Oggi l’intelligenza artificiale, lasciata in mano a una manciata di miliardari,
diviene una minaccia esistenziale alla scuola. Oggi, contro questa I.A., diciamo
BASTA!
Nella trasmissione di Radio Onda Rossa, l'Ora di Buco, si riparla di
Intelligenza artificiale a scuola: un docente di informatica spiega tutto quello
che non va nelle fumose linee guida ministeriali. Inoltre presenta l'appello
alla comunità educante per rifiutare l'introduzione dell'Intelligenza
Artificiale delle multinazionali e proporre invece delle tecnologie realmente
utili a studenti, insegnanti e personale non docente della scuola.
Qui alcune riflessioni critiche e preoccupate, con l'appello da diffondere e
firmare.
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L'intervento a Radio Onda Rossa di un collaboratore di C.I.R.C.E. a proposito
dell'uso dell'intelligenza artificiale nella scuola a partire dalle linee guida
recentemente emanate dal Ministero dell'Istruzione evidenziandone
contraddizioni, limiti e speculazioni e sottolineando l'ennesimo trasferimento
di fondi pubblici ai privati, i soliti big tech.
Molto in sistesi: l'Intelligenza Artificiale delle multinazionali tecnologiche,
in particolare i Large Language Model, non andrebbe usata perché è insostenibile
dal punto di vista ambientale, replica discriminazioni e stereotipi della
società, standardizza scrittura e pensiero.
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I cellulari che abbiamo in tasca ci offrono un enorme ventaglio di possibilità,
ma ogni app, ogni login, ogni geolocalizzazione può far breccia nella nostra
sicurezza digitale. Così come esistono modi per tenere sotto controllo le nostre
comunicazioni, però, esistono anche strategie per verificare di non essere
vittime della sorveglianza digitale.
Un approccio critico è indispensabile per vivere nel mondo del web senza
subirlo: ne parliamo con Raffaele Angius, giornalista di IrpiMedia, a Cagliari
per partecipare all'Hackmeeting, l'appuntamento annuale degli hacker.
Chi sono oggi gli hacker, dove operano, che cosa è cambiato dagli albori del
web? Risponde Giuliana Sorci, autrice del libro "Server ribelli. R-esistenza
digitale e hacktivismo nel Fediverso in Italia" (Meltemi editore, 2025). Al
microfono Elisabetta Tola
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Qui il programma dell'Hackmeeting
Riprendiamo il tema, trattato nella scorsa puntata, dell'uso di un Signal
modificato da parte dell'amministrazione Trump. Ora sono emersi alcuni dettagli
sull'hack grazie al quale si sono scoperte molte informazioni, e i dettagli
mostrano un'inettitudine inaspettata.
Vediamo per sommi capi il programma dell'Hackmeeting (30 Maggio - 2 Giugno) a
Cagliari.
Un report curato da State Watch e La quadrature du net dettaglia l'uso dei
sistemi digitali, inclusi quelli di polizia predittiva, da parte delle polizie
francesi.
Entriamo nel terreno delle notiziole:
* furto di identità
* multe e vicissitudini varie per alcune delle grandi aziende della tecnologia
statunitensi
* Whatsapp vince la causa contro NSO relativa all'(ab)uso dei server di
Whatsapp per l'installazione di Pegasus
* Trump chiude di tutto un po': dal database degli eventi climatici estremi,
all'accesso internet nelle scuole pubbliche... in compenso dà il via libera
all'IA per sostituire gli impiegati licenziati.
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La prima metà della trasmissione è dedicata al trasporto "pubblico" a Roma, al
tema della sua privatizzazione e degli effetti concreti che questo causa: dai
"normali" autobus che non passano, alla più sofisticata mancanza di
interoperabilità con i sistemi informativi dell'Atac. Facciamo qualche
considerazione sui meccanismi di privatizzazione e sulla tattica degli
"spezzettamenti".
La seconda metà è invece dedicata alla notizia del recente blackout in Spagna, e
all'accusa che le rinnovabili siano la causa. Cerchiamo di distillare la parte
di verità contenuta in questa informazione, contestualizzandola però con delle
spiegazioni su come funziona, a grandi linee, la rete elettrica e con uno
sguardo anche all'importante precedente del blackout del 2003 in Italia.
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Puntata monografica quella del 2 aprile, in cui abbiamo intervistato Giorgia,
una ricercatrice in linguistica riguardo alla definizione, applicazione e limiti
dei modelli linguistici nell’ambito dell’intelligenza artificiale.
* Come definiamo una lingua,
* Cosa vuol dire un modello linguistico,
* Come avviene la costruzione di questi mitici modelli linguistici,
* Come definiamo l'addestramento su una lingua.
