Il primo laboratorio formativo di Pedagogia Hacker si è tenuto a Bologna il 18 e
il 19 ottobre 2025 presso il circolo ARCI Guernelli. Un laboratorio che come
CIRCE abbiamo voluto organizzare per socializzare strumenti, metodologie e
attività messe a punto in questi anni.
CONTESTI DI PEDAGOGIA HACKER
Nell'ambito del macro-progetto C.I.R.C.E. che portiamo avanti dal 2018, le
attività legate alla pedagogia hacker hanno proliferato, manifestandosi sotto
forma di libri, articoli, interventi, percorsi formativi. Abbiamo accumulato
decine di ore di videolezioni, bibliografie ponderose, materiali e semilavorati
di vario genere.
Continuano a giungerci richieste di formazioni specifiche da tutta Italia e più
oltre.
Ecco alcune di queste richieste:
 * Ho una classe di adolescenti difficili, i genitori sono anche peggio; c'è la
   questione del cyberbullismo e della "dipendenza da internet" (!!) su cui ci
   sono anche fondi, che possiamo fare?
 * Fondi PNNR?
 * Progetti europei? (per gestire i quali, tutti ricorrono a: Google e/o
   Microsoft e/o altre BigTech...)
 * GGP (Gruppo Genitori Preoccupati - per i social, la perdizione dei pargoli,
   ecc ecc)?
 * RS (Ricercator Scioccat dalle "nuove pratiche" USA: sequestro computer ecc.)?
 * ASS (Attivist Sui Social)?
 * Nella mia cooperativa/azienda/scuola/università l'infrastruttura informatica
   è passata su Google/Microsoft/Amazon AWS e ora ci sono corsi sul "buon uso
   dell'IA", che faccio, scappo?
 * Vi par tanto brutto scriver progetti con l'aiuto di chatbot? Progetti
   sociali, eh?
 * Per rendicontare il progetto X, devo mettere sul sito / social Y delle
   immagini dei minori con cui lavoro... come faccio per non schedarli?
 * Guerre, Distruzioni e altre amenità che ci toccano ma non troppo, e noi
   facciamo... pedagogia hacker? Ma davvero?
Ma anche richieste di assaggi di quel che facciamo, di incontri per confrontarsi
sui temi più scottanti: quello dei social media, che ormai "scotta" da quindici
anni buoni... e quello dell'IA, che "scotta" da appena un lustro e ci ha già
abbondantemente stufato.
PERCHÉ QUESTA FORMAZIONE?
Lo scopo dell'incontro è stato quello di formarsi insieme come persone capaci di
proporre/condurre laboratori di pedagogia hacker, esplorando e sperimentando
alcuni degli strumenti e metodologie presenti nell'omonimo libro.
Abbiamo meticciato le nostre competenze in un percorso laboratoriale nel quale
abbiamo presentato alcuni strumenti messi a punto in questi anni per formare e
organizzare. Non come semplici strumenti, ovviamente, ma come mezzi che
giustificano dei fini: i fini dell'emancipazione personale e collettiva,
dell'estensione delle libertà nell'uguaglianza per tutte le persone, gli esseri
viventi e non. Mezzi per realizzare le nostre utopie 😀
La tecnica è da sempre fonte di meraviglia. Abbiamo bisogno di riprendere in
mano la capacità di gestirla in maniera autonoma, di auto-gestirla a tutti i
livelli, per poterci meravigliare ancora e continuare a giocarci. Ci serve più
potere di azione, riflessione, interazione. People have the power - ma ce ne
serve di più, di potere. Le nostre attività e attivazioni sono pensate come
giochi per aiutarci a esercitare l'immaginazione, individuale e collettiva:
persone più forti e capaci, insieme.
Certo non abbiamo metodi infallibili da proporvi né soluzioni ideali. Non ci
interessano e nemmeno ci speriamo, poiché "la speranza è una trappola", ma
abbiamo fiducia. Fiducia nelle relazioni che si possono costruire, fiducia che
insieme possiamo riattivare una sana dose di immaginario condiviso, sociale.
