Cogliamo l'occasione della nascita del sito degli appuntamenti di Roma,
roma.convoca.la, per parlare di Gancio. Un software progettato e realizzato con
i principi delle tecnologie conviviali, distribuito con licenza libera,
federato, nato dalla comunità per la comunità.
Una volta tanto vogliamo segnalare cose positive. Perché è importante che esista
questo software e venga usato? Intanto perché si tratta di una possibilità
concreta che associazioni, collettivi, centri sociali, smettano di pubblicare i
propri appuntamenti nella pagina eventi di Facebook o su Instagram. A questo
proposito, consiglio la lettura di "Perché conviene abbandonare le piattaforme
delle Big Tech"
Ma c'è anche un altro motivo, forse ancor più importante. Utilizzare piattaforme
basate su software libero, decentralizzate, in cui le regole d'uso non sono
definite da altri fuori dalla nostra vita, ci costringe a ragionare insieme su
quelle regole, cominciando a diminuire l'alienazione tecnica che fa si che venga
delegato a 4 multinazionali americane la decisione su quale debba essere lo
sviluppo della tecnologia digitale. Una tecnologia che permea completamente le
nostre vite. Forse è il caso che a deciderne lo sviluppo siano anche le comunità
che la usano.
L'adozione dal basso di piattaforme del genere necessita che siano definite
delle regole comuni condivise: la policy. Che vuol dire? Si tratta di rispondere
a delle domande, e rispondere insieme. Per esempio nel caso della piattaforma
degli appuntamenti:
* chi può pubblicare? (tutti/solo gli accreditati)
* cosa si può pubblicare? (tutto/solo iniziative di movimento/
* le iniziative vanno moderate? da chi?
* etc...
E' un processo che necessariamente porta le persone a parlarsi, a comprendersi,
anche a mediare, per giungere ad una policy condivisa.
Sul sito di Gancio ci sono tutte (o quasi) le città che hanno adottato il
software (non sono poche e sono in aumento)
Ci vediamo a... :)
Tag - software libero
La proprietà aperta e i suoi nemici: suicidi eccellenti nella Silicon Valley
Di Rattus Norvegicus
Considero il recente (presunto) suicidio del programmatore indiano ventiseienne
Suchir Balaji, un giovane che aveva alle spalle quattro anni di lavoro presso il
centro di ricerca di OpenAI, un evento di una tale gravità da richiedere un
ripensamento in merito al ruolo svolto dalla proprietà intellettuale negli
ultimi quarant’anni, sia all’interno della produzione informatica e di rete sia,
più in generale, nell’ambito dei complessi rapporti che questa peculiare forma
di proprietà privata ha stabilito con la libertà di opinione, con il diritto di
accesso all’educazione e alla formazione, con la cooperazione internazionale
allo sviluppo e, per estensione, con tutti i principali pilastri del diritto
nelle democrazie liberali, quelli che i paladini del libero mercato continuano a
invocare nei loro discorsi pubblici sebbene nelle realtà non se ne veda più
traccia da moltissimo tempo.
Ian Murdock (la cooperazione)
Aroon Swartz (la condivisione)
Suchir Balaji (la contraddizione)
Leggi l'articolo
L’Ufficio Scolastico Regionale (USR) del Veneto , in collaborazione con gli
Uffici Ambiti Territoriali (UU.AA.TT.), ha recentemente pubblicato quanto è
stato studiato e proposto dal Gruppo di lavoro regionale sull’Educazione alla
Legalità. Questo gruppo ha prodotto un documento dettagliato che illustra come
adottare il Software Libero nelle scuole.
Il gruppo di lavoro, composto da circa cento docenti delle scuole della Regione
Veneto, ha organizzato quattro incontri formativi e informativi da remoto grazie
al coordinamento delle referenti di Legalità, Politiche Giovanili e
Partecipazione degli Uffici Ambiti Territoriali di Verona e Vicenza.
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Una campagna promossa da FSFE
Perché il software creato usando i soldi dei contribuenti non è rilasciato come
Software Libero?
Vogliamo che la legge richieda che il software finanziato pubblicamente e
sviluppato per il settore pubblico sia reso pubblicamente disponibile sotto una
licenza Software Libero/Open Source. Se è denaro pubblico (public money), allora
dovrebbe essere pubblico anche il codice sorgente (public code).
Il codice pagato dalle persone dovrebbe essere disponibile alle persone!
Informati sul sito della campagna dove si può firmare la lettera aperta.
Puntata del 10 nevembre 2024. Da domani, 11 Novembre, TSMC smetterà di vendere a
Pechino chip con tecnologia sotto i 7nanometri (inclusi). A che tecnologia sono
arrivate le industrie della repubblica popolare cinese? Quanto divario le separa
ancora da quelle occidentali? Vedremo tutto questo, legandolo alla condizione
geopolitica Taiwanese.
Alcuni cambi di licenze continuano a mettere in crisi la nostra coscienza: il
software libero è sempre la scelta migliore? Anche quando Amazon dice di sì?
Sempre più progetti si stanno muovendo verso licenze non compatibile con la
tradizionale definizione di software libero; i motivi ci sembrano quantomeno
comprensibili.
Chiudiamo con alcune notiziole riguardo ai temi del copyright, dei sistemi di
trasporto pubblico su ferro ma, soprattutto, di tecnologie digitali obsolete.
Ascolta l'audio sul sito di Radio Onda Rossa
Il 13 giugno Webinar del Gruppo di studio sulle tecnologie dell’informazione
nelle biblioteche e biblioteche digitali (TBID) dedicato al software libero e
open source.
Il Gruppo di studio sulle tecnologie dell’informazione nelle biblioteche e
biblioteche digitali (TBID) vi invita al webinar dedicato al tema software
libero e open source.
Tutte le info sul sito dell'Associazione Italiana Biblioteche
La puntata racconta la storia di una backdoor scoperta recentemente all'interno
del sistema operativo Linux. Nonostante in questo caso tutto sia stato scoperto
prima che potesse essere realmente efficace, vale la pena di andarla a guardare
in dettaglio, non solo da un punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista
delle dinamiche sociali che la hanno permessa.
Proseguiamo con l'ormai immancabile Piracy Shield. Nonostante sia ormai chiaro
che il sistema fa acqua, AGCOM lo difende a spada tratta, respingendo tutti i
reclami e contrattacca comminando multe a chi la pensa diversamente, come
Assoprovider. Peccato che probabilmente la multa non è dovuta. Con Cloud Flare
invece, bandiera bianca (nel senso di whitelist).
Chiudiamo con le notiziole, tra cui segnaliamo il rinvio dell'estradizione di
Assange a quando gli Stati Uniti dichiareranno che Assange non rischia la pena
di morte. Per il resto, solite cose: schermi che guardano te che guardi
pubblicità che alimentano AI che non funzionano.