Tag - GDPR

Fuga dal cloud Usa: perché ora passare a servizi europei è urgente
La dipendenza europea dall’infrastruttura cloud americana solleva preoccupazioni sulla sicurezza. Il Cloud Act permette agli USA di accedere ai dati globali, mettendo a rischio la privacy e la sicurezza nazionale dell’Europa Cinque settimane di Donald Trump e gli europei stanno scoprendo per la prima volta quello che Vasco cantava 46 anni fa: non siamo mica gli americani. E non solo non siamo gli americani, improvvisamente scopriamo che i loro interessi non coincidono con i nostri. E non solo i loro interessi non coincidono con i nostri, presto scopriremo che spesso sono opposti. Indice degli argomenti * La fine dell’alleanza transatlantica e le conseguenze per l’Europa * L’incontro Trump-Zelensky e la vera natura della politica estera americana * Terre rare: l’estorsione di Trump all’Ucraina e il destino dell’Europa * Il problema dell’infrastruttura cloud e la dipendenza europea dagli Usa * Il Gdpr e i fallimenti degli accordi per la protezione dei dati * La soluzione per liberarsi dal cloud americano * Il ritorno all’hosting come alternativa praticabile Leggi l'articolo
March 7, 2025 / Pillole di Graffio
Il cloud negli USA presto sarà illegale? Trump apre il primo buco nell'accordo sui dati UE-USA
Dopo le rivelazioni di Snowden, sappiamo che gli Stati Uniti sono impegnati nella sorveglianza di massa degli utenti dell'UE, raccogliendo dati personali dalle Big Tech statunitensi. Il "Privacy and Civil Liberties Oversight Board" (PCLOB) è la principale autorità di controllo statunitense per queste leggi. I media statunitensi riportano orache i membri democratici del PCLOB sono stati rimossi e i loro account di posta elettronica sono stati chiusi. Questo porta il numero di membri nominati al di sotto della soglia necessaria per il funzionamento del PCLOB. Il fatto che il Presidente degli Stati Uniti abbia semplicemente rimosso delle persone da un'autorità (presumibilmente) indipendente, mette in dubbio l'indipendenza di tutti gli altri organi di ricorso esecutivo negli Stati Uniti. L'Unione europea si è basata su queste commissioni e tribunali statunitensi per ritenere che gli Stati Uniti offrano una protezione "adeguata" dei dati personali. Basandosi sul PCLOB e su altri meccanismi, la Commissione europea permette ai dati personali europei di fluire liberamente verso gli Stati Uniti nel cosiddetto "Quadro transatlantico sulla privacy dei dati" (TADPF). Il PCLOB è l'unico elemento di "supervisione" rilevante dell'accordo. Gli altri elementi fungono solo da organi di ricorso. Migliaia di aziende, agenzie governative o scuole dell'UE fanno affidamento su queste disposizioni. Senza il TADPF, dovrebbero smettere immediatamente di utilizzare i fornitori di cloud statunitensi come Apple, Google, Microsoft o Amazon. Leggi tutto l'articolo
January 28, 2025 / Pillole di Graffio
Privacy, il garante irlandese multa Meta per 251 milioni
La Commissione irlandese per la protezione dei dati (Dpc) ha emesso una sanzione di 251 milioni di euro nei confronti di Meta, la società madre di Facebook, per aver trasgredito le normative europee sulla privacy dei dati (Gdpr). La multa, annunciata martedì 17 dicembre, è il risultato di un’indagine su una violazione di sicurezza risalente a luglio 2017, che ha compromesso oltre tre milioni di account nel territorio dell’Unione Europea. “Gli individui sono stati esposti a rischi significativi per i loro diritti fondamentali a causa della mancata integrazione dei requisiti di protezione dei dati”, ha affermato Graham Doyle, vice commissario del Dpc irlandese. La falla è stata causata da un errore di progettazione nella piattaforma Facebook, che ha consentito a soggetti non autorizzati di accedere a profili utente non altrimenti visibili. Clicca qui per l'articolo completo.
