Come gradualmente trapelato negli ultimi giorni da vari organi di informazione,
la Commissione UE ha segretamente messo in moto una riforma potenzialmente
massiccia del GDPR.
Se le bozze interne diventassero realtà, ciò avrebbe un impatto significativo
sul diritto fondamentale delle persone alla privacy e alla protezione dei dati.
La riforma farebbe parte del cosiddetto "Digital Omnibus", che avrebbe dovuto
apportare solo adeguamenti mirati per semplificare la conformità per le imprese.
Ora la Commissione propone di modificare elementi fondamentali come la
definizione di "dati personali" e tutti i diritti degli interessati previsti dal
GDPR. La bozza trapelata suggerisce anche di dare alle aziende di IA (come
Google, Meta o OpenAI) un assegno in bianco per risucchiare i dati personali
degli europei. Inoltre, la protezione speciale dei dati sensibili, come quelli
relativi alla salute, alle opinioni politiche o all'orientamento sessuale,
verrebbe significativamente ridotta. Verrebbe inoltre consentito l'accesso
remoto ai dati personali su PC o smartphone senza il consenso dell'utente.
Molti elementi della riforma prevista ribalterebbero la giurisprudenza della
CGUE, violerebbero le convenzioni europee e la Carta europea dei diritti
fondamentali. Se questa bozza estrema diventerà la posizione ufficiale della
Commissione europea, sarà chiaro solo il 19 novembre, quando il "Digital
Omnibus" sarà presentato ufficialmente. Schrems: "Si tratterebbe di un massiccio
declassamento della privacy degli europei, dieci anni dopo l'adozione del GDPR."
Source - Pillole di Graffio
Segnalazioni su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...
Martedì 18 novembre, ore 18:00 presentazione di PEDAGOGIA HACKER con il gruppo
C.I.R.C.E.
Un’esplorazione su come costruire relazioni più consapevoli con il digitale.
Rivolto a chi educa, crea, si prende cura o semplicemente vuole abitare la
tecnologia con un’attitudine critica e conviviale. Per ridurre l’alienazione
tecnica e sperimentare forme di immaginazione liberatoria.
Tante persone si sentono impotenti di fronte ai sistemi digitali. è ora di
immaginare e creare sistemi che ci piacciono. Tutti possono diventare hacker:
persone curiose che vogliono imparare ad autogestire il potere delle macchine,
insieme.
L'appuntamento è a Via Fontanellato 69, Roma.
L'incontro è uno degli appuntamenti Spaghetti Hacker.
Sabato 6 dicembre, ore 16:30 SERVER RIBELLI — con Giuliana Sorci e Collettivo
BIDA Un percorso nella storia dell’attivismo digitale in Italia: dagli hacklab
nei centri sociali agli hackmeeting degli anni ’90, fino alle nuove comunità
hacker e all’esperienza di mastodon.bida.im.
Con una compagna del Frente Nacional Antiminero parliamo di estrattivismo in
Ecuador. Dopo i "boom" delle banane e del petrolio, il governo Noboa accelera i
progetti legati, stavolta, alle megaminiere. Come ci ricorda Erika, cambiano
soltanto i nomi mentre vediamo impiegate le stesse pratiche di violenza e
sfruttamento dei territori e delle vite considerate sacrificabili: il Plan
Condor diventa Plan Fenix e all'oro nero si affianca l'estrazione ancora più
massiccia di oro e rame. Ma continuiamo a tessere resistenze transnazionali.
Ascolta l'audio dell'intervento
“Il ciberspazio è quel posto in cui si trovano tutti i vostri soldi, a parte il
contante che avete in tasca” era una frase di John Perry Barlow che citavo
spesso a fine anni ’90. Una volta mi invitarono a parlare di digitale a una
piccola conferenza in ambito bancario e mi presi la soddisfazione di dirglielo.
Non mi hanno più chiamato.
Questo per dire che il danaro è già digitale da quel dì, e precisamente dal
1971, quando Nixon fece crollare il sistema della parità aurea e della
convertibilità della valuta in oro. Da quel momento, le banche centrali possono
creare moneta dal nulla, semplicemente mandandola in stampa. Ovviamente,
occorrono delle cautele, perché se un Paese normale stampa troppa moneta, quella
perde di valore, quindi non è una cosa che si fa a cuor leggero. Tranne gli
Stati Uniti, che stampano a destra e a manca perché tanto il dollaro è sempre il
dollaro. Fin che dura.
Cominciamo col dire una cosa: il settore dei pagamenti elettronici è saldamente
in mano americana. E questo oggi è un problema. Perché?
