Giovedì il governo della Danimarca – che fino alla fine dell’anno ricopre la
presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, l’organo che detiene il potere
legislativo insieme al Parlamento Europeo e che rappresenta i governi dei 27
paesi membri – ha detto di aver cambiato idea su una controversa proposta di
legge «per la prevenzione e la lotta contro l’abuso sessuale sui minori» nei
messaggi privati online. La proposta prevedeva che nei paesi dell’Unione
praticamente qualsiasi conversazione privata in digitale fosse sottoposta a un
controllo, ed era stata molto criticata da esperti, attivisti e associazioni a
difesa della privacy.
Ora la proposta alternativa della Danimarca è rinnovare la legge che prevede che
le aziende tecnologiche possano fare questo tipo di controlli volontariamente,
che altrimenti scadrebbe ad aprile del 2026. Se il Consiglio raggiungerà una
posizione comune su questa nuova impostazione, ci saranno poi i negoziati con il
Parlamento per arrivare a un testo condiviso.
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Tag - sorveglianza
Apriamo con una lunga analisi delle Linee guida per l'Introduzione
dell'Intelligenza Artificiale nella scuola. Proseguiamo con un commento sulle
dichiarazioni di Durov; le nuove regole per pubblicare applicazioni su Android.
Infine la rubrica notiziole.
Di Linee guida per l'Introduzione dell'Intelligenza Artificiale nella scuola se
ne è già parlato all'ora di buco, ma ci torniamo sopra per parlare anche degli
aspetti più prettamente tecnologici.
Per la rubrica notiziole
* Israele cede le aziende di malware agli Usa;
* l'ICE, Agenzia che si occupa della deportazione di migranti irregolari negli
Usa fa shopping di prodotti di sorveglianza;
* infine, oggi le comiche, ma al massimo per 2 ore.
Le dita nella presa salterà le prossime due puntate, torniamo Domenica 2
Novembre con una puntata speciale!
Ascolta sul sito di Radio Onda Rossa
Slitta ancora il voto sul provvedimento in discussione da oltre tre anni. Ma la
proposta resta sul tavolo e il 1° gennaio 2026 sarà Cipro, un altro dei Paesi a
favore del «chat control», ad assumere la presidenza di turno del Consiglio Ue.
Questo significa che il tema resta sul tavolo e, anche in caso di un mancato
accordo da qui a dicembre, si continuerà a negoziare anche il prossimo anno.
Il dibattito sul regolamento contro l’abuso sessuale dei minori sarebbe dovuto
entrare nel vivo proprio in questi giorni. Oggi martedì 14 ottobre, gli Stati Ue
avrebbero dovuto chiarire la propria posizione in merito, facendo emergere una
volta per tutte se la proposta ha qualche possibilità di essere approvata oppure
no.
A fermare nuovamente i lavori ci ha pensato il governo tedesco, il cui voto è
considerato decisivo, che si è schierato pubblicamente contro l’approvazione del
regolamento. Un sito creato nelle scorse settimane, e denominato Fight Chat
Control, ha riassunto le posizioni dei diversi Stati membri. Attualmente, dodici
governi hanno appoggiato il «sì» al provvedimento: Bulgaria, Croazia, Cipro,
Danimarca, Francia, Ungheria, Irlanda, Lituania, Malta, Portogallo, Romania e
Spagna. Nove i Paesi contrari: Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia,
Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia e Slovenia.
I sei Stati rimanenti, tra cui figura anche l’Italia, restano indecisi.
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L'amministrazione Trump vuole creare un sistema di sorveglianza di massa per
scoprire gli immigrati irregolari analizzando i contenuti sui social media.
L’amministrazione Trump ha previsto di creare un team di sorveglianza che
aiuterà l’ICE (Immigration and Customs Enforcement) a trovare immigrati
clandestini attraverso la scansione dei contenuti pubblicati sui social media.
La scorsa settimana, Apple e Google hanno rimosso dai rispettivi store alcune
app che permettevano di segnalare la posizione degli agenti dell’ICE.
In base ai documenti pubblicati sulla piattaforma per gli appalti, l’agenzia
federale cerca fornitori privati per un programma di sorveglianza. Un team di 28
esperti, che lavorerà nelle sedi dell’ICE in Vermont e Sud California, avrà il
compito di analizzare i contenuti pubblicati su Facebook, Instagram, TikTok,
Reddit, YouTube e altri social media per raccogliere informazioni utili
all’individuazione di immigrati clandestini.
Ovviamente verrà anche utilizzata l’intelligenza artificiale.
