Sono aperte le iscrizioni all'edizione 2026 del Master Studi e Politiche di
Genere dell'Università di Roma Tre. Quest'anno il Master prevede due percorsi:
uno esclusivamente in presenza e uno esclusivamente online su strumenti liberi.
La domanda di ammissione va inviata entro il 7 gennaio 2026. È possibile anche
partecipare come uditrici a uno o più moduli.
Nato nel 2001 all’Università Roma Tre, il Master Studi e Politiche di Genere è
lo spazio dove trovare strumenti teorici per l’introduzione e l’aggiornamento
sulle tendenze e i dibattiti più recenti, sostanziati da un approccio
genealogico, che restituisce la ricchezza dei percorsi precedenti, intrapresi da
singole, gruppi e movimenti.
Agnese Trocchi e Lavinia Marziale curano il modulo Tecnologia Critica e da
quest'anno si occupano anche degli spazi digitali per il percorso online.
Il master in Studi e Politiche di Genere a distanza per il suo svolgimento ha
adottato Nextcloud e Discourse, software liberi e open-source per archiviazione
cloud, discussioni e condivisione di spazi e materiali digitali, e molto altro.
Siamo partite dall’osservare tanto gli strumenti digitali che accompagnano le
nostre attività di studio, svago o lavoro, quanto le nostre relazioni con questi
strumenti. Comprendere il funzionamento di reti, hardware e interfacce digitali,
la loro progettazione e le interazioni di potere geopolitico che le rendono
possibili, ci dà la possibilità di situarci nel mondo digitale e fare delle
scelte consapevoli.
Le tecnologie digitali non sono infatti né neutre né eteree, ma incarnano e
modellano a loro volta le nostre relazioni e comunicazioni.
Per questo le nostre istanze di Nextcloud e Discourse sono ospitate sui server
gestiti da Maadix, società catalana che offre servizi informatici promuovendo i
valori della privacy delle comunicazioni, sicurezza digitale e libertà di
informazione.
Tutto il programma del percorso online è consultabile qui
Il programma del percorso in presenza è qui
Per informazioni sulle modalità di iscrizione invece seguire questo link.
Tag - tecnologie appropriate
Sabato 7 giugno ore 18:00 a Roma per la seconda volta presso lo Spazio Anarchico
19 Luglio per un laboratorio di Pedagogia Hacker.
A grande richiesta il 7 giugno torniamo presso lo Spazio Anarchico 19 luglio a
Garbatella per parlare delle nostre relazioni con le tecnologie digitali.
Durante il primo incontro abbiamo ragionato su come "vivere senza google"
esplorando percorsi possibili, strumenti, criticità. In questo secondo incontro
abbiamo intenzione di esplorare insieme una tecnologia conviviale, Gancio,
sviluppata per offire alle comunità un calendario digitale condiviso e pubblico.
Sapevate che a Roma esiste l'istanza Gancio roma.convoca.la?
Sei stufa di creare eventi Facebook?
Non sai mai dove guardare per sapere cosa fare la sera in città?
Vorresti un luogo dove sono raccolti tutti gli eventi che ti potrebbero
interessare?
Smettiamo di delegare ai tecno broligarchi! Disertiamo le tecnologie del dominio
e usciamo dai loro recinti!
La pedagogia hacker attraverso un metodo innovativo mette in relazione la
tecnologia con i corpi, l'arte e il gioco, in modo partecipato e creativo ci
permette di ampliare consapevolezza e libertà. L'obiettivo della pedagogia
hacker è di migliorare la nostra relazione con i dispositivi digitali nella vita
di tutti i giorni e usare l'apprendimento come piacere e la ricerca come frutto
dell'esperienza personale. Possiamo decostruire le relazioni tecniche per
riappropriarcene in un senso "conviviale", cioè volto a un benessere collettivo
che includa gli stessi dispositivi digitali.
Tra i temi trattati: autonomia e infrastrutture, il dark web, abbandonare google
e vivere felici, gamificazione, nudge e tanto altro.
Al termine dell’incontro aperitivo della casa
Gruppo Anarchico C.Cafiero FAI Roma
Il laboratorio si tiene presso lo Spazio Anarchico 19 Luglio in via Rocco da
Cesinale 16,18 a Garbatella (Metro B), Roma.
