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Sconnessi?
Guardare avanti, si dice. Guardare fisso, invece, la propria mano che sostiene un apparecchietto nero con schermo, detto smartphone. Consultare, sbirciare, controllare, scrollare, ascoltare, pagare, scrivere, parlare, filmare… Al ristorante, per strada, in chiesa, nel passeggino, al cinema, in arrampicata, al supermercato, in auto, in classe, in ospedale, sul bus, sul water, a letto, in bici, al lavoro, ai mari e ai monti… in tasca, in mano. A testa bassa. Paesaggio umano smisuratamente social. Ognuno di noi al guinzaglio del proprio smartphone. Ad ogni latitudine, più o meno. Ad ogni età, neonato e pensionato, per ogni sesso. Super intersezionale. La psichiatria, che ha il naso fino, ha inventato il problematic smartphone use (PSU) Ma quale problematic? Obvious smartphone use. Non è un gingillo, è una Lampada di Aladino dai mille favori. È un essere più che uno strumento tecnico. Non sono un filosofo e torno a incantarmi con questo congegno luccicante che ci ha catturati, dionisiacamente “sussunti” direbbero gli intenditori. Se fossi nato vent’anni fa non mi stupirebbe toccar quotidianamente con mano la nostra universale dedizione all’Angelo Custode che ogni giorno ci accompagna e ci nutre, mi sarebbe risuonato perfettamente naturale, oggettivo, da sempre. Una felice evoluzione dell’umanità. Di chi è figlia questa alchimia universale? Del capitalismo digitale, di quello cognitivo, di quello zombi? Di un neo colonialismo psichico? Di una fantomatica tecnodittatura? Di un dio cattivo, o anche buonino, che escogita una nuova religione? Di quei cinque o sei giovanottoni diventati paperon de’ paperoni giocando con il web e inventando questo e quello? Di un presente a capitalismo morto, che sarebbe ancora peggio del capitalismo vivo? Di me boccalone e dei miei simili che ci facciamo accalappiare da questa sbalorditiva pietra filosofale rettangolare? Leggi l'articolo di Claudio Canal
October 3, 2024 / Pillole di Graffio
Inseparabili dai computer, la minaccia che non vediamo
I raccapriccianti atti di terrorismo avvenuti nei giorni scorsi in Libano attraverso cercapersone e ricetrasmittenti sono una eclatante manifestazione di uno degli aspetti meno compresi della rivoluzione digitale. Relativamente poche persone, infatti, hanno messo a fuoco il fatto il mondo si sta computerizzando, processo che sta causando, oltre al resto, alterazioni profonde nei rapporti con l’ambiente in cui viviamo, oggetti inclusi. La prima fase della computerizzazione del mondo è stata palese perché è stata semplicemente la fase della diffusione dei computer tradizionali, dai cosiddetti mainframe agli attuali desktop e notebook. Negli ultimi 20-30 anni, però, la miniaturizzazione dei componenti e il drastico calo dei costi (anche della connessione a Internet) ha avviato una seconda fase, meno visibile e soprattutto meno compresa, che sta portando a computerizzare un numero crescente di esseri umani, di spazi e di cose. leggi l'articolo di Juan Carlos De Martin
September 23, 2024 / Pillole di Graffio
“Il benessere dei genitori nell’era digitale” con Stefano Borroni Barale, autore di “L’intelligenza inesistente”
Venerdì 27 settembre dalle ore 18.30 alle 20.30, nella Sala Cenacolo del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di via San Vittore 21, Milano, all’interno del programma della Open Night, un incontro dal titolo “Il benessere dei genitori nell’era digitale” al quale partecipa, tra gli altri, Stefano Borroni Barale, autore di “L’intelligenza inesistente”. Oggi consegnare il primo smartphone è diventato un rito tecnologico che spesso segna il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado. Molte volte è un gesto automatico, frutto della convinzione di non avere alternative se non l’esclusione dalla socialità. Ma cosa accade se gruppi di mamme e papà si accordano per cambiare le carte in tavola? Riflettiamo con associazioni e mondo della ricerca su come si declina la genitorialità nell’era di smartphone, algoritmi e piattaforme. Tutte le informazioni su Altreconomia.it
September 23, 2024 / Pillole di Graffio
Gli smartphone ci ascoltano?
Un'agenzia di marketing americana, CMG, utilizzerebbe un sistema chiamato Active Listening, in grado di rilevare le conversazioni degli utenti in tempo reale per migliorare gli annunci pubblicitari. Un documento pervenuto alla redazione di 404 Media e attribuibile all'agenzia Cox Media Group (CMG), ha spiegato in un «pitch deck» come riuscirebbe a raccogliere informazioni dalla voce degli utenti per illustrare annunci pubblicitari in linea con le aspettative e con le soluzioni che l'utente è pronto ad acquistare. La tecnologia, descritta come «The Power of Voice» e chiamata Active Listening si avvarrebbe dei microfoni di dispositivi intelligenti come gli smartphone. Non è la prima volta che l'agenzia di marketing viene sottoposta alla lente di ingrandimento di 404Media e colta di sorpresa in attività presumibilmente poco ortodosse. Qualche sospetto ai giornalisti di 404 Media era sorto già lo scorso dicembre. In un post condiviso sul sito Web di CMG e presto cancellato, l'agenzia ha affermato che il suo modus operandi volto ad acquisire informazioni dalle conversazioni degli utenti non solo esisterebbe, ma sarebbe anche legale: «È legale che telefoni e dispositivi ti ascoltino. Quando un nuovo download o aggiornamento di un'app richiede ai consumatori un accordo di termini di utilizzo di più pagine da qualche parte nella stampa fine, spesso è incluso l'ascolto attivo». Link all'articolo originale.
