Martedì 25 febbraio via Stamira, 5 Roma
Convegno di aggiornamento / formazione gratuito per il personale della scuola in
presenza (on line solo per i non residenti a roma)
Presso la Sala Convegni di Libera, via Stamira 5.
metro B Bologna Tiburtina
Dalle ore 8 alle 14 Relazioni ed interventi di:
* Daniela Tafani
(docente di Filosofia Politica, UniPISA)
Libera Transizione digitale: verso dove? Edtech, monopoli e narrazioni
* Maria Chiara Pievatolo
(docente di Filosofia Politica, UniPISA) Di dati e di despoti: la scuola al
tempo della transizione tecnofeudale
* Renata Puleo
(maestra, ex dirigente scolastica) INVALSI fra pubblico e privato: come
l'istituto usa i dati dei nostri studenti
* Alessandro Zammarelli
(psicoterapeuta) La scuola, la relazione, il digitale
* Stefano Borroni Barale
(docente CUB SUR / Ricercatore Circex.org) Costruire alternative al digitale
autoritario
* Ferdinando Alliata
(dottore in Consulenza del lavoro, Cobas Scuola Palermo) Tempi moderni. La
digitalizzazione del lavoro di docenti e ATA
Per informazioni: alas.convegno25febbraio@gmail.com; tel. 3274307767
Tag - Stefano Barale
Prosegue la carovana CUB-COBAS per parlare della transizione digitale nella
scuola. Dopo Catania, Palermo, Terni, Siena, Grosseto, la carovana toccherà
altre città italiane. In programma ci sono Ancona, Cagliari, Milano, Roma,
Torino, e molte altre.
Ecco le prossime date. (le date e le informazioni sono in aggiornamento)
* 25 febbraio: seminario "La scuola nella transizione digitale" a Roma
dalle ore 8,30 alle 17 presso la sala convegni di Libera a via Stamira.
* 10 o 11 Marzo: seminario a Torino "La scuola nella transizione digitale"
* 25 Marzo: seminario a Cagliari "La scuola nella transizione digitale"
La carovana vuole essere un momento di riflessione e un passo concreto verso una
scuola più consapevole e inclusiva, capace di affrontare la trasformazione
digitale senza perdere di vista la sua missione educativa e sociale.
Molti sono gli interventi che si succederanno nelle varie tappe della carovana,
tra gli altri citiamo, Daniela Tafani, (docente di Filosofia Politica, UniPisa)
e Stefano Borroni Barale (docente, CUB/SUR, CIRCE) che saranno affiancart di
volta in volta da altre persone e docenti.
La partecipazione è gratuita e prevede l'esonero dal servizio ai sensi del CCNL
(art.36) con rilascio del relativo attestato di partecipazione da presentare a
scuola.
Resta aggiornat e torna vedere gli aggiornamenti.
Il capo di OpenAI ha annunciato a inizio anno che il suo nuovo modello di
intelligenza artificiale avrebbe ottenuto risultati simili a quelli umani in una
sorta di test del quoziente intellettivo. Un esito ottenuto però facendo
allenare la macchina sulle stesse domande e in modo poco trasparente, con costi
ecologici ed economici fuori scala. È ora di disertare questa agenda, fatta di
macchine mangia-soldi e mangia-risorse.
Il 2025 si apre con fuochi d’artificio superiori a quelli a cui ci eravamo
abituati sul fronte della propaganda attorno all’intelligenza artificiale (Ai).
Il nuovo modello prodotto da OpenAI avrebbe infatti raggiunto risultati
comparabili con gli esseri umani nel risolvere il test ARC-AGI. Il video qui
sopra contiene un esempio delle domande contenute in tale test, che ricorda
molto da vicino i test del quoziente intellettivo (Qi) utilizzati in psicologia
per “misurare l’intelligenza” degli esseri umani. Sorvoleremo in questa sede su
due fatti chiave che richiederebbero invece una seria analisi: non esiste un
consenso scientifico su che cosa sia l’intelligenza umana e animale, ossia una
definizione condivisa e, anche fingendo di aver raggiunto un consenso, misurarla
resterebbe tutta un’altra faccenda. Dal punto di vista “teorico” ci limiteremo a
richiamare l’etimologia: “inter” più “ligere”, “leggere tra (le cose)”, leggere
in profondità.
