Dopo lo stop dello scorso anno, Meta inzierà presto ad addestrare i suoi modelli
di intelligenza artificiale in Europa sulla base dei post e dei commenti
pubblici degli utenti maggiorenni. L'obiettivo è insegnare all'IA a "comprendere
e riflettere meglio culture, lingue e storie" per "consentire di supportare
meglio milioni di persone e aziende in Europa", sottolinea la società di Mark
Zuckerberg.
Si può scegliere di opporsi compilando un modulo. Con tale modulo non si
disattiverà Meta AI (in molti in queste ore vorrebbero eliminarlo da WhatsApp o
dalle chat di Instagram e Facebook, ma non sembra possibile). Semplicemente
aderendo, i propri dati non dovrebbero più confluire tra quelli usati
dall’algoritmo per apprendere e migliorarsi.
C’è però un discrimine importante, come avverte Facebook: “Potremmo comunque
trattare le informazioni che ti riguardano per sviluppare e migliorare l’IA su
Meta, anche se ti opponi o non usi i nostri Prodotti. Ad esempio, questo
potrebbe accadere se tu o le tue informazioni: apparite in un’immagine condivisa
con tutti sui nostri Prodotti da qualcuno che li usa; siete menzionati nei post
o nelle didascalie che qualcun altro condivide sui nostri Prodotti”. Una deroga
che potrebbe aprire un nuovo fronte tra Meta e le autorità europee.
Approfondimenti qui e qui
Tag - dati
Meta inizierà ad addestrare la sua IA generativa usando contenuti pubblici
condivisi da utenti adulti in Europa. Gli utenti riceveranno notifiche non solo
per essere informati sulla novità, ma anche per esercitare il diritto di
opposizione.
Dopo lo stop dello scorso anno, Meta ha annunciato che anche in Europa inizierà
ad addestrare i suoi modelli linguistici sfruttando i contenuti pubblici
condivisi dagli utenti adulti sui social, insieme alle interazioni con Meta AI.
Una svolta che punta a rendere l'IA più vicina alle specificità culturali,
linguistiche e storiche del Vecchio Continente, ma che riaccende anche il
dibattito sulla privacy.
A partire da questa settimana, gli utenti maggiorenni dell'Unione Europea che
utilizzano piattaforme come Facebook, Instagram e WhatsApp inizieranno a
ricevere notifiche - via app ed email - per informarli su quali dati verranno
utilizzati e con quale scopo. Ogni notifica conterrà anche un link diretto a un
modulo per esercitare il diritto di opposizione: chi non desidera che i propri
dati vengano utilizzati per addestrare l'IA potrà negare il consenso.
Articolo completo qui
Il suo ’Dipartimento’ ora appare come un’iniziativa che unisce la retorica
dell’efficienza ad un approccio ingegneristico al “problema” del governo
federale. E scompaiono migliaia di ’dataset’ dai siti federali, relativi a
genere, sanità, sessualità, inquinamento, disuguaglianza sociale e cambio
climatico: i dati di un’agenda progressista
Uno degli aspetti che più colpiscono di questo primo mese di amministrazione
Trump è stata la velocità con cui si è mosso il minuscolo esercito guidato da
Elon Musk sotto le insegne del dipartimento per l’efficienza governativa (DOGE).
Da qualche settimana, questi ventenni – tra loro molti ingegneri informatici –
stanno scorrazzando nei corridoi del potere di Washington, richiedendo accesso a
informazioni riservate, e spedendo email di massa a migliaia di dipendenti – con
effetti che vanno dall’incredulità al caos amministrativo. Vari osservatori
hanno paragonato il loro entusiasmo zelante a quello di squadristi e camice
brune e Musk, a cui non dispiace indulgere nell’immaginario della destra
radicale, li ha definiti i suoi “spartani”.
In realtà il modello per l’azione di questi novelli agenti del caos è molto più
vicino: è Silicon Valley. Il motto move fast and break things si adatta
perfettamente a quello che stanno facendo, come pure il verbo preferito dal
mondo tech: to disrupt, che potrebbe essere tradotto letteralmente come produrre
caos.
Leggi l'articolo su Il Manifesto
L’authority italiana chiede alle società cinesi una risposta entro 20 giorni.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di
informazioni a Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e a Beijing DeepSeek
Artificial Intelligence, le società che forniscono il servizio di chatbot
DeepSeek, sia su piattaforma web che su App. E’ quanto si legge in una nota
dell’autorità che ha valutato «l’eventuale alto rischio per i dati di milioni di
persone in Italia».
Il Garante «ha chiesto alle due società e alle loro affiliate di confermare
quali siano i dati personali raccolti, da quali fonti, per quali finalità, quale
sia la base giuridica del trattamento, e se siano conservati su server collocati
in Cina».
Qui articolo originale
Sta circolando un’accusa pesante che riguarda il popolarissimo software Word di
Microsoft: userebbe i testi scritti dagli utenti per addestrare l’intelligenza
artificiale dell’azienda. Se l’accusa fosse confermata, le implicazioni in
termini di privacy, confidenzialità e diritto d’autore sarebbero estremamente
serie.
Questa è la storia di quest’accusa, dei dati che fin qui la avvalorano, e di
come eventualmente rimediare. Benvenuti alla puntata del 25 novembre 2024 del
Disinformatico, il podcast della Radiotelevisione Svizzera dedicato alle notizie
e alle storie strane dell’informatica.
Le intelligenze artificiali hanno bisogno di dati sui quali addestrarsi. Tanti,
tanti dati: più ne hanno, più diventano capaci di fornire risposte utili.
Un’intelligenza artificiale che elabora testi, per esempio, deve acquisire non
miliardi, ma migliaia di miliardi di parole per funzionare decentemente.