COSA ABBIAMO FATTO NEL CONCRETO
Circa venti persone si sono riunite insieme alle nove di mattina del 18 ottobre
presso l'ARCI Guernelli di Bologna che ci ha ospitate. Erano presenti 15
partecipanti e 5 circensi. Dopo il caffè indispensabile per il risveglio e dopo
esserci assestate in una delle grandi stanze dell'ARCI abbiamo cominciato a
conoscerci attraverso le sociometrie. Abbiamo fatto analisi e osservazione con
sguardo obliquo dei corpi in relazione con le macchine: attività di codifica e
decodifica a partire da quello che ci fa stare male e quello che ci fa stare
bene delle tecnologie digitali, abbiamo composto haiku e raccontato storie (tipo
questa).
Dopo un delizioso pranzo con le lasagne dell'ARCI e dopo un ulteriore caffè e
quattro chiacchiere con i ragazzi e le ragazze del quartiere che passavano il
tempo in cortile abbiamo ripreso i lavori.
Nel pomeriggio ci siamo messe dalla parte delle macchine e abbiamo fatto analisi
e osservazione con sguardo obliquo dei corpi delle macchine in relazione a noi.
Così si è giocato con l'analisi emotiva d'interfaccia, evocazioni di demoni
dell'interfaccia e incontri con macchine aperte (tendenza conviviale): pad,
cloud autogestiti, creazione account reciproca, sai creare una password sicura?
Poi tutti a nanna! Macchè! La serata e continuata tra chiacchere, cibo e alcool
(per chi beve) sotto i portici di Bologna...
La mattina seguente, sempre alle nove di mattina, anche per chi aveva fatto le
ore piccole, abbiamo ripreso il nostro lavoro immaginando le attività possibili
che ognuna riporterà nel proprio mondo e ci siamo lasciate con un piccolo
rituale digitale collettivo con immagini scattate sul posto e anafore...
... e mentre tutto questo accadeva c'era chi registrava e sbobinava con
https://subsai.vulgo.xyz per documentare tutto. Chi scattava foto e le dava in
pasto a Krita e Photomosh, modelli di ia generativa open source che girano in
locale.
Ci siamo salutati, un po' tristi per il tempo trascorso così rapidamente,
affaticate certo ma anche rigenerate da tante pratiche da riportare nei nostri
contesti. Questo è solo l'inizio, è tardi è vero! Ma proprio per questo c'è
molto da darsi da fare!
Grazie a tutte e tutti i partecipanti, all'ARCI Guernelli che ci ha ospitate,
agli amici e le amiche bolognesi che ci hanno dato un letto e un tetto per
dormire o che ci sono passate a salutare e alle circensi che sono intervenute!
*Nella realizzazione delle immagini che corredano questa restitutizione nessuna
macchina è stata maltrattata e nessun dato o metadato sensibile è stato dato in
pasto alle tecnologie del dominio.
Source - Notizie da C.I.R.C.E.
Notizie da C.I.R.C.E.
L’1 e 2 novembre Hack’emMuort al Turba a Perugia, appuntamento di avvicinamento
ad Hackmeeting, l’incontro annuale delle controculture digitali: hacking, saperi
critici e pratiche di autogestione.
INVITO
Siamo nel ‘25.
Il Papa proclama l’anno santo.
A seguito del discorso in cui Mussolini si assume la responsabilità morale e
politica del delitto Matteotti, le Prefetture ricevono mandato di controllare le
organizzazioni politiche “sospette”: perquisizioni e arresti di massa.
Il Governo italiano annuncia l’avvio della Battaglia del grano, per l’autarchia.
In Africa l’Italia occupa l’Oltregiuba, annettendolo alle sue colonie nel
continente.
In Germania viene rifondato il Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori, dopo
una prima messa al bando.
Negli USA il Ku Klux Klan sfila a Washington.
Siamo nel ‘25.
Il Papa ha proclamato l’anno santo.
Viene approvato il decreto Sicurezza voluto dal governo Meloni: le forze di
polizia vedono ampliato il proprio potere discrezionale e di sorveglianza.
Il Governo italiano lancia il disegno di legge ColtivaItalia, per il sovranismo
alimentare.
In Africa l’Italia amplia il Piano Mattei, coinvolgendo 14 paesi del continente
in un progetto di impronta estrattivista e neocoloniale.
