Apriamo la puntata parlando delle ultime svolte in maniera di Intelligenza
Artificiale, in particolare facendo il quadro dell'ingresso delle industrie
cinese nel mercato dei Large Language Models e provando a discutere dei
risultati del CHIPS Act: è servito, o i recenti sviluppi mostrano che era ormai
troppo tardi?
Ci spostiamo poi al mondo dei social media, segnalando la decisione di
ValigiaBlu di uscire, oltre che da X, anche dalle piattaforme di Meta.
Evidentemente il video di Zuckerberg che si inchina a Trump ha segnato un
precedente, per quanto ci sembra che le principali criticità fossero già insite.
Nuovo caso di Malware sviluppato da aziende israeliane, e diffuso tramite
Whatsapp. Molte le persone coinvolte, in decine di paesi, tra cui l'Italia.
L'unico nome che conosciamo è proprio quello di un giornalista italiano,
Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it.
Notiziole varie: dall'impatto delle sanzioni sul software libero, a come battere
il boss finale della Nintendo, passando per l'utilizzo dell'Intelligenza
Artificiale nelle indagini.
Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa
Tag - whatsapp
Uno studio approfondito di ProPublica, mostra uno scenario inquietante: i
moderatori hanno accesso ai messaggi degli utenti.
“Non possiamo leggere o ascoltare le tue conversazioni personali, poiché sono
crittografate end-to-end” si legge nell’informativa che Facebook – la padrona di
WhatsApp – esibisce all’utilizzatore che vuole stare tranquillo. Le
rassicurazioni sul rispetto della privacy giungono al culmine quando l’utente
vede sullo schermo “Questo non cambierà mai” (che non si capisce – soprattutto
dopo aver letto questo articolo – se è da considerare una promessa o una
minaccia). Perché temere se già nel 2018 Mark Zuckerberg – durante un’audizione
al Senato USA – aveva dichiarato “non vediamo nessuno dei contenuti in WhatsApp”
e sottolineato che tutto “è completamente crittografato”?
Eh già, non c’è forse la crittografia end-to-end che consente solo a mittente e
destinatario (gli unici a possedere i necessari token digitali o “chiavi”) di
rendere leggibili i relativi messaggi?
Freniamo l’entusiasmo - Secondo esperti e tecnici di ProPublica, importante
associazione a tutela dei diritti civili, le rasserenanti affermazioni sono
prive di fondamento o quanto meno non corrispondono pienamente a verità.
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