In questi giorni molte testate stanno scrivendo della fine supporto di Windows
10, che è prevista per il 14 ottobre, con toni più o meno catastrofici, e alcuni
utenti si stanno facendo prendere dal panico, in alcuni casi a torto, in altri a
ragione. La visione apocalittica che va per la maggiore parla di 400.000.000 di
computer, che ancora hanno Windows 10, e che da metà ottobre diventeranno una
montagna rifiuti elettronici.
Considerando che un computer portatile (anche se ovviamente non tutti sono
computer portatili, ma vogliamo indicare cifre per difetto) pesa in media poco
meno di due chili, staremmo parlando quindi di almeno 800.000 tonnellate di RAEE
(rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), da aggiungere alle
circa 60-70 milioni di tonnellate che già produciamo (e mal gestiamo) ogni anno,
a livello globale. Questa stima estremamente prudenziale rappresenta già di per
sé uno tsunami di rifiuti tossici, sia per il suo volume, che per la complessità
di gestione che richiedono i RAEE informatici in particolare, i quali hanno
molti più materiali dalla chimica complessa e componenti miniaturizzati di altre
AEE, come lavatrici o televisori.
Sfumature di cui tener conto
Ma prima di rassegnarci all’apocalisse, cerchiamo di mettere un po’ di ordine
tra tutte le considerazioni che si possono fare su questo evento, che è
obbiettivamente molto importante per gli addetti ai lavori, sia in campo
informatico che in campo ambientale, e che solleva numerose questioni legate
proprio alle tematiche dell’economia circolare.
Leggi l'articolo di Reware
Source - Pillole di Graffio
Segnalazioni su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...
Apriamo con una lunga analisi delle Linee guida per l'Introduzione
dell'Intelligenza Artificiale nella scuola. Proseguiamo con un commento sulle
dichiarazioni di Durov; le nuove regole per pubblicare applicazioni su Android.
Infine la rubrica notiziole.
Di Linee guida per l'Introduzione dell'Intelligenza Artificiale nella scuola se
ne è già parlato all'ora di buco, ma ci torniamo sopra per parlare anche degli
aspetti più prettamente tecnologici.
Per la rubrica notiziole
* Israele cede le aziende di malware agli Usa;
* l'ICE, Agenzia che si occupa della deportazione di migranti irregolari negli
Usa fa shopping di prodotti di sorveglianza;
* infine, oggi le comiche, ma al massimo per 2 ore.
Le dita nella presa salterà le prossime due puntate, torniamo Domenica 2
Novembre con una puntata speciale!
Ascolta sul sito di Radio Onda Rossa
Lo Schleswig-Holstein ha completato l'eliminazione di Microsoft Exchange e
Outlook. Adesso tocca a Windows.
Il Land tedesco dello Schleswig-Holstein dopo oltre un anno di lavori ha
completato la migrazione dei suoi sistemi e-mail verso soluzioni open source,
abbandonando Microsoft Exchange e Outlook in favore di Thunderbird e
Open-Xchange. Parte di un piano più ampio di digitalizzazione pubblica basata su
software libero, la transizione ha coinvolto circa 30.000 dipendenti
dell'amministrazione regionale. L'obiettivo dichiarato è ridurre la dipendenza
da fornitori proprietari, migliorare la trasparenza e rafforzare la sovranità
digitale. Il progetto è stato coordinato dal Ministero dell'Economia, della
Tecnologia e della Digitalizzazione del Land, con il supporto tecnico di
Dataport, ente pubblico specializzato in infrastrutture IT.
Il passaggio all'open source non si limita alla posta elettronica. Lo
Schleswig-Holstein ha già avviato la sostituzione di Microsoft Office con
LibreOffice e sta pianificando l'adozione di Linux come sistema operativo
principale per i desktop pubblici.
Leggi l'articolo
Slitta ancora il voto sul provvedimento in discussione da oltre tre anni. Ma la
proposta resta sul tavolo e il 1° gennaio 2026 sarà Cipro, un altro dei Paesi a
favore del «chat control», ad assumere la presidenza di turno del Consiglio Ue.
Questo significa che il tema resta sul tavolo e, anche in caso di un mancato
accordo da qui a dicembre, si continuerà a negoziare anche il prossimo anno.
