Tag - Intelligenza Artificiale

Modelli linguistici: oracoli da bar con manie di grandezza
Le allucinazioni nei modelli linguistici sono un problema intrinseco, non un difetto risolvibile. I tentativi di controllo qualità sui dati richiedono risorse impossibili da ottenere. L’unica soluzione pratica: assistenti personali addestrati su dati limitati I modelli linguistici rappresentano oggi il cuore pulsante – e più fragile – dell’industria dell’intelligenza artificiale. Tra promesse di precisione e realtà di caos statistico, si rivelano strumenti tanto affascinanti quanto pericolosi, specchio fedele delle illusioni tecnologiche del nostro tempo. L‘insistenza criminale sui sistemi predittivi fallimentari C’è solo una cosa peggiore della continua serie di disastri inanellata da tutti i sistemi predittivi nelle pubbliche amministrazioni negli ultimi dieci anni, ed è la criminale, idiota insistenza a volersene dotare. Uno vorrebbe parlare di informatica parlando di scienza, bene, allora parliamo di tre articoli che i ricercatori in intelligenza artificiale hanno tirato fuori di recente. Ma non temete, non ci mettiamo a discuterli in dettaglio, facciamo un discorso più generale. leggi l'articolo di Vannini oppure ascolta il suo podcast (Dataknightmare)
November 5, 2025 / Pillole di Graffio
L’intelligenza irrazionale. Come l’IA alimenta le bolle finanziarie
L’IA entra in finanza e moltiplica i rischi di bolle e instabilità. Algoritmi simili, pochi attori dominanti e un mercato sempre più irrazionale «Ehi, ChatGPT, che azioni mi compro?» Potrebbe sembrare una domanda fatta per gioco, tanto per vedere che risposte si ottengono. Invece, secondo un articolo che riprende una ricerca svolta in 13 Paesi su 10mila investitori, uno su dieci si rivolge a una qualche intelligenza artificiale. Molti tra questi prenderebbero in considerazione l’idea di lasciare direttamente nelle mani dell’IA la scelta su quali transazioni finanziarie eseguire. Dalla ricerca, sembra che le risposte dei chatbot siano ragionevoli e prudenti, insistendo sul fatto che è impossibile predire l’andamento dei mercati, in ragione della complessità e della quantità di fattori che possono influenzarli. [...] Riassumendo: un oligopolio di imprese tecnologiche fornisce algoritmi che guidano gli investimenti sui mercati, mercati dominati da un oligopolio di investitori istituzionali, che sono i loro maggiori azionisti. Cosa potrebbe mai andare storto? Leggi l'articolo
October 31, 2025 / Pillole di Graffio
I.A. Basta! a l'Ora di Buco si parla dell'appello alla scuola
Oggi l’intelligenza artificiale, lasciata in mano a una manciata di miliardari, diviene una minaccia esistenziale alla scuola. Oggi, contro questa I.A., diciamo BASTA! Nella trasmissione di Radio Onda Rossa, l'Ora di Buco, si riparla di Intelligenza artificiale a scuola: un docente di informatica spiega tutto quello che non va nelle fumose linee guida ministeriali. Inoltre presenta l'appello alla comunità educante per rifiutare l'introduzione dell'Intelligenza Artificiale delle multinazionali e proporre invece delle tecnologie realmente utili a studenti, insegnanti e personale non docente della scuola. Qui alcune riflessioni critiche e preoccupate, con l'appello da diffondere e firmare. Ascolta l'audio dell'intervento Vai alla puntata dell'Ora di Buco
October 30, 2025 / Pillole di Graffio
Primo appello alle comunità educanti d'Italia
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Colleghe, colleghi, madri, padri, alle nostre allieve e allievi di ogni colore, genere, orientamento, provenienza. Noi siamo il prodotto di 35 anni di lotte, dalla riforma Berlinguer al taglio di un anno di istruzione tecnica e professionale, in via di realizzazione da parte del Ministro Valditara. Alcune abbandonate, alcune perse, alcune - per fortuna - vinte. Oggi l’intelligenza artificiale, lasciata in mano a una manciata di miliardari, diviene una minaccia esistenziale alla scuola. Oggi, contro questa I.A., diciamo BASTA! Leggi l'appello e firma.
