preventiva dei messaggi per proteggere i minori vs. sorveglianza di massa. Analisi dei rischi e alternative possibili Nell’autunno del 2025 si prepara ad approdare al Consiglio dell’Unione Europea una proposta di regolamento nota con l’appellativo mediatico di “Chat Control” – che, se approvata, ridisegnerebbe dalle fondamenta l’architettura giuridica e tecnica delle comunicazioni digitali. Si tratta di una misura che si presenta formalmente come strumento di contrasto alla diffusione online di materiale pedopornografico e come risposta all’esigenza, difficilmente contestabile sul piano etico e politico, di proteggere i minori nello spazio digitale. L’idea sottesa è quella di obbligare tutti i principali fornitori di servizi di messaggistica, da WhatsApp a Signal fino a Telegram, nonché le piattaforme social, a introdurre sistemi di scansione preventiva dei messaggi, delle immagini e dei file scambiati tra utenti, così da rilevare contenuti potenzialmente illeciti prima ancora che vengano cifrati e trasmessi. Si tratta di un passaggio tecnico che appare marginale ai più – la scansione “lato client” prima della crittografia end-to-end – in realtà contiene la potenzialità di sovvertire la promessa stessa di riservatezza che da sempre sorregge la comunicazione privata. Infatti, in nome di un obiettivo unanimemente condiviso, si rischia di introdurre per la prima volta nella storia giuridica europea un meccanismo normativo che legittimerebbe la sorveglianza preventiva universale delle comunicazioni, non più su base mirata, autorizzata e proporzionata, bensì attraverso algoritmi automatizzati che passerebbero al setaccio miliardi di messaggi quotidiani. Leggi l'articolo
September 10, 2025 / Pillole di Graffio
Le Dita Nella Presa - Antitrust e privacy: i tribunali se ne lavano le mani
Una settimana di sentenze per il mondo della silicon valley, tanto in Europa quanto negli Usa. Nonostante Google prenda una multa da quasi 3 miliardi di dollari per abuso di posizione dominante, non si può lamentare: il "rischio" antitrust è scongiurato, e l'Unione Europea si mostra più tenera del solito. Infatti nonostante negli Usa Google sia riconosciuto come monopolista nel settore delle ricerche sul Web, il giudice ha valutato di dare dei rimedi estremamente blandi, molto lontani da quelli paventati. Ricordiamo che si era parlato addirittura di obbligare Google a vendere Chrome. Anche nell'Ue i giudici sono clementi. Il caso Latombe, che poteva diventare una sorta di Schrems III, non c'è stato: la corte ha dichiarato che il Data Protection Framework è valido, e che quindi la cessione di dati di cittadini Ue ad aziende Usa è legale. È un grosso passo indietro nel braccio di ferro interno all'unione europea tra organismi che spingevano per questa soluzione (la Commissione) e altri che andavano in senso opposto (la Corte di Giustizia). Difficile pensare che i recenti accordi sui dazi non c'entrino nulla. Ascolta l'audio sul sito di Radio Onda Rossa
September 9, 2025 / Pillole di Graffio
Trasferimento dati Ue-Usa: Tribunale Ue salva il Data Privacy Framework. Le prime reazioni
Il Tribunale dell’Unione europea, con sentenza del 3 settembre, ha respinto il ricorso del deputato francese Philippe Latombe diretto ad annullare il nuovo quadro normativo per il trasferimento dei dati personali tra la UE e gli USA. Non si sono fatte attendere le prime reazioni alla sentenza. Il team legale di Latombe ha scelto un ricorso piuttosto mirato e ristretto contro l'accordo sui dati UE-USA. Sembra che, nel complesso, il Tribunale non sia stato convinto dalle argomentazioni e dai punti sollevati da Latombe. Tuttavia, ciò non significa che un'altra contestazione, che contenga una serie più ampia di argomenti e problemi relativi all'accordo, non possa avere successo. Latombe potrebbe anche decidere di appellare la decisione alla CGUE, che (a giudicare dalle precedenti decisioni in "Schrems I" e "Schrems II") potrebbe avere un'opinione diversa da quella del Tribunale. Max Schrems, fondatore di NOYB – European Center for Digital Rights, ha dichiarato: "Si è trattato di una sfida piuttosto ristretta. Siamo convinti che un esame più ampio della legge statunitense, in particolare dell'uso degli ordini esecutivi da parte dell'amministrazione Trump, produrrebbe un risultato diverso. Stiamo valutando le nostre opzioni per presentare tale ricorso". Sebbene la Commissione abbia guadagnato un altro anno, manca ancora la certezza del diritto per gli utenti e le imprese" Leggi l'articolo
September 4, 2025 / Pillole di Graffio
Office365 ci faceva schifo, ma adesso ci piace tanto. La papercompliance della Commissione Europea
Long story short: l'8 marzo 2024 la Commissione Europea, con il supporto dell'EDPB, il Garante Europeo, ha riscontrato una serie di criticità e violazioni, 180 pagine per descrivere minuziosamente le ragioni per le quali office356 fa talmente schifo da non poter essere utilizzato dagli enti, istituzioni e organi dell'Unione Europea. Dopo varie interlocuzioni e modifiche, l'11 luglio l'EDPB ha chiuso l'indagine confermando la risoluzione delle problematiche precedentemente riscontrate. Oggi, 28 luglio, la Commissione Europea ha emanato un comunicato dichiarando la conformità di Microsoft 365 alla normativa in materia di protezione dei dati applicabile (che non è il GDPR ma quasi... qui si applica il regolamento UE 2018/1725) L'EDPS (che non è l'EDPB ma quasi) ha eslamato giubilante: "Grazie alla nostra indagine approfondita e al seguito dato dalla Commissione, abbiamo contribuito congiuntamente a un significativo miglioramento della conformità alla protezione dei dati nell'uso di Microsoft 365 da parte della Commissione. La Corte riconosce e apprezza inoltre gli sforzi compiuti da Microsoft per allinearsi ai requisiti della Commissione derivanti dalla decisione del GEPD del marzo 2024. Si tratta di un successo significativo e condiviso e di un segnale forte di ciò che può essere conseguito attraverso una cooperazione costruttiva e una vigilanza efficace." Cosa è successo? Cosa potrà mai essere accaduto, nel frattempo, per consentire a Microsoft Office365 di entrare trionfante nel valhalla, accompagnato dalla immortale musica di Wagner? Perché non mi sento affatto tranquillo? Beh, forse io non faccio testo... Leggi l'articolo di Christian Bernieri
July 29, 2025 / Pillole di Graffio