Venerdì 21 novembre a Roma, in Via della Dogana Vecchia 5, alle ore 17:30, un
incontro organizzato da Scuola critica del digitale del CRS e Forum
Disuguaglianze e Diversità.
* ne parlerà Franco Padella
* ne discutono Stefano Bocconetti, Davide Lamanna, NINA, Michele Mezza, Giacomo
Tesio
* coordina Giulio De Petra
I conflitti contemporanei, dall’Ucraina al Medio Oriente, sono sempre più guerre
digitali, dove le capacità di elaborazione dei dati e l’uso della AI diventano
elementi decisivi sul campo di battaglia. Non si combatte più solo con armi
fisiche: reti, dati e algoritmi sono ormai il sistema operativo della guerra
moderna.
In questo scenario, le Big Tech hanno rafforzato il loro ruolo di fornitori
primari dell’apparato industriale-militare degli USA. Ma mentre i riflettori
restano accesi sul ristretto gruppo FAMAG (Meta, Apple, Microsoft, Amazon,
Google), è un’altra azienda, mediaticamente “minore”, a rappresentare l’esempio
più completo e preoccupante della integrazione tra tecnologie digitali e regimi
di guerra. Una azienda tanto silenziosa quanto potente: Palantir Technologies.
Poco visibile rispetto alle altre, si è già profondamente integrata con gli
apparati di sicurezza e di guerra americani, e si muove nella stessa direzione
in tutti i paesi dell’Occidente. A differenza delle altre aziende, Palantir
preferisce rimanere in penombra: non vende se stessa al pubblico, non fa
pubblicità. Vende potere agli apparati dello Stato. Potere di prevedere, di
controllare, di dominare. E facendo questo, in qualche modo, diventa essa stessa
Stato.
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Source - Pillole di Graffio
Segnalazioni su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...
Martedì 25 novembre dalle 9.00 alle 17.30 a Padova si terrà un convegno
laboratoriale di formazione sul tema dell'Intelligenza artificiale a scuola e di
come viene imposta dalle linee ministeriali. Il convegno è organizzato da CESP
(Centro Studi per la Scuola Pubblica) in collaborazione con CIRCE, Continuity, e
il sindacato di base CUB.
Contiamo di essere numerosi: c’è bisogno di prendere in mano quello che –
calatoci dall’alto senza alcun dialogo, confronto, condivisione, né trasparenza
– è già parte del nostro presente e del nostro orizzonte futuro.
Ci hanno mostrato la BELLA – le “magnifiche sorti e progressive” -, cercheremo
di svelare anche la BESTIA.
Armati di sano “luddismo riparatore”, ci addentreremo nei gangli della
cybermacchina, provando a scoprirne le innumerevoli sfaccettature.
Buon corso aggiornamento!
Più informazioni qui e qui
Lo scorso 18 novembre (intorno a mezzogiorno secondo l'ora italiana) la rete di
Cloudflare ha registrato un'interruzione significativa che ha impedito la
corretta consegna del traffico verso numerosi siti e servizi che utilizzano la
sua infrastruttura. L'incidente è durato complessivamente circa tre ore per il
ripristino principale e fino a sera per la risoluzione definitiva di alcuni
effetti residui. Ha generato errori HTTP 5xx su scala globale e ha reso
inaccessibili piattaforme come X, ChatGPT, Spotify, Zoom, Shopify, League of
Legends e molte altre, inclusi dashboard e API di Cloudflare stessa.
Cloudflare ora ha spiegato quale sia stata la causa di tutto: essa è da
ricondurre a un file di configurazione utilizzato dal modulo Bot Management per
identificare e bloccare traffico malevolo o automatizzato. Questo file viene
generato automaticamente ogni cinque minuti tramite una query su un cluster di
database ClickHouse. Una modifica alle autorizzazioni implementata
progressivamente sul cluster per migliorare la gestione dei permessi ha portato
a un raddoppio improvviso delle dimensioni del file, che ha superato i limiti
gestibili dal software presente sulle macchine responsabili dell'instradamento
del traffico.
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Una persona anonima ha filmato il momento in cui un pezzo di montagna è crollato
su centinaia di persone. Sono immagini agghiaccianti che mostrano il panico e il
caos in una nuvola di polvere. Quando tutto si è concluso, è rimasta la
desolazione, insieme a un bilancio pesantissimo: almeno settanta morti.
Il disastro è successo il 15 novembre in una miniera di rame e cobalto nella
zona orientale della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). È il tipo di
incidente che di solito passa inosservato tra le disgrazie del mondo. Ma allora
perché parlarne? Perché tutto, in questa storia, è scandaloso. E soprattutto
riguarda da vicino anche noi, consumatori passivi.
