Giovedì il governo della Danimarca – che fino alla fine dell’anno ricopre la
presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, l’organo che detiene il potere
legislativo insieme al Parlamento Europeo e che rappresenta i governi dei 27
paesi membri – ha detto di aver cambiato idea su una controversa proposta di
legge «per la prevenzione e la lotta contro l’abuso sessuale sui minori» nei
messaggi privati online. La proposta prevedeva che nei paesi dell’Unione
praticamente qualsiasi conversazione privata in digitale fosse sottoposta a un
controllo, ed era stata molto criticata da esperti, attivisti e associazioni a
difesa della privacy.
Ora la proposta alternativa della Danimarca è rinnovare la legge che prevede che
le aziende tecnologiche possano fare questo tipo di controlli volontariamente,
che altrimenti scadrebbe ad aprile del 2026. Se il Consiglio raggiungerà una
posizione comune su questa nuova impostazione, ci saranno poi i negoziati con il
Parlamento per arrivare a un testo condiviso.
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Slitta ancora il voto sul provvedimento in discussione da oltre tre anni. Ma la
proposta resta sul tavolo e il 1° gennaio 2026 sarà Cipro, un altro dei Paesi a
favore del «chat control», ad assumere la presidenza di turno del Consiglio Ue.
Questo significa che il tema resta sul tavolo e, anche in caso di un mancato
accordo da qui a dicembre, si continuerà a negoziare anche il prossimo anno.
Il dibattito sul regolamento contro l’abuso sessuale dei minori sarebbe dovuto
entrare nel vivo proprio in questi giorni. Oggi martedì 14 ottobre, gli Stati Ue
avrebbero dovuto chiarire la propria posizione in merito, facendo emergere una
volta per tutte se la proposta ha qualche possibilità di essere approvata oppure
no.
A fermare nuovamente i lavori ci ha pensato il governo tedesco, il cui voto è
considerato decisivo, che si è schierato pubblicamente contro l’approvazione del
regolamento. Un sito creato nelle scorse settimane, e denominato Fight Chat
Control, ha riassunto le posizioni dei diversi Stati membri. Attualmente, dodici
governi hanno appoggiato il «sì» al provvedimento: Bulgaria, Croazia, Cipro,
Danimarca, Francia, Ungheria, Irlanda, Lituania, Malta, Portogallo, Romania e
Spagna. Nove i Paesi contrari: Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia,
Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia e Slovenia.
I sei Stati rimanenti, tra cui figura anche l’Italia, restano indecisi.
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Chat Control UE: la nuova proposta di regolamento che rischia di compromettere
la privacy digitale. Scansione preventiva dei messaggi per proteggere i minori
vs. sorveglianza di massa. Analisi dei rischi e alternative possibili
Nell’autunno del 2025 si prepara ad approdare al Consiglio dell’Unione Europea
una proposta di regolamento nota con l’appellativo mediatico di “Chat Control” –
che, se approvata, ridisegnerebbe dalle fondamenta l’architettura giuridica e
tecnica delle comunicazioni digitali.
Si tratta di una misura che si presenta formalmente come strumento di contrasto
alla diffusione online di materiale pedopornografico e come risposta
all’esigenza, difficilmente contestabile sul piano etico e politico, di
proteggere i minori nello spazio digitale.
L’idea sottesa è quella di obbligare tutti i principali fornitori di servizi di
messaggistica, da WhatsApp a Signal fino a Telegram, nonché le piattaforme
social, a introdurre sistemi di scansione preventiva dei messaggi, delle
immagini e dei file scambiati tra utenti, così da rilevare contenuti
potenzialmente illeciti prima ancora che vengano cifrati e trasmessi.
Si tratta di un passaggio tecnico che appare marginale ai più – la scansione
“lato client” prima della crittografia end-to-end – in realtà contiene la
potenzialità di sovvertire la promessa stessa di riservatezza che da sempre
sorregge la comunicazione privata.
Infatti, in nome di un obiettivo unanimemente condiviso, si rischia di
introdurre per la prima volta nella storia giuridica europea un meccanismo
normativo che legittimerebbe la sorveglianza preventiva universale delle
comunicazioni, non più su base mirata, autorizzata e proporzionata, bensì
attraverso algoritmi automatizzati che passerebbero al setaccio miliardi di
messaggi quotidiani. Leggi l'articolo
Chat sicure? Non per la Casa Bianca... e forse nemmeno in Europa. Parliamo di
Trump, della nuova edizione di Chat Control, di cavi elettrici e, naturalmente,
di treni.
Iniziamo con l'ultimo episodio della saga TeleMessage: l'ennesimo bug permette
la raccolta di un database di messaggi inviati sul finto-Signal utilizzato dalla
casa bianca.
L'Europa rinomina Chat Control in Protect EU (finalmente non abbiamo più bisogno
dei bambini per giustificarlo!) ma la musica rimane la stessa, in particolare la
pretesa di avere un sistema contemporaneamente con una cifratura forte ma
accessibile alle forze dell'ordine.
I grandi progetti sottomarini nel mondo dell'elettricità nei prossimi 15 anni
dovrebbero raddoppiare i collegamenti tra le reti elettriche mondiali, inclusa
quella italiana. Vediamo quali sono i progetti in corso, quali gli impedimenti
tecnici, e soprattutto il perché.
Il nuovo contratto di servizio di ATAC prevede fulgidi miglioramenti
nell'operatività del servizio pubblico, in particolare nella Metro C. Sarà vero?
Già che ci siamo, facciamo una retrospettiva su 15 anni di bigliettazione:
l'aumento del biglietto, che avrebbe dovuto portare maggiori ricavi, è stato
inefficace, e ha invece portato ad un calo nell'utilizzo del trasporto pubblico.
Ascolta sul sito di Radio Onda Rossa
Nuovo nome, stessi problemi: L'UE chiama ora il Chat Control "ProtectEU", ma
presenta gli stessi problemi di backdoor di prima.
L'obiettivo dichiarato è rafforzare le indagini penali, ma le proposte contenute
nel piano secondo alcuni minacciano la privacy di milioni di cittadini, tra gli
altri aspetti con la rimozione della crittografia end-to-end. In gioco c'è molto
più della sicurezza online.
Punti chiave per opporsi a ProtectEU
 * Minaccia ai diritti fondamentali e alla sicurezza: Il piano dell’UE per lo
   sviluppo di una roadmap tecnologica sulla crittografia include l’idea di
   consentire alle forze dell’ordine l’accesso ai dati crittografati.
 * Tecnicamente impossibile: Gli esperti di crittografia sottolineano che è
   impossibile fornire tale accesso senza indebolire la crittografia; qualsiasi
   “accesso eccezionale” introduce vulnerabilità sfruttabili da attori
   malintenzionati e regimi autoritari.
 * Soluzioni sbagliate: Proposte come la scansione lato client non rispettano la
   privacy, consentono la sorveglianza di massa e aumentano il rischio di
   violazioni della sicurezza.
 * La crittografia deve essere Ende-zu-Ende: Una crittografia forte è
   fondamentale per salvaguardare i diritti umani e la sicurezza delle
   infrastrutture digitali in tutta Europa.
Leggi la lettera aperta di 90 organizzazioni
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Guarda il video di Morro che spiega la situazione