1. Un ministero X decide di rifare il “portale” del suo dipartimento Y e la sua
parte riservata ai dipendenti, che sono due oggetti separati anche se i
contenuti sono gli stessi. Perché lo vuole rifare? Perché usa un software
vecchio e perché ci sono i soldi del PNRR da spendere.
Perché, pur avendo una struttura informatica interna, non l’ha fatto in passato?
Perché ci hanno provato e non sono stati capaci. Quindi incarica un Grande
Fornitore di Soluzioni, che ha tutte le caratteristiche di solvibilità,
certificazioni, assicurazioni, le cravatte giuste etc.
Solo che il Grande Fornitore ha molti bravissimi commerciali e molti ragazzetti
sottopagati, quindi non è in grado nemmeno di capire il problema.
Allora chiama un Medio Fornitore, che ha meno certificazioni eccetera ma almeno
ha competenze tecniche su “portali”.
Il Medio Fornitore accetta perché anche se il GF si è preso la metà dei soldi,
il budget è ancora interessante.
Solo che se non ha personale qualificato per quello specifico software. Lo sa,
ma accetta lo stesso.
Allora va alla fiera dell’este e trova un topolino, cioè una micro impresa che
invece su quel software (senza nessuna certificazione) un po’ di esperienza ce
l’ha. Gli promette un decimo del totale, ma per la microimpresa sono bei soldi
lo stesso.
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“Codice aperto, dati aperti'' è il nuovo mantra della Confederazione.
Ci sono Paesi che lasciano ampia libertà di decisione agli Stati che li
compongono, come la Germania, dove alcuni Land adottano Linux, altri Windows, e
altri passano periodicamente dall'uno all'altro; ci sono Paesi saldamente in
mano a Microsoft; e poi c'è la Svizzera, che ha virato decisamente verso l'open
source.
È entrata infatti finalmente in vigore la legge che impone a tutti gli enti
pubblici di rendere pubblico il codice degli strumenti software in uso, a meno
che ciò non leda i diritti di terze parti o ci siano preoccupazioni riguardanti
la sicurezza che rendano sconsigliabile l'apertura.
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