L'industria nucleare sta vivendo una rinascita, spinta da un'enorme crescita
della domanda di energia, mentre le grandi aziende tecnologiche cercano fonti di
energia pulita per alimentare i loro data center.
Google ha annunciato di aver raggiunto accordo con il gruppo americano NextEra
Energy che prevede la rimessa in funzione all'inizio del 2029 della centrale
nucleare Duane Arnold, nell'Iowa, per lo sviluppo delle infrastrutture di
intelligenza artificiale (IA) del gigante californiano.
Si tratta del terzo progetto di riapertura di una centrale nucleare annunciato
di recente, dopo quelli relativi ai siti di Palisades (Michigan) nel 2023 e
Three Mile Island (Pennsylvania) nel 2024, segno della ripresa dell'industria
nucleare dopo decenni senza investimenti significativi negli Stati Uniti.
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Giovedì il governo della Danimarca – che fino alla fine dell’anno ricopre la
presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, l’organo che detiene il potere
legislativo insieme al Parlamento Europeo e che rappresenta i governi dei 27
paesi membri – ha detto di aver cambiato idea su una controversa proposta di
legge «per la prevenzione e la lotta contro l’abuso sessuale sui minori» nei
messaggi privati online. La proposta prevedeva che nei paesi dell’Unione
praticamente qualsiasi conversazione privata in digitale fosse sottoposta a un
controllo, ed era stata molto criticata da esperti, attivisti e associazioni a
difesa della privacy.
Ora la proposta alternativa della Danimarca è rinnovare la legge che prevede che
le aziende tecnologiche possano fare questo tipo di controlli volontariamente,
che altrimenti scadrebbe ad aprile del 2026. Se il Consiglio raggiungerà una
posizione comune su questa nuova impostazione, ci saranno poi i negoziati con il
Parlamento per arrivare a un testo condiviso.
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Per quasi tutta la giornata di lunedì 14 ottobre, grossi problemi con il cloud
di Amazon, cioè Amazon Web Services, hanno bloccato tanti servizi nel mondo,
anche in Italia. Ma attenzione: la causa del down è negli Usa, non in Europa. E
allora smettiamola di parlare a vanvera di sovranità digitale europea e italiana
e cominciamo a farla sul serio
In Italia per quasi un giorno intero – almeno secondo Downdetector come
riportato ma molti giornali – ci sono stati forti disservizi in Fastweb,
Vodafone, TIM, Wind, Iliad, CoopVoce, OpenFiber, e in Agenzia delle Entrate,
Poste Italiane, Intesa San Paolo.
Il guasto ha interessato la regione US-EAST-1, con datacenter in Virginia, Stati
Uniti. E allora perché sono andati offline servizi pubblici come l'Agenzia delle
Entrate o Poste? In sostanza: cosa ci fanno i dati e i programmi del Ministero
delle Entrate e di Poste Italiane in Virginia (USA)? Alla faccia della sovranità
digitale!
Leggi l'articolo di Vannini oppure ascolta il suo podcast
L’IA entra in finanza e moltiplica i rischi di bolle e instabilità. Algoritmi
simili, pochi attori dominanti e un mercato sempre più irrazionale
«Ehi, ChatGPT, che azioni mi compro?» Potrebbe sembrare una domanda fatta per
gioco, tanto per vedere che risposte si ottengono. Invece, secondo un articolo
che riprende una ricerca svolta in 13 Paesi su 10mila investitori, uno su dieci
si rivolge a una qualche intelligenza artificiale. Molti tra questi
prenderebbero in considerazione l’idea di lasciare direttamente nelle mani
dell’IA la scelta su quali transazioni finanziarie eseguire. Dalla ricerca,
sembra che le risposte dei chatbot siano ragionevoli e prudenti, insistendo sul
fatto che è impossibile predire l’andamento dei mercati, in ragione della
complessità e della quantità di fattori che possono influenzarli.
[...]
