Apple pagherà 95 milioni di dollari per evitare un lungo scontro in tribunale.
L’accordo extragiudiziale (PDF) è stato raggiunto con lo studio legale che ha
denunciato l’azienda di Cupertino per violazione della privacy. Le conversazioni
degli utenti sono state registrate tramite Siri e condivise con terze parti.
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La prima parte della trasmissione è dedicata al secondo tentativo di Microsoft
di lanciare un sistema di ricerca all'interno di Windows basato su intelligenza
artificiale. Se il primo tentativo era stato un disastro di sicurezza, cosa
possiamo dire del secondo? Indubbiamente il nuovo design sembra più solido; ma
come leggere complessivamente questo progetto di accumulazione di grossi dataset
in locale e di spostamento del carico computazionale sull'hardware utente?
La seconda parte della trasmissione è invece legata ad NSO e alle cause che ha
con Apple e Whatsapp (avete letto bene). Benché per entrambe le aziende è chiaro
che si tratti di processi il cui fine ultimo è il miglioramento della propria
reputazione, rileviamo come entrambi i processi siano molto appesantiti
dall'ostruzionismo e dalla copertura di Israele.
Ascolta l'audio sul sito di Radio Onda Rossa
Secondo le informazioni rivelate dalla Commissione Europea dal 2003 al 2014
l’aliquota pagata da Apple in Unione Europea è stata minima. Come riporta
Politico parliamo di percentuali che vanno dall’1% allo 0,005%. Gli accordi
erano stati firmati con il governo irlandese, dove la Big Tech aveva deciso di
mettere la sua sede europea. La Corte di Giustizia Europea non ha ritenuto
validi questi accordi: ora Apple deve restituire tutti gli arretrati.
Il tempismo non è dei migliori. A poche ore dal lancio di iPhone 16, Apple si è
trovata sulla scrivania dei suoi legali una sentenza attesa da tempo. La Corte
di Giustizia Europea ha deciso: Apple dovrà pagare 13,8 miliardi di tasse
arretrate in Irlanda. Il motivo? I giudici hanno ritenuto non validi gli accordi
fiscali stipulati da Dublino con la Big Tech californiana, accordi che
prevedevano una serie di sconti in cambio della scelta dell’Irlanda come sede
europea dell’azienda.
Questa decisione arriva da un contenzioso lungo dieci anni. Un contenzioso che a
lungo è stato condotto da Margrethe Vestager, Commissaria europea per la
concorrenza. È lei a commentare questa decisione della Corte di Giustizia: “È
stata una vittoria che mi ha fatto piangere perché è molto importante. È molto
importante mostrare ai contribuenti europei che ogni tanto si può fare giustizia
fiscale”.
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Big Tech. Alphabet (che controlla Google), Apple e Meta avrebbero violato il
Digital Markets Act. La Commissione europea avvia un’indagine contro le tre
aziende
È ancora scontro tra Europa e Big Tech americane, sempre in nome dell’apertura
del mercato e del rispetto delle regole della concorrenza. Solo tre settimane
dopo la pesante multa da 1,8 miliardi di euro comminata ad Apple da Bruxelles
per violazione alla competitività in merito allo streaming musicale, la
Commissione europea ha avviato ora un’indagine per non rispetto del Digital
Market Act (Dma) – la legge sui mercati digitali entrata in vigore da due
settimane – contro tre colossi digitali: Aphabet, che controlla Google, Meta, a
cui fanno riferimento i social network Facebook e Instagram, e di nuovo contro
il gigante di Cupertino.
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Apriamo la puntata parlando del Piracy Shield, anzi lasciamo parlare l'AGCOM a
riguardo. La scoperta delle più moderne tecnologie Internet, quali i siti e le
CDN, mette l'AGCOM di fronte ad una grossa questione: bloccare i siti illeciti
senza bloccare quelli leciti è difficile.
Negli USA, il complottismo (rappresentato da Schmitt, trumpiano DOC) arriva di
fronte alla corte suprema, protestando per le limitazioni alla libertà di
espressione subite, secondo lui, da account di estrema destra. Vista la
composizione attuale della corte suprema, c'è da tremare.
Apple è stata accusata dall'antitrust USA di abusare della condizione di
monopolio, facendo il tipo di cose che hanno sempre fatto: evitare
l'interoperabilità.