December 18, 2024 / Pillole di Graffio
Microsoft accusata di leggere i documenti degli utenti di Word per addestrare la sua IA: i fatti fin qui
Sta circolando un’accusa pesante che riguarda il popolarissimo software Word di Microsoft: userebbe i testi scritti dagli utenti per addestrare l’intelligenza artificiale dell’azienda. Se l’accusa fosse confermata, le implicazioni in termini di privacy, confidenzialità e diritto d’autore sarebbero estremamente serie. Questa è la storia di quest’accusa, dei dati che fin qui la avvalorano, e di come eventualmente rimediare. Benvenuti alla puntata del 25 novembre 2024 del Disinformatico, il podcast della Radiotelevisione Svizzera dedicato alle notizie e alle storie strane dell’informatica. Le intelligenze artificiali hanno bisogno di dati sui quali addestrarsi. Tanti, tanti dati: più ne hanno, più diventano capaci di fornire risposte utili. Un’intelligenza artificiale che elabora testi, per esempio, deve acquisire non miliardi, ma migliaia di miliardi di parole per funzionare decentemente. Procurarsi così tanto testo non è facile, e quindi le aziende che sviluppano intelligenze artificiali pescano dove possono: non solo libri digitalizzati ma anche pagine Web, articoli di Wikipedia, post sui social network. E ancora non basta. Secondo le indagini del New York Times, OpenAI, l’azienda che sviluppa ChatGPT, aveva già esaurito nel 2021 ogni fonte di testo in inglese pubblicamente disponibile su Internet. Per sfamare l’appetito incontenibile della sua intelligenza artificiale, OpenAI ha creato uno strumento di riconoscimento vocale, chiamato Whisper, che trascriveva il parlato dei video di YouTube e quindi produceva nuovi testi sui quali continuare ad addestrare ChatGPT. Whisper ha trascritto oltre un milione di ore di video di YouTube, e dall’addestramento basato su quei testi è nato ChatGPT 4. Leggi la storia o ascolta l'audio su Attivisimo.me
December 3, 2024 / Pillole di Graffio
L’Europa futura, meno diritti per più competitività
Nel suo rapporto Draghi dice che non possiamo avere una forte tutela dei diritti fondamentali e allo stesso tempo aspettarci di promuovere l’innovazione. La critica è rivolta in particolare al GDPR, che protegge i nostri dati personali. Ma è una critica senza fondamento. Tra le cause della scarsa competitività delle imprese europee nei settori avanzati dell’informatica, oggi chiamata “intelligenza artificiale”, il rapporto Draghi individua la regolamentazione dell’Unione Europea sull’uso dei dati1. Considerata troppo complessa e onerosa rispetto ai sistemi in vigore nei principali paesi leader, come USA e Cina, tale regolamentazione penalizzerebbe i ricercatori e gli innovatori europei impegnati nella competizione globale. [...] Il senso è chiaro: non possiamo avere una forte tutela dei diritti fondamentali e allo stesso tempo aspettarci di promuovere l’innovazione. Il trade-off è inevitabile, e prepariamoci ad affrontarlo. Ma quali sarebbero gli ostacoli che questa “strong ex ante regulatory safeguard” pone all’innovazione e alla competitività delle imprese europee? Il rapporto Draghi ne individua tre: i) il GDPR impone oneri alle imprese europee impegnate nei settori di punta dell’intelligenza artificiale che le penalizzano rispetto ai concorrenti USA e cinesi; ii) l’applicazione frammentaria e incoerente del GDPR crea incertezza sull’uso legittimo dei dati e iii) questa incertezza impedisce, in modo particolare, l’uso efficiente dei dati sanitari per lo sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale nel settore medico e farmaceutico. Verifichiamo se gli argomenti a sostegno di queste tesi possono reggere a un’analisi un po’ approfondita. Leggi l'articolo di Maurizio Borghi
October 14, 2024 / Pillole di Graffio
L'Unione Europea decreta lo stop all'uso infinito dei dati personali
L'Alta Corte dell'Unione Europea ha emesso una sentenza che limita l'uso dei dati personali degli utenti da parte di Meta e altre piattaforme social per scopi pubblicitari. La decisione, in linea con un parere precedente di un consulente della corte, impone restrizioni sulla durata della conservazione delle informazioni personali per il targeting degli annunci. La sentenza fa riferimento al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell'UE, istituito nel 2018. In particolare, si basa sul Recital 65 del GDPR, che stabilisce il "diritto all'oblio" e il diritto alla rettifica e cancellazione dei dati personali. La mancata conformità al GDPR potrebbe comportare sanzioni fino al 4% del fatturato annuo globale, cifra che per colossi come Meta potrebbe ammontare a miliardi di euro. Link all'articolo qui