Riassumendo: un oligopolio di imprese tecnologiche fornisce algoritmi che
guidano gli investimenti sui mercati, mercati dominati da un oligopolio di
investitori istituzionali, che sono i loro maggiori azionisti. Cosa potrebbe mai
andare storto?
Leggi l'articolo
Oggi l’intelligenza artificiale, lasciata in mano a una manciata di miliardari,
diviene una minaccia esistenziale alla scuola. Oggi, contro questa I.A., diciamo
BASTA!
Nella trasmissione di Radio Onda Rossa, l'Ora di Buco, si riparla di
Intelligenza artificiale a scuola: un docente di informatica spiega tutto quello
che non va nelle fumose linee guida ministeriali. Inoltre presenta l'appello
alla comunità educante per rifiutare l'introduzione dell'Intelligenza
Artificiale delle multinazionali e proporre invece delle tecnologie realmente
utili a studenti, insegnanti e personale non docente della scuola.
Qui alcune riflessioni critiche e preoccupate, con l'appello da diffondere e
firmare.
Ascolta l'audio dell'intervento
Vai alla puntata dell'Ora di Buco
Le aziende tecnologiche americane stanno installando motori jet dismessi da
Boeing e Airbus come generatori d'emergenza per alimentare i data center AI, a
causa di tempi d'attesa superiori ai cinque anni per nuovi allacciamenti alla
rete elettrica.
Il progetto Stargate di OpenAI in Texas utilizza quasi 30 turbine aeroderivative
che generano complessivamente oltre 1000 megawatt, creando di fatto una centrale
elettrica temporanea in attesa del potenziamento delle infrastrutture
tradizionali.
Questa soluzione costosa e inquinante rivela un paradosso critico: le stesse
aziende che promuovono la sostenibilità sono costrette ad adottare tecnologie a
gas per non perdere la corsa competitiva nell'intelligenza artificiale.
Va precisato che l'uso di turbine derivate dall'aviazione non rappresenta una
novità assoluta nel panorama industriale. Per decenni, queste soluzioni sono
state impiegate in ambito militare e nelle piattaforme di trivellazione
offshore, dove la necessità di energia portatile e affidabile è sempre stata
prioritaria. Tuttavia, la loro comparsa massiccia nei data center segna un
momento storico e rivela quanto sia diventata critica la carenza di energia
negli Stati Uniti. Si tratta di un segnale inequivocabile: quando giganti
tecnologici con bilanci da decine di miliardi di dollari ricorrono a soluzioni
definite "di transizione", significa che il problema è strutturale.
Amazon dal canto suo punta sul nucleare, con il progetto Cascade Advanced Energy
Facility nello stato di Washington, un campus nucleare basato su reattori
modulari SMR per alimentare i propri data center con energia carbon-free. Il
progetto utilizza la tecnologia Xe-100 e punta ad avviare la produzione
elettrica negli anni '30, rappresentando il primo impegno concreto di una Big
Tech nella costruzione di nuova capacità nucleare.
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Il Comune di Échirolles, situato nel dipartimento dell'Isère (nel sud della
Francia), ha deciso di sostituire Windows con una distribuzione Linux per i
computer dell'amministrazione pubblica. La scelta è stata motivata da
considerazioni economiche e strategiche: il software libero - ha spiegato il
Comune - consente di evitare costi di licenza, di adattare il sistema alle
esigenze locali e di mantenere il controllo sui dati e sulle infrastrutture
digitali.
Secondo quanto riportato da France 3 Régions, il passaggio è stato preceduto da
una fase di test e formazione, durante la quale il personale ha potuto
familiarizzare con il nuovo ambiente operativo.
Il sistema adottato è basato su Linux Mint, una distribuzione nota per proporsi
come particolarmente amichevole verso gli utenti. Il personale
dell'amministrazione, stando a quanto raccontato, non ha avuto alcun problema
nella transizione: le funzionalità principali - navigazione web, posta
elettronica, gestione dei documenti - sono ritenute equivalenti a quelle
disponibili su Windows.
