Pedagogia hacker +++

“Le Big Tech sono una minaccia per la democrazia”: intervista al prof. Juan De Martin
“Negli ultimi 30 anni i governanti europei hanno rinunciato a controllare le reti chiave per la gestione delle informazioni. Le hanno lasciate in mano ai giganti digitali Usa. Così l’Europa ha perso la sua indipendenza” Intervista a tutto campo di TPI a Juan Carlo De Martin, professore di ingegneria informatica al Politecnico di Torino, autore di "Contro lo Smartphone". Nella conversazione De Martin si esprime non solo sulla computerizzazione del mondo e sul pericolo proveniente dalle Big Tech USA, ma anche sul ruolo che potrebbe avere l'Europa se solo abbandonasse la corsa al riarmo e investisse in ricerca, sviluppo e istruzione. In sostanza: sta agli europei riconoscere che la fase della colonizzazione è finita ed è giunto il momento di riconoscere apertamente che si è chiusa una fase storica e puntare su rapporti il più possibile pacifici e collaborativi con il resto del mondo Leggi l'intervista completa
December 23, 2025 / Pillole di Graffio
Le Dita Nella Presa - Sarà cambiata la musica?
Iniziamo con la multa della commissione europea ai danni di X: leggiamo le motivazioni e cerchiamo di capire se davvero, come alcuni dicono, è cambiata la musica per le Big Tech, con una Unione Europea più interventista. In Irlanda la ICCL apre un procedimento contro Microsoft presso la commissione per la protezione dei dati dell'Unione Europea per la fornitura di servizi all'esercito israeliano, in particolare l'esteso sistema di raccolta di tutte le intercettazioni di tutte le persone a Gaza. Quando la notizia è diventata pubblica, la Microsoft ha interrotto l'accordo (pur mantenendo molti altri legami con Israele). Usare le VPN tutela la vostra privacy? Dipende dalla VPN: il caso di Urban VPN Proxy è, come per tutte le VPN gratuite, negativo. Anna's Archive annuncia un backup completo di Spotify, con 300TB di musica e metadati. Si tratterebbe del più grande archivio pubblico di musica. Notiziole * Nuovi poteri alla polizia di Berlino, soprattutto su tematiche legate all'acquisizione di dati, alla sorveglianza tramite malware, l'uso di bodycam e addirittura la possibilità di usare i dati raccolti in fase di indagine per addestrare l'intelligenza artificiale * In India il governo lancia la app di sorveglianza obbligatoria su ogni smartphone, ma il provvedimento dura 24 ore. * Ennesimo ban in Russia, proibito Roblox; è un altro avanzamento per RuNet, con crescente malcontento * No, l'IA non vi ruberà il lavoro. L'esperimento di far gestire una macchinetta per la vendita di bibite e snack ad un'intelligenza artificiale è un fallimento (per la ditta) su tutta la linea: bibite vendute a zero euro assieme a pesci vivi e cubi di metallo, crisi di identità per l'IA e il licenziamento di un Ceo virtuale * Ennesima frontiera dell'IoT: farsi spiare da dentro la tazza del bagno Ascolta l'audio nel sito di Radio Onda Rossa Your page content goes here.
December 22, 2025 / Pillole di Graffio
“Assalto alle piattaforme”, il libro!
