Secondo Meta, l'uso di Torrent per scaricare copie pirata dei libri non è
illegale, se non vengono distribuite tramite seeding dopo il download.
Emergono nuovi dettagli relativi al processo che vede Meta sul banco degli
imputati. L’azienda di Menlo Park, accusata di violazione del copyright da
diversi autori per aver addestrato i modelli Llama con copie digitali pirata di
numerosi libri, ha dichiarato che il torrenting senza seeding non è illegale.
I documenti depositati in tribunale hanno confermato che i dipendenti di Meta
sono stati autorizzati a scaricare circa 82 TB di dati tramite Torrent dal sito
Anna’s Archive. Le copie pirata dei libri sono state utilizzate per il training
dei modelli Llama. L’azienda californiana sostiene che il “fair use” è
consentito dalla legge.
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Tag - AI
Il colosso ha rimosso dalle sue linee guida sull'intelligenza artificiale il
divieto di utilizzare la tecnologia a scopi potenzialmente dannosi.
Il 4 febbraio Google ha annunciato di aver aggiornato i principi che regolano
l'utilizzo della sua intelligenza artificiale e di altre tecnologie avanzate. Il
colosso ha eliminato i riferimenti in cui prometteva di non perseguire
"tecnologie che causano o possono causare danni", "armi o altre tecnologie il
cui scopo principale o la cui implementazione causa o facilita direttamente
lesioni alle persone", "tecnologie che raccolgono o utilizzano informazioni per
la sorveglianza violando norme accettate a livello internazionale", e ancora
"tecnologie il cui scopo contravviene a principi ampiamente accettati del
diritto internazionale e dei diritti umani".
Diversi dipendenti di Google hanno espresso la loro apprensione per le novità.
“È profondamente preoccupante vedere che Google abbandona il suo impegno per
l'uso etico della tecnologia AI senza alcun input da parte dei suoi dipendenti o
del pubblico in generale – dice Parul Koul, sviluppatore di software di Google e
presidente di un sindacato che rappresenta i lavoratori di Alphabet, la holding
che controlla l'azienda –, nonostante la posizione storica del personale sia che
l'azienda non dovrebbe entrare nel business della guerra”.
Link all'articolo qui
Apriamo la puntata parlando delle ultime svolte in maniera di Intelligenza
Artificiale, in particolare facendo il quadro dell'ingresso delle industrie
cinese nel mercato dei Large Language Models e provando a discutere dei
risultati del CHIPS Act: è servito, o i recenti sviluppi mostrano che era ormai
troppo tardi?
Ci spostiamo poi al mondo dei social media, segnalando la decisione di
ValigiaBlu di uscire, oltre che da X, anche dalle piattaforme di Meta.
Evidentemente il video di Zuckerberg che si inchina a Trump ha segnato un
precedente, per quanto ci sembra che le principali criticità fossero già insite.
Nuovo caso di Malware sviluppato da aziende israeliane, e diffuso tramite
Whatsapp. Molte le persone coinvolte, in decine di paesi, tra cui l'Italia.
L'unico nome che conosciamo è proprio quello di un giornalista italiano,
Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it.
Notiziole varie: dall'impatto delle sanzioni sul software libero, a come battere
il boss finale della Nintendo, passando per l'utilizzo dell'Intelligenza
Artificiale nelle indagini.
Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa
Lunedì 3 febbraio alle ore 15.00 presso la sede Cobas di Terni, via Cesi 15/a,
presentazione di “L’intelligenza inesistente. Un approccio conviviale
all’intelligenza artificiale” di Stefano Borroni Barale. Ne parlano l'autore e
Franco Coppoli.
Intelligenza artificiale (Ai) è un termine che raggruppa tecnologie molto
diverse tra loro, con una lunga storia. I tifosi dell’Ai sostengono che questa
tecnologia abbia il potenziale di risolvere alcuni dei problemi più urgenti del
mondo, come il cambiamento climatico, la povertà e le malattie. I critici,
invece, sostengono che questa tecnologia sia pericolosa e ingannevole.
