Secondo Meta, l'uso di Torrent per scaricare copie pirata dei libri non è
illegale, se non vengono distribuite tramite seeding dopo il download.
Emergono nuovi dettagli relativi al processo che vede Meta sul banco degli
imputati. L’azienda di Menlo Park, accusata di violazione del copyright da
diversi autori per aver addestrato i modelli Llama con copie digitali pirata di
numerosi libri, ha dichiarato che il torrenting senza seeding non è illegale.
I documenti depositati in tribunale hanno confermato che i dipendenti di Meta
sono stati autorizzati a scaricare circa 82 TB di dati tramite Torrent dal sito
Anna’s Archive. Le copie pirata dei libri sono state utilizzate per il training
dei modelli Llama. L’azienda californiana sostiene che il “fair use” è
consentito dalla legge.
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Tag - copyright
La proprietà aperta e i suoi nemici: suicidi eccellenti nella Silicon Valley
Di Rattus Norvegicus
Considero il recente (presunto) suicidio del programmatore indiano ventiseienne
Suchir Balaji, un giovane che aveva alle spalle quattro anni di lavoro presso il
centro di ricerca di OpenAI, un evento di una tale gravità da richiedere un
ripensamento in merito al ruolo svolto dalla proprietà intellettuale negli
ultimi quarant’anni, sia all’interno della produzione informatica e di rete sia,
più in generale, nell’ambito dei complessi rapporti che questa peculiare forma
di proprietà privata ha stabilito con la libertà di opinione, con il diritto di
accesso all’educazione e alla formazione, con la cooperazione internazionale
allo sviluppo e, per estensione, con tutti i principali pilastri del diritto
nelle democrazie liberali, quelli che i paladini del libero mercato continuano a
invocare nei loro discorsi pubblici sebbene nelle realtà non se ne veda più
traccia da moltissimo tempo.
Ian Murdock (la cooperazione)
Aroon Swartz (la condivisione)
Suchir Balaji (la contraddizione)
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Puntata dedicata in buona parte all'approfondimento di un curioso, ma
sicuramente non unico, caso di incrocio tra la storia dell'infrastruttura di
Internet, e in particolare dei DNS, con la politica internazionale: lo stato
delle British Indian Ocean Territory scompare, e con esso dovrebbe scomparire
anche il dominio .io, ad oggi usatissimo, in particolare dalle aziende
tecnologiche. Ripercorriamo questa e altre vicende simili.
Passiamo poi a parlare di copyright, questa volta sotto una lente nuova, ovvero
quella segnalateci dalle grandi aziende statunitensi della tecnologia; queste
infatti si lamentano per la balcanizzazione di Internet, che danneggia gli
interessi statunitensi; e inseriscono nella categoria anche i sistemi
anti-pirateria italiani e francesi.
Concludiamo con una multa che nemmeno il signor Bonaventura.
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Un tribunale americano ha confermato in appello una sentenza che stabilisce che
l'Internet Archive ha violato il diritto d'autore prestando copie digitali di
libri
L'Internet Archive ha perso un'importante causa negli Stati Uniti, che potrebbe
avere un impatto significativo sul futuro della storia del web. Ieri la Corte
d'appello del secondo circuito si è pronunciata contro la storica biblioteca
digitale confermando la precedente sentenza nella causa Hachette contro Internet
Archive, che aveva stabilito che un progetto di digitalizzazione di libri
dell'Internet Archive viola la legge sul copyright.
La Corte d'appello, in particolare, ha respinto la tesi presentata dall'Internet
Archive, secondo cui l'iniziativa per il prestito digitale di libri sarebbe
protetta dal fair use, la dottrina che consente di violare il copyright in
determinate circostanze. Il tribunale americano ha però definito "non
convincente" l'argomentazione.
La causa contro l'Internet Archive
L'Internet Archive – un'organizzazione no profit con sede a San Francisco –
aveva lanciato un programma chiamato National emergency library, nel marzo 2020,
in un periodo in cui la chiusura delle biblioteche a causa della pandemia
impediva a studenti, ricercatori e lettori di accedere a milioni di libri.
L'ente aveva dichiarato che il progetto era nato in risposta alle richieste di
normali cittadini e altri bibliotecari per aiutare chi era bloccato a casa senza
la possibilità di reperire i testi di cui aveva bisogno.
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La puntata racconta la storia di una backdoor scoperta recentemente all'interno
del sistema operativo Linux. Nonostante in questo caso tutto sia stato scoperto
prima che potesse essere realmente efficace, vale la pena di andarla a guardare
in dettaglio, non solo da un punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista
delle dinamiche sociali che la hanno permessa.
Proseguiamo con l'ormai immancabile Piracy Shield. Nonostante sia ormai chiaro
che il sistema fa acqua, AGCOM lo difende a spada tratta, respingendo tutti i
reclami e contrattacca comminando multe a chi la pensa diversamente, come
Assoprovider. Peccato che probabilmente la multa non è dovuta. Con Cloud Flare
invece, bandiera bianca (nel senso di whitelist).
Chiudiamo con le notiziole, tra cui segnaliamo il rinvio dell'estradizione di
Assange a quando gli Stati Uniti dichiareranno che Assange non rischia la pena
di morte. Per il resto, solite cose: schermi che guardano te che guardi
pubblicità che alimentano AI che non funzionano.
Apriamo la puntata parlando del Piracy Shield, anzi lasciamo parlare l'AGCOM a
riguardo. La scoperta delle più moderne tecnologie Internet, quali i siti e le
CDN, mette l'AGCOM di fronte ad una grossa questione: bloccare i siti illeciti
senza bloccare quelli leciti è difficile.
Negli USA, il complottismo (rappresentato da Schmitt, trumpiano DOC) arriva di
fronte alla corte suprema, protestando per le limitazioni alla libertà di
espressione subite, secondo lui, da account di estrema destra. Vista la
composizione attuale della corte suprema, c'è da tremare.
Apple è stata accusata dall'antitrust USA di abusare della condizione di
monopolio, facendo il tipo di cose che hanno sempre fatto: evitare
l'interoperabilità.
L'ONU approva a larghissima maggioranza una risoluzione non vincolante
sull'intelligenza artificiale. Si parla di rispetto dei diritti umani, ma sempre
rimanendo sul vago. Non stupisce quindi ci sia stata l'unanimità.
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