October 6, 2024 / Pillole di Graffio
Meta è stata multata di nuovo per aver violato il regolamento europeo sulla privacy, per 91 milioni di euro
La Data Protection Commission (DPC), l’autorità irlandese che si occupa di privacy e che agisce in materia per conto dell’Unione Europea, ha multato Meta per 91 milioni di euro per non aver tutelato in maniera adeguata le password dei suoi utenti. Meta è la società statunitense che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp e la sanzione è stata stabilita in seguito a indagini cominciate nell’aprile del 2019, quando Meta aveva avvisato l’ente irlandese di aver inavvertitamente conservato le password nei suoi sistemi interni senza che fossero criptate: è una violazione del Regolamento generale dell’Unione Europea sulla protezione dei dati (GDPR), la legge europea in vigore dal maggio del 2018 e pensata per rafforzare la protezione dei dati personali dei cittadini e dei residenti dell’Unione Europea. Link all'articolo originale
September 27, 2024 / Pillole di Graffio
Vinted, sanzione da 2,3 milioni di euro per violazione del Gdpr
Vinted, la nota piattaforma online di abbigliamento di seconda mano con oltre 100 milioni di utenti in tutto il mondo avrebbe violato il Gdpr, e per questo è stata condannata a pagare una multa di € 2.385.276. Le autorità avevano denunciato delle “difficoltà incontrate da parte degli interessati nell’esercizio del loro diritto alla cancellazione dei dati", a cui Vinted avrebbe omesso di dare seguito senza fornire specifiche motivazioni, e senza chiarire perché in certi ambiti il trattamento dei dati degli utenti sarebbe proseguito anche dopo la loro richiesta di cancellazione. In Italia Vinted era stata già sanzionata nel 2022 dall’Antitrust con una multa di 1,5 milioni di euro per aver dato informazioni “ingannevoli e scorrette” agli utenti. Articolo completo qui
July 9, 2024 / Pillole di Graffio
L'Europa voleva raddrizzare la moderazione sui social network. Finora non ci è riuscita
Sintetizzando, sono ormai parecchi anni che le piattaforme digitali sono moderate, con buona pace delle utopie libertarie della rete: la gran parte di quello che vediamo oggi su internet é gestita, direttamente dalla piattaforme di riferimento oppure da aziende terze, perché si tratta di ambienti di tipo commerciale, istituzionale, in definitiva spazi non liberi. Link all'articolo completo qui. Approfondimento Dal Digital services act all'AI act "La moderazione mediata dalle macchine è la regola, con i deludenti risultati che conosciamo: opere d'arte censurate perché considerate nudi imbarazzanti, post eliminati e ricorsi che si perdono nei meandri delle big tech." "Per effetto del Dsa Bruxelles ha bloccato il lancio di TikTok Lite in Europa, giudicano pericoloso il suo sistema di ricompense per stare sul social perché genererebbe dipendenza. Anche per Temu e Shein sono scattate le prime richieste di informazioni su come gestiscono la sorveglianza di prodotti illegali, che se insoddisfacenti potrebbe costare un'indagine a carico." Your page content goes here.
July 2, 2024 / Pillole di Graffio
La localizzazione dei dati della PA in Italia ed il requisito di sovranità del cloud extra europeo. ll caso di Microsoft Azure in UK
La localizzazione del dato sta diventando sempre di più un "false friend". il 24 giugno Microsoft ha ammesso agli organi di polizia scozzesi che non può garantire che i dati sensibili delle forze dell'ordine rimangano nel Regno Unito. Può sembrare che processare i dati nei confini territoriali dello Stato sia una garanzia assoluta di sovranità. Purtroppo non è così, intanto perchè banalmente non sempre accade. Ed il caso inglese è emblematico. Ma comunque c’è sempre un dato fattuale che non possiamo più far finta di non vedere. L’operatore cloud extraeuropeo spesso si processa i dati in casa: la sua. Nella migliore delle ipotesi, tiene fermi i dati degli utenti inattivi, ma gli altri li porta fuori e sono proprio quelli in elaborazione. [...] Di quale sovranità stiamo parlando quando reclamiamo la localizzazione dei dati nei confini UE? Lo capiamo facilmente seguendo il filo conduttore che ha portato al rinnovo dell’accordo di data flow UE/US. Leggi l'articolo
June 27, 2024 / Pillole di Graffio