Sabato 8 novembre conduciamo un laboratorio di Pedagogia Hacker a Milano durante
il Festival della Peste che si tiene dal 5 al 9 novembre 2025 presso la
fondazione Il Lazzaretto. Si può approcciare il Potere superando le definizioni
gerarchiche e di controllo? Che scenari si generano se il Piacere svela nuove
dimensioni di ascolto, trasformando l’ordine in vibrazione ed empatia?
POTERE L’IMPOSSIBILE
laboratorio per hackerare la realtà
Sabato 8 novembre | ore 10.00-15.00
Tante persone si sentono impotenti di fronte ai sistemi tecnici. Lo SPID
deprime, il click intossica, il cloud s’inchioda, l’IA impazza. La distopia dei
techbros avanza, è l’ora del Prompt di fine mondo? Dimentichiamo forse che le
reti sociali (social network) non sono i media sociali (social media): è ora di
abbandonare narrazioni e abitudini tossiche, acquisire poteri per immaginare
quello che ci piace fare con le tecnologie che amiamo, e come. Si può diventare
hacker: persone curiose che vogliono imparare ad autogestire il potere delle
macchine, insieme.
Un laboratorio in classico stile pedagogia hacker per svelare elementi di
potere/dominio e hackerare la realtà nel senso della convivialità. Cominciamo
con stimoli multimediali, li manipoliamo con strumenti artistici e narrativi per
dar voce alle nostre forme di resistenza, per stare insieme come ci piace.
Sapevatelo: la gente ha il potere: “people have the power” (cit.).
ISTRUZIONI PER I PARTECIPANTI
Si lavora in plenaria e in gruppi. Benvenuti (ma non necessari) dispositivi
connessi personali (portatile, furbofono, tavoletta).
Per iscriversi visitare il sito ilfestivaldellapeste.com
Tag - laboratori
Il primo laboratorio formativo di Pedagogia Hacker si è tenuto a Bologna il 18 e
il 19 ottobre 2025 presso il circolo ARCI Guernelli. Un laboratorio che CIRCE ha
voluto organizzare per socializzare strumenti, metodologie e attività messe a
punto in questi anni.
Lo scopo dell'incontro è stato quello di formarsi insieme come persone capaci di
proporre/condurre laboratori di pedagogia hacker, esplorando e sperimentando
alcuni degli strumenti e delle metodologie presenti nell'omonimo libro.
"Abbiamo meticciato le nostre competenze in un percorso laboratoriale nel quale
abbiamo presentato alcuni strumenti messi a punto in questi anni per formare e
organizzare. Non come semplici strumenti, ovviamente, ma come mezzi che
giustificano dei fini: i fini dell'emancipazione personale e collettiva,
dell'estensione delle libertà nell'uguaglianza per tutte le persone, gli esseri
viventi e non. Mezzi per realizzare le nostre utopie"
Prosegui la lettura sul sito di CIRCE per sapere cosa si è fatto nel concreto e
quali fossero le motivazioni
Il primo laboratorio formativo di Pedagogia Hacker si è tenuto a Bologna il 18 e
il 19 ottobre 2025 presso il circolo ARCI Guernelli. Un laboratorio che come
CIRCE abbiamo voluto organizzare per socializzare strumenti, metodologie e
attività messe a punto in questi anni.
CONTESTI DI PEDAGOGIA HACKER
Nell'ambito del macro-progetto C.I.R.C.E. che portiamo avanti dal 2018, le
attività legate alla pedagogia hacker hanno proliferato, manifestandosi sotto
forma di libri, articoli, interventi, percorsi formativi. Abbiamo accumulato
decine di ore di videolezioni, bibliografie ponderose, materiali e semilavorati
di vario genere.
Continuano a giungerci richieste di formazioni specifiche da tutta Italia e più
oltre.
Ecco alcune di queste richieste:
* Ho una classe di adolescenti difficili, i genitori sono anche peggio; c'è la
questione del cyberbullismo e della "dipendenza da internet" (!!) su cui ci
sono anche fondi, che possiamo fare?
* Fondi PNNR?
* Progetti europei? (per gestire i quali, tutti ricorrono a: Google e/o
Microsoft e/o altre BigTech...)
* GGP (Gruppo Genitori Preoccupati - per i social, la perdizione dei pargoli,
ecc ecc)?