In Germania l’AFD è il secondo partito più votato.
Negli USA l’Azione Antifascista è dichiarata fuorilegge in quanto
“organizzazione terroristica.”
Ma non ci pensiamo. Anzi, noi vogliamo guardare al futuro: non temete, gli anni
Novanta sono dietro l’angolo, e saranno uno spasso.
L’1 e 2 novembre Hack’emMuort al Turba, appuntamento di avvicinamento ad
Hackmeeting, l’incontro annuale delle controculture digitali: hacking, saperi
critici e pratiche di autogestione.
Anacronistico, direte voi. Dopotutto, siamo nel 2025.
PROGRAMMA
sabato 1/11
Siamo nel ‘25.
Il Papa proclama l’anno santo.
A seguito del discorso in cui Mussolini si assume la responsabilità morale e
politica del delitto Matteotti, le Prefetture ricevono mandato di controllare le
organizzazioni politiche “sospette”: perquisizioni e arresti di massa.
Il Governo italiano annuncia l’avvio della Battaglia del grano, per l’autarchia.
In Africa l’Italia occupa l’Oltregiuba, annettendolo alle sue colonie nel
continente.
In Germania viene rifondato il Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori, dopo
una prima messa al bando.
Negli USA il Ku Klux Klan sfila a Washington.
Siamo nel ‘25.
Il Papa ha proclamato l’anno santo.
Viene approvato il decreto Sicurezza voluto dal governo Meloni: le forze di
polizia vedono ampliato il proprio potere discrezionale e di sorveglianza.
Il Governo italiano lancia il disegno di legge ColtivaItalia, per il sovranismo
alimentare.
In Africa l’Italia amplia il Piano Mattei, coinvolgendo 14 paesi del continente
in un progetto di impronta estrattivista e neocoloniale.
In Germania l’AFD è il secondo partito più votato.
Negli USA l’Azione Antifascista è dichiarata fuorilegge in quanto
“organizzazione terroristica.”
Ma non ci pensiamo. Anzi, noi vogliamo guardare al futuro: non temete, gli anni
Novanta sono dietro l’angolo, e saranno uno spasso.
L’1 e 2 novembre Hack’emMuort al Turba, appuntamento di avvicinamento ad
Hackmeeting, l’incontro annuale delle controculture digitali: hacking, saperi
critici e pratiche di autogestione.
Anacronistico, direte voi. Dopotutto, siamo nel 2025.
PROGRAMMA
SABATO 1/11
P.I.P.P.A. – PRIMO INTERVENTO IN PIAZZA PER ANTAGONISTX
Alle 15h00 in salone
Lineamenti di primo soccorso in manifestazione, a cura del gruppo locale di
street medic.
Se la repressione si fa più violenta, noi famo P.I.P.P.A.
GUERRE DI RELIGIONE – PARTE I: HACK UTIS, NÉ DIO NÉ PATRONI.
Alla Nona (si intende sempre le 15h00, miscredenti ignoranti) nella cripta
Lab-oratorio di sovversioni anticlericali.
PRESENTAZIONE DEL ROMANZO DI FANTASCIENZA UCRONICA PROMPT DI FINE MONDO
di Agnese Trocchi.
Alle 19h00 nella cripta
Come andarono veramente le cose nell’attentato multiplo del 2 marzo 2027 che
vide la distruzione dei principali data center statunitensi?
CENA DI MAGRO
Ai vespri
TALK:
si parlerà di Palestina, Raccordo – l’aggregatore di movimento, filtri
Corsi-Rosenthal autocostruiti, vita in una stanza subequatoriale, e chissà che
altro.
A SEGUIRE DANZE MACABRE – SELECTA BY DJ KIT’ÈSTRAMURT.
DOMENICA 2/11
Dalle Lodi mattutine alla Compieta
RITIRO SPIRITUALE HACKMEETING (AVETE CAPITO BENE, UN’ASSEMBLEA LUNGA UN GIORNO).
A METÀ GIORNATA PRANZO FRUGALE.
