Source - Pillole di Graffio

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DeepSeek! (E Made in China 2025)
Impazza DeepSeek, nuova AI cinese: per gli Usa un nuovo "momento Sputnik. Made in China 2025: per il progetto voluto da Xi è tempo di bilanci. E buon anno del serpente :) Allora: la nuova versione è uscita poco dopo Natale, pare sia all’altezza di OpenAI e affini, è realizzata con solo una parte dei chip (ad esempio quelli Nvidia) bloccati dagli Usa verso la Cina. E fa parlare di sé come la prima forma di AI che riporta in qualche modo all’AGI (Artificial General Intelligence) specie la release R1. Insomma in ogni caso un po’ tutti hanno detto la stessa cosa: DeepSeek ha colmato un divario. E per gli Usa è arrivato un altro “momento Sputnik”, quello nel quale ci si rende conto che un competitor è più avanti (come capitò nel caso dello Sputnik sovietico, appunto, o come capitò alla Cina dopo la vittoria delle AI di Google contro il campione del mondo di go, allora si parlò di momento Sputnik, ma per la Cina) Ora, ci sono molti tecnicismi al riguardo ma non solo perché DeepSeek ha segnato l’inizio di una nuova era nell’AI cinese, quella del risparmio: “DeepSeek è stato rapidamente soprannominato il "Pinduoduo dell'IA" e altri grandi giganti della tecnologia come ByteDance, Tencent, Baidu e Alibaba non hanno potuto trattenersi, tagliando i prezzi uno dopo l'altro. Una guerra dei prezzi per i modelli di grandi dimensioni in Cina era imminente”. E a differenze di aziende di stato “che bruciano soldi, in sussidi, DeepSeek è redditizia”. Vediamo intanto di cosa stiamo parlando. DeepSeek è un'azienda cinese di intelligenza artificiale che sviluppa modelli linguistici di grandi dimensioni open-source. L'azienda è finanziata esclusivamente dal fondo speculativo cinese High-Flyer. Sia DeepSeek che High-Flyer hanno sede a Hangzhou, Zhejiang. DeepSeek è stata fondata nel maggio 2023 da Liang Wenfeng, un ex studente dell'Università di Zhejiang che ha iniziato a fare trading durante la crisi finanziaria del 2007-2008. Leggi tutto
January 27, 2025 / Pillole di Graffio
Piccola storia ignobile: come funziona l’informatica fuori dai seminari sull’AI che proietta la PA nel futuro
1. Un ministero X decide di rifare il “portale” del suo dipartimento Y e la sua parte riservata ai dipendenti, che sono due oggetti separati anche se i contenuti sono gli stessi. Perché lo vuole rifare? Perché usa un software vecchio e perché ci sono i soldi del PNRR da spendere. Perché, pur avendo una struttura informatica interna, non l’ha fatto in passato? Perché ci hanno provato e non sono stati capaci. Quindi incarica un Grande Fornitore di Soluzioni, che ha tutte le caratteristiche di solvibilità, certificazioni, assicurazioni, le cravatte giuste etc. Solo che il Grande Fornitore ha molti bravissimi commerciali e molti ragazzetti sottopagati, quindi non è in grado nemmeno di capire il problema. Allora chiama un Medio Fornitore, che ha meno certificazioni eccetera ma almeno ha competenze tecniche su “portali”. Il Medio Fornitore accetta perché anche se il GF si è preso la metà dei soldi, il budget è ancora interessante. Solo che se non ha personale qualificato per quello specifico software. Lo sa, ma accetta lo stesso. Allora va alla fiera dell’este e trova un topolino, cioè una micro impresa che invece su quel software (senza nessuna certificazione) un po’ di esperienza ce l’ha. Gli promette un decimo del totale, ma per la microimpresa sono bei soldi lo stesso. Leggi tutta la storia
January 24, 2025 / Pillole di Graffio
Bezos, Pichai e poi Zuckerberg: i tecno-miliardari in prima fila da Trump
