La puntata è dedicata a come la qualità di Google sia nel tempo calata.
Raccogliamo delle evidenze che non siano solo aneddotiche, mettiamole insieme
con i dati di fatturato di Alphabet, con l'avvicendarsi di manager e con i
documenti diventati pubblici per via delle inchieste antitrust.
In chiusura di puntata alcuni aggiornamenti sul caso Paragon.
Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa
Tag - spyware
Riassunto: la settimana scorsa, Meta ha avvisato che Graphite, uno dei sistemi
per lo spionaggio digitale prodotti da Paragon (azienda israeliana), era stato
utilizzato per spiare una novantina di persone che utilizzano la sua
applicazione WhatsApp, in diversi paesi del mondo, tra i quali Francesco
Cancellato, direttore di Fanpage e Luca Casarini, capomissione
edell’organizzazione non governativa Mediterranea. Paragon fornisce i propri
servizi esclusivamente ai governi e alle loro istituzioni, offrendo per lo più
sistemi che possono essere impiegati per spiare comunicazioni e altre attività
sui dispositivi elettronici
Il governo italiano ha minimizzato la vicenda, affermando di aver monitorato
solo sette numeri senza includere giornalistɜ o attivistɜ. Ma, in tutta
risposta, la società israeliana ha reagito sospendendo il contratto con
l'Italia, segnalando che il Paese ne aveva violato le condizioni.
Per capire meglio la situazione di seguito trovate alcuni aggiornamenti.
* La questione delle persone spiate su WhatsApp si complica, su Il Post
* Spionaggio e abusi tecnologici: Il caso Paragon e il pericolo della
sorveglianza invisibile, su Infoaut
* Azienda anti-spyware, così combattiamo Graphite. Intervista di ANSA a John
Scott-Railton, senior researcher di Citizen Lab
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Nell’attacco informatico con lo spyware Paragon, che ha colpito attivisti e
giornalisti in tutto il mondo ci sarebbe anche Luca Casarini di Mediterranea
Saving Humans.
Venerdì 31 gennaio, Meta, la società proprietaria di WhatsApp, ha notificato
ufficialmente a Luca Casarini, attivista e tra i fondatori di Mediterranea
Saving Humans, che il suo telefono è stato violato attraverso uno spyware tra i
più sofisticati al mondo. Il software utilizzato è sviluppato dalla società
israeliana Paragon Solutions, che lo ha fornito a "governi alleati degli Stati
Uniti", senza dare ulteriori spiegazioni. Nello stesso giorno, testate
giornalistiche internazionali hanno rivelato che circa 90 persone in oltre venti
Paesi sono state prese di mira, tra cui attivisti per i diritti umani e
giornalisti investigativi. Tra i "target" italiani anche il cellulare del
direttore di Fanpage, Francesco Cancellato.
Il prodotto di Paragon, considerato uno spyware di sorveglianza avanzato, opera
in modo simile a Pegasus di NSO Group: una volta infettato il dispositivo,
l'operatore ha accesso completo ai dati dell'utente, potendo leggere anche
messaggi inviati su app crittografate come WhatsApp o Signal. WhatsApp ha
contattato le presunte vittime in privato, senza rilasciare dettagli pubblici
sull'identità degli obiettivi colpiti.
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Ascolta l'intervista a Casarini sul sito di Radio Onda d'Urto
Apriamo la puntata parlando delle ultime svolte in maniera di Intelligenza
Artificiale, in particolare facendo il quadro dell'ingresso delle industrie
cinese nel mercato dei Large Language Models e provando a discutere dei
risultati del CHIPS Act: è servito, o i recenti sviluppi mostrano che era ormai
troppo tardi?
Ci spostiamo poi al mondo dei social media, segnalando la decisione di
ValigiaBlu di uscire, oltre che da X, anche dalle piattaforme di Meta.
Evidentemente il video di Zuckerberg che si inchina a Trump ha segnato un
precedente, per quanto ci sembra che le principali criticità fossero già insite.
Nuovo caso di Malware sviluppato da aziende israeliane, e diffuso tramite
Whatsapp. Molte le persone coinvolte, in decine di paesi, tra cui l'Italia.
L'unico nome che conosciamo è proprio quello di un giornalista italiano,
Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it.
Notiziole varie: dall'impatto delle sanzioni sul software libero, a come battere
il boss finale della Nintendo, passando per l'utilizzo dell'Intelligenza
Artificiale nelle indagini.
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Puntata di natale che inizia con un lungo approfondimento sull'uso dei malware
in Serbia, con riferimento anche alle tecnologie utilizzate per la loro
installazione.
Sempre più chiaro il ruolo attivo di Meta nel silenziare le voci Palestinesi.
L'azienda dice che il silenziamento è stato un effetto collaterale non voluto,ma
le sue scuse sembrano peggiorare la situazione.
Seguono notizie su Copyright (da youtube alla Serie A), alfabetizzazione
informatica, il mondo del bitcoin e altro ancora...
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Il processo a Pegasus L'azienda israeliana condannata a pagare un risarcimento
al social network di Meta che verrà fissato in un secondo processo nel 2025
Venerdì 20 dicembre il tribunale del Northern District della California ha dato
ragione a Whatsapp in una causa intentata dal social network contro la compagnia
di spyware israeliana Nso Group, produttrice e distributrice del software
Pegasus.
Per la giudice Phyllis Hamilton Nso Group ha violato la legge federale
statunitense in materia di hacking e i termini di servizio di Whatsapp,
sfruttando il social network per infettare più di mille smartphone con il
proprio spyware Pegasus.