October 20, 2025 / Pillole di Graffio
Le Dita Nella Presa - Scuola guida per l'IA
Apriamo con una lunga analisi delle Linee guida per l'Introduzione dell'Intelligenza Artificiale nella scuola. Proseguiamo con un commento sulle dichiarazioni di Durov; le nuove regole per pubblicare applicazioni su Android. Infine la rubrica notiziole. Di Linee guida per l'Introduzione dell'Intelligenza Artificiale nella scuola se ne è già parlato all'ora di buco, ma ci torniamo sopra per parlare anche degli aspetti più prettamente tecnologici. Per la rubrica notiziole * Israele cede le aziende di malware agli Usa; * l'ICE, Agenzia che si occupa della deportazione di migranti irregolari negli Usa fa shopping di prodotti di sorveglianza; * infine, oggi le comiche, ma al massimo per 2 ore. Le dita nella presa salterà le prossime due puntate, torniamo Domenica 2 Novembre con una puntata speciale! Ascolta sul sito di Radio Onda Rossa
October 16, 2025 / Pillole di Graffio
In the Belly of AI, il documentario che racconta come milioni di data worker pagano il prezzo nascosto dell’intelligenza artificiale
Presentato durante il DIG Festival di Modena, racconta l'inquietante dietro le quinte di chi sostiene interi sistemi tecnologici. Ne abbiamo parlato con il regista, Henri Poulain L’intelligenza artificiale occupa uno spazio sempre maggiore nel dibattito contemporaneo. Soprattutto al cinema dove è diventato il prisma attraverso cui si riflettono le nostre paure, le nostre speranze e le domande più radicali sull’identità umana, sul controllo della tecnologia e sul futuro della società. L’AI è diventata un vero campo di battaglia politico e sociale, dove si incontrano, e si scontrano, questioni economiche, ambientali e legate ai diritti dei lavoratori. Ancora una volta è il cinema a investigare questo rapporto complesso, mostrando cosa si nasconde dietro dati, cloud e reti digitali, grazie al prezioso documentario In the Belly of AI, diretto da Henri Poulain, presentato durante il DIG Festival di Modena. Un’opera che smonta l’illusione di un’intelligenza artificiale immateriale e trascendente, rivelando invece quale prezzo paghiamo quotidianamente per sostenere interi sistemi tecnologici, infrastrutture che consumano e dilapidano energia, risorse naturali e vite umane. In the Belly of AI parte proprio da questo per raccontare la vita lavorativa dei data worker che, secondo un rapporto della World Bank pubblicato lo scorso anno, si stima che nel mondo siano tra i 150 e i 430 milioni, e che il loro numero sia cresciuto in modo esponenziale nell’ultimo decennio. Leggi l'articolo
October 1, 2025 / Pillole di Graffio
L'intelligenza artificiale a scuola ovvero del pappagallo stocastico
L'intervento a Radio Onda Rossa di un collaboratore di C.I.R.C.E. a proposito dell'uso dell'intelligenza artificiale nella scuola a partire dalle linee guida recentemente emanate dal Ministero dell'Istruzione evidenziandone contraddizioni, limiti e speculazioni e sottolineando l'ennesimo trasferimento di fondi pubblici ai privati, i soliti big tech. Molto in sistesi: l'Intelligenza Artificiale delle multinazionali tecnologiche, in particolare i Large Language Model, non andrebbe usata perché è insostenibile dal punto di vista ambientale, replica discriminazioni e stereotipi della società, standardizza scrittura e pensiero. Ascolta l'audio dell'intervento
September 24, 2025 / Pillole di Graffio