Ma perché tutti parlano di Ai? Perché è un’eccezionale operazione di marketing:
una delle meglio organizzate degli ultimi anni. Su questa le imprese della
Silicon Valley si stanno giocando il tutto per tutto, per invertire il trend
negativo fatto di tagli al personale e cambi drastici dei loro programmi di
sviluppo. Per comprendere quali siano le aspettative di queste aziende – e quali
dovrebbero essere le nostre – in questo libro si ricostruiscono le tappe, le
intuizioni e i paradossi che hanno attraversato la comunità scientifica,
provando a tracciare una linea che collega Alan Turing, primo sostenitore
dell’Ai forte, con i creatori di ChatGPT, il software in grado di sostenere un
dialogo credibile con un essere umano.
L’incontro sarà fruibile anche online usando il software Jitsi a questo link
https://meet.jit.si/altercobas
Guarda la scheda del libro
Impazza DeepSeek, nuova AI cinese: per gli Usa un nuovo "momento Sputnik. Made
in China 2025: per il progetto voluto da Xi è tempo di bilanci. E buon anno del
serpente :)
Allora: la nuova versione è uscita poco dopo Natale, pare sia all’altezza di
OpenAI e affini, è realizzata con solo una parte dei chip (ad esempio quelli
Nvidia) bloccati dagli Usa verso la Cina. E fa parlare di sé come la prima forma
di AI che riporta in qualche modo all’AGI (Artificial General Intelligence)
specie la release R1. Insomma in ogni caso un po’ tutti hanno detto la stessa
cosa: DeepSeek ha colmato un divario. E per gli Usa è arrivato un altro “momento
Sputnik”, quello nel quale ci si rende conto che un competitor è più avanti
(come capitò nel caso dello Sputnik sovietico, appunto, o come capitò alla Cina
dopo la vittoria delle AI di Google contro il campione del mondo di go, allora
si parlò di momento Sputnik, ma per la Cina)
Ora, ci sono molti tecnicismi al riguardo ma non solo perché DeepSeek ha segnato
l’inizio di una nuova era nell’AI cinese, quella del risparmio: “DeepSeek è
stato rapidamente soprannominato il "Pinduoduo dell'IA" e altri grandi giganti
della tecnologia come ByteDance, Tencent, Baidu e Alibaba non hanno potuto
trattenersi, tagliando i prezzi uno dopo l'altro. Una guerra dei prezzi per i
modelli di grandi dimensioni in Cina era imminente”. E a differenze di aziende
di stato “che bruciano soldi, in sussidi, DeepSeek è redditizia”.
Vediamo intanto di cosa stiamo parlando. DeepSeek è un'azienda cinese di
intelligenza artificiale che sviluppa modelli linguistici di grandi dimensioni
open-source. L'azienda è finanziata esclusivamente dal fondo speculativo cinese
High-Flyer. Sia DeepSeek che High-Flyer hanno sede a Hangzhou, Zhejiang.
DeepSeek è stata fondata nel maggio 2023 da Liang Wenfeng, un ex studente
dell'Università di Zhejiang che ha iniziato a fare trading durante la crisi
finanziaria del 2007-2008.
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Spesso succede che l’avvento di nuove tecnologie sia accompagnato da paure e
catastrofismi, e così succede anche per gli sviluppi degli ultimi anni delle
tecnologie di Machine Learning, che oggi va di moda chiamare “Intelligenza
Artificiale”. Ma le reazioni emotive vanno sempre approfondite, a costo di
trovarsi alla mercé di interessi manipolatòri: le big tech companies sono molto
motivate a far pensare che si tratti di tecnologie pericolosissime che solo loro
possono gestire e controllare (magari con tanto di eccezioni legislative), e
contemporaneamente usano questo piano emotivo come distrazione dalle
considerazioni sull’utilizzo delle tecnologie nel contesto sociale.
Non facciamoci distrarre, è invece necessario studiare e capire limiti e
potenzialità del Machine Learning, così come con qualunque altra tecnologia. Ma
condurre questo tipo di ricerche in proprio in questo caso è complicato e
dispendioso, per via dei necessari requisiti software e hardware.
Il collettivo Autistici/Inventati vuole cambiare questo stato di cose! Per
questo movito ha realizzato un Laboratorio Popolare Condiviso di Machine
Learning, offrendo hardware con relativi ambienti software preparati per il ML a
gruppi e progetti selezionati, a costo zero.
