Unità Navigante per la Diminuzione dell'Onnipotenza della Silicon valley - Team
Rapido Eliminazione Social
Probabilmente avete già visto questa foto.
Qualunque cosa pensiate del passato di queste persone, delle aziende che hanno
dietro, dei prodotti che creano e dei loro allineamenti politici pensiamo che
sul presente non ci sia tanto da discutere: sono un gruppo di miliardari della
destra ultraliberista che usa i prodotti che controlla per promuovere la propria
agenda politica.
Questo, purtroppo, ci riguarda direttamente: le persone che decidono di usare i
social media commerciali per mettersi in contatto con le realtà di movimento
vengono esposte alla disinformazione e alla violenza fascista; le nostre
mobilitazioni in solidarietà con la Palestina sono catturate all'interno di un
sistema che collabora attivamente con il genocidio in corso. Questo è spesso
visto come il contraltare di una "grande capacità di comunicazione". Peccato che
non sia vero: il meccanismo dei social, tra le altre cose, non permette di
raggiungere persone che non siano già nella tua cerchia di relazioni.
Leggi la proposta del Team Rapido Eliminazione Social sul sito di AvANa
Tag - social network
La prima ora di trasmissione è dedicata all'analisi di Bluesky e del suo
protocollo ATProto, per mostrare che Bluesky non è decentralizzato in nessuna
maniera significativa. Se nella precedente puntata si era solo accennato, ora
l'argomento viene sviscerato per bene.
Seguono notiziole varie:
* guerre dei browser e dei motori di ricerca
* Broadcom e TSMC puntano ad acquistare Intel
* la difficile relazione tra presidenti ultraliberisti e crittovalute
* Tutte le sparate del presidente: dalle tasse sul fentanyl alla sicurezza
nucleare
* Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa
Uno studio ha rilevato che l'impatto di carbonio delle pubblicazioni digitali di
un influencer con 3 milioni di follower tra le diverse piattaforme è di 1072
tonnellate di anidride carbonica all'anno, l'equivalente di 481 viaggi andata e
ritorno tra Parigi e New York.
Da questo problema è nato uno strumento gratuito e open source per aiutare
influencer e brand a misurare gli impatti delle proprie campagne sui social e
comprendere come ridurli per una fruizione più consapevole e rispettosa
dell'ambiente.
Si chiama - viene spiegato in una nota - Carbon Footprint Calculator ed è stato
rilasciato in tutta Europa, Italia compresa, da Kolsquare, azienda francese
specializzata in Influencer Marketing e B Corp certificata, per promuovere
attivamente la riduzione delle emissioni degli operatori del settore.
Questo strumento è stato mostrato in anteprima durante le formazioni di
Pedagogia Hacker di Circex.org
Link all'articolo qui
Dedichiamo la prima ora di trasmissione a commentare le "ultime" uscite dei vari
social media e dei loro proprietari, uscite che ci confermano il loro
orientamento destrorso (da ben prima dell'arrivo di Trump). Facciamo un passo
indietro e cerchiamo di capire come sono progettati i social media commerciali;
di contro, diamo qualche spunto su come si possa approcciarsi alle tecnologie in
maniera conviviale e non alienante.
Nella seconda parte, riprendiamo una vecchia puntata sulla cessione di Tim a
KKR. La cessione è stata "necessaria", ci dicevano, per via dell'alto
indebitamento di Tim. Ma da dove viene questo debito? Non certo dalle sue
operazioni economiche reali, bensì proprio dalla privatizzazione che, a fine
anni 90, avrebbe dovuto diminuire l'indebitamento dello Stato.
Commentiamo poi quel che sappiamo della vicenda Paragon, in cui i silenzi del
governo confermano tutti i nostri sospetti.
Notiziole di chiusura:
* L'intelligenza artificiale applicata all'editing nelle revisioni
scientifiche, con risultati pessimi
* Anche Meta scarica i libri, ma se lo fanno loro si può
* L'intervento di Trump nella ricerca: i casi delle parole vietate nella
ricerca medica e nei bandi erogati dal NSF
Ascolta la trasmissione e i vari argomenti sul sito di Radio Onda Rossa
Apriamo la puntata parlando delle ultime svolte in maniera di Intelligenza
Artificiale, in particolare facendo il quadro dell'ingresso delle industrie
cinese nel mercato dei Large Language Models e provando a discutere dei
risultati del CHIPS Act: è servito, o i recenti sviluppi mostrano che era ormai
troppo tardi?
Ci spostiamo poi al mondo dei social media, segnalando la decisione di
ValigiaBlu di uscire, oltre che da X, anche dalle piattaforme di Meta.
Evidentemente il video di Zuckerberg che si inchina a Trump ha segnato un
precedente, per quanto ci sembra che le principali criticità fossero già insite.
Nuovo caso di Malware sviluppato da aziende israeliane, e diffuso tramite
Whatsapp. Molte le persone coinvolte, in decine di paesi, tra cui l'Italia.
L'unico nome che conosciamo è proprio quello di un giornalista italiano,
Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it.
Notiziole varie: dall'impatto delle sanzioni sul software libero, a come battere
il boss finale della Nintendo, passando per l'utilizzo dell'Intelligenza
Artificiale nelle indagini.
Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa
Gli algoritmi premiano l’engagement emotivo sulla qualità dei contenuti. La
ricerca “Misinformation exploits outrage to spread online” dimostra come
l’indignazione sia il principale motore della disinformazione online.
Scientificamente, quindi non empiricamente, sono stati esaminati una serie di
dataset legati all’universo social statunitense (compatibile con la blogosfera e
l’universo europei nei meccanismi essenziali), declinati in otto studi e due
esperimenti comportamentali, per un totale di quasi un milione di link Facebook
e oltre 44mila “tweet”, i post dell’X attualmente in capo ad Elon Musk prima
della sua acquisizione.
Leggi tutto
Zuckerberg annuncia la "svolta" di Meta: un allineamento completo alla retorica
di Trump e alle modalità di X. Spariscono il fact checking, via libera
all'ulteriore attacco all'identità razziali, di genere e sessuali.
Il governo italiano invece cerca accordi con Musk per Starlink: si parla di
cifre spaziali per l'utilizzo dei satelliti di Starlink da parte dell'esercito
italiano. La mossa unisce 3 obiettivi: fare un favore all'amico; procedere con
la politica bellicista; colpire il progetto europeo di un sistema satellitare
simile a Starlink per gestire in proprio una simile infrastruttura militare.
Notiziole:
* la legge francese sull'amministrazione illecita di piattaforme online
utilizzata per il sito di chat Coco.fr, noto per essere stato usato come
piattaforma di comunicazione per gli stupri di Mazan; quanto si può estendere
l'uso di una legge del genere?
* Google fa finta che Chromium non sia suo, ma un progetto open source a cui
Google aderisce. La Linux Foundation facilita l'operazione.
Ascolta la trasmissione sul sito di Radio Onda Rossa
Piattaforme. Sommare potere economico e potere mediatico non può che distorcere,
anche molto seriamente, il processo democratico
Per quasi un decennio i social media sono stati capri espiatori così comodi che,
se non fossero esistiti, qualcuno li avrebbe probabilmente inventati. Che cosa
c’è, infatti, di più comodo del dare la colpa a Facebook, a Twitter o a TikTok
per un voto andato storto, come per esempio quello del referendum sulla Brexit o
l’elezione di Trump nel 2016? (Quando il voto, invece, va come si desidera,
tutto in ordine sotto il cielo). Per completare l’operazione politica bastava
poi aggiungere l’interferenza straniera (tipicamente russa): chi aveva perso non
aveva comunque nulla di sostanziale da rimproverarsi, era tutta colpa dei social
media e dei mestatori stranieri. Tutto, insomma, pur di non dedicarsi al
difficile lavoro di comprendere la realtà sociale, e al pesante, ma essenziale,
esercizio dell’autocritica.
Non che i social media, i motori di ricerca, e ora anche i servizi di
«intelligenza artificiale» come ChatGPT non possano influenzare gli elettori:
certo che li influenzano, anche se in genere in maniera meno diretta di quanto
pensino alcuni (che peraltro in genere tendono a sminuire il ruolo, ancora molto
importante, dei media tradizionali).
Leggi l'articolo di Juan Carlos De Martin
Il 16 novembre ore 18:30, presso ESC Atelier Autogestito di Roma verrà
presentato il libro Piattaforme e partecipazione politica (ed. Mondadori) di
Marco Deseriis (Scuola Normale Superiore)
Discutono con l'autore:
Francesca Bria (University College di Londra; Meecator Stiftung) e Michele
Sorice (Sapienza Università di Roma)
Le piattaforme digitali – assieme ai social media – hanno assunto una posizione
dominante nelle società contemporanee, influenzando il nostro modo di concepire
e agire la politica. Il protagonismo di Elon Musk e Jeff Bezos nella campagna
elettorale americana appena conclusa, con il successo e la rielezione di Donald
Trump, lo dimostra in modo lampante. Nell'ultimo decennio, però, diversi partiti
e movimenti «piattaformizzati», dal Movimento 5 Stelle ai Partiti Pirata, da
Black Lives Matter a Fridays for Future, hanno esibito forme inedite di
connessione politica, mettendo in tensione le già esauste istituzioni della
rappresentanza.
Il volume di Marco Deseriis, partendo dai casi studio suindicati, verifica virtù
e limiti della democrazia digitale 2.0. Uno studio critico rigoroso, utile per
orientarci nelle turbolenze e nelle crisi globali con le quali, senza sosta,
abbiamo a che fare.
Esc Atelier Autogestito Via dei Volsci, 153, 00185 Roma RM, Italia
Un breve documentario di Al Jazeera.
Meta ha un problema con la Palestina. Se usate Facebook o Instagram,
probabilmente avete visto voi stessi la censura. Dena Takruri scopre una cultura
interna di censura, intimidazione e paura all'interno di Meta, la società madre
di Instagram e Facebook.
Parla con i dipendenti di Meta che hanno cercato di risolvere il problema o di
far sentire la propria voce e che hanno detto di essere stati messi a tacere o
addirittura licenziati. L'autrice indaga anche sui profondi legami dei leader di
Meta con Israele, che potrebbero spiegare perché Meta sopprime e censura i
contenuti palestinesi per miliardi di utenti in tutto il mondo.