Tag - sovranità digitale

La resa europea. Ma il padrone non è uno soltanto
Le mani sulle reti L’eccezionalismo muskiano sembra una categoria analitica fallace (come anche «tecnodestra» ma sarebbe un altro discorso) che dietro la cortina di fumo creata intorno al personaggio rischia di ostacolare la comprensione di fenomeni strutturali ben più importanti. Nel dibattito pubblico italiano ed europeo si sta affermando una sorta di eccezionalismo muskiano. Molti commentatori e politici, infatti, descrivono Elon Musk come fosse un fenomeno nuovo e totalmente a sé stante nel panorama del digitale (o, più in generale, dei grandi detentori di capitali). Alcune questioni di fondo vanno chiarite per evitare di trovarsi spiazzati quando un altro miliardario tecnocrate, come è adesso il caso di Zuckerberg, compie mosse che vanno incontro al nuovo potere trumpiano. Dove sarebbe allora questo eccezionalismo di Musk? Quello che fa veramente la differenza non sono tanto le sue parole. Quello che mi sembra di gran lunga più importante è il processo che ha portato tutti i principali Paesi europei, con l’Italia in prima fila, a consegnare a una manciata di imprese statunitensi il controllo di tre infrastrutture essenziali, ovvero, le infrastrutture di comunicazione, archiviazione ed elaborazione delle informazioni. Stati che non controllino, anche fisicamente, queste infrastrutture sono, per dirla in maniera delicata, a sovranità limitata. Leggi l'articolo di J.C. De Martin
January 8, 2025 / Pillole di Graffio
Cdm, strategico investimento 1,2miliardi di Amazon in Italia
Urso, 'avanti con la sovranità digitale' Non si capisce se lo dice con ironia o è convinto, forse non sa cosa sia Amazon Web Services? l Consiglio dei ministri ha approvato, oggi, la delibera che dichiara l'interesse strategico nazionale del programma di investimento iniziale da 1,2 miliardi di euro presentato da Amazon Web Services (AWS), per stabilire ed espandere l'infrastruttura e i servizi cloud in Italia. Lo si apprende da una nota derl Mimit. Il Ministro commenta: "L'investimento di Amazon Web Service consolida il ruolo dell'Italia come hub europeo d'innovazione. Oggi facciamo un ulteriore passo verso la sovranità digitale, Si rimane basiti nel leggere tali dichiarazioni. Si tratta di un provvedimento che mette la parola fine alla possibilità che i provider italiani ed europei si sviluppino. Si consegna il cloud ad Amazon e, con altri provvedimenti, ad altri provider d'oltre oceano. E dichiarano che sono provvedimenti che fanno avanzare l'Italia verso la sovranità digitale. MA E' UN MEME? Oltre tutto senza tenere conto della regolamento europeo per la protezione dei dati (GDPR) che è considerta da molti, compresa la corte europea di giustizia in conflitto con la normativa USA che regola il cloud. Sul sito di ANSA la notizia
November 29, 2024 / Pillole di Graffio
Tim ora affitta la rete per 2 miliardi l’anno. Kkr ci farà bei soldi
Il governo ha dato l’ok alla cessione al fondo Usa, che (dicono i documenti ufficiali) farà profitti stellari tagliando su lavoro e investimenti: il 50% dei ricavi verrà dall’ex monopolista La vendita della rete Tim è una vicenda assurda ma tutto avviene alla luce del sole e forse per questo nessuno si ribella. I numeri mostrano che il governo Meloni ha fatto un enorme regalo al fondo Usa Kkr. Metterli in fila illumina anche il modo con cui si vendono a questi giganti pezzi di industria, un pessimo segnale in vista delle privatizzazioni da 20 miliardi che il ministro Giancarlo Giorgetti ha promesso ai mercati, cioè ai “fratelli” di Kkr. Il primo luglio Tim e il gigante Usa da 400 miliardi di asset gestiti hanno siglato il contratto di vendita dopo mesi di negoziati. Agli americani passa la rete telefonica e di connessione in rame e fibra per un prezzo di 18,8 miliardi tra esborso diretto e debito accollato. Lo Stato – tramite il Tesoro – entra nella partita spendendo due miliardi per il 20% del capitale della nuova società della rete: “Netco”. Nell’operazione entrano anche il fondo infrastrutturale italiano F2i che avrà il 10%, mentre il fondo sovrano di Abu Dhabi Adia e il Canada Pension Plan avranno quote rispettivamente del 20% e del 17,5%. Senza la rete, alla vecchia Tim resterà la parte servizi, “SerVco”, il cui secondo azionista (dietro i francesi di Vivendi) è sempre lo Stato, con Cassa depositi e prestiti (9,8%), che in questa storia ci perde due volte: venendo escluso dalla partita della rete e rimanendo azionista di una società che da inizio anno, cioè da quando il governo ha autorizzato la vendita della rete, ha visto il suo valore in Borsa calare del 24%. Per i vertici di Tim l’operazione era una via obbligata per salvare la società, abbattendo il debito da oltre 20 miliardi che zavorra il gruppo, eredità delle mitiche scalate a debito dei privati (che peraltro sono storicamente il piatto forte di Kkr). Il punto d’arrivo dell’oscena privatizzazione degli anni Novanta. leggi l'articolo Your page content goes here.
July 29, 2024 / Pillole di Graffio
Tim, l’addio alla rete che passa a KKR. Quale futuro?
Il primo luglio c'è stata la firma dal notaio per il passaggio della rete primaria di Tim al fondo americano KKR. La rete e 20mila dipendenti passano così in Fibercop, la società della rete secondaria di Tim. L’operazione ha carattere epocale, perché Tim è l’unico grande operatore europeo che si priva della rete, un asset fondamentale per qualunque operatore Tlc. Nessun altro ex incumbent europeo, da Telefonica a BT (nonostante la separazione della rete in Openreach), passando per DT e Orange, si era mai privato del suo asset principale. Una scommessa, quella sulla Netco, che il mercato guarda con curiosità ma non senza qualche timore. Leggi l'articolo
July 4, 2024 / Pillole di Graffio
La localizzazione dei dati della PA in Italia ed il requisito di sovranità del cloud extra europeo. ll caso di Microsoft Azure in UK
La localizzazione del dato sta diventando sempre di più un "false friend". il 24 giugno Microsoft ha ammesso agli organi di polizia scozzesi che non può garantire che i dati sensibili delle forze dell'ordine rimangano nel Regno Unito. Può sembrare che processare i dati nei confini territoriali dello Stato sia una garanzia assoluta di sovranità. Purtroppo non è così, intanto perchè banalmente non sempre accade. Ed il caso inglese è emblematico. Ma comunque c’è sempre un dato fattuale che non possiamo più far finta di non vedere. L’operatore cloud extraeuropeo spesso si processa i dati in casa: la sua. Nella migliore delle ipotesi, tiene fermi i dati degli utenti inattivi, ma gli altri li porta fuori e sono proprio quelli in elaborazione. [...] Di quale sovranità stiamo parlando quando reclamiamo la localizzazione dei dati nei confini UE? Lo capiamo facilmente seguendo il filo conduttore che ha portato al rinnovo dell’accordo di data flow UE/US. Leggi l'articolo
June 27, 2024 / Pillole di Graffio