Con l'autrice Cristina Iurissevich presentiamo "E se i troll mangiassero i
cookie?" (Eris) un libro per sopravvivere nell'era digitale. Con lei ragioniamo
del senso dell'autodifesa digitale con un occhio, oltre che alla sorveglianza
statale e aziendale, alle relazioni con le persone a noi vicine. Parliamo quindi
di sexting, di diffusione non consensuale di immagini intime, di nudifier, di
fiducia nelle persone e nelle tecnologie.
Concludiamo un commento sulle recenti rivelazioni che mostrano un ruolo dello
stato francese nella trasformazione dell'AI Act in una direzione che desse
sempre più potere alle polizie e ai militari.
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Tag - Stalkerware
Il 30 agosto 2022 l’app Spyhide registra un nuovo utente. È un uomo di Milano
che vuole sapere se la donna con cui si sta frequentando lo tradisce. Per
provare l’applicazione si registra al sito web con il suo indirizzo email e
sceglie una password. Spyhide gli fornisce un link .apk (un formato di file
contenente un’app Android, ndr) da scaricare sul telefono. Da quel momento in
poi l’app registra ogni azione che l’uomo fa con il suo smartphone: messaggi di
testo inviati e ricevuti, chiamate in entrata e uscita, spostamenti e numeri
presenti in rubrica, foto e video.
L’inchiesta in breve
* Gli stalkerware sono strumenti di sorveglianza digitale sempre più comuni,
usati anche per controllare il partner. Un esempio è Spyhide, app scaricata
anche da utenti italiani prima di essere ritirata dal mercato in seguito a un
attacco informatico
* Almeno 64 utenti italiani hanno utilizzato l’app Spyhide infettando almeno 31
persone tra donne e uomini. Le persone contattate hanno dichiarato di aver
utilizzato l’app per ragioni quali la sorveglianza senza consenso della
partner o per volontà di conoscerne il funzionamento
* In Italia, secondo una ricerca di Kaspersky pubblicata a febbraio 2024, sono
state registrate 252 infezioni su telefoni
* I Centri antiviolenza e gli spazi autogestiti che trattano vittime di
violenza raccontano di aver accolto donne che testimoniano di essere state
sorvegliate anche digitalmente
* Il caso del femminicidio di Giulia Cecchettin esemplifica un collegamento tra
sorveglianza digitale e violenza di genere fisica che è ancora ampiamente
sottovalutato
leggi l'inchiesta sul sito di IRPIMEDIA