Un breve documentario di Al Jazeera.
Meta ha un problema con la Palestina. Se usate Facebook o Instagram,
probabilmente avete visto voi stessi la censura. Dena Takruri scopre una cultura
interna di censura, intimidazione e paura all'interno di Meta, la società madre
di Instagram e Facebook.
Parla con i dipendenti di Meta che hanno cercato di risolvere il problema o di
far sentire la propria voce e che hanno detto di essere stati messi a tacere o
addirittura licenziati. L'autrice indaga anche sui profondi legami dei leader di
Meta con Israele, che potrebbero spiegare perché Meta sopprime e censura i
contenuti palestinesi per miliardi di utenti in tutto il mondo.
Tag - Palestina
Dopo un anno di spietata offensiva israeliana su Gaza, il conflitto si allarga a
macchia d’olio in tutta la regione mediorientale. Anche se l’escalation in corso
assorbe l’attenzione dei media principali, non possiamo distogliere lo sguardo
da quello che succede sul campo.
Schiacciate dai gangli feroci di una guerra che sembra ormai inevitabile,
restano donne e uomini che vogliono continuare a vivere. Persone che pretendono
visibilità e ascolto. Che hanno il diritto di restare in contatto fra loro e con
il resto del mondo.
Per questo non dobbiamo smettere di sostenere i progetti umanitari che ACS e la
sua rete di cooperazione ha attivato a Gaza e nei territori occupati.
Fra i diversi interventi a Gaza, sottolineiamo l’importanza degli “Alberi della
Rete”, hot-spot che spuntano nei coni d’ombra delle zone di conflitto e
irradiano segnali WI-FI liberi, accessibili da tuttə. Quando attecchiscono, gli
Alberi della Rete aiutano a connettere Gaza col resto del mondo, mantengono vivi
i legami affettivi e fanno da argine, per impedire che anche le relazioni umane
vengano sradicate dalla guerra. . Gli investimenti di esercizio sono costanti e
impegnativi, quindi - in assenza di finanziamenti istituzionali - possiamo
contare solo sulle donazioni di coloro che ancora conservano lo spirito di
Umanità. Quello che negli ultimi mesi sembra annichilito dal battere ossessivo e
incessante dei tamburi di guerra. Aiutaci a far crescere gli alberi della rete,
sostieni il nostro crowdfunding per mantenere connesse e coese le comunità
palestinesi nella striscia di Gaza.
Coltiva la solidarietà insieme ad ACS.
@manolo_loop Musica di @lowkeyonline
Israele/Palestina. La scoperta della filiale americana dell’agenzia creata
dall’Onu nel ’49 per i palestinesi. Colpa di GoogleAds che premia con più
evidenza chi più paga. E il governo Netanyahu pagava
Cercare in rete come aiutare le famiglie a Gaza, tentare di trovare on line un
modo per far arrivare qualche soldo alle organizzazioni che le assistono ed
invece incappare nella propaganda di Netanyahu. Quella per la quale i civili
palestinesi sono tutti terroristi.
È un nuovo capitolo della guerra all’informazione che da undici mesi accompagna
e segue le stragi israeliane. Forse, meglio: è solo un paragrafo, un piccolo
paragrafo di quella guerra ma è sicuramente il più strano e va raccontato. A
rivelarlo è stato Wired che ha raccolto una denuncia, ha fatto qualche
brevissima indagine e ha scoperto tutto.
MESI FA, l’Unrwa americana – la “filiale” statunitense della United Nations
relief and works agency, l’organizzazione mondiale creata dall’Onu nel ’49 per
sostenere i rifugiati palestinesi – ha lanciato una campagna per raccogliere
fondi. Già da quattro mesi, la Striscia era ridotta ad un cumulo di macerie, con
una crisi sanitaria ed alimentare che appariva, allora come adesso, drammatica.