Il dibattito sul regolamento contro l’abuso sessuale dei minori sarebbe dovuto
entrare nel vivo proprio in questi giorni. Oggi martedì 14 ottobre, gli Stati Ue
avrebbero dovuto chiarire la propria posizione in merito, facendo emergere una
volta per tutte se la proposta ha qualche possibilità di essere approvata oppure
no.
A fermare nuovamente i lavori ci ha pensato il governo tedesco, il cui voto è
considerato decisivo, che si è schierato pubblicamente contro l’approvazione del
regolamento. Un sito creato nelle scorse settimane, e denominato Fight Chat
Control, ha riassunto le posizioni dei diversi Stati membri. Attualmente, dodici
governi hanno appoggiato il «sì» al provvedimento: Bulgaria, Croazia, Cipro,
Danimarca, Francia, Ungheria, Irlanda, Lituania, Malta, Portogallo, Romania e
Spagna. Nove i Paesi contrari: Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia,
Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia e Slovenia.
I sei Stati rimanenti, tra cui figura anche l’Italia, restano indecisi.
Fonte qui
È una proposta di legge UE che obbligherebbe i servizi di messaggistica (come
WhatsApp, Signal e Telegram) a scansionare tutti i contenuti delle chat, anche
se crittografate, per cercare materiale pedopornografico noto o sconosciuto.
Quando ci sarà il prossimo passaggio chiave? Il 14 ottobre, in un incontro tra
il Consiglio dell’UE e il Ministro della Giustizia europeo. Si deciderà se
portare la proposta ai negoziati finali (trilogo).
Sta creando molti timori sulla privacy dei cittadini europei il disegno di legge
europeo che obbligherebbe i servizi di messaggistica (come WhatsApp, Signal e
Telegram) a scansionare tutti i contenuti delle chat, anche se crittografate,
per cercare materiale pedopornografico noto o sconosciuto.
COS’È IL CHAT CONTROL?
Ciò che è stato soprannominato “Chat Control” mira a introdurre nuovi obblighi
per tutti i servizi di messaggistica operanti in Europa di scansionare le chat
degli utenti, anche se crittografate, alla ricerca di materiale
pedopornografico, sia noto che sconosciuto. Una misura che ha suscitato forti
critiche sia tra i ranghi politici che nel settore tecnologico.
CRESCE IL PRESSING CONTRO LA PROPOSTA DI CHAT CONTROL
Secondo gli ultimi dati provenienti dal sito web Fight Chat Control, molti paesi
hanno cambiato posizione dopo l’incontro del 12 settembre e in vista del
prossimo, previsto per il 14 ottobre.
Leggi la situazione attuale
Come opporsi alla legge su Fight Chat Control
Il Garante della privacy ha emesso un provvedimento per bloccare il trattamento
dei dati personali degli utenti italiani da parte della società titolare
dell’app Clothoff: permetteva a chiunque di creare nudi deepfake, anche a
contenuto pornografico, a partire da foto di persone reali.
La decisione del Garante
Con il provvedimento del primo ottobre 2025 il Garante "ha disposto, in via
d’urgenza e con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento
dei dati personali degli utenti italiani nei confronti di una società, con sede
nelle Isole Vergini Britanniche, che gestisce l’app Clothoff".
La limitazione provvisoria al trattamento dei dati degli utenti italiani – si
legge nel provvedimento – durerà il tempo necessario al Garante per lo
svolgimento dell'istruttoria avviata nei confronti della società titolare di
Clothoff.
Leggi l'articolo
L'amministrazione Trump vuole creare un sistema di sorveglianza di massa per
scoprire gli immigrati irregolari analizzando i contenuti sui social media.
L’amministrazione Trump ha previsto di creare un team di sorveglianza che
aiuterà l’ICE (Immigration and Customs Enforcement) a trovare immigrati
clandestini attraverso la scansione dei contenuti pubblicati sui social media.
La scorsa settimana, Apple e Google hanno rimosso dai rispettivi store alcune
app che permettevano di segnalare la posizione degli agenti dell’ICE.
In base ai documenti pubblicati sulla piattaforma per gli appalti, l’agenzia
federale cerca fornitori privati per un programma di sorveglianza. Un team di 28
esperti, che lavorerà nelle sedi dell’ICE in Vermont e Sud California, avrà il
compito di analizzare i contenuti pubblicati su Facebook, Instagram, TikTok,
Reddit, YouTube e altri social media per raccogliere informazioni utili
all’individuazione di immigrati clandestini.
