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La letizia del dilettantismo. Avvocature e tecnologie
Persone abili nell'avvocatura possono smontare tutte le argomentazioni degli “esperti". Per estinguere non il valore dell'esperienza, bensì l'asimmetria di potere di chi si pretende esperto. Servono tutte le capacità, e mescolarle fra loro, con la letizia del dilettantismo. È da poco in libreria una raccolta di brevi saggi di Paul K. Feyerabend (1924-1994), Conoscenza e libertà. Scritti anarco-dadaisti. Non nascondo la mia ammirazione per Feyerabend, filosofo della scienza inviso all’accademia e la cui eredità è andata dispersa, infranta sugli scogli del dogmatismo, delle politiche identitarie, delle “verità” urlate perché “oggettive”. Feyerabend è stato un libero pensatore. Ho cercato più volte di imitare il suo stile, ad esempio il suo ricorso a brevissimi riassunti in calce ai capitoli della sua opera più nota, Contro il metodo (Against the method, 1975), una sorta di “TL; DR” (Too Long; Didn’t Read) che mi risuona molto: offrire a chi legge una panoramica svelta, ma non grossolana, di quel che troverà nel capitolo. Soprattutto, trovo magnifico il fatto che fa ridere, è molto divertente, è intriso di un umorismo affilato ma solidale, non sarcastico e non ironico: umoristico. Una delle argomentazioni che più mi ha colpito nella raccolta, che si potrebbe definire “avvocature e tecnologie”, riguarda la capacità della pratica dell’avvocatura (quando esercitata nel senso anarco-dadaista propugnato da Feyerabend) di smontare il “sapere degli esperti”. Non solo il re è nudo, ma l’esperto è nudo, come diceva Brian Martin, studioso delle nocività degli esperti all’Università di Wollongong e vecchio amico; e chiunque può vederlo. Leggi l'articolo completo di Carlo Milani
January 17, 2025 / Pillole di Graffio
Pedagogia Hacker - il libro in uscita
Venerdì 29 novembre 2024 per Elèuthera editrice esce in libreria "Pedagogia hacker" di Davide Fant e Carlo Milani. Un libro per educatori, educatrici, insegnanti, psicologi, tecnici, artisti, ma anche per chiunque sia alla ricerca di pratiche che ci portino a essere soggetti più attivi e soprattutto più consapevoli degli effetti che la tecnologia ha su di noi. "Con il libro che avete tra le mani vogliamo rispondere all’urgenza di un’educazione sui temi del digitale che ponga al centro le relazioni fra persone e tecnologie. Relazioni ambivalenti che sfociano spesso in vissuti di sofferenza, di euforia a cui seguono cocenti delusioni, di esaltazione spasmodica ed emozioni violente; da questo disagio della tecnica vogliamo muovere per aprire spazi di immaginazione, ri-creazione e liberazione." Leggi la scheda del libro Leggi l'introduzione Sul sito di C.I.R.C.E. altre informazioni
November 22, 2024 / Pillole di Graffio
Presentazione di "Tecnologie conviviale" al CSOA Forte Prenestino
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2024 ore 19, AvANa, Forte Infoshop & Sala da tè inTHErferenze presentano: Tecnologie Conviviali di Carlo Milani Le macchine digitali con cui conviviamo dicono molto del modo in cui trattiamo noi stessi e il mondo, mettendoci di fronte alle nostre contraddizioni. Il libro di Carlo Milani, "Tecnologie Conviviali" propone scenari inediti in cui possiamo non solo immaginare ma anche costruire concretamente relazioni diverse, prive delle gigantesche asimmetrie di potere che connotano oggi il rapporto tra umani e macchine. In questo radicale ripensamento del nostro rapporto con la tecnologia, che non a caso riecheggia le tesi di Ivan Illich, adeguandole però al mondo digitale, Milani ci invita a instaurare una diversa relazione con quegli «esseri tecnici» – elettrodomestici, computer, robot industriali… – che ormai vivono con noi, rendendoci apparentemente sempre più potenti (e di fatto sempre più subordinati). E lo fa puntando l'attenzione su quelle gerarchie oppressive, tipiche delle nostre società, che si replicano anche nelle relazioni fra umani e macchine, producendo una tecnoburocrazia che intende comandare e governare le macchine proprio come comanda e governa gli umani. Eppure, ci dice Milani, un'altra evoluzione è ancora possibile. Se infatti l'attuale sistema tecnoburocratico poggia su scelte quotidiane di delega, sottomissione e conformismo, l'attitudine hacker rappresenta lo sguardo curioso di chi è alla ricerca di un uso conviviale delle macchine. Un approccio capace di riconfigurare la nostra visione tecnosociale, affrancandola dal rapporto comando/obbedienza proprio dell'immaginario gerarchico. Carlo Milani è saggista, traduttore e ricercatore associato presso l'ERTIM-INALCO di Parigi. Insegna Genealogia delle fonti digitali in vari licei e università tra Parigi, St. Gallen, Roma, Bologna, Parma e Bergamo, ed è membro del gruppo C.I.R.C.E. (circex.org), per il quale tiene conferenze e corsi di formazione basati sulla pedagogia hacker. All'attività editoriale, di insegnamento e di ricerca affianca quella di informatico con alekos.net. Fino al 2018 ha pubblicato saggi sulla Rete e le tecnologie digitali sotto l'eteronimo collettivo di Ippolita, in particolare: Open non è free (Elèuthera, 2005), Luci e ombre di Google (Feltrinelli, 2007), Nell'acquario di Facebook, l'irresistibile ascesa dell'anarcocapitalismo (Ledizioni, 2012), La rete è libera e democratica… Falso! (Laterza, 2014), Tecnologie del dominio (Meltemi, 2017). Link al libro: https://www.eleuthera.it/scheda_libro.php?idlib=560
April 9, 2024 / Pillole di Graffio