Il 17 ottobre 2025 partecipiamo al Mini Digital Festival dell'Università di
Parma con il laboratorio "L’IA è mia e me la gestisco io. Transizioni digitali
sostenibili. IA autogestita."
Sono possibili “usi locali” di IA? Ci si può sottrarre all’abbraccio di ChatGTP,
Gemini e Claude?
Il laboratorio si svolgerà dalle 14.30 alle 16.30 presso l'Aula K 1 in via
D’Azeglio 85, Parma.
Maggiori informazioni e programma completo del Mini Digital Festival.
Domenica 5 ottobre condurremo il laboratorio di Pedagogia Hacker "Giocare o
essere giocati" all'interno del Festival Interferenze Costruttive a Roma.
3-4-5 ottobre 2025: prima edizione del festival culturale di Radio Onda Rossa
"Interferenze Costruttive" presso il CSOA La Torre, a via Bertero 13, Roma.
Nell'ambito del festival, domenica 5 ottobre dalle 16.30 alle 18.30 condurremo
il laboratorio di Pedagogia Hacker "Giocare o essere giocati".
GIOCARE O ESSERE GIOCATI?
Molti videogiochi catturano la nostra attenzione al punto da creare forme di
abitudine e assuefazione costruite magistralmente sulle vulnerabilità comuni a
tutti gli umani. In maniera analoga siamo chiamati a partecipare e a contribuire
instancabilmente alle “comunità” digitali, costruite seguendo tecniche di
gamificazione.
Su Instagram, TikTok, Facebook, ogni esperienza di interazione sociale si
trasforma in una complicata gara, con un sacco di punti e classifiche, livelli e
campioni. Conosciamo per esperienza diretta le regole di questi “giochi”: se ci
comportiamo bene, otteniamo molti “like”, strike, notifiche, cioè caramelle
sintetiche per i nostri cervelli (sotto forma di dopamina); se siamo scarsi
rimaniamo a bocca asciutta. Di certo, “vincere” non è mai abbastanza: dobbiamo
sempre lavorare di più, perché il “gioco” non finisce mai…
Durante questo laboratorio analizzeremo le interfacce dei social media per
osservare come ci fanno sentire, ragioneremo sulla differenza tra social media e
social network. Metteremo le mani in pasta per scoprire strumenti FLOSS
progettati per fare rete a partire dai desideri di comunità reali.
Per conoscere il programma delle tre giornate visitare il sito di radio onda
rossa.
Al rientro a scuola, studenti, famiglie e docenti hanno trovato l’ennesima
sorpresa: un dettagliato libriccino contenente le linee guida per una rapida
adozione – naturalmente consapevole, responsabile e senza ulteriori oneri a
carico del bilancio – dell’intelligenza artificiale in tutti gli ordini e gradi
di istruzione.
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A una prima analisi, le linee guida sembrano proseguire nella spinta verso
l'adozione di tecnologie digitali non facilmente controllabili dagli attori
della scuola, con un forte rischio che si riproponga lo scenario già visto con i
progetti PNRR Scuola 4.0: una corsa a spendere fondi per introdurre hardware e
software, senza possibilità di scelta consapevole da parte delle scuole,
terminata in un sostanziale trasferimento di fondi pubblici al privato.
L'enfasi sull'innovazione tecnologica e sulla transizione digitale delle scuole
raramente tiene conto delle esigenze didattiche della comunità scolastica, per
puntare l'obiettivo su un mero accumulo di tecnologie che si rivelano
ingestibili dalle scuole, vuoi per incapacità, vuoi perché le tecnologie
adottate sono spesso opache, o anche perché delegate completamente a imprese
private.
DIDATTICA: LA GRANDE ASSENTE
Basterebbe il mero dato statistico a rendersi conto di quanto siano vaghe le
Linee Guida su questo tema centrale per la scuola. Su 33 pagine solo due sono
riservate alla didattica in senso stretto, nel paragrafo dedicato alle aree di
applicazione per tipologia di destinatari (4.2).