Perché la Corte Penale Internazionale dell’Aja, ha emesso un mandato di cattura
per genocidio contro Netanyahu , Trump si è risentito e Microsoft ha chiuso gli
account prima del presidente, e poi di tutto il personale della Corte.
Il vero problema dell’euro digitale non è un problema tecnico, è un problema
politico: la moneta digitale, senza salvaguardie di un rigore che non abbiamo
ancora mai visto, è il perfetto strumento di sorveglianza di massa.
Articolo completo qui
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Secondo i materiali in possesso dell'agenzia Reuters, una parte rilevante del
fatturato pubblicitario di Meta proviene infatti dalla diffusione di annunci
legati a truffe e prodotti vietati. Nei documenti interni si parlerebbe di circa
16 miliardi di dollari, un decimo del totale.
Tra questi ci sarebbe una nota della società proprietaria di Facebook, Instagram
e WhatsApp in cui si legge che le sue piattaforme mostrano una media di circa 16
miliardi di “scam advertisements” (pubblicità truffaldine) – che mostrano chiari
segni di attività fraudolente. Sette miliardi di dollari di ricavi nel 2024
sarebbero arrivati solo da queste ultime.
Semplicemente utilizzando i dati della Meta Ad Library, l’archivio che contiene
le pubblicità circolate su Facebook e Instagram, i ricercatori avevano
identificato oltre 46mila inserzioni pubblicitarie contenenti farmaci non
approvati e affermazioni sanitarie ingannevoli, comparse sugli schermi degli
utenti europei più di 292 milioni di volte. Come si legge sul report: “Questi
annunci violavano almeno 15 delle norme pubblicitarie e comunitarie di Meta
stessa, includendo deepfake di personaggi famosi, falsi medici o testate
giornalistiche, e affermazioni sanitarie fuorvianti".
Fonte qui
Secondo i materiali in possesso dell'agenzia Reuters, una parte rilevante del
fatturato pubblicitario di Meta proviene infatti dalla diffusione di annunci
legati a truffe e prodotti vietati. Nei documenti interni si parlerebbe di circa
16 miliardi di dollari, un decimo del totale.
Tra questi ci sarebbe una nota della società proprietaria di Facebook, Instagram
e WhatsApp in cui si legge che le sue piattaforme mostrano una media di circa 16
miliardi di “scam advertisements” (pubblicità truffaldine) – che mostrano chiari
segni di attività fraudolente. Sette miliardi di dollari di ricavi nel 2024
sarebbero arrivati solo da queste ultime.
Semplicemente utilizzando i dati della Meta Ad Library, l’archivio che contiene
le pubblicità circolate su Facebook e Instagram, i ricercatori avevano
identificato oltre 46mila inserzioni pubblicitarie contenenti farmaci non
approvati e affermazioni sanitarie ingannevoli, comparse sugli schermi degli
utenti europei più di 292 milioni di volte. Come si legge sul report: “Questi
annunci violavano almeno 15 delle norme pubblicitarie e comunitarie di Meta
stessa, includendo deepfake di personaggi famosi, falsi medici o testate
giornalistiche, e affermazioni sanitarie fuorvianti".
Fonte qui
Nel 2021, Google e Amazon hanno stipulato un contratto da 1,2 miliardi di
dollari con il governo israeliano per fornire servizi avanzati di cloud
computing e intelligenza artificiale, strumenti che sono stati impiegati durante
i due anni di attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. I dettagli del
contratto, noto come Progetto Nimbus, sono stati mantenuti riservati.
Documenti riservati del Ministero delle Finanze israeliano ottenuti dal
Guardian, tra cui una versione definitiva del contratto, e fonti vicine alle
trattative rivelano due richieste vincolanti che Israele ha imposto ai giganti
della tecnologia come parte dell'accordo. La prima vieta a Google e Amazon di
limitare l'utilizzo dei loro prodotti da parte di Israele, anche se tale
utilizzo viola i loro termini di servizio. La seconda obbliga le aziende a
informare segretamente Israele se un tribunale straniero ordina loro di
consegnare i dati del paese memorizzati sulle loro piattaforme cloud, aggirando
di fatto i loro obblighi legali.
I funzionari israeliani incaricati di redigere il contratto avevano previsto la
possibilità che Google e Amazon fossero oggetto di azioni legali relative
all'uso della loro tecnologia nei territori occupati.
Uno scenario che preoccupava particolarmente i funzionari vedeva le due società
ricevere da un tribunale di uno dei paesi in cui operano l'ordine di consegnare
i dati di Israele alla polizia, ai pubblici ministeri o alle agenzie di
sicurezza come parte di un'indagine. Ad esempio, per valutare se l'uso dei loro
prodotti da parte di Israele fosse collegabile a violazioni dei diritti umani
nei confronti dei palestinesi.