A estrarre dal sottosuolo congolese le ricchezze indispensabili per produrre i
dispositivi digitali come i nostri smartphone e quelli della transizione
ecologica come i pannelli solari, ci sono grandi aziende minerarie cinesi o
occidentali. Ma anche centinaia di migliaia di singoli minatori, che cercano
fortuna in pozzi abbandonati o non più redditizi. Sono questi minatori che
agiscono “fuori dal sistema” a essere stati colpiti dalla catastrofe di Kalando.
Articolo completo qui
Il Primo Ministro spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato che il suo governo
avvierà un'indagine nei confronti di Meta, proprietaria di Facebook e Instagram,
per una possibile violazione della privacy degli utenti delle sue applicazioni
social.
Come riferisce l'agenzia di stampa Reuters, l'inchiesta nasce da una ricerca
condotta da diversi centri di ricerca internazionali, che hanno scoperto che
l'azienda avrebbe utilizzato un meccanismo nascosto per tracciare l'attività web
degli utenti di dispositivi Android, ha dichiarato l'ufficio di Sánchez in un
comunicato.
«In Spagna, la legge è al di sopra di qualsiasi algoritmo o grande piattaforma
tecnologica», ha affermato Sánchez, secondo quanto riportato nella nota. «E
chiunque violi i nostri diritti ne pagherà le conseguenze».
Il governo ha dichiarato che Meta potrebbe aver violato diverse normative
dell'Unione Europea in materia di sicurezza e privacy, tra cui il Regolamento
generale sulla protezione dei dati (GDPR), la Direttiva ePrivacy, il Digital
Markets Act e il Digital Services Act.
Fonte qui
Quando si parla di tecnologia a scuola, sopratutto tra colleghi, è solo
questione di tempo prima che qualcuno pronunci – con la massima determinazione –
la seguente frase: “Il problema non è la tecnologia X. Basta usarla bene”.
Analisi di una “catchphrase” di gran moda
Di questa frase ( “Il problema non è la tecnologia X. Basta usarla bene”) ne
esistono numerose varianti che sostituiscono la parola “bene” con locuzioni
specifiche, senza variare il significato complessivo. Se la tecnologia in
questione è l’intelligenza artificiale, le varianti più probabili, solitamente,
sono le seguenti: “in modo etico”, “in modo sostenibile” oppure “consapevole” o
ancora “appropriato”.
In tempi più recenti, e soprattutto nei testi ministeriali, spesso queste
varianti appaiono tutte insieme (melius abundare, come nel latinorum di Don
Abbondio): “Basta usarla in modo etico, appropriato, sostenibile e consapevole”.
Il risultato è quello che gli inglesi chiamano "catchphrase". Acchiappa. Diventa
virale. Monetizza, magari. Ma è anche vera?
leggi l'articolo di Stefano Bottoni Barale
Giovedì 20 novembre 2025, al cinema del CSOA Forte Prenestino verrà proiettato
"IN THE BELLY OF AI", il documentario che mostra il lavoro nascosto che fa
funzionare la cosidetta Intelligenza Artificiale.
AvANa & CinemaForte presentano e proiettano su grande schermo "IN THE BELLY OF
AI", I sacrificati dell'IA (Fra 2024) 73', diretto da Henri Poulain
Dietro l'intelligenza artificiale si nasconde il più grande sfruttamento umano e
territoriale del XXI secolo.
Un'analisi approfondita, ben documentata e illuminante sulla nuova rivoluzione
digitale e su ciò che essa comporta in termini di costi umani e ambientali.
Magiche, autonome, onnipotenti... Le intelligenze artificiali alimentano sia i
nostri sogni che i nostri incubi.
Ma mentre i giganti della tecnologia promettono l'avvento di una nuova umanità,
la realtà della loro produzione rimane totalmente nascosta.
Mentre i data center ricoprono di cemento i paesaggi e prosciugano i fiumi,
milioni di lavoratori in tutto il mondo preparano i miliardi di dati che
alimenteranno i voraci algoritmi delle Big Tech, a scapito della loro salute
mentale ed emotiva.
Sono nascosti nelle viscere dell'IA. Potrebbero essere il danno collaterale
dell'ideologia del “lungo termine” che si sta sviluppando nella Silicon Valley
ormai da alcuni anni?
