La Corte di Giustizia dell'Unione europea ha respinto il ricorso che era stato
presentato dal gruppo Alphabet Google contro una maximulta da 2,4 miliardi, che
era stata inflitta dall'Antitrust europeo nel 2017 per abuso di posizione
dominante nei risultati di ricerca.
La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha respinto il ricorso che era stato
presentato dal gruppo Alphabet Google contro una maximulta da 2,4 miliardi, che
era stata inflitta dall’Antitrust europeo nel 2017 per abuso di posizione
dominante.
Con un comunicato, la Corte Ue spiega di aver così confermato l’ammenda inflitta
a Google per aver abusato della propria posizione dominante favorendo il proprio
servizio di comparazione di prodotti.
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Tag - Alphabet
Big Tech. Alphabet (che controlla Google), Apple e Meta avrebbero violato il
Digital Markets Act. La Commissione europea avvia un’indagine contro le tre
aziende
È ancora scontro tra Europa e Big Tech americane, sempre in nome dell’apertura
del mercato e del rispetto delle regole della concorrenza. Solo tre settimane
dopo la pesante multa da 1,8 miliardi di euro comminata ad Apple da Bruxelles
per violazione alla competitività in merito allo streaming musicale, la
Commissione europea ha avviato ora un’indagine per non rispetto del Digital
Market Act (Dma) – la legge sui mercati digitali entrata in vigore da due
settimane – contro tre colossi digitali: Aphabet, che controlla Google, Meta, a
cui fanno riferimento i social network Facebook e Instagram, e di nuovo contro
il gigante di Cupertino.
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Parla un ingegnere di Google, attivista e organizzatore del gruppo nato in
opposizione al Progetto Nimbus
Nel suo saggio all’interno di Emancipatory Social Science (Orthotes, 2020),
Franco Bifo Berardi parlando della crisi sistemica ed ecologica, conclude
evidenziando due situazioni alle quali guardare per intravedere un’alternativa
alla catastrofe: la prima è la «crociata dei bambini», cioè quella catena di
movimenti ecologisti scaturiti dalla sensibilità radicale dei giovanissimi, e
l’altra è la possibilità posseduta dalle lavoratrici e dai lavoratori della
conoscenza che innervano il tessuto della produzione cognitiva e tecnica: «Ma
questi 100 milioni di lavoratori cognitivi – sparpagliati nei centri di ricerca,
nei laboratori di sperimentazione, nelle università, negli ospedali – possono ad
un certo punto, e probabilmente per contatto con la crociata dei bambini,
rendersi conto che loro posseggono la potenza per smantellare la macchina che
loro stessi sono stati costretti a costruire».
Leggi l'intervista ad un membro di No Tech for Apartheid