Articolo originale in inglese qui
Italiano qui
Diverse comunità accorrono in solidarietà con Gazaweb, il progetto della ONG ACS
che si propone di ripristinare connessione a internet e legami umani nella
Striscia di Gaza.
Lo Scanlendario 2026 è il calendario che mette l'amore per i videogiochi al
servizio del mutuo aiuto. Tutto il ricavato verrà donato ad “Alberi della rete”
di Gazaweb e ACS.
L'edizione di quest'anno propone 12 opere di 12 artiste e artisti del mondo del
fumetto e dell'illustrazione, ognuna dedicata a un classico dei videogiochi:
Zerocalcare, Valeria Cunto, Roberto D'Agnano, Luca Tieri, Fumettibrutti,
Francesco Guarnaccia, Junopika, Matilde Simoni, Matteo De Longis, Fra! Design,
Daw, Daniel Cuello
Tutte le info per ordinare lo Scanlendario sono nel sito
I COBAS Telecom hanno deciso di sostenere direttamente Gazaweb, invitando i
lavoratori di Telecom Italia a donare per sostenere il progetto.
Tutte le informazioni sono nel sito del sindacato
Nella fase di emergenza, durante gli attacchi più feroci di Israele alla
popolazione della striscia di Gaza, Gazaweb ha piantato gli Alberi della Rete.
Si tratta di hot-spot che spuntano nei coni d’ombra delle zone di conflitto e
irradiano segnali WI-FI liberi, accessibili da tuttə.
Quando attecchiscono, gli Alberi della Rete aiutano a connettere Gaza col resto
del mondo, mantengono vivi i legami affettivi e fanno da argine, per impedire
che anche le relazioni umane vengano sradicate dalla guerra.
Una serie di cellulari di ultima generazione consentono il collegamento ai
network internazionali anche con le eSIM, carte sim virtuali che (tramite
l’attivazione di un codice) svolgono le stesse funzioni di una SIMcard
tradizionale. Inviando il codice di attivazione eSIM a chi possiede uno di
questi apparecchi, si possono attivare collegamenti alle reti cellulari egiziane
o israeliane dall’interno della striscia di Gaza. Ciascuno smartphone
equipaggiato con e-sim diventa Hot-Spot.
Per sostenere direttamente il progetto potete andare su Produzione dal Basso
Le allucinazioni nei modelli linguistici sono un problema intrinseco, non un
difetto risolvibile. I tentativi di controllo qualità sui dati richiedono
risorse impossibili da ottenere. L’unica soluzione pratica: assistenti personali
addestrati su dati limitati
I modelli linguistici rappresentano oggi il cuore pulsante – e più fragile –
dell’industria dell’intelligenza artificiale. Tra promesse di precisione e
realtà di caos statistico, si rivelano strumenti tanto affascinanti quanto
pericolosi, specchio fedele delle illusioni tecnologiche del nostro tempo.
L‘insistenza criminale sui sistemi predittivi fallimentari
C’è solo una cosa peggiore della continua serie di disastri inanellata da tutti
i sistemi predittivi nelle pubbliche amministrazioni negli ultimi dieci anni, ed
è la criminale, idiota insistenza a volersene dotare.
Uno vorrebbe parlare di informatica parlando di scienza, bene, allora parliamo
di tre articoli che i ricercatori in intelligenza artificiale hanno tirato fuori
di recente. Ma non temete, non ci mettiamo a discuterli in dettaglio, facciamo
un discorso più generale.
leggi l'articolo di Vannini oppure ascolta il suo podcast (Dataknightmare)
L'industria nucleare sta vivendo una rinascita, spinta da un'enorme crescita
della domanda di energia, mentre le grandi aziende tecnologiche cercano fonti di
energia pulita per alimentare i loro data center.
Google ha annunciato di aver raggiunto accordo con il gruppo americano NextEra
Energy che prevede la rimessa in funzione all'inizio del 2029 della centrale
nucleare Duane Arnold, nell'Iowa, per lo sviluppo delle infrastrutture di
intelligenza artificiale (IA) del gigante californiano.
Si tratta del terzo progetto di riapertura di una centrale nucleare annunciato
di recente, dopo quelli relativi ai siti di Palisades (Michigan) nel 2023 e
Three Mile Island (Pennsylvania) nel 2024, segno della ripresa dell'industria
nucleare dopo decenni senza investimenti significativi negli Stati Uniti.
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