Sul sito del Forte Prenestino tutte le informazioni sulla proiezione
Nella puntata di domenenica 17 novembre intervistiamo Antonio Casilli sul lavoro
nascosto e senza diritti che fa funzionare l'Intelligenza Artificiale; di questi
temi parleremo meglio Giovedì 20 al Forte Prenestino con la proiezione di In the
belly of AI. Segnaliamo alcune iniziative, poi le notiziole: l'Unione Europea
attacca il GDPR per favorire le grandi imprese dell'IA; Google censura video che
documentano il genocidio in Palestina: quali alternative?
Nella lunga intervista con Antonio Casilli, professore ordinario all'Istituto
Politecnico di Parigi e cofondatore del DiPLab, abbiamo parlato del rapporto tra
Intelligenza Artificiale e lavoro: la quantità di lavoro diminuisce a causa
dell'intelligenza artificiale? quali sono i nuovi lavori che crea? come si
situano nella società le data workers, ovvero le persone che fanno questi
lavori? come è strutturata la divisione (internazionale) del lavoro che fa
funzionare l'intelligenza artificiale? è vero che sostituisce il lavoro umano?
Per approfondire questi sono alcuni siti di lavoratori che si organizzano
menzionati durante la trasmissione:
* https://data-workers.org/
* https://datalabelers.org/
* https://turkopticon.net/
* https://www.alphabetworkersunion.org/
Inoltre:
* L'approfondimento di Entropia Massima, sempre con Antonio Casilli
* L'approfondimento di StakkaStakka di Luglio 2024, sempre con Antonio Casilli
Tra le iniziative:
* lo Scanlendario 2026 a sostegno di Gazaweb
* 27 Novembre, alle cagne sciolte, presentazione del libro "Server donne" di
Marzia Vaccari (Agenzia X, 2025)
Ascolta la puntata intera o l'audio dei singoli temi trattati sul sito di Radio
Onda Rossa
Come gradualmente trapelato negli ultimi giorni da vari organi di informazione,
la Commissione UE ha segretamente messo in moto una riforma potenzialmente
massiccia del GDPR.
Se le bozze interne diventassero realtà, ciò avrebbe un impatto significativo
sul diritto fondamentale delle persone alla privacy e alla protezione dei dati.
La riforma farebbe parte del cosiddetto "Digital Omnibus", che avrebbe dovuto
apportare solo adeguamenti mirati per semplificare la conformità per le imprese.
Ora la Commissione propone di modificare elementi fondamentali come la
definizione di "dati personali" e tutti i diritti degli interessati previsti dal
GDPR. La bozza trapelata suggerisce anche di dare alle aziende di IA (come
Google, Meta o OpenAI) un assegno in bianco per risucchiare i dati personali
degli europei. Inoltre, la protezione speciale dei dati sensibili, come quelli
relativi alla salute, alle opinioni politiche o all'orientamento sessuale,
verrebbe significativamente ridotta. Verrebbe inoltre consentito l'accesso
remoto ai dati personali su PC o smartphone senza il consenso dell'utente.
Molti elementi della riforma prevista ribalterebbero la giurisprudenza della
CGUE, violerebbero le convenzioni europee e la Carta europea dei diritti
fondamentali. Se questa bozza estrema diventerà la posizione ufficiale della
Commissione europea, sarà chiaro solo il 19 novembre, quando il "Digital
Omnibus" sarà presentato ufficialmente. Schrems: "Si tratterebbe di un massiccio
declassamento della privacy degli europei, dieci anni dopo l'adozione del GDPR."
Martedì 18 novembre, ore 18:00 presentazione di PEDAGOGIA HACKER con il gruppo
C.I.R.C.E.
Un’esplorazione su come costruire relazioni più consapevoli con il digitale.
Rivolto a chi educa, crea, si prende cura o semplicemente vuole abitare la
tecnologia con un’attitudine critica e conviviale. Per ridurre l’alienazione
tecnica e sperimentare forme di immaginazione liberatoria.
Tante persone si sentono impotenti di fronte ai sistemi digitali. è ora di
immaginare e creare sistemi che ci piacciono. Tutti possono diventare hacker:
persone curiose che vogliono imparare ad autogestire il potere delle macchine,
insieme.
L'appuntamento è a Via Fontanellato 69, Roma.
L'incontro è uno degli appuntamenti Spaghetti Hacker.
Sabato 6 dicembre, ore 16:30 SERVER RIBELLI — con Giuliana Sorci e Collettivo
BIDA Un percorso nella storia dell’attivismo digitale in Italia: dagli hacklab
nei centri sociali agli hackmeeting degli anni ’90, fino alle nuove comunità
hacker e all’esperienza di mastodon.bida.im.