* RS (Ricercator Scioccat dalle "nuove pratiche" USA: sequestro computer ecc.)?
* ASS (Attivist Sui Social)?
* Nella mia cooperativa/azienda/scuola/università l'infrastruttura informatica
è passata su Google/Microsoft/Amazon AWS e ora ci sono corsi sul "buon uso
dell'IA", che faccio, scappo?
* Vi par tanto brutto scriver progetti con l'aiuto di chatbot? Progetti
sociali, eh?
* Per rendicontare il progetto X, devo mettere sul sito / social Y delle
immagini dei minori con cui lavoro... come faccio per non schedarli?
* Guerre, Distruzioni e altre amenità che ci toccano ma non troppo, e noi
facciamo... pedagogia hacker? Ma davvero?
Ma anche richieste di assaggi di quel che facciamo, di incontri per confrontarsi
sui temi più scottanti: quello dei social media, che ormai "scotta" da quindici
anni buoni... e quello dell'IA, che "scotta" da appena un lustro e ci ha già
abbondantemente stufato.
PERCHÉ QUESTA FORMAZIONE?
Lo scopo dell'incontro è stato quello di formarsi insieme come persone capaci di
proporre/condurre laboratori di pedagogia hacker, esplorando e sperimentando
alcuni degli strumenti e metodologie presenti nell'omonimo libro.
Abbiamo meticciato le nostre competenze in un percorso laboratoriale nel quale
abbiamo presentato alcuni strumenti messi a punto in questi anni per formare e
organizzare. Non come semplici strumenti, ovviamente, ma come mezzi che
giustificano dei fini: i fini dell'emancipazione personale e collettiva,
dell'estensione delle libertà nell'uguaglianza per tutte le persone, gli esseri
viventi e non. Mezzi per realizzare le nostre utopie 😀
La tecnica è da sempre fonte di meraviglia. Abbiamo bisogno di riprendere in
mano la capacità di gestirla in maniera autonoma, di auto-gestirla a tutti i
livelli, per poterci meravigliare ancora e continuare a giocarci. Ci serve più
potere di azione, riflessione, interazione. People have the power - ma ce ne
serve di più, di potere. Le nostre attività e attivazioni sono pensate come
giochi per aiutarci a esercitare l'immaginazione, individuale e collettiva:
persone più forti e capaci, insieme.
Certo non abbiamo metodi infallibili da proporvi né soluzioni ideali. Non ci
interessano e nemmeno ci speriamo, poiché "la speranza è una trappola", ma
abbiamo fiducia. Fiducia nelle relazioni che si possono costruire, fiducia che
insieme possiamo riattivare una sana dose di immaginario condiviso, sociale.
COSA ABBIAMO FATTO NEL CONCRETO
Circa venti persone si sono riunite insieme alle nove di mattina del 18 ottobre
presso l'ARCI Guernelli di Bologna che ci ha ospitate. Erano presenti 15
partecipanti e 5 circensi. Dopo il caffè indispensabile per il risveglio e dopo
esserci assestate in una delle grandi stanze dell'ARCI abbiamo cominciato a
conoscerci attraverso le sociometrie. Abbiamo fatto analisi e osservazione con
sguardo obliquo dei corpi in relazione con le macchine: attività di codifica e
decodifica a partire da quello che ci fa stare male e quello che ci fa stare
bene delle tecnologie digitali, abbiamo composto haiku e raccontato storie (tipo
questa).
Dopo un delizioso pranzo con le lasagne dell'ARCI e dopo un ulteriore caffè e
quattro chiacchiere con i ragazzi e le ragazze del quartiere che passavano il
tempo in cortile abbiamo ripreso i lavori.
Nel pomeriggio ci siamo messe dalla parte delle macchine e abbiamo fatto analisi
e osservazione con sguardo obliquo dei corpi delle macchine in relazione a noi.
Così si è giocato con l'analisi emotiva d'interfaccia, evocazioni di demoni
dell'interfaccia e incontri con macchine aperte (tendenza conviviale): pad,
cloud autogestiti, creazione account reciproca, sai creare una password sicura?
Poi tutti a nanna! Macchè! La serata e continuata tra chiacchere, cibo e alcool
(per chi beve) sotto i portici di Bologna...