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Palantir è probabilmente una delle aziende più controverse dell’America
contemporanea. Cofondata dal miliardario tech libertario Peter Thiel, il lavoro
della società di software con l’Immigration and Customs Enforcement (ICE), il
Dipartimento della Difesa statunitense e l’esercito israeliano ha scatenato
numerose proteste in più Paesi.
Una recente inchiesta di Wired prova a spiegare cosa fa, grazie a interviste a
ex dipendenti.
“È davvero difficile spiegare su cosa lavori Palantir o cosa faccia”, dice Linda
Xia, ingegnere in Palantir dal 2022 al 2024. “Anche per chi ci ha lavorato, è
difficile capire come dare una spiegazione coerente.” Xia è una dei 13 ex membri
dello staff che a maggio hanno firmato una lettera aperta sostenendo che
l’azienda rischia di essere complice dell’autoritarismo continuando a
collaborare con l’amministrazione Trump.
Lei e altri ex dipendenti intervistati da WIRED per questo articolo sostengono
che, per affrontare il tema Palantir e il suo ruolo nel mondo — e, ancor più,
per chiedere conto delle sue azioni — bisogna prima capire cosa sia davvero. Non
è che gli ex dipendenti non sappiano letteralmente cosa Palantir venda.
Ciò che in definitiva vende non è solo software, ma l’idea di una soluzione
senza attriti, quasi magica, a problemi complessi. Per farlo, Palantir usa
spesso il linguaggio e l’estetica della guerra, presentandosi come un potente
partner di intelligence quasi militare.
Al di là del gergo e del marketing, Palantir vende strumenti che clienti come
aziende, ONG e agenzie governative usano per analizzare i dati. Ciò che la
distingue è la scala e l’ampiezza delle sue soluzioni. L’offerta è di sostituire
una dozzina di programmi e dashboard con un solo sistema.
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Microsoft collabora con l'unità 8200, facilitando sorveglianza e attacchi a Gaza
e Cisgiordania
Nel tardo 2021, il CEO di Microsoft, Satya Nadella, ha incontrato Yossi Sariel,
comandante dell’unità di intelligence israeliana Unit 8200, presso la sede
dell’azienda vicino a Seattle. Oggetto del colloquio: trasferire una quantità
enorme di materiale segreto nei server cloud di Microsoft.
L’accordo – rivelato da Guardian – prevedeva la creazione di un’area riservata
all’interno della piattaforma Azure, dove Unit 8200 ha iniziato a costruire un
nuovo sistema di sorveglianza di massa. Questo strumento raccoglie e archivia
quotidianamente milioni di telefonate di palestinesi nella Striscia di Gaza e in
Cisgiordania, consentendo l’accesso retroattivo ai contenuti delle
conversazioni.
Rivelato per la prima volta da un’indagine congiunta del Guardian, del magazine
+972 e del sito Local Call, il sistema è operativo dal 2022. Microsoft sostiene
che Nadella non fosse a conoscenza della natura dei dati che Unit 8200 intendeva
archiviare. Tuttavia, documenti interni e testimonianze di 11 fonti tra
Microsoft e ambienti militari israeliani indicano che Azure è stato utilizzato
per conservare un vasto archivio di comunicazioni quotidiane palestinesi.
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Da culla del progressismo a cuore dell’industria bellica a stelle e strisce:
Meta, OpenAI, Microsoft, Anduril e l’inarrestabile crescita della defence tech.
“C’è un sacco di patriottismo che è stato a lungo tenuto nascosto e che adesso
sta venendo alla luce”, ha spiegato al Wall Street Journal, Andrew Bosworth,
direttore tecnico di Meta.
Bosworth – assieme a Kevin Weil e Bob McGrew, rispettivamente responsabile del
prodotto ed ex responsabile della ricerca di OpenAI, ai quali si aggiunge Shyam
Sankar, direttore tecnico di Palantir – è infatti uno dei quattro dirigenti tech
assoldati in quello che è stato ironicamente chiamato “Army Innovation Corps” -
Corpo degli ingegneri degli Stati Uniti (il nome ufficiale del programma è
Detachment 201).
Il clima che si respira oggi nella Silicon Valley è molto differente, la
maschera progressista che le Big Tech hanno a lungo indossato è stata infine
calata (come mostrato plasticamente dall’ormai storica foto che ritrae i
principali “broligarchs” celebrare l’insediamento di Donald Trump), e adesso
nessuno sembra più farsi scrupoli a seguire la strada tracciata dalle due più
note realtà del settore “defence tech”: Palantir e Anduril, aziende fondate
rispettivamente dall’eminenza grigia della tech-right Peter Thiel e dal
guerrafondaio Palmer Luckey (già noto per aver fondato Oculus, poi acquistata da
Meta, e per rilasciare dichiarazione come: “Vogliamo costruire tecnologie che ci
diano la capacità di vincere facilmente ogni guerra”).
