Dal 2 febbraio entrano in vigore i divieti per l’utilizzo di sistemi di
identificazione in tempo reale negli spazi pubblici, ma secondo numerose ong le
eccezioni previste per le forze dell’ordine rischiano di portare ad abusi.
Dal 2 febbraio 2025 si applicheranno negli stati membri il Capitolo I e il
Capitolo II del regolamento, che includono le proibizioni sui sistemi di AI a
rischio inaccettabile.
Vietati d’ora in poi i sistemi di intelligenza artificiale che potrebbero
indurre le persone a compiere scelte attraverso tecniche manipolatorie;
inutilizzabili i sistemi che sfruttano vulnerabilità di persone o gruppi di
persone (come ad esempio la condizione di disabilità, o quella economica);
vietati i sistemi di polizia predittiva, e quelli che si basano su pregiudizi
etnici o comportamentali.
Qui l'articolo completo
Tag - EU
Le mani sulle reti L’eccezionalismo muskiano sembra una categoria analitica
fallace (come anche «tecnodestra» ma sarebbe un altro discorso) che dietro la
cortina di fumo creata intorno al personaggio rischia di ostacolare la
comprensione di fenomeni strutturali ben più importanti.
Nel dibattito pubblico italiano ed europeo si sta affermando una sorta di
eccezionalismo muskiano. Molti commentatori e politici, infatti, descrivono Elon
Musk come fosse un fenomeno nuovo e totalmente a sé stante nel panorama del
digitale (o, più in generale, dei grandi detentori di capitali). Alcune
questioni di fondo vanno chiarite per evitare di trovarsi spiazzati quando un
altro miliardario tecnocrate, come è adesso il caso di Zuckerberg, compie mosse
che vanno incontro al nuovo potere trumpiano. Dove sarebbe allora questo
eccezionalismo di Musk? Quello che fa veramente la differenza non sono tanto le
sue parole.
Quello che mi sembra di gran lunga più importante è il processo che ha portato
tutti i principali Paesi europei, con l’Italia in prima fila, a consegnare a una
manciata di imprese statunitensi il controllo di tre infrastrutture essenziali,
ovvero, le infrastrutture di comunicazione, archiviazione ed elaborazione delle
informazioni. Stati che non controllino, anche fisicamente, queste
infrastrutture sono, per dirla in maniera delicata, a sovranità limitata.
Leggi l'articolo di J.C. De Martin
Il nuovo libro di Apogeo illustra alle imprese come mettersi in regola riguardo
alla direttiva europea sull’accessibilità digitale. Ecco quali sfide dovranno
affrontare le aziende
l prossimo 28 giugno 2025, le aziende che fatturano oltre due milioni di euro
ogni anno o impiegano dieci dipendenti, avranno l’obbligo di adeguarsi
all’accessibilità digitale.
Lo stabilisce la direttiva europea, European Accessibility Act, direttiva
europea (2019/882), secondo cui le aziende, secondo questi parametri, dovranno
rendere accessibili le infrastrutture e le comunicazioni digitali. In caso di
mancato adeguamento, rischiano sanzioni pari al 5% del fatturato.
Le imprese che già fatturano oltre 500 milioni di euro ogni anno oppure lavorano
per/con il settore pubblico, sono invece, già fuori tempo massimo.
Il libro edito da Apogeo s’intitola Inclusive design ed è una guida per mettere
le aziende in regola ed evitare multe, oltre a rendere il digitale accessibile
anche al 15% di persone con caratteri speciali e/o di disabilità. Leggi
l'articolo di enrico Bisenzi
L'Alta Corte dell'Unione Europea ha emesso una sentenza che limita l'uso dei
dati personali degli utenti da parte di Meta e altre piattaforme social per
scopi pubblicitari. La decisione, in linea con un parere precedente di un
consulente della corte, impone restrizioni sulla durata della conservazione
delle informazioni personali per il targeting degli annunci.
La sentenza fa riferimento al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati
(GDPR) dell'UE, istituito nel 2018. In particolare, si basa sul Recital 65 del
GDPR, che stabilisce il "diritto all'oblio" e il diritto alla rettifica e
cancellazione dei dati personali. La mancata conformità al GDPR potrebbe
comportare sanzioni fino al 4% del fatturato annuo globale, cifra che per
colossi come Meta potrebbe ammontare a miliardi di euro.
Link all'articolo qui
Sintetizzando, sono ormai parecchi anni che le piattaforme digitali sono
moderate, con buona pace delle utopie libertarie della rete: la gran parte di
quello che vediamo oggi su internet é gestita, direttamente dalla piattaforme di
riferimento oppure da aziende terze, perché si tratta di ambienti di tipo
commerciale, istituzionale, in definitiva spazi non liberi.
Link all'articolo completo qui.
Approfondimento Dal Digital services act all'AI act
"La moderazione mediata dalle macchine è la regola, con i deludenti risultati
che conosciamo: opere d'arte censurate perché considerate nudi imbarazzanti,
post eliminati e ricorsi che si perdono nei meandri delle big tech."
"Per effetto del Dsa Bruxelles ha bloccato il lancio di TikTok Lite in Europa,
giudicano pericoloso il suo sistema di ricompense per stare sul social perché
genererebbe dipendenza. Anche per Temu e Shein sono scattate le prime richieste
di informazioni su come gestiscono la sorveglianza di prodotti illegali, che se
insoddisfacenti potrebbe costare un'indagine a carico."
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La Ue accusa Microsoft di aver violato le norme antitrust. La Commissione Ue ha
infatti informato il gigante Usa della sua opinione preliminare secondo la quale
Microsoft ha violato le norme europee vincolando lo strumento per la
comunicazione Teams ai prodotti Office 365 e Microsoft 365.
Ma la Ue ha preso di mira tutti i Big Tech. Il 24 giugno, infatti, la
Commissione ha dichiarato che le regole dell'App Store di Apple violano il Dma,
in quanto impediscono agli sviluppatori di app di indirizzare i consumatori
verso offerte alternative. Una nuova indagine su Apple è stata avviata anche in
merito ai suoi nuovi requisiti contrattuali per gli sviluppatori di app e gli
app store. Intanto, il 4 marzo Bruxelles ha inflitto ad Apple una multa di 1,84
miliardi di euro a seguito di una denuncia di Spotify del 2019.
Anche Facebook e Instagram sono oggetto di indagini per per potenziali
violazioni delle norme della Ue sui contenuti online in materia di sicurezza dei
bambini, che potrebbero portare a multe salate.
Link agli articoli qui e qui
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