Ovviamente verrà anche utilizzata l’intelligenza artificiale.
Articolo qui
Lunga puntata dedicata ad un racconto, attraverso molti report di 7amleh -
centro di ricerca arabo sui social media - e non solo, dell'uso della tecnologia
da parte di Israele come strumento di oppressione e di genocidio.
Il primo frammento di audio è dedicato al tema della distruzione
dell'infrastruttura di rete; e alle difficoltà di comunicazione delle persone
palestinesi in un contesto di censura che, in più, richiede a chi subisce un
genocidio di performare il ruolo della vittima nei modi richiesti dai social
media.
Proseguiamo con una rassegna delle tecnologie militari che non sarebbero
possibili senza il coinvolgimento delle solite grandi imprese.
Infine, risultati delle campagne di boicottaggio e lotte per fermare i rapporti
tra queste aziende e Israele.
Ascolta l'audio nel sito di Radio Onda Rossa
Presentato durante il DIG Festival di Modena, racconta l'inquietante dietro le
quinte di chi sostiene interi sistemi tecnologici. Ne abbiamo parlato con il
regista, Henri Poulain
L’intelligenza artificiale occupa uno spazio sempre maggiore nel dibattito
contemporaneo. Soprattutto al cinema dove è diventato il prisma attraverso cui
si riflettono le nostre paure, le nostre speranze e le domande più radicali
sull’identità umana, sul controllo della tecnologia e sul futuro della società.
L’AI è diventata un vero campo di battaglia politico e sociale, dove si
incontrano, e si scontrano, questioni economiche, ambientali e legate ai diritti
dei lavoratori. Ancora una volta è il cinema a investigare questo rapporto
complesso, mostrando cosa si nasconde dietro dati, cloud e reti digitali, grazie
al prezioso documentario In the Belly of AI, diretto da Henri Poulain,
presentato durante il DIG Festival di Modena.
Un’opera che smonta l’illusione di un’intelligenza artificiale immateriale e
trascendente, rivelando invece quale prezzo paghiamo quotidianamente per
sostenere interi sistemi tecnologici, infrastrutture che consumano e dilapidano
energia, risorse naturali e vite umane. In the Belly of AI parte proprio da
questo per raccontare la vita lavorativa dei data worker che, secondo un
rapporto della World Bank pubblicato lo scorso anno, si stima che nel mondo
siano tra i 150 e i 430 milioni, e che il loro numero sia cresciuto in modo
esponenziale nell’ultimo decennio.
Leggi l'articolo
Domenica 5 ottobre alle ore 16,30 C.I.R.C.E. condurrà il laboratorio di
Pedagogia Hacker "Giocare o essere giocati" all'interno del Festival
Interferenze Costruttive a Roma.
Molti videogiochi catturano la nostra attenzione al punto da creare forme di
abitudine e assuefazione costruite magistralmente sulle vulnerabilità comuni a
tutti gli umani. In maniera analoga siamo chiamati a partecipare e a contribuire
instancabilmente alle “comunità” digitali, costruite seguendo tecniche di
gamificazione.
Su Instagram, TikTok, Facebook, ogni esperienza di interazione sociale si
trasforma in una complicata gara, con un sacco di punti e classifiche, livelli e
campioni. Conosciamo per esperienza diretta le regole di questi “giochi”: se ci
comportiamo bene, otteniamo molti “like”, strike, notifiche, cioè caramelle
sintetiche per i nostri cervelli (sotto forma di dopamina); se siamo scarsi
rimaniamo a bocca asciutta. Di certo, “vincere” non è mai abbastanza: dobbiamo
sempre lavorare di più, perché il “gioco” non finisce mai…
Durante questo laboratorio analizzeremo le interfacce dei social media per
osservare come ci fanno sentire, ragioneremo sulla differenza tra social media e
social network. Metteremo le mani in pasta per scoprire strumenti FLOSS
progettati per fare rete a partire dai desideri di comunità reali.
3-4-5 ottobre 2025: prima edizione del festival culturale di Radio Onda Rossa
"Interferenze Costruttive" presso il CSOA La Torre, a via Bertero 13, Roma.
Per conoscere il programma delle tre giornate visitare il sito di radio onda
rossa