L’entità dei danni che Nso Group dovrà pagare a Whatsapp sarà stabilità in un
secondo processo l’anno prossimo.
Pegasus era stato sviluppato da Nso Group nel 2011 e promosso tra le agenzie
governative internazionali come strumento per combattere terrorismo e
criminalità organizzata.
Leggi l'articolo completo su Il Manifesto
Il 30 agosto 2022 l’app Spyhide registra un nuovo utente. È un uomo di Milano
che vuole sapere se la donna con cui si sta frequentando lo tradisce. Per
provare l’applicazione si registra al sito web con il suo indirizzo email e
sceglie una password. Spyhide gli fornisce un link .apk (un formato di file
contenente un’app Android, ndr) da scaricare sul telefono. Da quel momento in
poi l’app registra ogni azione che l’uomo fa con il suo smartphone: messaggi di
testo inviati e ricevuti, chiamate in entrata e uscita, spostamenti e numeri
presenti in rubrica, foto e video.
L’inchiesta in breve
* Gli stalkerware sono strumenti di sorveglianza digitale sempre più comuni,
usati anche per controllare il partner. Un esempio è Spyhide, app scaricata
anche da utenti italiani prima di essere ritirata dal mercato in seguito a un
attacco informatico
* Almeno 64 utenti italiani hanno utilizzato l’app Spyhide infettando almeno 31
persone tra donne e uomini. Le persone contattate hanno dichiarato di aver
utilizzato l’app per ragioni quali la sorveglianza senza consenso della
partner o per volontà di conoscerne il funzionamento
* In Italia, secondo una ricerca di Kaspersky pubblicata a febbraio 2024, sono
state registrate 252 infezioni su telefoni
* I Centri antiviolenza e gli spazi autogestiti che trattano vittime di
violenza raccontano di aver accolto donne che testimoniano di essere state
sorvegliate anche digitalmente
* Il caso del femminicidio di Giulia Cecchettin esemplifica un collegamento tra
sorveglianza digitale e violenza di genere fisica che è ancora ampiamente
sottovalutato
leggi l'inchiesta sul sito di IRPIMEDIA
Apriamo sull'Agcom che blocca Google tramite Piracy Shield: il blocco è durato
solo alcune ore, ma mostra come il sistema "antipirateria" sia profondamente
sbagliato. Agcom invece si concentra sul distribuire le colpe: non solo DAZN, ma
persino i provider, i quali rispondono denunciando l'Agcom stessa.
Continuiamo commentando la questione "dossieraggio", e di come i malware non
siano più strumento di competenza "solo" di polizia e magistratura, ma siano
utilizzabili da società di investigazione privato.
Passiamo finalmente al nostro amato trasporto pubblico e in particolare ai
treni. Si inizia a parlare di privatizzazione di Trenitalia, e in particolare
del servizio Alta Velocità; per quanto non ci siano ancora molti dettagli,
vediamo che già si prepara il terreno parlando di una società in difficoltà
economiche che necessita di partecipazione privata per sopravvivere.
Parliamo poi del nuovo modello di attesa dell'autobus a Roma, che almeno nel
nome sembra rispondere alle esigenze della città; un po' meno orientate
all'utente sembrano invece tutte le altre caratteristiche.
Ascolta la trasmissione sul sito di Radio Onda Rossa
Da Etica digitale
Quando nel 2016 fu revisionata la legge sui servizi di intelligence del Paese,
per placare l'opinione pubblica il governo dell'epoca e il capo dei servizi
segreti dichiararono che non ci sarebbe stata una sorveglianza generalizzata
dellɜ cittadinɜ, e che la legge si sarebbe applicata solo alle persone
risiedenti al di fuori del confine elvetico.
Tuttavia, dai documenti e le ricerche fatte da Republik, risulta che:
1. il traffico internet dellɜ cittadinɜ svizzerɜ è stato letto e analizzato,
con tanto di archiviazione dei dati per ricerche successive
2. i tre grandi fornitori di rete (Sunrise, Swisscom e Salt) sono obbligati
dalla legge a monitorare e inviare i dati ai servizi segreti
3. l'intercettazione avviene tra mail e chat private, basandosi su alcune
parole chiave come nomi di persone, aziende, numeri di telefono e parole
cercate sui motori di ricerca
In loro difesa, i servizi segreti avevano dichiarato al Tribunale Federale
Amministrativo che sono in grado di monitorare solo il traffico che parte dalla
Svizzera e che arriva in una specifica regione (ad esempio la Siria). Tuttavia,
l'ingegnere Fredy Künzler smentisce questa affermazione, perché internet non
funziona così: il traffico è dinamico e muta nel tempo, ovvero ciò che oggi può
puntare in Siria, domani potrebbe puntare su un'altra area del mondo.
Sempre dal Tribunale risale la dichiarazione dell'attuale direttore dei servizi
segreti, Christian Dussey; che, nel rispondere alla causa intentata nel 2016 da
un gruppo di attivistɜ, giornalistɜ e avvocatɜ, che accusa la legge di violare
il diritto della tutela delle fonti e del segreto professionale, ha affermato
che nessuna comunicazione tra un`giornalista e la sua fonte è stata monitorata
dal 2017. Con il problema che, per fare un'affermazione del genere davanti al
tribunale c'è solo un modo: aver revisionato il contenuto di tutte le chat e le
mail setacciate.
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