«Solo gli imprenditori sanno cosa c’è nella salsiccia: come funzionano sistemi tecnici complessi. Per questo gli industriali sono i più adatti a fissare le regole per la tecnologia». Così il 20 dicembre a Mar-a-Lago Tarek Waked, capo di Type One Ventures, sintetizzò il senso dell’incontro tra imprenditori, tecnologi e funzionari del futuro governo Trump intitolato dal promotore, il nuovo zar dell’intelligenza artificiale, David Sacks, «America First: il futuro di tecnologia, AI e spazio». I capi di big tech che ieri hanno reso omaggio a Donald Trump alla cerimonia del giuramento vengono descritti come genuflessi davanti al nuovo potere politico. In realtà, però, loro — o, meglio, alcuni di loro — «sono» il nuovo potere politico. E non si tratta solo di Elon Musk, ormai presenza fissa al fianco del nuovo presidente con la missione di ridisegnare uno Stato più «magro» ed efficiente: mentre i capi di Amazon, Apple, Microsoft, OpenAI, Google, saltano sul carro del vincitore per non essere lasciati indietro (o rischiare punizioni), e Mark Zuckerberg (Meta-Facebook) compie acrobazie ancor più spregiudicate alla ricerca di un posto al tavolo della rivoluzione tecnologica da portare nel cuore dello Stato e del sistema politico, l’occupazione dei centri nervosi del governo e delle agenzie federali è già iniziata. Link all'articolo originale qui
January 22, 2025 / Pillole di Graffio
Cile 1973: il golpe dell'intelligenza artificiale. Intervista ad Andrea Cerroni
L’11 settembre 1973 viene rovesciato il governo di Salvador Allende. L’episodio segna storicamente l’ascesa del neoliberismo. Insieme al colpo di stato politico, però, ve ne è stato un altro che ha segnato la storia dell’informatica e che ha portato all’attuale sviluppo dell’Intelligenza Artificiale secondo una direzione determinata da un preciso apparato politico-economico-militare-culturale. Ne parliamo con il professore Andrea Cerroni, docente all’Università Bicocca di Milano, che, da sempre, approfondisce questi e altri temi e che ci ha spiegato la correlazione tra Salvador Allende e l’informatica. Storicizzare, criticizzare, conoscere sono, oggi, le armi fondamentali per scalfire la retorica che avvolge sia il neoliberismo sia la tecnologia digitale e decostruire la loro capacità di imporsi “ontologicamente”, come necessità e dato di fatto incontrovertibile, inibendo la possibilità di immaginare altro: altre strade, altre soluzioni, altri digitali, altre società. Abbiamo incontrato il professore Andrea Cerroni, docente all’Università Bicocca di Milano, che, da sempre, approfondisce questi e altri temi e ci ha spiegato la correlazione tra Salvador Allende e l’informatica. Che cosa lega IA e neoliberismo; per quale motivo è stato modificato il titolo di uno dei testi più importanti della cibernetica cancellando l’originale “uso umano degli esseri umani”; come è possibile ipotizzare una “tecnologia umanistica”, che da Dante arriva ad Adriano Olivetti (che ha inventato il primo PC della storia). Cerroni ci fa anche una raccomandazione: chiamiamola “Artificial Intelligence, perché nella traduzione italiana si perde il collegamento con i Servizi (segreti o meno)”. Leggi l'intervista
January 22, 2025 / Pillole di Graffio
Le oscure forze (e i pericoli) dietro alla recente passione di Donald Trump per le criptovalute
I piani di Trump ricalcano le strategie messe a punto dal Bitcoin Policy Institute e dal Satoshi Action Fund che ha profondi legami con il Koch Network, un consorzio di società petrolifere e chimiche che ruotano attorno alla famiglia Koch [...] Un’indagine del sito di inchiesta statunitense The Lever ha ricostruito l’opaca rete di interessi che spingono per la svolta monetaria digitale della nuova presidenza. A delineare e sostenere la nuova linea trumpiana sono, in particolare, attivisti di destra espressione dell’industria dei combustibili fossili che puntano ad uno smantellamento delle normative ambientali che sia il più radicale possibile. Come noto, il sistema bitcoin consuma immensi quantitativi di energia. I soli “minatori” presenti negli Stati Uniti utilizzano 70 tetrawattora in un anno, tanto quanto l’intero stato del New Jersey. Ciò significa anche un aumento dei costi, in diverse aree del paese le bollette sono salite di circa 8 dollari in media a causa dell’energia chiesta dall’industria delle cripto. Leggi l'articolo
