Zuckerberg annuncia la "svolta" di Meta: un allineamento completo alla retorica
di Trump e alle modalità di X. Spariscono il fact checking, via libera
all'ulteriore attacco all'identità razziali, di genere e sessuali.
Il governo italiano invece cerca accordi con Musk per Starlink: si parla di
cifre spaziali per l'utilizzo dei satelliti di Starlink da parte dell'esercito
italiano. La mossa unisce 3 obiettivi: fare un favore all'amico; procedere con
la politica bellicista; colpire il progetto europeo di un sistema satellitare
simile a Starlink per gestire in proprio una simile infrastruttura militare.
Notiziole:
* la legge francese sull'amministrazione illecita di piattaforme online
utilizzata per il sito di chat Coco.fr, noto per essere stato usato come
piattaforma di comunicazione per gli stupri di Mazan; quanto si può estendere
l'uso di una legge del genere?
* Google fa finta che Chromium non sia suo, ma un progetto open source a cui
Google aderisce. La Linux Foundation facilita l'operazione.
Ascolta la trasmissione sul sito di Radio Onda Rossa
Tag - Startlink
Nessun accordo. Per ora. Ma c’è un’istruttoria in corso: e comunque non ci sono
alternative ai servizi offerti dall’azienda di Musk. È questa la sintesi di
quanto detto in conferenza stampa della presidente del Consiglio Meloni in
merito al possibile contratto con SpaceX da 1,5 miliardi di euro per fornire
comunicazioni satellitari al governo e ai militari. Istruttoria che - secondo
l’agenzia Bloomberg, che per prima aveva dato la notizia e il cui articolo mi
sembra sia rimasto centrale per inquadrare la vicenda - sarebbe stata in fase
avanzata. Chiariamo subito che Bloomberg non ha scritto che l’accordo fosse
chiuso. Ha però affermato che il progetto fosse già stato approvato dai servizi
segreti italiani e dal Ministero della Difesa. E che i negoziati, in corso dal
2023, osteggiati da alcuni funzionari italiani e arenatisi fino a poco tempo fa,
avrebbero ripreso ad avanzare dopo il recente incontro a sorpresa di Meloni con
Trump in Florida.
In questo numero della newsletter Guerre di Rete
* Italia, Musk e Ue: che partite si stanno giocando
* Tutti i guai di OpenAI
* Arriva la Nato a proteggere i cavi del Baltico
Leggi la newsletter di Carola Frediani per tutti i dettagli
Si fa il nome della società di comunicazioni satellitari di Musk per un progetto
pilota per superare i ritardi dei piani sulla banda larga.
Se sarà Starlink si saprà a valle del bando, ma la società di telecomunicazioni
satellitari fondata da Elon Musk è il nome più quotato per aggiudicarsi il
progetto pilota di internet dallo spazio in Lombardia. Un test che si inserisce
nel tentativo del governo Meloni di tamponare le falle del programma Italia a 1
Giga, che utilizza 3,65 miliardi di euro del Piano nazionale di ripresa e
resilienza (Pnrr) per cablare con la fibra ottica aree remote del Paese entro
giugno 2026, ma rischia di mancare l'obiettivo.
Nonostante i due vincitori del bando, Open Fiber e Fiber Cop (la società della
rete nata dallo scorporo di Tim) dicano di essere in linea con la tabella di
marcia di connessione di 7 milioni di numeri civici in zone difficilmente
raggiungibili e con pochi abitanti (e pertanto poco appetibili per gli operatori
di telecomunicazioni), Palazzo Chigi ormai da tempo accarezza l'idea di
affidarsi al satellite per non sforare le scadenze del Pnrr e, di conseguenza,
perdere i fondi europei. L'internet dallo spazio, però, rischia di non garantire
la stessa qualità di connessione.
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