Internet è ormai inondata da immagini ghiblizzate grazie alla nuova versione di
ChatGPT. Ma, al di là del divertimento o della scocciatura, che conseguenze
hanno tecnologie come queste sul mondo dell'animazione?
È passata una settimana da quando OpenAI ha lanciato la nuova versione di
ChatGPT, una che consente agli utenti di dilettarsi con il cosiddetto ghibli
prompting: prendi questa immagine e restituiscimela come fosse un frame di un
film dello Studio Ghibli.
Dovremmo aver subìto abbastanza soprusi da parte della broligarchia da aver
capito che niente di quello che fanno è fine a se stesso. Il ghibli prompting
non è un passatempo: è un test, è un’indagine di mercato, è un focus group a cui
partecipa un bel pezzo di popolazione terrestre. E non ci sarebbe niente di male
– ci sarebbe, in realtà, ma l’economia di mercato ce la siamo scelta e ora ce la
dobbiamo tenere – se non fosse che a questa festa gli unici a non essere
invitati sono stati gli animatori che quello “stile Ghibli” lo hanno inventato e
realizzato. È un vizio della broligarchia, questo di considerare la proprietà
privata un diritto solo in precise circostanze, cioè quelle in cui la proprietà
privata è la loro.
Articolo completo qui
Tag - diritti
Il luddismo, l'agire di quelle operaie e di quegli operai che agli inizi del
1800 prendevano a martellate o a zoccolate le macchine che toglievano loro
lavoro, è comunemente giudicato atteggiamento retrogrado ed infantile. Ad uno
sguardo più attento, il luddismo appare invece il primo passo, del tutto
comprensibile ed anzi necessario, di reazione ad una novità. L'energia
inizialmente indirizzata verso l'inutile attacco alla macchina trova negli anni
immediatamente successivi una destinazione costruttiva. Nascono così le mutue, i
sindacati, i partiti dei lavoratori. Oggi ci troviamo esattamente nella stessa
situazione: seguire i luddisti nel non subire passivamente, trovare vie per
rispondere costruttivamente. Questo articolo è stato rifiutato nel 2017 dalla
rivista 'Prometeo'. Il motivo: è pessimista, fosco. Ma come scrivo nella
conclusione "Credo che ci convenga essere turbati, spaventati, come lo erano i
luddisti". Il turbamento è il necessario passaggio iniziale verso una presa di
coscienza che si traduce in azione. Ripubblico qui l'articolo senza cambiare una
virgola.
Leggi l'articolo di Francesco Varanini
Il presidente di estrema destra del paese Javier Milei questa settimana ha
creato l' Unità di intelligenza artificiale applicata alla sicurezza , che
secondo la legislazione utilizzerà "algoritmi di apprendimento automatico per
analizzare i dati storici sulla criminalità per prevedere crimini futuri".
Si prevede inoltre di implementare un software di riconoscimento facciale per
identificare le “persone ricercate”, pattugliare i social media e analizzare i
filmati delle telecamere di sicurezza in tempo reale per rilevare attività
sospette.
Uno scenario alla Minority Report, tanto che Amnesty International sostiene che
la mossa potrebbe violare i diritti umani.
“La sorveglianza su larga scala influisce sulla libertà di espressione perché
incoraggia le persone ad autocensurarsi o ad astenersi dal condividere le
proprie idee o critiche se sospettano che tutto ciò che commentano, postano o
pubblicano sia monitorato dalle forze di sicurezza”, ha affermato Mariela
Belski, il direttore esecutivo di Amnesty International Argentina. Articolo
originale qui
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Da alcuni mesi la ong ACS sperimenta un sistema di connessione internet
alternativo che permetta di aggirare il blocco imposto da Israele sulle
comunicazioni nella striscia di Gaza: gli Alberi della Rete.
Il progetto GazaWeb prevede sistemi multipli che forniscono l’accesso a reti di
telefonia e/o dati Assistendo all’embargo comunicativo imposto alla popolazione
di Gaza – rilevato quotidianamente a causa delle interruzioni di contatto con i
cooperanti operativi sul territorio – ACS riconosce il valore che rappresenta
l’accesso universale alla comunicazione, alle fonti di informazione e
all’interazione attraverso la rete telefonica e internet. Diritto riconosciuto
dalle Nazioni Unite, ma a Gaza gestito, ripetutamente negato e costantemente
sottoposto al controllo dalle autorità israeliane.
Per contrastare questo fenomeno e attivare sistemi di comunicazione stabile con
Gaza, la ong ACS ha lanciato il progetto GazaWeb.[
Leggi come funziona e come collaborare sul sito di
ACS-Italia](https://www.acs-italia.it/gazaweb-e-gli-alberi-della-rete/)
Maurizio Franzini e Lisa Magnani prendendo spunto da un emendamento alla legge
australiana sul Fair Work, approvato recentemente, riflettono sul diritto dei
lavoratori a disconnettersi fuori degli orari normali di lavoro, ignorando
messaggi e chiamate del datore di lavoro. Gli autori richiamano brevemente gli
ostacoli al pieno riconoscimento di questo diritto e ritengono che in gioco non
vi sia soltanto il problema del confine tra lavoro e non lavoro ma la più
generale concezione del lavoro e del suo ruolo nella vita delle persone.
Il 12 febbraio scorso Camera e Senato australiano hanno approvato un emendamento
che modifica il Fair Work Act del 2009. La notizia ha avuto risonanza a livello
internazionale perché il tema è di grande importanza, per le ragioni che
cercheremo di chiarire. Si tratta del diritto dei lavoratori alla disconnessione
al di fuori degli orari di lavoro, quindi il riconoscimento del diritto di non
rispondere, in quegli orari, a chiamate o mail del datore di lavoro o di terze
parti (ad esempio, clienti).
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