Insostenibile. La campagna, come avviene ovunque in qualsiasi parte del mondo, è
stata avviata nella home page dell’Unrwa Usa. Tutto normale, tutto lecito, tutto
fatto centinaia di altre volte.
Leggi l'articolo su "Il Manifesto"
Da alcuni mesi la ong ACS sperimenta un sistema di connessione internet
alternativo che permetta di aggirare il blocco imposto da Israele sulle
comunicazioni nella striscia di Gaza: gli Alberi della Rete.
Il progetto GazaWeb prevede sistemi multipli che forniscono l’accesso a reti di
telefonia e/o dati Assistendo all’embargo comunicativo imposto alla popolazione
di Gaza – rilevato quotidianamente a causa delle interruzioni di contatto con i
cooperanti operativi sul territorio – ACS riconosce il valore che rappresenta
l’accesso universale alla comunicazione, alle fonti di informazione e
all’interazione attraverso la rete telefonica e internet. Diritto riconosciuto
dalle Nazioni Unite, ma a Gaza gestito, ripetutamente negato e costantemente
sottoposto al controllo dalle autorità israeliane.
Per contrastare questo fenomeno e attivare sistemi di comunicazione stabile con
Gaza, la ong ACS ha lanciato il progetto GazaWeb.[
Leggi come funziona e come collaborare sul sito di
ACS-Italia](https://www.acs-italia.it/gazaweb-e-gli-alberi-della-rete/)
L'algoritmo. Il Manifesto pubblica l'inchiesta dei siti di informazione
israeliani +972 e Local Call: l’intelligenza artificiale dietro il massacro di
Gaza. 37mila palestinesi «marcati» dalla Ia e colpiti nelle loro case. Poca o
nulla supervisione umana: «Per l’assassinio dei comandanti senior, si era
disposti a uccidere centinaia di civili. Avevamo un calcolo: quanti per un
comandante di brigata, quanti per uno di battaglione»
Nel 2021 è stato pubblicato in inglese un libro intitolato The Human-Machine
Team: How to Create Synergy Between Human and Artificial Intelligence That Will
Revolutionize Our World, sotto lo pseudonimo «Brigadier General Y.S.». In esso,
l’autore – un uomo che abbiamo confermato essere l’attuale comandante dell’unità
di intelligence d’elite israeliana 8200 – sostiene la necessità di creare una
macchina speciale, in grado di processare rapidamente enormi quantità di dati
per generare migliaia di potenziali «obiettivi» per gli attacchi militari nel
mezzo di una guerra. Una tecnologia del genere, scrive, risolverebbe quelle che
ha descritto come «strettoie umane, sia nell’individuazione di nuovi obiettivi
che nel processo decisionale per approvarli».
Una tale macchina, si è scoperto, esiste davvero.
Una nuova inchiesta condotta da +972 Magazine e Local Call rivela che l’esercito
israeliano ha sviluppato un programma basato sull’intelligenza artificiale noto
come Lavender, di cui qui si scrive per la prima volta.
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Il progetto italiano Gazaweb: permettere l'accesso a internet alla popolazione
civile con gli «alberi della rete»: con un solo smartphone si dà connettività a
decine di persone. Un atto popolare in assenza di interventi istituzionali
esterni
Una carrucola, un secchiello, uno smartphone e una e-sim: un albero della rete,
a Gaza, nasce così. Obiettivo, fornire a più persone possibile l’accesso alla
rete internet. Che non serve solo a comunicare con il mondo esterno: serve a
tenersi in contatto con familiari e amici, coordinare i soccorsi, individuare i
dispersi, tenere in piedi un’idea di comunità sgretolata dalla guerra.
Da ottobre Gaza è un buco nero, o quasi. Il volume del traffico è crollato. Non
esistono più punti di emissione a causa dei raid sulle infrastrutture di
telecomunicazione, i blackout intenzionali e le restrizioni all’accesso
all’elettricità
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