La mattina seguente, sempre alle nove di mattina, anche per chi aveva fatto le
ore piccole, abbiamo ripreso il nostro lavoro immaginando le attività possibili
che ognuna riporterà nel proprio mondo e ci siamo lasciate con un piccolo
rituale digitale collettivo con immagini scattate sul posto e anafore...
... e mentre tutto questo accadeva c'era chi registrava e sbobinava con
https://subsai.vulgo.xyz per documentare tutto. Chi scattava foto e le dava in
pasto a Krita e Photomosh, modelli di ia generativa open source che girano in
locale.
Ci siamo salutati, un po' tristi per il tempo trascorso così rapidamente,
affaticate certo ma anche rigenerate da tante pratiche da riportare nei nostri
contesti. Questo è solo l'inizio, è tardi è vero! Ma proprio per questo c'è
molto da darsi da fare!
Grazie a tutte e tutti i partecipanti, all'ARCI Guernelli che ci ha ospitate,
agli amici e le amiche bolognesi che ci hanno dato un letto e un tetto per
dormire o che ci sono passate a salutare e alle circensi che sono intervenute!
*Nella realizzazione delle immagini che corredano questa restitutizione nessuna
macchina è stata maltrattata e nessun dato o metadato sensibile è stato dato in
pasto alle tecnologie del dominio.
Domenica 5 ottobre alle ore 16,30 C.I.R.C.E. condurrà il laboratorio di
Pedagogia Hacker "Giocare o essere giocati" all'interno del Festival
Interferenze Costruttive a Roma.
Molti videogiochi catturano la nostra attenzione al punto da creare forme di
abitudine e assuefazione costruite magistralmente sulle vulnerabilità comuni a
tutti gli umani. In maniera analoga siamo chiamati a partecipare e a contribuire
instancabilmente alle “comunità” digitali, costruite seguendo tecniche di
gamificazione.
Su Instagram, TikTok, Facebook, ogni esperienza di interazione sociale si
trasforma in una complicata gara, con un sacco di punti e classifiche, livelli e
campioni. Conosciamo per esperienza diretta le regole di questi “giochi”: se ci
comportiamo bene, otteniamo molti “like”, strike, notifiche, cioè caramelle
sintetiche per i nostri cervelli (sotto forma di dopamina); se siamo scarsi
rimaniamo a bocca asciutta. Di certo, “vincere” non è mai abbastanza: dobbiamo
sempre lavorare di più, perché il “gioco” non finisce mai…
Durante questo laboratorio analizzeremo le interfacce dei social media per
osservare come ci fanno sentire, ragioneremo sulla differenza tra social media e
social network. Metteremo le mani in pasta per scoprire strumenti FLOSS
progettati per fare rete a partire dai desideri di comunità reali.
3-4-5 ottobre 2025: prima edizione del festival culturale di Radio Onda Rossa
"Interferenze Costruttive" presso il CSOA La Torre, a via Bertero 13, Roma.
Per conoscere il programma delle tre giornate visitare il sito di radio onda
rossa
Domenica 5 ottobre condurremo il laboratorio di Pedagogia Hacker "Giocare o
essere giocati" all'interno del Festival Interferenze Costruttive a Roma.
3-4-5 ottobre 2025: prima edizione del festival culturale di Radio Onda Rossa
"Interferenze Costruttive" presso il CSOA La Torre, a via Bertero 13, Roma.
Nell'ambito del festival, domenica 5 ottobre dalle 16.30 alle 18.30 condurremo
il laboratorio di Pedagogia Hacker "Giocare o essere giocati".
GIOCARE O ESSERE GIOCATI?
Molti videogiochi catturano la nostra attenzione al punto da creare forme di
abitudine e assuefazione costruite magistralmente sulle vulnerabilità comuni a
tutti gli umani. In maniera analoga siamo chiamati a partecipare e a contribuire
instancabilmente alle “comunità” digitali, costruite seguendo tecniche di
gamificazione.
Su Instagram, TikTok, Facebook, ogni esperienza di interazione sociale si
trasforma in una complicata gara, con un sacco di punti e classifiche, livelli e
campioni. Conosciamo per esperienza diretta le regole di questi “giochi”: se ci
comportiamo bene, otteniamo molti “like”, strike, notifiche, cioè caramelle
sintetiche per i nostri cervelli (sotto forma di dopamina); se siamo scarsi
rimaniamo a bocca asciutta. Di certo, “vincere” non è mai abbastanza: dobbiamo
sempre lavorare di più, perché il “gioco” non finisce mai…
Durante questo laboratorio analizzeremo le interfacce dei social media per
osservare come ci fanno sentire, ragioneremo sulla differenza tra social media e
social network. Metteremo le mani in pasta per scoprire strumenti FLOSS
progettati per fare rete a partire dai desideri di comunità reali.
