Dopo lo stop dello scorso anno, Meta inzierà presto ad addestrare i suoi modelli
di intelligenza artificiale in Europa sulla base dei post e dei commenti
pubblici degli utenti maggiorenni. L'obiettivo è insegnare all'IA a "comprendere
e riflettere meglio culture, lingue e storie" per "consentire di supportare
meglio milioni di persone e aziende in Europa", sottolinea la società di Mark
Zuckerberg.
Si può scegliere di opporsi compilando un modulo. Con tale modulo non si
disattiverà Meta AI (in molti in queste ore vorrebbero eliminarlo da WhatsApp o
dalle chat di Instagram e Facebook, ma non sembra possibile). Semplicemente
aderendo, i propri dati non dovrebbero più confluire tra quelli usati
dall’algoritmo per apprendere e migliorarsi.
C’è però un discrimine importante, come avverte Facebook: “Potremmo comunque
trattare le informazioni che ti riguardano per sviluppare e migliorare l’IA su
Meta, anche se ti opponi o non usi i nostri Prodotti. Ad esempio, questo
potrebbe accadere se tu o le tue informazioni: apparite in un’immagine condivisa
con tutti sui nostri Prodotti da qualcuno che li usa; siete menzionati nei post
o nelle didascalie che qualcun altro condivide sui nostri Prodotti”. Una deroga
che potrebbe aprire un nuovo fronte tra Meta e le autorità europee.
Approfondimenti qui e qui
Tag - privacy
Il 30 agosto 2022 l’app Spyhide registra un nuovo utente. È un uomo di Milano
che vuole sapere se la donna con cui si sta frequentando lo tradisce. Per
provare l’applicazione si registra al sito web con il suo indirizzo email e
sceglie una password. Spyhide gli fornisce un link .apk (un formato di file
contenente un’app Android, ndr) da scaricare sul telefono. Da quel momento in
poi l’app registra ogni azione che l’uomo fa con il suo smartphone: messaggi di
testo inviati e ricevuti, chiamate in entrata e uscita, spostamenti e numeri
presenti in rubrica, foto e video.
L’inchiesta in breve
* Gli stalkerware sono strumenti di sorveglianza digitale sempre più comuni,
usati anche per controllare il partner. Un esempio è Spyhide, app scaricata
anche da utenti italiani prima di essere ritirata dal mercato in seguito a un
attacco informatico
* Almeno 64 utenti italiani hanno utilizzato l’app Spyhide infettando almeno 31
persone tra donne e uomini. Le persone contattate hanno dichiarato di aver
utilizzato l’app per ragioni quali la sorveglianza senza consenso della
partner o per volontà di conoscerne il funzionamento
* In Italia, secondo una ricerca di Kaspersky pubblicata a febbraio 2024, sono
state registrate 252 infezioni su telefoni
* I Centri antiviolenza e gli spazi autogestiti che trattano vittime di
violenza raccontano di aver accolto donne che testimoniano di essere state
sorvegliate anche digitalmente
* Il caso del femminicidio di Giulia Cecchettin esemplifica un collegamento tra
sorveglianza digitale e violenza di genere fisica che è ancora ampiamente
sottovalutato
leggi l'inchiesta sul sito di IRPIMEDIA