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Il primo laboratorio formativo di Pedagogia Hacker si è tenuto a Bologna il 18 e
il 19 ottobre 2025 presso il circolo ARCI Guernelli. Un laboratorio che CIRCE ha
voluto organizzare per socializzare strumenti, metodologie e attività messe a
punto in questi anni.
Lo scopo dell'incontro è stato quello di formarsi insieme come persone capaci di
proporre/condurre laboratori di pedagogia hacker, esplorando e sperimentando
alcuni degli strumenti e delle metodologie presenti nell'omonimo libro.
"Abbiamo meticciato le nostre competenze in un percorso laboratoriale nel quale
abbiamo presentato alcuni strumenti messi a punto in questi anni per formare e
organizzare. Non come semplici strumenti, ovviamente, ma come mezzi che
giustificano dei fini: i fini dell'emancipazione personale e collettiva,
dell'estensione delle libertà nell'uguaglianza per tutte le persone, gli esseri
viventi e non. Mezzi per realizzare le nostre utopie"
Prosegui la lettura sul sito di CIRCE per sapere cosa si è fatto nel concreto e
quali fossero le motivazioni
Il primo laboratorio formativo di Pedagogia Hacker si è tenuto a Bologna il 18 e
il 19 ottobre 2025 presso il circolo ARCI Guernelli. Un laboratorio che come
CIRCE abbiamo voluto organizzare per socializzare strumenti, metodologie e
attività messe a punto in questi anni.
CONTESTI DI PEDAGOGIA HACKER
Nell'ambito del macro-progetto C.I.R.C.E. che portiamo avanti dal 2018, le
attività legate alla pedagogia hacker hanno proliferato, manifestandosi sotto
forma di libri, articoli, interventi, percorsi formativi. Abbiamo accumulato
decine di ore di videolezioni, bibliografie ponderose, materiali e semilavorati
di vario genere.
Continuano a giungerci richieste di formazioni specifiche da tutta Italia e più
oltre.
Ecco alcune di queste richieste:
 * Ho una classe di adolescenti difficili, i genitori sono anche peggio; c'è la
   questione del cyberbullismo e della "dipendenza da internet" (!!) su cui ci
   sono anche fondi, che possiamo fare?
 * Fondi PNNR?
 * Progetti europei? (per gestire i quali, tutti ricorrono a: Google e/o
   Microsoft e/o altre BigTech...)
 * GGP (Gruppo Genitori Preoccupati - per i social, la perdizione dei pargoli,
   ecc ecc)?
 * RS (Ricercator Scioccat dalle "nuove pratiche" USA: sequestro computer ecc.)?
 * ASS (Attivist Sui Social)?
 * Nella mia cooperativa/azienda/scuola/università l'infrastruttura informatica
   è passata su Google/Microsoft/Amazon AWS e ora ci sono corsi sul "buon uso
   dell'IA", che faccio, scappo?
 * Vi par tanto brutto scriver progetti con l'aiuto di chatbot? Progetti
   sociali, eh?
 * Per rendicontare il progetto X, devo mettere sul sito / social Y delle
   immagini dei minori con cui lavoro... come faccio per non schedarli?
 * Guerre, Distruzioni e altre amenità che ci toccano ma non troppo, e noi
   facciamo... pedagogia hacker? Ma davvero?
Ma anche richieste di assaggi di quel che facciamo, di incontri per confrontarsi
sui temi più scottanti: quello dei social media, che ormai "scotta" da quindici
anni buoni... e quello dell'IA, che "scotta" da appena un lustro e ci ha già
abbondantemente stufato.
PERCHÉ QUESTA FORMAZIONE?
Lo scopo dell'incontro è stato quello di formarsi insieme come persone capaci di
proporre/condurre laboratori di pedagogia hacker, esplorando e sperimentando
alcuni degli strumenti e metodologie presenti nell'omonimo libro.