Sam Altman (più in generale l’intero comparto dell’Ai) ci ha abituato a trucchi
degni degli artisti della truffa che giravano il suo Paese a inizi Ottocento,
usati a supporto di affermazioni-bomba come quella appena citata (e
immediatamente seguita da affermazioni ancora più esplosive sulla
“Superintelligenza”). Ricordiamo, a titolo d’esempio non esaustivo, la
figuraccia di Google alla presentazione del suo Gemini, quando i suoi padroni
raccontarono che il modello in questione sapeva riconoscere il gioco della morra
cinese al primo colpo (zero-shot), mentre -guardando il video completo- si
scopriva che la verità era molto diversa (e i dettagli, in questo campo, sono
molto importanti).
Leggi l'articolo di Stefano Borroni Barale
Lunedì 3 febbraio alle ore 15.00 presso la sede Cobas di Terni, via Cesi 15/a,
presentazione di “L’intelligenza inesistente. Un approccio conviviale
all’intelligenza artificiale” di Stefano Borroni Barale. Ne parlano l'autore e
Franco Coppoli.
Intelligenza artificiale (Ai) è un termine che raggruppa tecnologie molto
diverse tra loro, con una lunga storia. I tifosi dell’Ai sostengono che questa
tecnologia abbia il potenziale di risolvere alcuni dei problemi più urgenti del
mondo, come il cambiamento climatico, la povertà e le malattie. I critici,
invece, sostengono che questa tecnologia sia pericolosa e ingannevole.
Ma perché tutti parlano di Ai? Perché è un’eccezionale operazione di marketing:
una delle meglio organizzate degli ultimi anni. Su questa le imprese della
Silicon Valley si stanno giocando il tutto per tutto, per invertire il trend
negativo fatto di tagli al personale e cambi drastici dei loro programmi di
sviluppo. Per comprendere quali siano le aspettative di queste aziende – e quali
dovrebbero essere le nostre – in questo libro si ricostruiscono le tappe, le
intuizioni e i paradossi che hanno attraversato la comunità scientifica,
provando a tracciare una linea che collega Alan Turing, primo sostenitore
dell’Ai forte, con i creatori di ChatGPT, il software in grado di sostenere un
dialogo credibile con un essere umano.
L’incontro sarà fruibile anche online usando il software Jitsi a questo link
https://meet.jit.si/altercobas
Guarda la scheda del libro
L’introduzione dell’intelligenza artificiale in medicina dovrebbe essere
valutata caso per caso, e con grande attenzione. È una tecnologia tutt’altro che
neutra, soggetta al problema delle “allucinazioni” e non sempre rispettosa dei
protocolli tipici della ricerca scientifica. Errori metodologici pericolosi che
un certo marketing asfissiante vuole cancellare. L’analisi di Stefano Borroni
Barale
“Cosa succede quando abbiamo messo la decisione [sulla vita o morte di un
paziente, ndr] nelle mani di un’inesorabile macchina a cui dobbiamo porre le
giuste domande in anticipo, senza comprendere appieno le operazioni o il
processo attraverso cui esse troveranno risposta?”. Norbert Wiener, “God and
Golem, Inc.”, 1963.
Questa citazione ha aperto un recente congresso sull’uso dell’Intelligenza
artificiale (Ai) in ambito sociosanitario durante il quale era intenzione di chi
scrive provocare un dibattito per cercare di uscire dallo “spettro delle
opinioni accettabili” (Noam Chomsky) e -al contempo- ampliare la comprensione
del fenomeno, ripercorrendone la storia.
leggi l'articolo
L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il
papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. Un utile strumento
per orientarsi in questo profluvio di notizie, in genere sensazionalistiche e
spesso fuorvianti, è fornito dal libro recentemente pubblicato di Stefano
Borroni Barale, “L’intelligenza inesistente. Un approccio conviviale
all’intelligenza artificale”, Altreconomia, 2023. Un agile saggio divulgativo
alla portata anche del lettore meno esperto.
Il titolo “L’intelligenza inesistente” rimanda esplicitamente ad Agilulfo il
“cavaliere inesistente” creato da Italo Calvino, un paladino che pur “non
esistendo” riesce comunque a combattere valorosamente al servizio di Carlomagno
(“Bé, per essere uno che non esiste, siete in gamba !” sbotta a un certo punto
l’imperatore).