Per conoscere il programma delle tre giornate visitare il sito di radio onda
rossa.
Venerdì 10 ottobre a Bologna C.I.R.C.E. condurrà un laboratorio sul digitale
nell'ambito del convegno nazionale CESP sulla scuola che si concentrerà sulle
nuove linee guida per produrre saperi e conflitto.
Nel laboratorio sul digitale che conduciamo a Bologna il 10 ottobre 2025 dalle
14.40 alle 16.30, indirizzato ai docenti, utilizzeremo il metodo della Pedagogia
Hacker per focalizzarci sulla questione dell'analisi dìinterfaccia e della
gamificazione: osservare il modo in cui sono progettati e come si presentano i
principali dispositivi digitali adottati dalle scuole e smantellare l'idea che
le tecnologie siano neutre. Verso quali comportamenti veniamo "gentilmente
spinti"? Cosa resta della libertà d'insegnamento?
Il laboratorio si svolge all'interno del Convegno Nazionale di Formazione CESP
Maggiori informazioni sul sito di C.I.R.C.E.
La Rena Summer School è un incontro annuale a Matera, dove la comunità
temporanea convocata da RENA si dedica a esplorare e praticare modi innovativi
di abitare la complessità in cui viviamo.
Creeremo uno spazio di diserzione da abitare insieme, in cui sospendere il
conosciuto – gesti e pensieri che diamo per scontati – per fare spazio a nuove
modalità di relazione, ascolto e attenzione. L’edizione 2025 sarà un laboratorio
generativo, un BLACK OUT da cui ripartire.
Queste le premesse della Rena Summer School 2025 in cui CIRCE contribuisce con
un laboratorio di Pedagogia Hacker in cui si affronteranno i temi della
tecnologia, del potere, dei dati, attraverso una sessione di gioco e
apprendimento esperienziale, per riflettere su cosa siamo diventate a contatto
con le megamacchine.
Sabato 19 luglio dalle 17.00 laboratorio: "Pedagogia Hacker: social media e
social network... comunitari?" nell'ambito del Tamala Fest presso l'Ex Caserma
Occupata di Livorno.
Dal 17 al 19 luglio Tamala Fest sbarca a Livorno per la sua seconda
installazione e CIRCE contribuisce con un laboratorio di Pedagogia Hacker.
Pedagogia Hacker: social media e social network... comunitari?
Molti videogiochi catturano la nostra attenzione al punto da creare forme di
abitudine e assuefazione costruite magistralmente sulle vulnerabilità comuni a
tutti gli umani. In maniera analoga siamo chiamati a partecipare e a contribuire
instancabilmente alle “comunità” digitali, costruite seguendo tecniche di
gamificazione.
Su Instagram, TikTok, Facebook, ogni esperienza di interazione sociale si
trasforma in una complicata gara, con un sacco di punti e classifiche, livelli e
campioni. Conosciamo per esperienza diretta le regole di questi “giochi”: se ci
comportiamo bene, otteniamo molti “like”, strike, notifiche, cioè caramelle
sintetiche per i nostri cervelli (sotto forma di dopamina); se siamo scarsi
rimaniamo a bocca asciutta. Di certo, “vincere” non è mai abbastanza: dobbiamo
sempre lavorare di più, perché il “gioco” non finisce mai…
Durante questo laboratorio analizzeremo le interfacce dei social media per
osservare come ci fanno sentire, ragioneremo sulla differenza tra social media e
social network. Metteremo le mani in pasta per scoprire strumenti FLOSS
progettati per fare rete a partire dai desideri di comunità reali
Tutte le informazioni sul sito di C.I.R.C.E.
Sabato 19 luglio dalle 17.00 laboratorio: "Pedagogia Hacker: social media e
social network... comunitari?" nell'ambito del Tamala Fest presso l'Ex Caserma
Occupata di Livorno.
Dal 17 al 19 luglio Tamala Fest sbarca a Livorno per la sua seconda
installazione e CIRCE contribuisce con un laboratorio di Pedagogia Hacker.
