Prosegue la carovana CUB-COBAS per parlare della transizione digitale nella
scuola. Dopo Catania, Palermo, Terni, Siena, Grosseto, la carovana toccherà
altre città italiane. In programma ci sono Ancona, Cagliari, Milano, Roma,
Torino, e molte altre.
Ecco le prossime date. (le date e le informazioni sono in aggiornamento)
* 25 febbraio: seminario "La scuola nella transizione digitale" a Roma
dalle ore 8,30 alle 17 presso la sala convegni di Libera a via Stamira.
* 10 o 11 Marzo: seminario a Torino "La scuola nella transizione digitale"
* 25 Marzo: seminario a Cagliari "La scuola nella transizione digitale"
La carovana vuole essere un momento di riflessione e un passo concreto verso una
scuola più consapevole e inclusiva, capace di affrontare la trasformazione
digitale senza perdere di vista la sua missione educativa e sociale.
Molti sono gli interventi che si succederanno nelle varie tappe della carovana,
tra gli altri citiamo, Daniela Tafani, (docente di Filosofia Politica, UniPisa)
e Stefano Borroni Barale (docente, CUB/SUR, CIRCE) che saranno affiancart di
volta in volta da altre persone e docenti.
La partecipazione è gratuita e prevede l'esonero dal servizio ai sensi del CCNL
(art.36) con rilascio del relativo attestato di partecipazione da presentare a
scuola.
Resta aggiornat e torna vedere gli aggiornamenti.
Tag - Piano Scuola 4.0
Siete stanche/i dei soliti esperti che, su Facebook, lanciano allarmi perché
adottiate nel minor tempo possibile "l'intelligenza artificiale a scuola" senza
sapere nemmeno bene cosa sia?
Giovedì 11 aprile avranno luogo due eventi per comprendere davvero cosa sia
l'intelligenza artificiale e come sia possibile insegnarla, quali strumenti
siano davvero pronti per essere adottati (e quali no).
Affronteremo la storia del fenomeno, la differenza di scala (e di retaggio) tra
le tecnologie industriali e quelle conviviali e come queste differenze
interagiscano con la società e con la scuola.
ONLINE DALLE 14.30 alle 16.30
Per saperne di più
DAL VIVO ALLA LIBRERIA OOLP di Torino, Via Maria Vittoria 36 ore 18.00
Per saperne di più
Dal n. 6/2024 di “Collegamenti per l’organizzazione diretta di classe” un
articolo di Stefano Borroni Barale con importanti proposte di lotta per il mondo
della scuola.
Rifiutare la formazione obbligatoria è un poderoso primo passo. Siamo pronti per
il successivo?
La transizione digitale a marce forzate, iniziata con lo stanziamento l’anno
scorso di 2,1 Miliardi di euro per l’acquisto di laboratori e aule “digitali”
entra ora nel vivo, con un programma di formazione dei docenti mastodontico. È
la fase che l’ex Ministro Bianchi aveva definito “riaddestramento” del corpo
docente. Per fortuna questo passaggio sembra risvegliare almeno una minoranza di
docenti dal loro torpore: giungono echi di ribellione da alcuni collegi docenti
(quello del Liceo Socrate, così come dell’IIS Di Vittorio Lattanzio, a Roma),
che fortunatamente hanno rigettato il programma di formazione al digitale
previsto dal D.M. 66. L’impressione, però, è che manchi ancora una visione
d’insieme, anche tra queste minoranze critiche. Certo, abbiamo compreso che i
piani di formazione ministeriali (Piano Nazionale Scuola Digitale – PNSD e Piano
Scuola 4.0, per citare solo gli ultimi) hanno dell’innovazione tecnologica
un’idea talmente antidiluviana che vi si possono scorgere elementi di una
retorica “neo-coloniale”, quella che poneva al centro l’uomo bianco, maschio e
cristiano pronto a salpare per conquistare e sottomettere la natura selvaggia e
incolta grazie alla forza della tecnologia, portando –grazie a questa– la
civiltà “in salsa digitale”. Manca però, da parte nostra, una pars construens
solida abbastanza da riuscire a imporre narrazioni e percorsi alternativi verso
il futuro. Certamente la cultura non procede con i tempi della tecnologia,
sarebbe folle aspettarselo. Quello che sostengo, però, è che alcuni strumenti di
analisi hanno visto la luce quasi un secolo fa, per essere poi abbandonati, in
parte perché troppo avanzati per l’epoca, in parte per colpa dell’azione nel
tempo degli inventori del termine “intelligenza artificiale” e della visione del
mondo brutalmente riduzionista ad essa collegata. Il problema dell’impatto
sociale della tecnologia dell’informazione e della comunicazione, è stato
infatti oggetto dell’analisi di veri e propri giganti del pensiero: Norbert
Wiener con la sua Cibernetica, Marshall McLuhan e Lewis Mumford con le loro
teorie sociologiche, solo in apparenza opposte, del villaggio globale e della
megamacchina.
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