In questo momento storico esagitato, ora che il mondo che credevamo di conoscere
si sta rivelando non essere affatto come credevamo che fosse, svincolatosi dalle
leggi che credevamo lo governasse, in questo momento storico forsennato in cui
si svela che il mondo ha smesso da così tanto tempo di essere regolato dalle
leggi che credevamo lo governassero da rivelarsi praticamente a tutti così com’è
diventato, come sta diventando, per tutti intendo anche me che sono uno tra i
tutti, tutti tranne quei relativamente pochi che lo sanno da chissà quanto tempo
che le regole del mondo sono cambiate, che il mondo ha infranto le regole
precedenti e ne sta rodando delle nuove, che io non so affatto quali siano ma
che spero ci siano, senza regole quali che siano il gioco del mondo
semplicemente si fermerebbe invece il mondo gioca eccome, in questo momento
storico prepotente e angosciante, apocalittico, omicida a livelli più che
novecenteschi, ma progresso ormai non significa altro che aumento
dell’intensità, del profitto e del danno, in questo momento storico che sarà
storico anche lui come lo sono stati tutti quelli primi e che a me,
personalmente, non piace lungo i suoi sommi capi, io leggo Ludwig
Hohl, Note, Marcos y Marcos, e grazie a Ludwig Hohl – che nel 1980 curò una
nuova edizione delle note “scritte nei tre anni che vanno dal 1934 al 1936,
durante i quali vissi in Olanda in uno stato di assoluto isolamento
spirituale” – ora so che la lettera tedesca ß, cioè la doppia S tedesca, si
chiama Eszett o scharfes S (fonte: Wiki), lo so perché Hohl nella Nota
3 della Parte VI – Scrivere scrive: “Quanti leggono oggi Lichtenberg o
Kaßner?”.
Io non ho mai letto né l’uno né l’altro ma se cercare Lichtenberg su Google è
stato semplice non lo è stato per Kaßner: intanto dovevo capire come si
inserisse il carattere ß, non ho mai usato il carattere ß, e anche una volta
copiato online il carattere, una volta inserito sul motore di ricerca Kaßner,
niente, nessun responso, perché l’occorrenza vale per Kassner, Rudolf Kassner:
che piacque molto a Rilke oltre che a Hohl, si scopre navigando navigando, e
Hohl su Rilke? Da una nota alla Nota 4 sempre della Parte VI – Scrivere: “Mi
riferisco qui al tardo Rilke. E anche costui, allorché scrissi questo testo,
venne da me sopravvalutato.”
In questo momento storico allarmato, valicato, sbeffeggiato, trucidato e molto
molto molto commentato posso ancora addormentarmi la notte contento di aver
imparato la lettera nuova di una lingua che non parlo, la ß che si pronuncia
come una doppia esse in italiano e che allora potremmo ereditare, in questi
tempi di scrittura stringata, raccorciata, stritolata, politicamente pudibonda,
reticente, vieppiù omertosa, potremmo scrivere taßo e rifleßo e aßaßinio o, per
bypaßare la censura delle piattaforme così perbenino a modo loro, per non temere
di eßere derankizzati potremmo scrivere seßo quando avremo voglia di parlare di
seßo – siccome parlare è già un po’ un fare e siccome è indubbio che qualcosa
aßolutamente dobbiamo fare in questo momento storico demenziale, oßeßionato,
impanicato, frustrato, esploso.
Che fare? Leggere Hohl, per esempio.
antonio coda
L'articolo Che fare? Leggere Hohl in faccia a questo mondo assassino. Ovvero,
sul senso della lettera ß proviene da Pangea.