Giovedì 13 marzo, presso lo Spazio Libero Autogestito Vag61 (BO) incontro con
gli autori di Pedagogia Hacker: Davide Fant e Carlo Milani.
La gente ha il potere: "people have the power" (cit.). Ma non ce lo ricordiamo,
così come dimentichiamo che le reti sociali (social network) non sono i media
sociali (social media): è ora di abbandonare narrazioni e abitudini tossiche e
immaginare quello che ci piace fare con le tecnologie che amiamo, e come.
Giovedì 13 marzo,
ore 18
Spazio Libero Autogestito Vag61
Via Paolo Fabbri 110
Bologna
Nell'ambito del Master Studi e Politiche di Genere dell'Università Roma Tre,
all'interno di Tecnologia Critica: una prospettiva femminista hacker, il 25
ottobre 2024 conduciamo un modulo di Informatica Conviviale.
Tecnologia critica, o anche critica tecnologica: il modulo Tecnologia Critica:
una prospettiva femminista hacker coordinato da Lavinia Marziale, si propone di
fornire strumenti teorici e pratici per navigare nelle acque turbolente
(troubled/troubling) delle tecnologie contemporanee.
Partiremo da noi, dalle esperienze e competenze di ciascun*, in un esercizio di
autocoscienza collettiva applicato al nostro rapporto con le tecnologie –
soprattutto informatiche, ma non solo – per situarci in un mondo cyborg, ibrido,
in cui le violenze sistemiche marcano le nostre identità “fisiche” e digitali
con mezzi diversi, eppure senza soluzione di continuità. La realtà che abitiamo
è già (anche) virtuale, ma non certo eterea né inevitabile, in quanto prodotto,
e a sua volta vettore, di rapporti di forza materiali,
socio-economico-ecologici.
Come hacker, ci piace prendere le cose con l’accetta (vedi etimologia del
termine), e in particolare oggetti quali tecno-soluzionismo, capitalismo della
sorveglianza/delle piattaforme, gamificazione dell’esistenza, pinkwashing,
estrattivismo dei dati digitali quanto delle risorse terrestri… Quali soluzioni
solarpunk adottare per sopravvivere? Alle ingiunzioni hi-tech (delle “alte
tecnologie”) preferiremo le relazioni di vicinato, i ferri delle nonne, materie
seconde strappate alle discariche: “tecnologie basse” (low tech) per far breccia
nel paradigma della crescita e dell’innovazione – tecniche selvatiche,
subalterne, lente, indigene, sobrie e inaspettate.
Giocheremo coi codici informatici e di genere, in un’ottica di impoteramento
collettivo, passando anche per la riappropriazione di saperi e pratiche
tecnico-scientifiche quali ingegneria, cybersicurezza, biomedicina, etc.
Tuttavia non basta riconquistare spazi dove il genere maschile gode di
inquietanti privilegi in termini di rappresentazione e capacità di azione, se
non avanziamo insieme, armat& di strumenti analitici che facciano risuonare
riposte féministe (reazione, contrattacco) e lotta ecologista decoloniale,
giustizia sociale e climatica, autodifesa dei corpi e dei territori. Come
articolare la risposta femminista hacker davanti al neo-colonialismo delle GAFAM
(Google Amazon Facebook Apple Microsoft)? Come costruire futuri accessibili, più
vivibili del nostro stesso presente?
Questo modulo ha il modesto obiettivo di far nascere quante più possibili
domande, curiosità, proposte, nell’ottica di una pedagogia hacker. Cercheremo e
sbaglieremo insieme, errando senza perdere di vista l’orizzonte dei nostri
desideri – magari rimettendo in discussione alcune abitudini e bisogni.
Intanto cominciamo da qui: siamo tutt+ cyborg, siamo tutt+ hacker.
Agnese Trocchi di C.I.R.C.E. il 15 ottobre 2024 dalle 14.00 alle 19.00 (AULA
VERRA) condurrà il laboratorio di Informatica Conviviale.
È possibile partecipare ai laboratori come uditrici. Per saperne di più sul
Master, sul modulo e sul programma, visitare il sito.