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Dopo APPLE, anche MICROSOFT finisce nel mirino dell'UE per abuso di posizione dominante
La Ue accusa Microsoft di aver violato le norme antitrust. La Commissione Ue ha infatti informato il gigante Usa della sua opinione preliminare secondo la quale Microsoft ha violato le norme europee vincolando lo strumento per la comunicazione Teams ai prodotti Office 365 e Microsoft 365. Ma la Ue ha preso di mira tutti i Big Tech. Il 24 giugno, infatti, la Commissione ha dichiarato che le regole dell'App Store di Apple violano il Dma, in quanto impediscono agli sviluppatori di app di indirizzare i consumatori verso offerte alternative. Una nuova indagine su Apple è stata avviata anche in merito ai suoi nuovi requisiti contrattuali per gli sviluppatori di app e gli app store. Intanto, il 4 marzo Bruxelles ha inflitto ad Apple una multa di 1,84 miliardi di euro a seguito di una denuncia di Spotify del 2019. Anche Facebook e Instagram sono oggetto di indagini per per potenziali violazioni delle norme della Ue sui contenuti online in materia di sicurezza dei bambini, che potrebbero portare a multe salate. Link agli articoli qui e qui Your page content goes here.
June 27, 2024 / Pillole di Graffio
Multa da 1,8 miliardi dell’Antritrust Ue a Apple: “Abuso di posizione dominante nella distribuzione di app di streaming”
L’Antitrust Ue ha comminato una multa record da 1,8 miliardi di euro ad Apple per violazioni delle regole sulla concorrenza con i servizi di streaming musicale. Una nota dell’esecutivo europeo parla di “condizioni commerciali sleali” praticate dal gruppo. Secondo quanto emerso nell’indagine Apple non consente agli sviluppatori di app di streaming musicale di poter informare gli utenti con iPhone e iPad sui servizi di streaming musicale alternativi e più economici. L’indagine è partita su reclamo di Spotify. L’importo è nettamente più alto delle indiscrezioni di stampa che parlavano di una multa di 500 milioni. Leggi l'articolo
March 4, 2024 / Pillole di Graffio
Cory Doctorow, Fermiamo questa merda
Dopo aver raggiunto il successo le grandi aziende tecnologiche finiscono sempre con lo sfruttare gli utenti, gli inserzionisti e i lavoratori. È ora di invertire la rotta, per creare una rete davvero libera L’anno scorso ho coniato il termine enshittification, merdificazione, per descrivere il declino delle piattaforme digitali. Questa parolina oscena ha avuto molto successo: evidentemente riflette lo spirito del tempo. L’American dialect society l’ha scelta come parola dell’anno del 2023 (per questo, temo, sulla mia tomba ci sarà inevitabilmente l’emoji della cacca). Ma cos’è la merdificazione, e perché se n’è parlato tanto? È una mia teoria che spiega in che modo internet è stata colonizzata dalle piattaforme digitali; perché si stanno tutte degradando rapidamente e completamente; perché è un fatto rilevante e cosa possiamo fare per rimediare. Siamo nel pieno di una grande merdificazione, in cui i servizi su cui facciamo più affidamento si stanno trasformando in mucchi di merda. È frustrante, demoralizzante, perfino terrificante. Cory Doctorow è un giornalista e scrittore canadese. Si occupa di diritti digitali e sicurezza informatica. È consulente dell’Electronic frontier foundation, un’organizzazione non profit che difende i diritti digitali e la libertà d’espressione su internet. Questo articolo è l’adattamento di un discorso tenuto a gennaio per la Marshall McLuhan lecture all’ambasciata del Canada di Berlino, in Germania. Leggi l'articolo sul sito di Internazionale
March 2, 2024 / Pillole di Graffio