September 11, 2024 / Pillole di Graffio
La frontiera politica dello smartphone
L’infrastruttura grazie alla quale miliardi di persone comunicano realizza i due sogni del potere: sapere chi parla con chi e influenzare le conversazioni L’arresto in Francia del fondatore di Telegram sta provocando forti reazioni, anche a livello politico. Come però già in casi precedenti, basti pensare alle controversie relative a Facebook o a TikTok, le polemiche contingenti rischiano di oscurare le questioni strutturali di fondo. Si tende a dimenticare, infatti, che le tecnologie della comunicazione sono sempre state cruciali strumenti di potere e quindi sono sempre state – e oggi, più che mai, sono – tecnologie intrinsecamente politiche. Chi comunica con chi, quando, con quale frequenza, di che cosa e in quali circostanze sono informazioni che il potere – nelle sue varie forme e articolazioni, sia pubbliche, sia private – ha sempre desiderato possedere. Inoltre, il potere ha sempre desiderato controllare il più possibile il flusso di informazioni che in qualche modo potevano influenzarne l’azione o intaccarne la legittimità. Due pulsioni, quella di tutto conoscere e quella di tutto controllare, rese entrambe ancora più intense in periodi di guerra o, comunque, di tensioni politico-sociali. Leggi l'articolo di De Martin su "Il Manifesto"
August 27, 2024 / Pillole di Graffio
Fighting Technologies of Domination
June 9th in Berlin we will moderate the Disruption Network Lab's meetup "Fighting Technologies of Domination from decentralised event platforms to the right to analogue." During the meetup we will discuss the right to analogue with Roberta Barone (AI Ethics and Governance Expert and Advocate, IT/DE). After the discussion there will be a hands-on session with Balotta Collective to delve deeper into the exploration of Gancio, a free open-source software designed for event publishing. During the workshop we will use the website Balotta.org as a case study to show how Gancio can be implemented and used for and by local organisations. Balotta.org is a shared calendar for the city of Bologna, Italy. We will look at the political reasons for its creation and how these have evolved over time, as well as explaining our moderation process and the decision to print a paper version. We will describe Gancio's interface, including submitting an event as an anonymous user and browsing the admin dashboard. To learn more and register check the event on the Disruption Network Lab website. The event is a warmup for Hackmeeting
May 29, 2024 / Notizie da C.I.R.C.E.
Presentazione di "Contro lo smartphone. Per una tecnologia più democratica"
Lunedì 13 maggio a Roma, in Via della Dogana Vecchia 5, dalle ore 17:30, l'incontro, organizzato dalla Scuola critica del digitale del CRS e dal ForumDD, per la presentazione del libro di Juan Carlos De Martin "Contro lo smartphone. Per una tecnologia più democratica" (add editore). Ne discutono con l’autore Giulio De Petra, Maurizio "Graffio" Mazzoneschi e Teresa Numerico. Lo smartphone è la macchina che ha segnato di più questa prima parte del secolo. Inventato appena sedici fa e diffusosi capillarmente in modo rapidissimo soprattutto negli ultimi dieci anni, è usato oggi da oltre quattro miliardi di persone. Nel giro di pochi anni siamo arrivati a una situazione in cui la metà della popolazione mondiale possiede e usa quotidianamente centinaia di volte, per l’equivalente di 4-5 ore al giorno, una macchina sofisticata che quindici anni fa nemmeno esisteva. Pochi, però, colgono un aspetto strabiliante di questo successo: lo smartphone è diventato, di fatto se non ancora per legge, necessario. Per chi, pur interessato, non potrà partecipare di persona è prevista la possibilità di seguire l’incontro collegandosi tramite il seguente link: https://us02web.zoom.us/j/81948891898 Leggi l'articolo completo
May 7, 2024 / Notizie da C.I.R.C.E.
Juan Carlos De Martin, come gestire la dipendenza tecnologica
E' un testo conciso e pungente, Contro lo smartphone. Per una tecnologia più democratica (Add editore, 2023, pp. 200), il nuovo libro di Juan Carlos De Martin, professore ordinario al Politecnico di Torino e co-fondatore del Nexa Center for Internet & Society. Onnipresente, lo smartphone si è imposto prima come gadget alla moda, poi come «oggetto simbolo della nostra era», argomenta De Martin. In poco più di centocinquanta pagine, bibliografia esclusa, l’autore riesce a condurre il lettore in un vero giro del mondo lungo le catene di produzione di questi «piccoli parallelepipedi» di plastica e silicio che hanno penetrato le scuole, l’intimità casalinga o i mezzi di trasporto. Leggi l'articolo sul sito de "Il manifesto"
March 3, 2024 / Pillole di Graffio