Dopo un anno di spietata offensiva israeliana su Gaza, il conflitto si allarga a
macchia d’olio in tutta la regione mediorientale. Anche se l’escalation in corso
assorbe l’attenzione dei media principali, non possiamo distogliere lo sguardo
da quello che succede sul campo.
Schiacciate dai gangli feroci di una guerra che sembra ormai inevitabile,
restano donne e uomini che vogliono continuare a vivere. Persone che pretendono
visibilità e ascolto. Che hanno il diritto di restare in contatto fra loro e con
il resto del mondo.
Per questo non dobbiamo smettere di sostenere i progetti umanitari che ACS e la
sua rete di cooperazione ha attivato a Gaza e nei territori occupati.
Fra i diversi interventi a Gaza, sottolineiamo l’importanza degli “Alberi della
Rete”, hot-spot che spuntano nei coni d’ombra delle zone di conflitto e
irradiano segnali WI-FI liberi, accessibili da tuttə. Quando attecchiscono, gli
Alberi della Rete aiutano a connettere Gaza col resto del mondo, mantengono vivi
i legami affettivi e fanno da argine, per impedire che anche le relazioni umane
vengano sradicate dalla guerra. . Gli investimenti di esercizio sono costanti e
impegnativi, quindi - in assenza di finanziamenti istituzionali - possiamo
contare solo sulle donazioni di coloro che ancora conservano lo spirito di
Umanità. Quello che negli ultimi mesi sembra annichilito dal battere ossessivo e
incessante dei tamburi di guerra. Aiutaci a far crescere gli alberi della rete,
sostieni il nostro crowdfunding per mantenere connesse e coese le comunità
palestinesi nella striscia di Gaza.
Coltiva la solidarietà insieme ad ACS.
@manolo_loop Musica di @lowkeyonline
Tag - Gazaweb
La ong Acs Italia ha creato hotspot rudimentali nella Striscia. Ma sono le
relazioni umane a permettere il funzionamento
«La cosa più forte sono i legami umani. Il nostro è un movimento che va dal
basso verso il basso e l’obiettivo è di riuscire a mantenere un canale di
comunicazione tra le persone, tenere in piedi almeno una briciola di rete
sociale che mantenga le comunità coese. Che permetta di sapere, conoscere. Qual
è l’ordine di sgombero? Da dove arriveranno oggi le bombe? La mia vicina, mia
sorella, sono ancora vive?». Manolo Luppichini, videomaker, regista, con decenni
di attivismo (e mediattivismo, come si sarebbe detto nei primi 2000) alle
spalle, è una delle anime di Gazaweb. Il progetto della ong Acs Italia che ha
dato vita agli Alberi della rete, hotspot rudimentali che hanno permesso di
riportare la connessione internet in alcune zone della Striscia. «La nostra è
solo una goccia in mezzo al mare, una toppa» continua Luppichini, «e non può
essere la soluzione al problema». Dopo i primi bombardamenti israeliani su Gaza
e i primi blackout, la connessione è stata una delle prime cose a sparire.
Il modo trovato da questo gruppo di “nerd attempati” come li definisce lo stesso
Luppichini, è semplice, ma efficace. Pali su cui vengono issati dei secchielli
contenenti smartphone e powerbank alimentate con pannelli solari e delle e-sim.
Ogni “albero” diventa così un hotspot che permette a decine di gazawi di
collegarsi. «Il nostro è stato un riflesso quasi istantaneo. Acs non riusciva a
parlare con nessuno dei palestinesi con cui lavora da oltre 20 anni all’interno
della Striscia. Ci siamo resi subito conto che internet era il problema».
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Oltre a decine di migliaia di vite umane, l’offensiva di Israele sta
annichilendo deliberatamente le infrastrutture di telecomunicazione a Gaza.
Per aggirare i black-out della rete e condividere connessioni gratuite nelle
aree difficili della striscia, gli operatori gazawi dell’ong ACS hanno iniziato
a piantare gli Alberi della Rete.
Gli Alberi della Rete sono hot-spot che spuntano nei coni d’ombra delle zone di
conflitto e irradiano segnali WI-FI liberi, accessibili da tuttə. Quando
attecchiscono, gli Alberi della Rete aiutano a connettere Gaza col resto del
mondo, mantengono vivi i legami affettivi e fanno da argine, per impedire che
anche le relazioni umane vengano sradicate dalla guerra.
Una serie di cellulari di ultima generazione consentono il collegamento ai
network internazionali anche con le eSIM, carte sim virtuali che (tramite
l’attivazione di un codice) svolgono le stesse funzioni di una SIMcard
tradizionale. Inviando il codice di attivazione eSIM a chi possiede uno di
questi apparecchi, si possono attivare collegamenti alle reti cellulari egiziane
o israeliane dall’interno della striscia di Gaza.
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Il progetto italiano Gazaweb: permettere l'accesso a internet alla popolazione
civile con gli «alberi della rete»: con un solo smartphone si dà connettività a
decine di persone. Un atto popolare in assenza di interventi istituzionali
esterni
Una carrucola, un secchiello, uno smartphone e una e-sim: un albero della rete,
a Gaza, nasce così. Obiettivo, fornire a più persone possibile l’accesso alla
rete internet. Che non serve solo a comunicare con il mondo esterno: serve a
tenersi in contatto con familiari e amici, coordinare i soccorsi, individuare i
dispersi, tenere in piedi un’idea di comunità sgretolata dalla guerra.
Da ottobre Gaza è un buco nero, o quasi. Il volume del traffico è crollato. Non
esistono più punti di emissione a causa dei raid sulle infrastrutture di
telecomunicazione, i blackout intenzionali e le restrizioni all’accesso
all’elettricità
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