La Commissione Ue ha multato Apple per 500 milioni di euro e Meta per 200
milioni per violazioni del regolamento sui mercati digitali Dma. Si tratta di
importi relativamente modesti rispetto a multe precedentemente comminate per
simili infrazioni. Possibile che la scelta di Bruxelles di limitare l’ammontare
delle sanzioni sia anche un “segnale” all’amministrazione Trump della volontà
europea di non andare ad uno scontro su questioni commerciali. Il presidente
statunitense ha definito le normae Ue sul settore tecnologici una barriera
commerciale non tariffaria che i suoi dazi reciproci mirano a colpire.
Un’ipotesi formalmente smentita dalla Commissione. “Si tratta di applicazione
delle normative, non di commercio. Sono questioni distinte, completamente
separate. Abbiamo un regolamento e lo stiamo applicando”, ha detto la portavoce
della Commissione europea Arianna Podestà.
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Big Tech. Alphabet (che controlla Google), Apple e Meta avrebbero violato il
Digital Markets Act. La Commissione europea avvia un’indagine contro le tre
aziende
È ancora scontro tra Europa e Big Tech americane, sempre in nome dell’apertura
del mercato e del rispetto delle regole della concorrenza. Solo tre settimane
dopo la pesante multa da 1,8 miliardi di euro comminata ad Apple da Bruxelles
per violazione alla competitività in merito allo streaming musicale, la
Commissione europea ha avviato ora un’indagine per non rispetto del Digital
Market Act (Dma) – la legge sui mercati digitali entrata in vigore da due
settimane – contro tre colossi digitali: Aphabet, che controlla Google, Meta, a
cui fanno riferimento i social network Facebook e Instagram, e di nuovo contro
il gigante di Cupertino.
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E' in vigore dal 7 marzo il regolamento che l’Europa ha voluto per riequilibrare
la concorrenza nei mercati digitali.
Le big tech stanno cambiando molta della tecnologia alla base dei loro servizi e
gli utenti europei se ne accorgeranno presto: tutto perché scattano giovedì le
regole del Digital Markets Act, il regolamento che l’Europa ha voluto per
riequilibrare la concorrenza nei mercati digitali.
Con sanzioni fino al 10 per cento del fatturato globale, che raddoppiano in caso
di recidiva: un bel disincentivo. Non sorprende che le big tech stiano
cominciando ad annunciare importanti modifiche, anche se alcune novità forse
richiederanno ancora mesi e un braccio di ferro con l’Europa per esprimersi
appieno. Le modifiche che le big tech stanno facendo ora sono in effetti
“proposte” di adeguamento al Dma, che la Commissione europea dovrà valutare.
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