January 20, 2025 / Pillole di Graffio
La proprietà aperta e i suoi nemic: suicidi eccellenti nella Silicon Valley
La proprietà aperta e i suoi nemici: suicidi eccellenti nella Silicon Valley Di Rattus Norvegicus Considero il recente (presunto) suicidio del programmatore indiano ventiseienne Suchir Balaji, un giovane che aveva alle spalle quattro anni di lavoro presso il centro di ricerca di OpenAI, un evento di una tale gravità da richiedere un ripensamento in merito al ruolo svolto dalla proprietà intellettuale negli ultimi quarant’anni, sia all’interno della produzione informatica e di rete sia, più in generale, nell’ambito dei complessi rapporti che questa peculiare forma di proprietà privata ha stabilito con la libertà di opinione, con il diritto di accesso all’educazione e alla formazione, con la cooperazione internazionale allo sviluppo e, per estensione, con tutti i principali pilastri del diritto nelle democrazie liberali, quelli che i paladini del libero mercato continuano a invocare nei loro discorsi pubblici sebbene nelle realtà non se ne veda più traccia da moltissimo tempo. Ian Murdock (la cooperazione) Aroon Swartz (la condivisione) Suchir Balaji (la contraddizione) Leggi l'articolo
January 18, 2025 / Pillole di Graffio
Unità Linguaggi Artificiali, Laboratorio Popolare Condiviso di Machine Learning
Spesso succede che l’avvento di nuove tecnologie sia accompagnato da paure e catastrofismi, e così succede anche per gli sviluppi degli ultimi anni delle tecnologie di Machine Learning, che oggi va di moda chiamare “Intelligenza Artificiale”. Ma le reazioni emotive vanno sempre approfondite, a costo di trovarsi alla mercé di interessi manipolatòri: le big tech companies sono molto motivate a far pensare che si tratti di tecnologie pericolosissime che solo loro possono gestire e controllare (magari con tanto di eccezioni legislative), e contemporaneamente usano questo piano emotivo come distrazione dalle considerazioni sull’utilizzo delle tecnologie nel contesto sociale. Non facciamoci distrarre, è invece necessario studiare e capire limiti e potenzialità del Machine Learning, così come con qualunque altra tecnologia. Ma condurre questo tipo di ricerche in proprio in questo caso è complicato e dispendioso, per via dei necessari requisiti software e hardware. Il collettivo Autistici/Inventati vuole cambiare questo stato di cose! Per questo movito ha realizzato un Laboratorio Popolare Condiviso di Machine Learning, offrendo hardware con relativi ambienti software preparati per il ML a gruppi e progetti selezionati, a costo zero. Leggi tutto sul sito
January 17, 2025 / Pillole di Graffio
La letizia del dilettantismo. Avvocature e tecnologie
Persone abili nell'avvocatura possono smontare tutte le argomentazioni degli “esperti". Per estinguere non il valore dell'esperienza, bensì l'asimmetria di potere di chi si pretende esperto. Servono tutte le capacità, e mescolarle fra loro, con la letizia del dilettantismo. È da poco in libreria una raccolta di brevi saggi di Paul K. Feyerabend (1924-1994), Conoscenza e libertà. Scritti anarco-dadaisti. Non nascondo la mia ammirazione per Feyerabend, filosofo della scienza inviso all’accademia e la cui eredità è andata dispersa, infranta sugli scogli del dogmatismo, delle politiche identitarie, delle “verità” urlate perché “oggettive”. Feyerabend è stato un libero pensatore. Ho cercato più volte di imitare il suo stile, ad esempio il suo ricorso a brevissimi riassunti in calce ai capitoli della sua opera più nota, Contro il metodo (Against the method, 1975), una