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Riassunto: la settimana scorsa, Meta ha avvisato che Graphite, uno dei sistemi
per lo spionaggio digitale prodotti da Paragon (azienda israeliana), era stato
utilizzato per spiare una novantina di persone che utilizzano la sua
applicazione WhatsApp, in diversi paesi del mondo, tra i quali Francesco
Cancellato, direttore di Fanpage e Luca Casarini, capomissione
edell’organizzazione non governativa Mediterranea. Paragon fornisce i propri
servizi esclusivamente ai governi e alle loro istituzioni, offrendo per lo più
sistemi che possono essere impiegati per spiare comunicazioni e altre attività
sui dispositivi elettronici
Il governo italiano ha minimizzato la vicenda, affermando di aver monitorato
solo sette numeri senza includere giornalistɜ o attivistɜ. Ma, in tutta
risposta, la società israeliana ha reagito sospendendo il contratto con
l'Italia, segnalando che il Paese ne aveva violato le condizioni.
Per capire meglio la situazione di seguito trovate alcuni aggiornamenti.
* La questione delle persone spiate su WhatsApp si complica, su Il Post
* Spionaggio e abusi tecnologici: Il caso Paragon e il pericolo della
sorveglianza invisibile, su Infoaut
* Azienda anti-spyware, così combattiamo Graphite. Intervista di ANSA a John
Scott-Railton, senior researcher di Citizen Lab
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Nell’attacco informatico con lo spyware Paragon, che ha colpito attivisti e
giornalisti in tutto il mondo ci sarebbe anche Luca Casarini di Mediterranea
Saving Humans.
Venerdì 31 gennaio, Meta, la società proprietaria di WhatsApp, ha notificato
ufficialmente a Luca Casarini, attivista e tra i fondatori di Mediterranea
Saving Humans, che il suo telefono è stato violato attraverso uno spyware tra i
più sofisticati al mondo. Il software utilizzato è sviluppato dalla società
israeliana Paragon Solutions, che lo ha fornito a "governi alleati degli Stati
Uniti", senza dare ulteriori spiegazioni. Nello stesso giorno, testate
giornalistiche internazionali hanno rivelato che circa 90 persone in oltre venti
Paesi sono state prese di mira, tra cui attivisti per i diritti umani e
giornalisti investigativi. Tra i "target" italiani anche il cellulare del
direttore di Fanpage, Francesco Cancellato.
Il prodotto di Paragon, considerato uno spyware di sorveglianza avanzato, opera
in modo simile a Pegasus di NSO Group: una volta infettato il dispositivo,
l'operatore ha accesso completo ai dati dell'utente, potendo leggere anche
messaggi inviati su app crittografate come WhatsApp o Signal. WhatsApp ha
contattato le presunte vittime in privato, senza rilasciare dettagli pubblici
sull'identità degli obiettivi colpiti.
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Ascolta l'intervista a Casarini sul sito di Radio Onda d'Urto
Il colosso ha rimosso dalle sue linee guida sull'intelligenza artificiale il
divieto di utilizzare la tecnologia a scopi potenzialmente dannosi.
Il 4 febbraio Google ha annunciato di aver aggiornato i principi che regolano
l'utilizzo della sua intelligenza artificiale e di altre tecnologie avanzate. Il
colosso ha eliminato i riferimenti in cui prometteva di non perseguire
"tecnologie che causano o possono causare danni", "armi o altre tecnologie il
cui scopo principale o la cui implementazione causa o facilita direttamente
lesioni alle persone", "tecnologie che raccolgono o utilizzano informazioni per
la sorveglianza violando norme accettate a livello internazionale", e ancora
"tecnologie il cui scopo contravviene a principi ampiamente accettati del
diritto internazionale e dei diritti umani".
Diversi dipendenti di Google hanno espresso la loro apprensione per le novità.
“È profondamente preoccupante vedere che Google abbandona il suo impegno per
l'uso etico della tecnologia AI senza alcun input da parte dei suoi dipendenti o
del pubblico in generale – dice Parul Koul, sviluppatore di software di Google e
presidente di un sindacato che rappresenta i lavoratori di Alphabet, la holding
che controlla l'azienda –, nonostante la posizione storica del personale sia che
l'azienda non dovrebbe entrare nel business della guerra”.
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