Gli algoritmi premiano l’engagement emotivo sulla qualità dei contenuti. La
ricerca “Misinformation exploits outrage to spread online” dimostra come
l’indignazione sia il principale motore della disinformazione online.
Scientificamente, quindi non empiricamente, sono stati esaminati una serie di
dataset legati all’universo social statunitense (compatibile con la blogosfera e
l’universo europei nei meccanismi essenziali), declinati in otto studi e due
esperimenti comportamentali, per un totale di quasi un milione di link Facebook
e oltre 44mila “tweet”, i post dell’X attualmente in capo ad Elon Musk prima
della sua acquisizione.
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