Riprendiamo il tema, trattato nella scorsa puntata, dell'uso di un Signal
modificato da parte dell'amministrazione Trump. Ora sono emersi alcuni dettagli
sull'hack grazie al quale si sono scoperte molte informazioni, e i dettagli
mostrano un'inettitudine inaspettata.
Vediamo per sommi capi il programma dell'Hackmeeting (30 Maggio - 2 Giugno) a
Cagliari.
Un report curato da State Watch e La quadrature du net dettaglia l'uso dei
sistemi digitali, inclusi quelli di polizia predittiva, da parte delle polizie
francesi.
Entriamo nel terreno delle notiziole:
* furto di identità
* multe e vicissitudini varie per alcune delle grandi aziende della tecnologia
statunitensi
* Whatsapp vince la causa contro NSO relativa all'(ab)uso dei server di
Whatsapp per l'installazione di Pegasus
* Trump chiude di tutto un po': dal database degli eventi climatici estremi,
all'accesso internet nelle scuole pubbliche... in compenso dà il via libera
all'IA per sostituire gli impiegati licenziati.
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Tag - whatsapp
Meta AI è comparsa su WhatsApp senza preavviso, generando polemiche e
preoccupazioni sulla privacy. Inoltre, l’assistente virtuale introdotto
forzatamente dal gruppo Zuckerberg non può essere disattivato e fornisce
istruzioni fuorvianti per la rimozione.
Avete notato quel pulsantino bianco con un cerchio blu comparso di recente nella
schermata di Whatsapp sul vostro smartphone? Si tratta dell’icona di Meta AI,
l’intelligenza artificiale sviluppata dal gruppo di Mark Zuckerberg. Il sistema,
progettato per essere semplice e intuitivo, garantisce un accesso immediato alla
chatbot, la finestra di conversazione alimentata da Llama 3.2, la versione più
avanzata di AI di Meta, dotata di capacità multimodali.
Violazione della privacy?
Nulla di male, in apparenza. Il problema è che Meta AI è entrato a far parte
della nostra quotidianità, su milioni di schermi, senza alcuna notifica
preventiva, né esplicito consenso.
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Apriamo la puntata parlando delle ultime svolte in maniera di Intelligenza
Artificiale, in particolare facendo il quadro dell'ingresso delle industrie
cinese nel mercato dei Large Language Models e provando a discutere dei
risultati del CHIPS Act: è servito, o i recenti sviluppi mostrano che era ormai
troppo tardi?
Ci spostiamo poi al mondo dei social media, segnalando la decisione di
ValigiaBlu di uscire, oltre che da X, anche dalle piattaforme di Meta.
Evidentemente il video di Zuckerberg che si inchina a Trump ha segnato un
precedente, per quanto ci sembra che le principali criticità fossero già insite.
Nuovo caso di Malware sviluppato da aziende israeliane, e diffuso tramite
Whatsapp. Molte le persone coinvolte, in decine di paesi, tra cui l'Italia.
L'unico nome che conosciamo è proprio quello di un giornalista italiano,
Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it.
Notiziole varie: dall'impatto delle sanzioni sul software libero, a come battere
il boss finale della Nintendo, passando per l'utilizzo dell'Intelligenza
Artificiale nelle indagini.
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Uno studio approfondito di ProPublica, mostra uno scenario inquietante: i
moderatori hanno accesso ai messaggi degli utenti.
“Non possiamo leggere o ascoltare le tue conversazioni personali, poiché sono
crittografate end-to-end” si legge nell’informativa che Facebook – la padrona di
WhatsApp – esibisce all’utilizzatore che vuole stare tranquillo. Le
rassicurazioni sul rispetto della privacy giungono al culmine quando l’utente
vede sullo schermo “Questo non cambierà mai” (che non si capisce – soprattutto
dopo aver letto questo articolo – se è da considerare una promessa o una
minaccia). Perché temere se già nel 2018 Mark Zuckerberg – durante un’audizione
al Senato USA – aveva dichiarato “non vediamo nessuno dei contenuti in WhatsApp”
e sottolineato che tutto “è completamente crittografato”?
Eh già, non c’è forse la crittografia end-to-end che consente solo a mittente e
destinatario (gli unici a possedere i necessari token digitali o “chiavi”) di
rendere leggibili i relativi messaggi?
Freniamo l’entusiasmo - Secondo esperti e tecnici di ProPublica, importante
associazione a tutela dei diritti civili, le rasserenanti affermazioni sono
prive di fondamento o quanto meno non corrispondono pienamente a verità.
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