Procurarsi così tanto testo non è facile, e quindi le aziende che sviluppano
intelligenze artificiali pescano dove possono: non solo libri digitalizzati ma
anche pagine Web, articoli di Wikipedia, post sui social network. E ancora non
basta. Secondo le indagini del New York Times, OpenAI, l’azienda che sviluppa
ChatGPT, aveva già esaurito nel 2021 ogni fonte di testo in inglese
pubblicamente disponibile su Internet.
Per sfamare l’appetito incontenibile della sua intelligenza artificiale, OpenAI
ha creato uno strumento di riconoscimento vocale, chiamato Whisper, che
trascriveva il parlato dei video di YouTube e quindi produceva nuovi testi sui
quali continuare ad addestrare ChatGPT. Whisper ha trascritto oltre un milione
di ore di video di YouTube, e dall’addestramento basato su quei testi è nato
ChatGPT 4.
Leggi la storia o ascolta l'audio su Attivisimo.me
Secondo i dati dell'osservatorio trimestrale dell'Agcom, in aumento le
connessioni FTTC e FTTH nel nostro paese, in flessioni il rame mentre cresce
anche il consumo medio medio giornaliero di giga.
A fine giugno 2024 nella rete fissa gli accessi complessivi su base trimestrale
non mostrano variazioni di rilievo, e rimangono attestate intorno ai 20,24
milioni di linee. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio trimestrale
dell’Agcom relativo al primo semestre del 2024.
Le linee in rame si sono ridotte di circa 170 mila unità su base trimestrale e
di 720 mila rispetto al giugno 2020, e nell’ultimo quadriennio sono diminuite di
4,95 milioni di accessi.
Pur se in flessione su base annua (-587 mila linee),gli accessi FTTC
rappresentano circa il 47% della base clienti complessiva. Quelli FTTH crescono
su base trimestrale di oltre 300 mila unità e di 1,09 milioni su base annua,
mentre rispetto al giugno 2020 l’incremento è di 3,71 milioni di linee.
Leggi l'articolo con tutti i dati
L'Alta Corte dell'Unione Europea ha emesso una sentenza che limita l'uso dei
dati personali degli utenti da parte di Meta e altre piattaforme social per
scopi pubblicitari. La decisione, in linea con un parere precedente di un
consulente della corte, impone restrizioni sulla durata della conservazione
delle informazioni personali per il targeting degli annunci.
La sentenza fa riferimento al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati
(GDPR) dell'UE, istituito nel 2018. In particolare, si basa sul Recital 65 del
GDPR, che stabilisce il "diritto all'oblio" e il diritto alla rettifica e
cancellazione dei dati personali. La mancata conformità al GDPR potrebbe
comportare sanzioni fino al 4% del fatturato annuo globale, cifra che per
colossi come Meta potrebbe ammontare a miliardi di euro.
Link all'articolo qui
Chi produce attualmente minerali critici come cobalto, litio, nichel e rame?
Quali Paesi hanno riserve che possono essere estratte in futuro?
I dati sono disponibili per rispondere ad alcune di queste domande. Istituzioni
come il Servizio geologico degli Stati Uniti, il Servizio geologico britannico,
l'Agenzia internazionale per l'energia e il Payne Institute li pubblicano. Ma è
ancora difficile ottenere una rapida panoramica della produzione e delle riserve
globali.
Oggi il sistema energetico mondiale è alimentato principalmente da combustibili
fossili. La transizione verso un sistema a basse emissioni di carbonio sposterà
le sue fondamenta dal carbone, dal petrolio e dal gas ai minerali necessari per
l'energia solare, eolica, nucleare, le batterie e altre tecnologie. Le dinamiche
del sistema energetico cambieranno radicalmente.
Guarda dati, grafici e mappe che rispondono a queste domande.
Vinted, la nota piattaforma online di abbigliamento di seconda mano con oltre
100 milioni di utenti in tutto il mondo avrebbe violato il Gdpr, e per questo è
stata condannata a pagare una multa di € 2.385.276.
Le autorità avevano denunciato delle “difficoltà incontrate da parte degli
interessati nell’esercizio del loro diritto alla cancellazione dei dati", a cui
Vinted avrebbe omesso di dare seguito senza fornire specifiche motivazioni, e
senza chiarire perché in certi ambiti il trattamento dei dati degli utenti
sarebbe proseguito anche dopo la loro richiesta di cancellazione.
In Italia Vinted era stata già sanzionata nel 2022 dall’Antitrust con una multa
di 1,5 milioni di euro per aver dato informazioni “ingannevoli e scorrette” agli
utenti.
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Lo shopping è il futuro dei social, Temu nella top10 delle app più scaricate
L’era dei social network usati dagli utenti come diari della propria vita
privata è finita: è l’inizio dell’epoca dei social commerce. Gli aggiornamenti
di stato degli amici e degli ex compagni di università hanno lasciato il posto a
un diluvio di filmati di aspiranti influencer, i contenuti testuali sono
marginali, il video dilaga. E tutti provano a venderti qualcosa.
La percentuale di utenti americani che afferma di documentare la propria vita
online, scrive l’Economist, è crollata dal 40% del 2020 al 28% all’inizio del
2024. I social network sono sempre più simili alla tv: prima si leggevano e si
scrivevano i post ora si fa zapping tra i reels dove, come in televisione, tutti
sponsorizzano un prodotto o un servizio. Oggi, secondo Meta, le notizie
rappresentano meno del 3% di ciò che le persone in tutto il mondo vedono nel
loro feed Facebook. Di conseguenza, Meta ha dichiarato che “non stipulerà nuovi
accordi commerciali per i contenuti di notizie tradizionali”.
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