La prima metà della trasmissione è dedicata al trasporto "pubblico" a Roma, al
tema della sua privatizzazione e degli effetti concreti che questo causa: dai
"normali" autobus che non passano, alla più sofisticata mancanza di
interoperabilità con i sistemi informativi dell'Atac. Facciamo qualche
considerazione sui meccanismi di privatizzazione e sulla tattica degli
"spezzettamenti".
La seconda metà è invece dedicata alla notizia del recente blackout in Spagna, e
all'accusa che le rinnovabili siano la causa. Cerchiamo di distillare la parte
di verità contenuta in questa informazione, contestualizzandola però con delle
spiegazioni su come funziona, a grandi linee, la rete elettrica e con uno
sguardo anche all'importante precedente del blackout del 2003 in Italia.
Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa
Source - Pillole di Graffio
Segnalazioni su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...
La Commissione irlandese per la protezione dei dati (Dpc) annuncia una multa di
530 milioni di euro a TikTok, accusata di aver inviato illegalmente i dati degli
utenti europei in Cina.
L’accusa dell’autorità è di aver trasferito illecitamente i dati degli utenti
europei in Cina, aumentando per altro le tensioni e lo scetticismo (soprattutto
dei legislatori occidentali) nei confronti di Bytedance, l’azienda di Pechino
proprietaria del social network.
L’importo della multa è superiore alle indiscrezioni che erano trapelate a
inizio mese ed è la terza sanzione più alta di sempre, dopo quelle ad Amazon
(746 milioni) e Meta-Facebook (1,2 miliardi).
Fonte RaiNews.it
Il blackout di Madrid manda un messaggio molto chiaro: attenzione a concentrare
così tante funzionalità e servizi, sia pubblici, sia privati, sullo smartphone.
O più precisamente: attenzione a farlo senza lasciare alternative reali
funzionanti. Perché lo smartphone funzioni, infatti, devono essere soddisfatte
due condizioni: Internet deve funzionare (sia l’accesso wireless, sia
l’infrastruttura complessiva, fatta di cavi, data centers, apparecchiature di
rete e molto altro) e deve esserci elettricità per caricare la batteria (oltre
che per far funzionare Internet).
Invece di riporre una fiducia incondizionata nella nostra capacità di far
funzionare le infrastrutture cruciali con affidabilità totale, quindi,
identifichiamo piuttosto, con pragmatismo, e anche un po’ di umiltà, alcuni
strumenti e servizi di cui è opportuno preservare la versione “analogica”, a
prescindere dalla diffusione delle equivalenti versioni digitali. Senza pretese
di esaustività, vediamo tre esempi: il denaro contante, la radio FM e i
documenti d’identità fisici.
Leggi l'articolo su Il Manifesto
Gancio de Roma, Agenda condivisa della Roma ribelle e autogestita, è un luogo
virtuale autonomo dove inserire e ritrovare eventi e appuntamenti militanti di
Roma e territori limitrofi.
Giovedì 8 maggio 2024 h19 @ LOA Acrobax si terrà la prima assemblea pubblica per
immaginare il funzionamento collettivo di uno strumento che per sua natura ha un
pannello Admin, ovvero un approccio top-down. In altre parole, come rendere
fluido, chiaro e autotutelato un meccanismo corale che permetta di comunicare
alla città e ai territori limitrofi appuntamenti ed incontri che facciamo per
esistere e resistere, riconoscerci e immaginare nuovi orizzonti.
L'agenda è basata sul software Open Source Gancio e non si appoggia o dipende da
nessuna piattaforma proprietaria.
Come spesso accade, l'infrastruttura e il software sono degli aspetti complessi
ma risolvibili grazie alla comunità hacker internazionalista che si e' creata
attorno a questo progetto e altri simili.
Altre info su roma.convoca.la
Puntata del 27 aprile
La prima parte della puntata è dedicata ad analizzare come sta andando la
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, sottolineando le
differenze tra quello che avviene in Cina e in Europa.
Nella seconda parte, alcune notiziole su temi digitali, prevalentemente
riguardanti Google e i suoi problemi con l'antitrust.
Ma non mancano informazioni su quanto avviene in Europa: multe morbide a Meta ed
Apple, esposti sugli eccessi del piracy shield spagnolo, autodifesa digitale
alla commissione europea: forniti cellulari usa e getta e sistemi di schermatura
varia per membri dello staff che visitano gli Stati Uniti... e l'Ungheria.
Ascolta l'audio sul sito di Radio Onda Rossa
Disponibile da maggio 2025 il nuovo romanzo di Agnese Trocchi: Prompt di Fine
Mondo. Come andarono veramente le cose nell’attentato multiplo del 2 marzo 2027
che vide la distruzione dei principali data center statunitensi?
Una gestazione di sei anni, un romanzo di fantascienza ucronica, un viaggio
attraverso le capitali d’Europa e del Sud America, vite che si intersecano ad
alta quota, un archivio digitale in cui distinguere racconti artefatti da
memorie vissute… fino a vedere oltre tutti gli strati.
Cosa successe veramente nell’attentato multiplo del 2 marzo 2027 che vide la
distruzione dei principali data center statunitensi? Scopritelo leggendo Prompt
di Fine Mondo, ma fate attenzione perché è un romanzo ricorsivo! Una spirale
mitopoietica!