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Nessun accordo. Per ora. Ma c’è un’istruttoria in corso: e comunque non ci sono
alternative ai servizi offerti dall’azienda di Musk. È questa la sintesi di
quanto detto in conferenza stampa della presidente del Consiglio Meloni in
merito al possibile contratto con SpaceX da 1,5 miliardi di euro per fornire
comunicazioni satellitari al governo e ai militari. Istruttoria che - secondo
l’agenzia Bloomberg, che per prima aveva dato la notizia e il cui articolo mi
sembra sia rimasto centrale per inquadrare la vicenda - sarebbe stata in fase
avanzata. Chiariamo subito che Bloomberg non ha scritto che l’accordo fosse
chiuso. Ha però affermato che il progetto fosse già stato approvato dai servizi
segreti italiani e dal Ministero della Difesa. E che i negoziati, in corso dal
2023, osteggiati da alcuni funzionari italiani e arenatisi fino a poco tempo fa,
avrebbero ripreso ad avanzare dopo il recente incontro a sorpresa di Meloni con
Trump in Florida.
In questo numero della newsletter Guerre di Rete
* Italia, Musk e Ue: che partite si stanno giocando
* Tutti i guai di OpenAI
* Arriva la Nato a proteggere i cavi del Baltico
Leggi la newsletter di Carola Frediani per tutti i dettagli
Il 2024 delle intelligenze artificiali si è concluso con molti annunci e rilasci
di nuovi strumenti da parte delle principali aziende impegnate nello sviluppo di
queste tecnologie. Come da manuale delle trovate di marketing di Sam Altman, la
OpenAi si è riservata il finale a effetto. L’azienda, che aveva addirittura
organizzato un calendario dell’avvento per svelare una alla volta le proprie
novità, ha anticipato o3, il suo nuovo modello.
o3 non è ancora disponibile al pubblico: solo chi fa ricerca nell’ambito della
sicurezza dei sistemi di ia può ottenere un accesso anticipato.
Sappiamo poco di o3. Da quel che si può leggere online, si basa ancora
sull’architettura degli altri modelli della OpenAi. Quel che lo rende
interessante, però, è il fatto che è stato valutato da un progetto che si chiama
Arc prize. L’Arc prize è’un premio da un milione di dollari riservato a chiunque
riesca a far risolvere ai modelli linguistici alcuni test chiamati Arc-agi che
sono particolarmente ostici per le macchine.
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Versione non integrale e privo dell’apparato delle note, di un articolo uscito
sul numero 64 della rivista Le nuove frontiere della scuola.
Questo breve dialogo è la continuazione e la sintesi di un confronto molto
fecondo, che dura ormai da tempo, sulle tematiche del digitale e su un’idea
della tecnologia non asservita ai grandi interessi economici. L’intenzione è
quella di liberare la riflessione attorno alle nuove tecnologie, e
all’Intelligenza artificiale in particolare, dal pensiero magico e dal
tecnoentusiasmo del PNRR sulla scuola
Luca Malgioglio: Stefano, la lettura del tuo bellissimo libro sull’intelligenza
artificiale mi ha aiutato a chiarire un paio di questioni che mi piacerebbe
approfondire ulteriormente insieme a te. La prima la porrei così: l’intelligenza
artificiale, come molte altre cose, ci viene presentata come un prodotto senza
storia, un dato di fatto tecnologico di fronte al quale l’unico approccio
possibile sarebbe quello di capire come utilizzarlo...
leggi l'articolo
L’introduzione dell’intelligenza artificiale in medicina dovrebbe essere
valutata caso per caso, e con grande attenzione. È una tecnologia tutt’altro che
neutra, soggetta al problema delle “allucinazioni” e non sempre rispettosa dei
protocolli tipici della ricerca scientifica. Errori metodologici pericolosi che
un certo marketing asfissiante vuole cancellare. L’analisi di Stefano Borroni
Barale
“Cosa succede quando abbiamo messo la decisione [sulla vita o morte di un
paziente, ndr] nelle mani di un’inesorabile macchina a cui dobbiamo porre le
giuste domande in anticipo, senza comprendere appieno le operazioni o il
processo attraverso cui esse troveranno risposta?”. Norbert Wiener, “God and
Golem, Inc.”, 1963.
Questa citazione ha aperto un recente congresso sull’uso dell’Intelligenza
artificiale (Ai) in ambito sociosanitario durante il quale era intenzione di chi
scrive provocare un dibattito per cercare di uscire dallo “spettro delle
opinioni accettabili” (Noam Chomsky) e -al contempo- ampliare la comprensione
del fenomeno, ripercorrendone la storia.
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