Bignami, concetti base degli LLM (parte seconda)
Seconda parte del bignamino di Quatrociocchi sugli LLM spiegati senza supercazzole. Un LLM non è un pensatore profondo: è un sistema statistico addestrato su enormi quantità di testo per modellare le regolarità del linguaggio, senza accesso diretto al mondo reale. Tutto quello che fa è empiricamente descrivibile e riproducibile: nessuna magia, nessun “spirito” emergente. Riporto di seguito i concetti. L'originale si può leggere su Linkedin EMBEDDING I computer non capiscono parole, elaborano numeri. Per questo ogni parola viene trasformata in un elenco di numeri chiamato vettore. Se due parole compaiono spesso nello stesso contesto (“gatto” e “cane”), i loro vettori saranno vicini; se non compaiono mai insieme (“gatto” e “trattore”), saranno lontani. È una mappa statistica, non un dizionario di significati. Nessun concetto, solo distanze in uno spazio di numeri. TOKENIZZAZIONE Il modello non legge il testo come facciamo noi. Spezza le frasi in piccoli pezzi chiamati token. A volte una parola è un token intero, altre volte viene spezzata: “incredibile” può diventare “in”, “credi”, “bile”. Il modello lavora solo con questi pezzi, non con concetti o frasi intere. Non c’è un “pensiero” sotto: solo pezzi da ricomporre. POSITIONAL ENCODING – Perché l’ordine delle parole non si perda, a ogni token viene aggiunta un’informazione sulla sua posizione nella frase. È così che il modello distingue tra “l’uomo morde il cane” e “il cane morde l’uomo”. Non è grammatica: è solo un trucco matematico per non confondere l’ordine. Coordinate, non regole sintattiche. FINE-TUNING E RLHF Dopo l’addestramento di base, il modello viene “educato” con dati più mirati o con istruzioni di esseri umani (RLHF = Reinforcement Learning with Human Feedback). Qui gli umani dicono: “questa risposta va bene, questa no”. È così che il modello impara a rispondere in modo più chiaro e cortese, ma resta statistica, non personalità. Premi e punizioni, non comprensione. Prosegue... CONTEXT WINDOW Un modello non ricorda all’infinito. Ha una “finestra di contesto” che stabilisce quante parole può considerare alla volta. Se è troppo piccola, dimentica l’inizio della conversazione. Oggi i modelli più avanzati hanno finestre molto ampie e possono “tenere a mente” testi enormi in un’unica volta. Ma sempre con memoria a breve termine: finita la finestra, sparisce tutto. PROMPT ENGINEERING Dare istruzioni chiare migliora le risposte. Non perché il modello “capisca”, ma perché guidi meglio la scelta delle parole. Domanda confusa = risposta confusa. Niente magia: solo input più mirati. DECODING Dopo aver calcolato la probabilità di ogni parola possibile, il modello deve sceglierne una. * Greedy decoding: Prende sempre quella più probabile → testo corretto ma noioso. * Sampling: pesca a caso seguendo le probabilità → più varietà, ma rischia di dire sciocchezze. * Beam search: valuta più frasi in parallelo e sceglie la migliore → più lento ma di qualità. Non c’è ispirazione: solo diverse strategie di scelta. TEMPERATURE E TOP-K Sono le “manopole dello stile”. * Temperature regola la creatività: bassa = frasi prevedibili, alta = frasi fantasiose (a volte troppo). * Top-k dice al modello: “considera solo le k parole più probabili”. Tutto qui: numeri, probabilità, un po’ di informatica. Tantissimi dati e tanta potenza di calcolo. Niente magia. Niente filosofia dei termosifoni.