Più precisamente per l’autore – a differenza di quanto sostengono i millantatori
– non esiste oggi (né è alle viste) una Ai “forte” in grado di pensare come un
essere umano ma solo un’Ai “debole” in grado di “simulare” alcuni aspetti del
pensiero umano. Una Ai che funziona solo grazie al lavoro costante di un vasto
proletariato digitale, invisibile e malpagato (i cosiddetti “turchi meccanici” o
“turker”).
Leggi l'intervista sul sito di “Collegamenti”
Venerdì 27 settembre dalle ore 18.30 alle 20.30, nella Sala Cenacolo del Museo
Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di via San Vittore
21, Milano, all’interno del programma della Open Night, un incontro dal titolo
“Il benessere dei genitori nell’era digitale” al quale partecipa, tra gli altri,
Stefano Borroni Barale, autore di “L’intelligenza inesistente”.
Oggi consegnare il primo smartphone è diventato un rito tecnologico che spesso
segna il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado. Molte
volte è un gesto automatico, frutto della convinzione di non avere alternative
se non l’esclusione dalla socialità. Ma cosa accade se gruppi di mamme e papà si
accordano per cambiare le carte in tavola? Riflettiamo con associazioni e mondo
della ricerca su come si declina la genitorialità nell’era di smartphone,
algoritmi e piattaforme. Tutte le informazioni su Altreconomia.it
Nella Silicon Valley sono convinti che le intelligenze artificiali generative
(come ChatGPT) diventeranno presto più intelligenti dell’uomo e cominceranno a
seguire fini propri. Il corollario di queste credenze sono spesso racconti
fantascientifici tipo Matrix o Terminator. Per gioco, Stefano Borroni Barale ha
provato a immaginare un’altra distopia, altrettanto fantascientifica, ma dagli
esiti politicamente imprevedibili
Se il Novecento è stato “il secolo breve”, i primi cento anni di questo nuovo
millennio sembrano esser durati un’eternità. Certamente il successo strepitoso
della gerontologia nello studio dei telomeri, che ha allungato la vita degli
esseri umani fino a circa 140 anni, contribuisce a questa percezione.
Grazie a questo successo uno come me, nato nel 1985, vive ancora oggi, nel 2114.
Se però avessi saputo in anticipo che cosa mi riservava questa vita
incredibilmente lunga, avrei fatto scelte differenti. Noi raccontavamo al
popolino che l’intelligenza artificiale avrebbe sterminato l’umanità per
prepararli a quello che sarebbe avvenuto davvero, ossia lo sterminio della
classe lavoratrice. Mai avremmo pensato che la nostra creatura sarebbe stata la
causa della fine del nostro potere.
Leggi tutto
Siete stanche/i dei soliti esperti che, su Facebook, lanciano allarmi perché
adottiate nel minor tempo possibile "l'intelligenza artificiale a scuola" senza
sapere nemmeno bene cosa sia?
Giovedì 11 aprile avranno luogo due eventi per comprendere davvero cosa sia
l'intelligenza artificiale e come sia possibile insegnarla, quali strumenti
siano davvero pronti per essere adottati (e quali no).
Affronteremo la storia del fenomeno, la differenza di scala (e di retaggio) tra
le tecnologie industriali e quelle conviviali e come queste differenze
interagiscano con la società e con la scuola.
ONLINE DALLE 14.30 alle 16.30
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DAL VIVO ALLA LIBRERIA OOLP di Torino, Via Maria Vittoria 36 ore 18.00
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Giovedì 21 marzo alle ore 17:00 nel coworking Dialogue Place (Napoli)
incontreremo l'aurore del libro L’intelligenza Inesistente. Un approccio
conviviale all’intelligenza artificiale (Altreconomia 2023).
Con l’autore dialogheranno: Josè Compagnone, Web and Design Anthropologist
fondatore di Goodea, Cristina Mele, ordinario Economia e innovazione dei servizi
UNINA. Modera: Dana Cappiello, PM di Project Ahead. Discussione aperta, con
interventi del pubblico.
Un’occasione fantastica per misurarci sul tema dell’AI, comprendendone i pro e i
contro, per provare a immaginare e costruire tecnologie alternative, che
promuovano la convivialità e la partecipazione diffusa, a scuola come nella
società.
Maggiori informazioni sul sitodi Dialogue Place