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Cdm, strategico investimento 1,2miliardi di Amazon in Italia
Urso, 'avanti con la sovranità digitale' Non si capisce se lo dice con ironia o è convinto, forse non sa cosa sia Amazon Web Services? l Consiglio dei ministri ha approvato, oggi, la delibera che dichiara l'interesse strategico nazionale del programma di investimento iniziale da 1,2 miliardi di euro presentato da Amazon Web Services (AWS), per stabilire ed espandere l'infrastruttura e i servizi cloud in Italia. Lo si apprende da una nota derl Mimit. Il Ministro commenta: "L'investimento di Amazon Web Service consolida il ruolo dell'Italia come hub europeo d'innovazione. Oggi facciamo un ulteriore passo verso la sovranità digitale, Si rimane basiti nel leggere tali dichiarazioni. Si tratta di un provvedimento che mette la parola fine alla possibilità che i provider italiani ed europei si sviluppino. Si consegna il cloud ad Amazon e, con altri provvedimenti, ad altri provider d'oltre oceano. E dichiarano che sono provvedimenti che fanno avanzare l'Italia verso la sovranità digitale. MA E' UN MEME? Oltre tutto senza tenere conto della regolamento europeo per la protezione dei dati (GDPR) che è considerta da molti, compresa la corte europea di giustizia in conflitto con la normativa USA che regola il cloud. Sul sito di ANSA la notizia
November 29, 2024 / Pillole di Graffio
L’AI consuma troppo. Irlanda (regina dei data center Ue) a rischio crisi energetica. Ecco perché vengono da noi (forse)
L’ampia diffusione dell’Intelligenza Artificiale, che notoriamente consuma molta energia, sta mettendo sotto pressione la rete elettrica dell’Irlanda e ancor più seriamente sta mettendo in forse il ruolo di punta del paese come hub tecnologico d’elezione delle Big Tech Usa in Europa. Lo scrive Politico.eu, aggiungendo che il problema energetico di Dublino potrebbe di fatto ridisegnare il panorama tecnologico del Vecchio Continente. [...] Domanda di data center non sostenibile in Irlanda Nel frattempo, il Ministero dell’ambiente, del clima e delle comunicazioni irlandese ha riconosciuto in una dichiarazione che “non tutta la domanda di sviluppo di data center può essere soddisfatta in modo sostenibile” nel breve termine. Mentre i giganti della tecnologia Amazon, Microsoft e Google iniettano miliardi nell’infrastruttura cloud europea che alimenta l’intelligenza artificiale, la disponibilità di energia (idealmente, economica e verde) potrebbe emergere come un criterio fondamentale per determinare le loro prossime destinazioni di investimento. “I data center, come tutti i grandi consumatori di energia, devono esistere entro i limiti della nostra legislazione e dei nostri obiettivi sul clima, così come della nostra sicurezza energetica”, hanno affermato, riecheggiando un avvertimento simile del ministro irlandese per il clima e l’ambiente Eamon Ryan in un’intervista al Financial Times. Leggi l'articolo completo
November 21, 2024 / Pillole di Graffio
La localizzazione dei dati della PA in Italia ed il requisito di sovranità del cloud extra europeo. ll caso di Microsoft Azure in UK
La localizzazione del dato sta diventando sempre di più un "false friend". il 24 giugno Microsoft ha ammesso agli organi di polizia scozzesi che non può garantire che i dati sensibili delle forze dell'ordine rimangano nel Regno Unito. Può sembrare che processare i dati nei confini territoriali dello Stato sia una garanzia assoluta di sovranità. Purtroppo non è così, intanto perchè banalmente non sempre accade. Ed il caso inglese è emblematico. Ma comunque c’è sempre un dato fattuale che non possiamo più far finta di non vedere. L’operatore cloud extraeuropeo spesso si processa i dati in casa: la sua. Nella migliore delle ipotesi, tiene fermi i dati degli utenti inattivi, ma gli altri li porta fuori e sono proprio quelli in elaborazione. [...] Di quale sovranità stiamo parlando quando reclamiamo la localizzazione dei dati nei confini UE? Lo capiamo facilmente seguendo il filo conduttore che ha portato al rinnovo dell’accordo di data flow UE/US. Leggi l'articolo
June 27, 2024 / Pillole di Graffio
Quanto inquina internet e come ridurre la nostra impronta ambientale digitale
Quando si parla di sviluppo di intelligenza artificiale si sottovaluta l'impatto ambientale di un processo fortemente energivoro. E l'IA è al centro delle attenzioni dell'edizione 2024 del Digital Cleanup Day, l'iniziativa che dal 2020 ci invita a ripulire la nostra vita digitale. Ecco alcuni pratici consigli da seguire. In un mondo sempre più connesso, internet è diventato uno strumento indispensabile che influisce su quasi ogni aspetto della vita quotidiana: dall’accesso istantaneo alle informazioni alla capacità di mantenere in contatto persone e comunità su scala globale, la sua importanza non può essere sottovalutata. Le aziende operano online, le relazioni si formano e si mantengono attraverso reti sociali e l’istruzione si sviluppa in ambienti virtuali, rendendo Internet un pilastro della società moderna. Tuttavia la digitalizzazione su vasta scala porta con sé sfide ambientali significative: i data center che alimentano la nostra insaziabile sete di (conservare i) dati consumano enormi quantità di energia (spesso alimentata da fonti fossili) contribuendo, quindi, all’inquinamento e ai cambiamenti climatici. Uno studio pubblicato nel 2017 – divulgato dal Guardian – ha stimato che l’industria ICT potrà arrivare ad utilizzare fino al 20% dell’elettricità mondiale entro il 2025 con un impatto ambientale paragonabile a quello dell’intera flotta aerea. Leggi l'articolo su EconomiaCircolare
March 20, 2024 / Pillole di Graffio