IrpiMedia sotto attacco: essere pesci piccoli nel web senza regolePer indebolire un giornale online basta renderlo invisibile. Il DDoS è uno
strumento economico per raggiungere l’obiettivo. Per difendersi servono reti di
relazioni e peso specifico. E qui sta parte del problema
Per quasi due settimane, dal 5 al 18 luglio, IrpiMedia non è stata raggiungibile
ai suoi lettori a causa di un attacco informatico. In gergo si parla di DDoS,
distributed denial of service, ovvero di quella tecnica che prevede l’impiego di
una complessa rete composta da migliaia di computer o server, impegnati a
collegarsi contemporaneamente a un unico sito Internet in modo da mandarlo in
crash e renderlo inaccessibile a chiunque.
È quanto accaduto proprio a noi, che siamo stati bersaglio di una quantità
sproporzionata di connessioni per settimane, arrivata a picchi di 26 milioni di
tentativi di accesso in 24 ore, rispetto alle decine di migliaia alle quali
siamo abituati.
In parole povere, qualcuno ha deciso di spendere tempo e soldi per impedirci di
restare online e, conseguentemente, per impedire a voi di leggerci.
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