Leggi la sinossi e come ottenere il libro sul sito di C.I.R.C.E
Google ha annunciato che non rinuncerà all'uso dei 'cookie' nel suo browser
Chrome, cinque anni dopo aver promesso che li avrebbe eliminati gradualmente. Lo
riportano i media americani.
Nel 2020 Google aveva annunciato l'intenzione di bloccarli, ma da allora il
provvedimento è stato rinviato più volte. E poi di nuovo nel 2022 il colosso
californiano parlava di un passaggio dai cookie a un sistema meno invasivo, in
grado di tracciare preferenze e interessi senza compilare la cronologia di
navigazione.
Nel luglio 2024 il gruppo di Mountain View ha dichiarato che non avrebbe
impedito i cookie per impostazione predefinita, ma avrebbe consentito agli
utenti di disattivarli. "È chiaro che ci sono prospettive divergenti" tra
"editori di contenuti, sviluppatori, autorità di regolamentazione e settore
pubblicitario" sulle possibili modifiche ai cookie, ha scritto Anthony Chavez,
vicepresidente di Privacy Sandbox che si occupa della gestione dei dati
personali per Google.
Fonte Ansa
La Commissione Ue ha multato Apple per 500 milioni di euro e Meta per 200
milioni per violazioni del regolamento sui mercati digitali Dma. Si tratta di
importi relativamente modesti rispetto a multe precedentemente comminate per
simili infrazioni. Possibile che la scelta di Bruxelles di limitare l’ammontare
delle sanzioni sia anche un “segnale” all’amministrazione Trump della volontà
europea di non andare ad uno scontro su questioni commerciali. Il presidente
statunitense ha definito le normae Ue sul settore tecnologici una barriera
commerciale non tariffaria che i suoi dazi reciproci mirano a colpire.
Un’ipotesi formalmente smentita dalla Commissione. “Si tratta di applicazione
delle normative, non di commercio. Sono questioni distinte, completamente
separate. Abbiamo un regolamento e lo stiamo applicando”, ha detto la portavoce
della Commissione europea Arianna Podestà.
Leggi l'articolo
Il libro di Carlo Milani e Davide Fant, edito da elèuthera è leggibile online
sul sito dell'editore, rilasciato in licenza creative commons CC BY-NC-SA
(condividi, riusa allo stesso modo per scopi non commerciali, attribuendo
l'opera all'autore).
I dispositivi digitali oggi più diffusi limitano i nostri spazi di autonomia, ci
sottraggono tempo ed energie, riducono le persone a profili mercificati. In un
contesto del genere è sempre più urgente sviluppare strumenti educativi e
autoeducativi capaci di aprire nuovi spazi di consapevolezza e libertà.
Per ridurre l'alienazione tecnica, la pedagogia hacker ci propone di indagare le
nostre relazioni con le tecnologie, guardando dietro lo schermo per riconoscere
le dinamiche oppressive e sperimentare pratiche di immaginazione liberatoria. È
un approccio critico e creativo che procede per attivazioni grazie alle quali
gli schermi incontrano i corpi, la tecnologia è interrogata anche attraverso
l'arte, il teatro, la poesia, e il gioco torna a essere spazio di emancipazione.
Questa esplorazione invita a costruire relazioni appropriate con il digitale,
rivolgendosi in particolare a chi educa e insegna, a chi si cura della psiche, a
chi fa arte, a chi lavora con la tecnica, ma anche a chiunque sia alla ricerca
di pratiche concrete per decolonizzarsi e abitare la tecnologia con
un'attitudine conviviale.
Leggi il testo intero
"Con l'invenzione e lo sviluppo della televisione, e il progresso tecnico che
rese possibile di ricevere e trasmettere simultaneamente sullo stesso
apparecchio, il concetto di vita privata si poteva considerare del tutto
scomparso. Ogni cittadino, o meglio ogni cittadino che fosse abbastanza
importante e che valesse la pena di sorvegliare, poteva essere tenuto
comodamente sotto gli occhi della polizia e a portata della propaganda
ufficiale"
George Orwell, l'autore del celeberrimo libro distopico 1984 dal quale sono
tratte queste parole, era un ottimista. Pensava che la sorveglianza tramite la
tecnologia sarebbe stata applicata solo a chi fosse abbastanza importante. Oggi,
invece, la sorveglianza tecnologica si applica a tutti, in massa, e per di più
siamo noi utenti a pagare per i dispositivi che la consentono.
Uno di questi dispositivi è il televisore, o meglio la "Smart TV", come va di
moda chiamarla adesso. Sì, perché buona parte dei televisori moderni in
commercio è dotata di un sistema che raccoglie informazioni su quello che
guardiamo sullo schermo e le trasmette a un archivio centralizzato. Non a scopo
di sorveglianza totalitaria, ma per mandarci pubblicità sempre più mirate,
basate sulle nostre abitudini e i nostri gusti. In sostanza, molti televisori
fanno continui screenshot di quello che state guardando, non importa se sia una
serie di Netflix, un videogioco o un vostro video personale, e li usano per
riconoscere cosa state guardando e per suggerire ai pubblicitari quali prodotti
o servizi mostrarvi.
Leggi l'articolo di Paolo Attivisiimo su ZEUS News
Oppure ascolta il podcast