PEDAGOGIA HACKER: SOCIAL MEDIA E SOCIAL NETWORK... COMUNITARI?
Molti videogiochi catturano la nostra attenzione al punto da creare forme di
abitudine e assuefazione costruite magistralmente sulle vulnerabilità comuni a
tutti gli umani. In maniera analoga siamo chiamati a partecipare e a contribuire
instancabilmente alle “comunità” digitali, costruite seguendo tecniche di
gamificazione.
Su Instagram, TikTok, Facebook, ogni esperienza di interazione sociale si
trasforma in una complicata gara, con un sacco di punti e classifiche, livelli e
campioni. Conosciamo per esperienza diretta le regole di questi “giochi”: se ci
comportiamo bene, otteniamo molti “like”, strike, notifiche, cioè caramelle
sintetiche per i nostri cervelli (sotto forma di dopamina); se siamo scarsi
rimaniamo a bocca asciutta. Di certo, “vincere” non è mai abbastanza: dobbiamo
sempre lavorare di più, perché il “gioco” non finisce mai…
Durante questo laboratorio analizzeremo le interfacce dei social media per
osservare come ci fanno sentire, ragioneremo sulla differenza tra social media e
social network. Metteremo le mani in pasta per scoprire strumenti FLOSS
progettati per fare rete a partire dai desideri di comunità reali
TAMALA FEST
Sopravviveremo al solleone nucleare di questa apocalittica estate
chiacchierando, codando e assemblando. Ci saranno talk, musica, cinema, workshop
e installazioni. Perché ogni bit, ogni suono, ogni immagine che sfugge al
profitto è un atto di memoria e insubordinazione.
La tecnica non è neutra. Va liberata.
Quindi, cyberpunkersz: spegniamo i riflessi falsi dai nostri schermi. Prendiamo
quella dannata pillola rossa. E che la nostra memoria e la nostra mente si
riaccendano, tra i pixel, i bit e il vento salmastro del mare.
Venerdì 13 giugno 2025 dalle 17 alle 20 a Montopoli di Sabina presso la
Biblioteca "Angelo Vassallo" si terrà un laboratorio di autodifesa digitale e
pedagogia hacker.
Ogni esperienza di interazione sociale nelle piattaforme delle Big tech si
trasforma in una complicata gara, con un sacco di punti e classifiche, livelli e
campioni. Conosciamo per esperienza diretta le regole di questi “giochi”: se ci
comportiamo bene, otteniamo molti “like”, strike, notifiche, cioè caramelle
sintetiche per i nostri cervelli (sotto forma di dopamina); se siamo scarsi
rimaniamo a bocca asciutta.
Ti senti a disagio sui social media? Il tuo smartphone ti mette ansia ma non
puoi fare a meno di averlo sempre con te?
Possiamo fare a meno di gmail? Sappiamo scegliere una password sicura? Farsi
domande come queste significa essere consapevoli che la privacy è una ricchezza
da preservare e da difendere in prima persona. Sostenere lo sviluppo di un
approccio hacker alla tecnologia e all’apprendimento in generale è un modo per
diffondere pratiche di consapevolezza e autodifesa digitale. Contribuisce a far
emergere l’hacker che si nasconde in ognuno e ognuna, dargli valore e aiutarlo a
crescere.
Questo laboratorio fa per te se vuoi “seguire i fili delle tue connessioni”; se
t’interessa capire quali sono gli elementi nascosti delle procedure di tutti i
giorni e quali sono gli automatismi che ormai ti sfuggono; se vuoi inventare
insieme soluzioni per una relazione ecologica con le macchine; se vuoi acquisire
consapevolezza dei nostri rituali digitali nella vita privata e nel lavoro; se
vuoi imparare tecniche di autodifesa per scardinare gli automatismi.
Il laboratorio sarà un primo passo per un percorso che conduca fuori (per quanto
possibile) dalle Big Tech. Prossimo appuntamento (da definire) sarà con AvANa
con il progetto Un, dos, tres!
Il laboratorio sarà a cura di Agnese Trocchi e Maurizio "Graffio" Mazzoneschi
del Centro Internazionale di Ricerca per le Convivialità Elettriche (CIRCE)
Per sostenere l'iniziativa si suggerisce un contributo minimo di 7 euro o
l'acquisto di uno dei libri sul tema che saranno a disposizione.