La maggior parte del testo si sofferma sugli aspetti tecnico-normativi,
richiamando norme europee (AI act) e cosiddette buone pratiche consolidate. Se
non bastasse il dato statistico, la lettura del paragrafo mostra la genericità e
la confusione delle indicazioni . Riportiamo di seguito uno degli esempi di
possibili applicazioni pratiche dell'IA per docenti, perché esemplificativo
della poca conoscenza di strumenti che, in alcuni casi, sono in uso da tempo
nelle attività didattiche, senza avere nulla a che vedere con l'IA.
Strumenti interattivi e innovativi: l’IA permette l’elaborazione di risorse
didattiche (come simulazioni, giochi, mappe concettuali, riassunti per
l’apprendimento e quiz interattivi) che aumentano la motivazione e il
coinvolgimento degli studenti;
La domanda sorge spontanea: che senso ha far generare una mappa concettuale
all’IA, quando l'obbiettivo didattico di questa metodologia è proprio fare in
modo che lo studente possa "mappare" la propria conoscenza di un argomento e
collegarne i vari elementi?
AI COME AUTOMAZIONE
Le indicazioni divengono invece più definite laddove sono individuati i campi di
automazione dei processi lavorativi tipici dell'amministrazione e del
monitoraggio da parte del Dirigente Scolastico. In particolare risulta evidente
il riferimento all'automazione nei paragrafi Ottimizzazione nella
riorganizzazione dell’orario o Monitoraggio documenti programmatici, nei quali
si menziona l'evidenziazione di eventuali scostamenti di bilancio come risultato
dell’uso dell’IA.
D’altra parte l’Intelligenza Artificiale è un insieme di tecniche di cui le IA
generative sono solo un sotto insieme. Nelle Linee Guida si parla genericamente
di IA, senza distinguere un algoritmo per l’ottimizzazione dell’orario
scolastico, caso classico di automazione, da un Large Language Model, Chat GPT
per intendersi, lasciando alla scuola il compito di districarsi tra le molte e
confuse offerte private.
CONTRADDIZIONI E OSSIMORI
Oltre all’imbarazzante assenza dei temi della didattica, il secondo aspetto che
salta all’occhio sono le numerose contraddizioni interne ai messaggi del
Ministero.
Anzitutto le Linee Guida si pongono come obiettivi la sostenibilità e la tutela
dei diritti degli allievi, raccomandando alla dirigenza e al corpo docente di
rendere effettivamente esercitabile il diritto a non fornire i dati degli
allievi come pre-requisito per l’utilizzo dell’IA. Peccato che le IA generative,
che vengono proposte al suo interno, ossia i servizi SaaS (Software as a
service) come ChatGPT, siano incompatibili con entrambi questi principi: il
primo a causa dei pantagruelici consumi di elettricità e acqua dei datacenter
indispensabili per la fornitura del servizio, il secondo perché il modello SaaS
si basa per l’appunto sulla fornitura di questi dati, ossia il servizio erogato
è gratuito proprio perché i dati dell’utilizzatore sono parte del modello di
business delle imprese che producono questi software. Quando invece il servizio
è a pagamento, i dati sono usati per migliorare l’addestramento dell’IA.
L’ENNESIMA RIFORMA DALL’ALTO
A giudicare dalla letteratura scientifica citata dal ministero, in cui la parte
da leone la fanno le riflessioni sulla produttività più che quelle sul senso e
sulla missione della scuola, sembra evidente che queste prime Linee Guida siano
state redatte senza tenere nella dovuta considerazione le dinamiche sociali che
questa nuova tecnologia sta promuovendo. Questo spiega come sia possibile che lo
stesso ministero abbia, nella stessa giornata, varato un divieto draconiano
contro gli smartphone (i cui effetti tossici sono ormai riconosciuti da
letteratura bi-partisan) e promosso le Linee Guida per l’IA (i cui effetti
tossici stanno cominciando a manifestarsi lentamente solo ora).
VALORIZZARE LE COMUNITÀ
Nel frattempo in molte zone della penisola vengono adottati sistemi per la
didattica che valorizzano la creazione di conoscenza locale e condivisa, oltre
che utilizzare il denaro per pagare lavoro invece che licenze d’uso a grandi
aziende USA.
