Chi produce attualmente minerali critici come cobalto, litio, nichel e rame?
Quali Paesi hanno riserve che possono essere estratte in futuro?
I dati sono disponibili per rispondere ad alcune di queste domande. Istituzioni
come il Servizio geologico degli Stati Uniti, il Servizio geologico britannico,
l'Agenzia internazionale per l'energia e il Payne Institute li pubblicano. Ma è
ancora difficile ottenere una rapida panoramica della produzione e delle riserve
globali.
Oggi il sistema energetico mondiale è alimentato principalmente da combustibili
fossili. La transizione verso un sistema a basse emissioni di carbonio sposterà
le sue fondamenta dal carbone, dal petrolio e dal gas ai minerali necessari per
l'energia solare, eolica, nucleare, le batterie e altre tecnologie. Le dinamiche
del sistema energetico cambieranno radicalmente.
Guarda dati, grafici e mappe che rispondono a queste domande.
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Insieme al colosso degli Iphone e al gruppo di Elon Musk, anche Microsoft,
Alphabet e Dell sono state denunciate da un’ong negli Stati Uniti per aver
consapevolmente impiegato metallo estratto da minatori bambini in Congo. Se i
giudici daranno via libera sarà la prima causa in tribunale relativa alle
forniture di cobalto
Tesla, Apple e altri campioni dell’hi-tech «made in Usa» rischiano di finire
alla sbarra per il cobalto insanguinato. Sarebbe il primo caso in tribunale
relativo alle forniture del metallo impiegato nelle batterie: una causa che fa
da pendent a quella che di recente ha visto ExxonMobil assolta dal reato di aver
nascosto all’opinione pubblica il ruolo del petrolio nel cambiamento climatico e
che potrebbe fare da apripista ad analoghe azioni giudiziarie contro società che
vantano credenziali “green”.
Sono accuse gravissime quelle che International Rights Advocates, una ong
americana, rivolge ad alcuni tra i maggiori utilizzatori mondiali di batterie a
nome di 14 famiglie della Repubblica democratica del Congo, Paese da cui
proviene oltre il 60% del metallo impiegato nei catodi, noto per le continue
violazioni dei diritti umani.
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E' un testo conciso e pungente, Contro lo smartphone. Per una tecnologia più
democratica (Add editore, 2023, pp. 200), il nuovo libro di Juan Carlos De
Martin, professore ordinario al Politecnico di Torino e co-fondatore del Nexa
Center for Internet & Society. Onnipresente, lo smartphone si è imposto prima
come gadget alla moda, poi come «oggetto simbolo della nostra era», argomenta De
Martin. In poco più di centocinquanta pagine, bibliografia esclusa, l’autore
riesce a condurre il lettore in un vero giro del mondo lungo le catene di
produzione di questi «piccoli parallelepipedi» di plastica e silicio che hanno
penetrato le scuole, l’intimità casalinga o i mezzi di trasporto.
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