* E' ancora valida la definizione di pappagalli stocastici per gli LLM (Large
Language Model) o c'è qualcosa che è cambiato negli ultimi anni?
* Cosa è cambiato negli ultimi anni?
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Prima parte dedicata ad "Un dos tres: passo passo oltre le big tech",
l'iniziativa di AvANa per aiutare le realtà di movimento che vogliono rendere
più indipendente la propria presenza nel Web.
Continuiamo poi con una serie di notiziole:
* Ungheria: il parlamento ungherese proibisce le attività legate al pride e
autorizza il riconoscimento facciale per sanzionare le persone che vi
partecipano
* Trump: desecretati materiali relativi all'omicidio Kennedy... inclusi i dati
personali di persone che lavoravano nello staff presidenziale al tempo.
* Piracy Shield contro Google
* Seagate: dischi usatissimi ma venduti come nuovi
Chiudiamo con gli aggiornamenti sul caso Paragon dopo la pubblicazione,
mercoledì sera, di un report da parte di Citizen Lab sulla vicenda.
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Radio Blackout ha intervistato Silvano Cacciari, ricercatore presso il NAFF
dell’Università di Firenze e il CheerLab dell’Università di Prato
La competizione strategica tra Cina e Stati Uniti è più complessa e meno lineare
di come viene solitamente rappresentata dai media generalisti. Conta, in prima
luogo l’interdipendenza economica tra i due giganti che da qualche decennio
struttura quel fenomeno che abbiamo conosciuto come “globalizzazione”, basato
sui due macro-fenomeni: una corposa delocalizzazione delle produzione verso il
polo asiatico (centro cinese); una sempre maggiore finanziarizzazione
dell’economia euro-atlantica (polo statunitense). Questa interdipendenza è
ancora più evidente se si osserva il livello degli scambi delle merci ad alto
contenuto di tecnologia incorporata, dove l’uno e il maggiore cliente
dell’altro, e viceversa. Si tratta però di un equilibrio perennemente instabile
e a-simmetrico, che in questo momento storico viene rimesso in discussione da
una Cina sempre meno disponibile a restare confinata negli scalini più bassi
della scala del valore.
L’uscita politicamente ben orchestrata delle nuova intelligenza artificiale Made
in China DeepSeek ha causato profondi tonfi nelle borse statunitensi ma, a
differenza del passato (vedi crisi dei subprime, 2008) questa volta l’innesco è
stato estern, cinese appunto, e non interno alle dinamiche della
finanziarizzazione americano-centrica. Dopo qualche decennio di osservazione sui
meccanismi predatori della finanza a stelle e strisce , i cinesi hanno imparato
a condurre, pro domo loro, la guerra finanziaria e ne hanno fornito un primo
assaggio ai competitor strategici. Tra le realtà più colpite, oltre alla ben
nota Chat GPT c’è anche la più nascosta, e meno conosciuta dai non addetti ai
lavori, Palantir, specializzata nel servizio di controllo e fornitura dati,
all’interno di quello che potremmo chiamare paradigma del “capitalismo della
sorveglianza” e della “guerra ibrida”. Il CEO di questa azienda, Peter Thiel,
già fondatore di PayPal autore di diversi manifesti politici tecno-reazionari,
si è preso il compito nell’ultimo lustro di dare una strigliata ideologica (e
politica) alla Silicon Valley libertaria e rizomatica degli anni ’90 per
intrupparla in un nuovo corso dove devono essere chiare le gerarchie e le
finalità (nemesi) politiche.
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La puntata è dedicata a come la qualità di Google sia nel tempo calata.
Raccogliamo delle evidenze che non siano solo aneddotiche, mettiamole insieme
con i dati di fatturato di Alphabet, con l'avvicendarsi di manager e con i
documenti diventati pubblici per via delle inchieste antitrust.
In chiusura di puntata alcuni aggiornamenti sul caso Paragon.
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Con l'autrice Cristina Iurissevich presentiamo "E se i troll mangiassero i
cookie?" (Eris) un libro per sopravvivere nell'era digitale. Con lei ragioniamo
del senso dell'autodifesa digitale con un occhio, oltre che alla sorveglianza
statale e aziendale, alle relazioni con le persone a noi vicine. Parliamo quindi
di sexting, di diffusione non consensuale di immagini intime, di nudifier, di
fiducia nelle persone e nelle tecnologie.
Concludiamo un commento sulle recenti rivelazioni che mostrano un ruolo dello
stato francese nella trasformazione dell'AI Act in una direzione che desse
sempre più potere alle polizie e ai militari.
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