Ci sono esempi virtuosi di scuole che acquistano software (anche l’Intelligenza
Artificiale è software) rilasciati con licenze libere e/o aperte (F/LOSS)
modificabili secondo le esigenze delle comunità scolastiche. In questo modo le
scuole possono mettersi in rete per condividere risorse computazionali,
risparmiando, oltre che per confrontarsi e condividere esigenze e soluzioni.
Esistono già in Italia imprese che forniscono servizi con queste modalità,
l’esempio delle scuole della Provincia Autonoma di Bolzano è solo uno e il più
longevo. Il modello è quello delle Comunità Energetiche Rinnovabili che, secondo
gli ultimi dati del GSE, stanno crescendo vertiginosamente. Si può fare!
Maurizio Mazzoneschi e Stefano Barale per C.I.R.C.E
L'articolo è uscito nel quotidiano Domani il 14 settembre 2025
Venerdì 10 ottobre a Bologna conduciamo un laboratorio sul digitale nell'ambito
del convegno nazionale CESP sulla scuola che si concentrerà sulle nuove linee
guida per produrre saperi e conflitto.
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INDICE
 * PROGRAMMA:
   * Mattino
 * Pomeriggio
 * Per partecipare
Nel laboratorio sul digitale che conduciamo a Bologna il 10 ottobre 2025 dalle
14.40 alle 16.30, indirizzato ai docenti, utilizzeremo il metodo della Pedagogia
Hacker per focalizzarci sulla questione dell'analisi dìinterfaccia e della
gamificazione: osservare il modo in cui sono progettati e come si presentano i
principali dispositivi digitali adottati dalle scuole e smantellare l'idea che
le tecnologie siano neutre. Verso quali comportamenti veniamo "gentilmente
spinti"? Cosa resta della libertà d'insegnamento?
Il laboratorio si svolge all'interno del Convegno Nazionale di Formazione CESP
PROGRAMMA:
MATTINO
h. 8.30: Iscrizioni e registrazioni
 * I** curricoli della destra: Educazione civica, Indicazioni e Linee guida
 * Gli ultimi 25 anni: dall’Autonomia scolastica alla celebrazione
   dell’Occidente e della Nazione.**
 * h. 10,00 Dibattito in plenaria
h. 10,30 pausa
 * Comunicazioni tematiche, tra tendenze ministeriali e proposte per affrontarle
   (15 minuti l’una): Genere, Decolonizzazione, Valutazione, Inclusione.
   Relazioni e comunicazioni sono preparate da gruppi di lavoro di insegnanti
   del Cesp
h. 13.00 pausa pranzo
POMERIGGIO
h 14,30: Laboratori operativi paralleli sulle tematiche delle comunicazioni
affrontate in breve al mattino:
1) Genere, 2) Decolonizzazione, 3) Valutazione, 4) Inclusione, 5)
Competenze/Saperi, 6) Digitalizzazione 7) Ambiente
h16,30 – 17,30 restituzioni e confronto in plenaria
PER PARTECIPARE
::: info
Per partecipare è necessario compilare il form:
:::
Il personale ispettivo, dirigente, docente e ATA ha diritto all’ESONERO DAL
SERVIZIO con diritto alla sostituzione in base all’art.36 del CCNL2019/2021. Il
CESP è Ente Accreditato/Qualificato per la formazione del personale della scuola
(D. M. 25/07/06 prot.869, Circolare. MIUR PROT. 406 DEL 21/02/06, Direttiva
170/2016-MIUR)
::: info
Fai richiesta alla segreteria del tuo istituto del permesso per formazione
(scarica, stampa e compila il modulo CESP)
:::
La Rena Summer School è un incontro annuale a Matera, dove la comunità
temporanea convocata da RENA si dedica a esplorare e praticare modi innovativi
di abitare la complessità in cui viviamo.
Creeremo uno spazio di diserzione da abitare insieme, in cui sospendere il
conosciuto – gesti e pensieri che diamo per scontati – per fare spazio a nuove
modalità di relazione, ascolto e attenzione. L’edizione 2025 sarà un laboratorio
generativo, un BLACK OUT da cui ripartire.
Queste le premesse della Rena Summer School 2025 in cui CIRCE contribuisce con
un laboratorio di Pedagogia Hacker in cui si affronteranno i temi della
tecnologia, del potere, dei dati, attraverso una sessione di gioco e
apprendimento esperienziale, per riflettere su cosa siamo diventate a contatto
con le megamacchine.