“Assalto alle piattaforme” è il libro di Kenobit, uscito settimana scorsa per Agenzia X. Di sperimentazioni come queste ne sentivamo il bisogno e ci piace leggere la testimonianza diretta da un artista che nei social c’è cresciuto e ad oggi condivide una visione mondiale di “via d’uscita”. O come dice lui nella sua newsletter: > Parla del rapporto tossico che abbiamo con le piattaforme commerciali, > analizza i meccanismi che ci rubano il tempo, racconta il grande inganno della > content creation e propone un percorso concreto per smettere di sostenere il > capitalismo digitale e rivendicare una dimensione online che non inquini il > mondo e le nostre vite. È frutto di due anni di sperimentazione (cominciati > proprio qui, sulla Settimana Sovversiva), tecnologica e umana, e spiega nel > modo più semplice possibile le alternative e le pratiche che possono > liberarci. Leggi la recensione su cavallette.noblogs.org
December 22, 2025 / Pillole di Graffio
Master in Studi e Politiche di Genere 2026
Sono aperte le iscrizioni all'edizione 2026 del Master Studi e Politiche di Genere dell'Università di Roma Tre. Quest'anno il Master prevede due percorsi: uno esclusivamente in presenza e uno esclusivamente online su strumenti liberi. La domanda di ammissione va inviata entro l'11 gennaio 2026. È possibile anche partecipare come uditrici a uno o più moduli. Nato nel 2001 all’Università Roma Tre, il Master Studi e Politiche di Genere è lo spazio dove trovare strumenti teorici per l’introduzione e l’aggiornamento sulle tendenze e i dibattiti più recenti, sostanziati da un approccio genealogico, che restituisce la ricchezza dei percorsi precedenti, intrapresi da singole, gruppi e movimenti. Tutto il programma del percorso online è consultabile qui. Il programma del percorso in presenza è qui. Per informazioni sulle modalità di iscrizione invece seguire questo link. Più info su Circex.org
December 20, 2025 / Pillole di Graffio
Master in Studi e Politiche di Genere 2026
Sono aperte le iscrizioni all'edizione 2026 del Master Studi e Politiche di Genere dell'Università di Roma Tre. Quest'anno il Master prevede due percorsi: uno esclusivamente in presenza e uno esclusivamente online su strumenti liberi. La domanda di ammissione va inviata entro il 7 gennaio 2026. È possibile anche partecipare come uditrici a uno o più moduli. Nato nel 2001 all’Università Roma Tre, il Master Studi e Politiche di Genere è lo spazio dove trovare strumenti teorici per l’introduzione e l’aggiornamento sulle tendenze e i dibattiti più recenti, sostanziati da un approccio genealogico, che restituisce la ricchezza dei percorsi precedenti, intrapresi da singole, gruppi e movimenti. Agnese Trocchi e Lavinia Marziale curano il modulo Tecnologia Critica e da quest'anno si occupano anche degli spazi digitali per il percorso online. Il master in Studi e Politiche di Genere a distanza per il suo svolgimento ha adottato Nextcloud e Discourse, software liberi e open-source per archiviazione cloud, discussioni e condivisione di spazi e materiali digitali, e molto altro. Siamo partite dall’osservare tanto gli strumenti digitali che accompagnano le nostre attività di studio, svago o lavoro, quanto le nostre relazioni con questi strumenti. Comprendere il funzionamento di reti, hardware e interfacce digitali, la loro progettazione e le interazioni di potere geopolitico che le rendono possibili, ci dà la possibilità di situarci nel mondo digitale e fare delle scelte consapevoli. Le tecnologie digitali non sono infatti né neutre né eteree, ma incarnano e modellano a loro volta le nostre relazioni e comunicazioni. Per questo le nostre istanze di Nextcloud e Discourse sono ospitate sui server gestiti da Maadix, società catalana che offre servizi informatici promuovendo i valori della privacy delle comunicazioni, sicurezza digitale e libertà di informazione. Tutto il programma del percorso online è consultabile qui Il programma del percorso in presenza è qui Per informazioni sulle modalità di iscrizione invece seguire questo link.
December 19, 2025 / Notizie da C.I.R.C.E.