L'ONU approva a larghissima maggioranza una risoluzione non vincolante
sull'intelligenza artificiale. Si parla di rispetto dei diritti umani, ma sempre
rimanendo sul vago. Non stupisce quindi ci sia stata l'unanimità.
Ascoltate la puntata intera o i singoli argomenti sul sito di Radio Onda Rossa
Il dipartimento di Giustizia: la big tech viola le leggi antitrust penalizzando
le compagnie che potrebbero farle concorrenza
Per la terza volta in 14 anni il Dipartimento di Giustizia, Doj, e i procuratori
di 16 stati, hanno citato in giudizio Apple, accusata di impedire alle società
concorrenti di accedere alle funzionalità hardware e software di iPhone e Smart
Watch, violando le leggi antitrust.La causa è stata depositata presso un
tribunale federale del New Jersey e rappresenta il culmine della cosiddetta
«indagine del secolo» avviata nel 2019, quando il dipartimento ha citato in
giudizio Google e Alphabet per monopolizzazione del mercato. L’anno seguente
un’indagine della sottocommissione giudiziaria della Camera ha poi stabilito che
Apple, insieme a Google, Amazon e Meta esercitava «tipologie di monopoli» simili
a quelli visti «all’era dei baroni del petrolio e dei magnati delle ferrovie», e
che potevano essere considerate colpevoli «di aver ucciso la concorrenza
acquisendo i competitor, e di aver privilegiato e sostenuto i loro servizi
affossando quelli di soggetti terzi di più piccole dimensioni».
Leggi l'articolo su "Il Manifesto"
E' in vigore dal 7 marzo il regolamento che l’Europa ha voluto per riequilibrare
la concorrenza nei mercati digitali.
Le big tech stanno cambiando molta della tecnologia alla base dei loro servizi e
gli utenti europei se ne accorgeranno presto: tutto perché scattano giovedì le
regole del Digital Markets Act, il regolamento che l’Europa ha voluto per
riequilibrare la concorrenza nei mercati digitali.
Con sanzioni fino al 10 per cento del fatturato globale, che raddoppiano in caso
di recidiva: un bel disincentivo. Non sorprende che le big tech stiano
cominciando ad annunciare importanti modifiche, anche se alcune novità forse
richiederanno ancora mesi e un braccio di ferro con l’Europa per esprimersi
appieno. Le modifiche che le big tech stanno facendo ora sono in effetti
“proposte” di adeguamento al Dma, che la Commissione europea dovrà valutare.
Leggi cosa cambia per gli utenti sul sito de "IL Sole 24 ore"
Insieme al colosso degli Iphone e al gruppo di Elon Musk, anche Microsoft,
Alphabet e Dell sono state denunciate da un’ong negli Stati Uniti per aver
consapevolmente impiegato metallo estratto da minatori bambini in Congo. Se i
giudici daranno via libera sarà la prima causa in tribunale relativa alle
forniture di cobalto
Tesla, Apple e altri campioni dell’hi-tech «made in Usa» rischiano di finire
alla sbarra per il cobalto insanguinato. Sarebbe il primo caso in tribunale
relativo alle forniture del metallo impiegato nelle batterie: una causa che fa
da pendent a quella che di recente ha visto ExxonMobil assolta dal reato di aver
nascosto all’opinione pubblica il ruolo del petrolio nel cambiamento climatico e
che potrebbe fare da apripista ad analoghe azioni giudiziarie contro società che
vantano credenziali “green”.
Sono accuse gravissime quelle che International Rights Advocates, una ong
americana, rivolge ad alcuni tra i maggiori utilizzatori mondiali di batterie a
nome di 14 famiglie della Repubblica democratica del Congo, Paese da cui
proviene oltre il 60% del metallo impiegato nei catodi, noto per le continue
violazioni dei diritti umani.
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L’Antitrust Ue ha comminato una multa record da 1,8 miliardi di euro ad Apple
per violazioni delle regole sulla concorrenza con i servizi di streaming
musicale. Una nota dell’esecutivo europeo parla di “condizioni commerciali
sleali” praticate dal gruppo. Secondo quanto emerso nell’indagine Apple non
consente agli sviluppatori di app di streaming musicale di poter informare gli
utenti con iPhone e iPad sui servizi di streaming musicale alternativi e più
economici. L’indagine è partita su reclamo di Spotify. L’importo è nettamente
più alto delle indiscrezioni di stampa che parlavano di una multa di 500
milioni.
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