Sabato 19 luglio dalle 17.00 laboratorio: "Pedagogia Hacker: social media e
social network... comunitari?" nell'ambito del Tamala Fest presso l'Ex Caserma
Occupata di Livorno.
Dal 17 al 19 luglio Tamala Fest sbarca a Livorno per la sua seconda
installazione e CIRCE contribuisce con un laboratorio di Pedagogia Hacker.
PEDAGOGIA HACKER: SOCIAL MEDIA E SOCIAL NETWORK... COMUNITARI?
Molti videogiochi catturano la nostra attenzione al punto da creare forme di
abitudine e assuefazione costruite magistralmente sulle vulnerabilità comuni a
tutti gli umani. In maniera analoga siamo chiamati a partecipare e a contribuire
instancabilmente alle “comunità” digitali, costruite seguendo tecniche di
gamificazione.
Su Instagram, TikTok, Facebook, ogni esperienza di interazione sociale si
trasforma in una complicata gara, con un sacco di punti e classifiche, livelli e
campioni. Conosciamo per esperienza diretta le regole di questi “giochi”: se ci
comportiamo bene, otteniamo molti “like”, strike, notifiche, cioè caramelle
sintetiche per i nostri cervelli (sotto forma di dopamina); se siamo scarsi
rimaniamo a bocca asciutta. Di certo, “vincere” non è mai abbastanza: dobbiamo
sempre lavorare di più, perché il “gioco” non finisce mai…
Durante questo laboratorio analizzeremo le interfacce dei social media per
osservare come ci fanno sentire, ragioneremo sulla differenza tra social media e
social network. Metteremo le mani in pasta per scoprire strumenti FLOSS
progettati per fare rete a partire dai desideri di comunità reali
TAMALA FEST
Sopravviveremo al solleone nucleare di questa apocalittica estate
chiacchierando, codando e assemblando. Ci saranno talk, musica, cinema, workshop
e installazioni. Perché ogni bit, ogni suono, ogni immagine che sfugge al
profitto è un atto di memoria e insubordinazione.
La tecnica non è neutra. Va liberata.
Quindi, cyberpunkersz: spegniamo i riflessi falsi dai nostri schermi. Prendiamo
quella dannata pillola rossa. E che la nostra memoria e la nostra mente si
riaccendano, tra i pixel, i bit e il vento salmastro del mare.
Puntata della trasmissione radio "Le dita nella presa" dedicata a dare un
"gancio" alle Big Tech: si parla del libro Pedagogia Hacker, di una tecnologia
convivale come l'agenda condivisa Gancio e della sua istanza romana, del
progetto Gazaweb per mantenere le comunità connesse.
Raccontiamo cosa è Gancio, agenda digitale condivisa, cos'è e come si usa.
Spieghiamo in modo dettagliato come si aggiungono gli eventi, se e come crearsi
un utente... ma anche come stampare facilmente una locandina con la lista degli
eventi della prossima settimana.
Ascolta l'audio del racconto di roma.convoca.la (Gancio de Roma)
Passiamo poi a parlare di Pedagogia Hacker, raccontando come, con un approccio
esperenziale ci permetta di capire meglio il modo in cui ci relazioniamo con le
macchine, togliendo degli strati e quindi riducendo l'alienazione tecnica e
aprendo possibilità di liberazione.
Ascolta l'audio sulla Pedagogia Hacker, corsi e laboratori
Concludiamo con il racconto dell'esperienza di Gazaweb, una pratica di
resistenza all'occupazione israeliana. Ricordiamo che subito dopo l'alluvione
al-aqsa Israele ha colpito duramente le comunicazioni telematiche nella striscia
di Gaza, di fatto isolandola completamente. Gazaweb cerca di mantenere delle
possibilità di comunicazione, affidandosi alla tecnologia della e-SIM e al
fondamentale lavoro dei giardinieri della rete.
Ascolta l'audio sull'esperiena di gazaweb e gli alberi della rete, corsi e
laboratori
Ascolta la puntata completa sul sito di Radio Onda Rossa