Abbiamo meticciato le nostre competenze in un percorso laboratoriale nel quale
abbiamo presentato alcuni strumenti messi a punto in questi anni per formare e
organizzare. Non come semplici strumenti, ovviamente, ma come mezzi che
giustificano dei fini: i fini dell'emancipazione personale e collettiva,
dell'estensione delle libertà nell'uguaglianza per tutte le persone, gli esseri
viventi e non. Mezzi per realizzare le nostre utopie 😀
La tecnica è da sempre fonte di meraviglia. Abbiamo bisogno di riprendere in
mano la capacità di gestirla in maniera autonoma, di auto-gestirla a tutti i
livelli, per poterci meravigliare ancora e continuare a giocarci. Ci serve più
potere di azione, riflessione, interazione. People have the power - ma ce ne
serve di più, di potere. Le nostre attività e attivazioni sono pensate come
giochi per aiutarci a esercitare l'immaginazione, individuale e collettiva:
persone più forti e capaci, insieme.
Certo non abbiamo metodi infallibili da proporvi né soluzioni ideali. Non ci
interessano e nemmeno ci speriamo, poiché "la speranza è una trappola", ma
abbiamo fiducia. Fiducia nelle relazioni che si possono costruire, fiducia che
insieme possiamo riattivare una sana dose di immaginario condiviso, sociale.
COSA ABBIAMO FATTO NEL CONCRETO
Circa venti persone si sono riunite insieme alle nove di mattina del 18 ottobre
presso l'ARCI Guernelli di Bologna che ci ha ospitate. Erano presenti 15
partecipanti e 5 circensi. Dopo il caffè indispensabile per il risveglio e dopo
esserci assestate in una delle grandi stanze dell'ARCI abbiamo cominciato a
conoscerci attraverso le sociometrie. Abbiamo fatto analisi e osservazione con
sguardo obliquo dei corpi in relazione con le macchine: attività di codifica e
decodifica a partire da quello che ci fa stare male e quello che ci fa stare
bene delle tecnologie digitali, abbiamo composto haiku e raccontato storie (tipo
questa).
Dopo un delizioso pranzo con le lasagne dell'ARCI e dopo un ulteriore caffè e
quattro chiacchiere con i ragazzi e le ragazze del quartiere che passavano il
tempo in cortile abbiamo ripreso i lavori.
Nel pomeriggio ci siamo messe dalla parte delle macchine e abbiamo fatto analisi
e osservazione con sguardo obliquo dei corpi delle macchine in relazione a noi.
Così si è giocato con l'analisi emotiva d'interfaccia, evocazioni di demoni
dell'interfaccia e incontri con macchine aperte (tendenza conviviale): pad,
cloud autogestiti, creazione account reciproca, sai creare una password sicura?
Poi tutti a nanna! Macchè! La serata e continuata tra chiacchere, cibo e alcool
(per chi beve) sotto i portici di Bologna...
La mattina seguente, sempre alle nove di mattina, anche per chi aveva fatto le
ore piccole, abbiamo ripreso il nostro lavoro immaginando le attività possibili
che ognuna riporterà nel proprio mondo e ci siamo lasciate con un piccolo
rituale digitale collettivo con immagini scattate sul posto e anafore...
... e mentre tutto questo accadeva c'era chi registrava e sbobinava con
https://subsai.vulgo.xyz per documentare tutto. Chi scattava foto e le dava in
pasto a Krita e Photomosh, modelli di ia generativa open source che girano in
locale.
Ci siamo salutati, un po' tristi per il tempo trascorso così rapidamente,
affaticate certo ma anche rigenerate da tante pratiche da riportare nei nostri
contesti. Questo è solo l'inizio, è tardi è vero! Ma proprio per questo c'è
molto da darsi da fare!
Grazie a tutte e tutti i partecipanti, all'ARCI Guernelli che ci ha ospitate,
agli amici e le amiche bolognesi che ci hanno dato un letto e un tetto per
dormire o che ci sono passate a salutare e alle circensi che sono intervenute!
*Nella realizzazione delle immagini che corredano questa restitutizione nessuna
macchina è stata maltrattata e nessun dato o metadato sensibile è stato dato in
pasto alle tecnologie del dominio.