September 23, 2025 / Pillole di Graffio
Bignami, concetti base degli LLM (parte prima)
Walter Quattrociocchi ha pubblicato un bignamino di concetti base degli LLM. (ovvero: capire in 90 secondi un LLM e sembrare competenti a cena senza coprire l’abisso delle proprie lacune con il pensiero circolare e le supercazzole pop-filosofiche sull’etica dei termosifoni col cimurro) Un LLM non è un pensatore profondo: è un sistema statistico addestrato su enormi quantità di testo per modellare le regolarità del linguaggio, senza accesso diretto al mondo reale. Tutto quello che fa è empiricamente descrivibile e riproducibile: nessuna magia, nessun “spirito” emergente. Riporto di seguito i concetti. L'originale si può leggere su Linkedin Correlazione Due parole sono “amiche” se nei dati compaiono insieme più spesso di quanto accadrebbe per puro caso. Non serve sapere cosa significhino: il modello rileva che “pizza” e “mozzarella” si presentano insieme molto più di “pizza” e “batteria dell’auto” e registra quella regolarità. Ogni parola è un vettore in uno spazio con centinaia di dimensioni; la vicinanza riflette la probabilità di apparire in contesti simili. Processo stocastico Quando scrive, un LLM non applica logica o ragionamento causale: genera parole campionando dalla distribuzione di probabilità appresa per il contesto. Se il testo è “Il gatto sta…”, la distribuzione assegnerà alta probabilità a “dormendo” e bassa a “pilotando un aereo”. Parametri come temperature, top-k o nucleus sampling introducono variabilità. È una catena di Markov di ordine elevato: chi sostiene che “ragiona” deve spiegare in che senso un campionamento possa costituire ragionamento. Ottimizzazione L’abilità dell’LLM deriva dalla minimizzazione di una funzione di perdita (tipicamente la cross-entropy) tra le previsioni e i dati reali. Attraverso il gradient descent, miliardi di parametri vengono regolati per ridurre l’errore di previsione sul prossimo token. Dopo trilioni di iterazioni, l’output diventa statisticamente indistinguibile dal testo umano. Transformer Architettura alla base degli LLM. Il self-attention valuta quanto ogni parola sia rilevante rispetto a tutte le altre del contesto, non solo a quelle vicine. A differenza delle vecchie reti sequenziali, il Transformer guarda l’intera sequenza in parallelo, mantenendo il contesto anche a distanza, accelerando l’addestramento e gestendo testi lunghi. Allucinazioni Il modello può produrre frasi false ma plausibili perché non confronta le uscite con il mondo reale. L’accuratezza è un effetto collaterale, non un vincolo progettuale. Scaling La potenza di un LLM cresce con parametri, dati e calcolo (scaling laws). Più grande non significa “più intelligente”: significa solo un vocabolario statistico più ricco e preciso. La cosa affascinante non è che stia emergendo una mente, ma che sappiamo codificare in forma computabile l’intelligenza implicita nel linguaggio. Quel linguaggio lo abbiamo generato noi: un LLM è il riflesso statistico della nostra produzione linguistica, organizzato così bene da sembrare vivo, ma resta un simulatore di linguaggio umano.
September 19, 2025 / Pillole di Graffio
Vietare i cellulari e promuovere l’Ia, l’insostenibile confusione al potere
I problemi delle linee guida per l’adozione dell’intelligenza artificiale in tutti gli ordini e gradi di istruzione: tra clamorose assenze, contraddizioni e ossimori. L’ennesima riforma calata dall’alto. Ma un’altra strada è possibile Al rientro a scuola, studenti, famiglie e docenti hanno trovato l’ennesima sorpresa: un dettagliato libriccino contenente le linee guida per una rapida adozione – naturalmente consapevole, responsabile e senza ulteriori oneri a carico del bilancio – dell’intelligenza artificiale in tutti gli ordini e gradi di istruzione. A una prima analisi, le linee guida sembrano proseguire nella spinta verso l'adozione di tecnologie digitali non facilmente controllabili dagli attori della scuola, con un forte rischio che si riproponga lo scenario già visto con i progetti PNRR Scuola 4.0: una corsa a spendere fondi per introdurre hardware e software, senza possibilità di scelta consapevole da parte delle scuole, terminata in un sostanziale trasferimento di fondi pubblici al privato. L'enfasi sull'innovazione tecnologica e sulla transizione digitale delle scuole raramente tiene conto delle esigenze didattiche della comunità scolastica, per puntare l'obiettivo su un mero accumulo di tecnologie che si rivelano ingestibili dalle scuole, vuoi per incapacità, vuoi perché le tecnologie adottate sono spesso opache, o anche perché delegate completamente a imprese private.  L'articolo di Mazzoneschi e Barale (C.I.R.C.E.) è uscito nel quotidiano Domani. Qui per leggere la versione integrale
September 17, 2025 / Pillole di Graffio