sorta di “TL; DR” (Too Long; Didn’t Read) che mi risuona molto: offrire a chi legge una panoramica svelta, ma non grossolana, di quel che troverà nel capitolo. Soprattutto, trovo magnifico il fatto che fa ridere, è molto divertente, è intriso di un umorismo affilato ma solidale, non sarcastico e non ironico: umoristico. Una delle argomentazioni che più mi ha colpito nella raccolta, che si potrebbe definire “avvocature e tecnologie”, riguarda la capacità della pratica dell’avvocatura (quando esercitata nel senso anarco-dadaista propugnato da Feyerabend) di smontare il “sapere degli esperti”. Non solo il re è nudo, ma l’esperto è nudo, come diceva Brian Martin, studioso delle nocività degli esperti all’Università di Wollongong e vecchio amico; e chiunque può vederlo. Leggi l'articolo completo di Carlo Milani
January 17, 2025 / Pillole di Graffio
I monopoli ai tempi del complesso militare-digitale
Il nuovo capitalismo è incardinato sul complesso militare-digitale che fonde gli interessi delle cosiddette Big Tech (Alphabet, Amazon, Apple, Meta e Microsoft più Space X e Palantir) e l’apparato militare e di sicurezza Usa. Una polarizzazione del potere monopolistico delle piattaforme che favorisce l’intensificarsi dei conflitti. Non c’è molto da stupirsi se, a meno di 24 ore dalla visita lampo di Giorgia Meloni a Mar-a-Lago (residenza privata di Donald Trump in Florida), Elon Musk abbia presentato il conto ricordando il (probabile) accordo tra la sua Space-X e il governo italiano. Per accedere ai servizi satellitari a orbita bassa Starlink che stanno rivoluzionando il settore aerospaziale nel dominio civile e, soprattutto, in quello militare, il governo sembrerebbe in procinto di trasferire a Space-X un miliardo e mezzo di euro. Così facendo, legherebbe l’Italia a doppio filo (rendendola tecnologicamente dipendente e verosimilmente permeabile per quanto riguarda le informazioni critiche che ribalzerebbero tra i satelliti di Musk) a uno dei principali esponenti del capitalismo digitale contemporaneo. leggi l'articolo di Dario Guarascio
January 17, 2025 / Pillole di Graffio
La Corte d’Appello Usa ribalta le regole sulla neutralità della rete: una vittoria per i privati
La recente decisione di una corte d’Appello degli Stati Uniti ha riacceso il dibattito sulla neutralità della rete, un tema che coinvolge diretti interessi economici e il futuro dell'accesso a Internet. Con l’annullamento delle normative ripristinate dalla Federal Communications Commission nel 2024, emerge la complessità di un sistema internet che continua a polarizzare opinioni e schieramenti politici. Questo articolo esamina la questione della net neutrality e le sue implicazioni a livello globale, con uno sguardo particolare all’Europa. I fondamenti della net neutrality La net neutrality, o neutralità della rete, è un principio fondamentale che regola il comportamento delle aziende fornitrici di accesso a Internet, noti come Internet Service Provider . Secondo questo principio, gli ISP non possono bloccare né limitare l'accesso a determinati contenuti o applicazioni, né possono imporre tariffe aggiuntive per avvantaggiare i propri partner commerciali. L’obiettivo è garantire che tutti i dati siano trattati in modo eguale, senza favoritismi o discriminazioni. Nei fatti, ciò significa che fornitori come Comcast o Verizon negli Stati Uniti, così come Telecom e Vodafone in Italia, non possono rallentare connessioni per servizi come Skype o Netflix, favorendo invece i propri servizi. L’assenza di garanzie sulla neutralità della rete apre il campo a interpretazioni arbitrarie: un grande provider potrebbe avere la capacità di sovraccaricare la rete per far prevalere le proprie applicazioni a discapito di competitor più piccoli, creando una sorta di monopolio dell’informazione. Leggi l'articolo
January 16, 2025 / Pillole di Graffio