Perché l’introduzione acritica dell’intelligenza artificiale nelle scuole è un problema
Martedì 16 novembre si è tenuto a Torino e, contemporaneamente, in streaming il lancio della campagna “I.A., basta!” pensato dai sindacati di base, in collaborazione con l’associazione “Agorà 33 – La nostra scuola”, per «resistere all'adozione frettolosa e acritica delle intelligenze artificiali centralizzate imposte da Big Tech, come ChatGpt e Gemini», in risposta all’appello di alcuni docenti. Lo scopo principale della campagna è far partire un dibattito che latita dall’inizio della “transizione digitale”, incentivata dai vari round di finanziamenti Pnrr Scuola. Fino a ora, infatti, si è sempre sentito parlare di “intelligenza artificiale”, strettamente al singolare, sottintendendo con questo che l’unica opzione per la scuola sia accettare “a scatola chiusa” le soluzioni delle Big Tech, oppure rigettare in toto la tecnologia alla maniera degli Amish. Non esiste una sola intelligenza artificiale Fin dalla prima sperimentazione, lanciata all’inizio dello scorso anno scolastico, il ministero dell’Istruzione e del Merito sembra muoversi in accordo al grido di battaglia che fu di Margaret Thatcher: «Non ci sono alternative»! La sperimentazione, partita in 15 su 8254 scuole del paese utilizzando esclusivamente prodotti Google e Microsoft, non è ancora terminata e già il Ministero ha fatto un altro possente balzo in avanti: a settembre ha presentato le “Linee guida per l’introduzione dell’I.A. nella scuola”. A partire dal titolo del documento, emerge in maniera chiara una visione rigidamente determinista: l’intelligenza artificiale è una, quella venduta da Big Tech (OpenAi, Google, Meta, Microsoft, Anthropic), non ci sono discussioni. Articolo completo qui
December 19, 2025 / Notizie da C.I.R.C.E.
Perché l’introduzione acritica dell’intelligenza artificiale nelle scuole è un problema
Martedì 16 novembre si è tenuto a Torino e, contemporaneamente, in streaming il lancio della campagna “I.A., basta!” pensato dai sindacati di base, in collaborazione con l’associazione “Agorà 33 – La nostra scuola”, per «resistere all'adozione frettolosa e acritica delle intelligenze artificiali centralizzate imposte da Big Tech, come ChatGpt e Gemini», in risposta all’appello di alcuni docenti. Lo scopo principale della campagna è far partire un dibattito che latita dall’inizio della “transizione digitale”, incentivata dai vari round di finanziamenti Pnrr Scuola. Fino a ora, infatti, si è sempre sentito parlare di “intelligenza artificiale”, strettamente al singolare, sottintendendo con questo che l’unica opzione per la scuola sia accettare “a scatola chiusa” le soluzioni delle Big Tech, oppure rigettare in toto la tecnologia alla maniera degli Amish. Non esiste una sola intelligenza artificiale Fin dalla prima sperimentazione, lanciata all’inizio dello scorso anno scolastico, il ministero dell’Istruzione e del Merito sembra muoversi in accordo al grido di battaglia che fu di Margaret Thatcher: «Non ci sono alternative»! La sperimentazione, partita in 15 su 8254 scuole del paese utilizzando esclusivamente prodotti Google e Microsoft, non è ancora terminata e già il Ministero ha fatto un altro possente balzo in avanti: a settembre ha presentato le “Linee guida per l’introduzione dell’I.A. nella scuola”. A partire dal titolo del documento, emerge in maniera chiara una visione rigidamente determinista: l’intelligenza artificiale è una, quella venduta da Big Tech (OpenAi, Google, Meta, Microsoft, Anthropic), non ci sono discussioni. Articolo completo qui
December 19, 2025 / Pillole di Graffio
Le Dita Nella Presa - Non è siccità, è saccheggio!
Partiamo con un report di Hackrocchio, evento organizzato dall'hacklab torinese Underscore, di cui abbiamo parlato anche recentemente. Continuiamo passando alle Americhe, guardando agli stati che si stanno distinguendo per gli usi disparati dell'IA, soprattutto votati all'attacco alla cultura woke. In conclusione, un approfondimento sul tema dei data center in Uruguay: un paese che si trova da anni in una situazione di siccità, ma che può offrire molta acqua per i data center di Google. Pesa, nella scelta, il fatto che l'Uruguay sia tra i paesi con la più alta percentuale di energia elettrica da fonti rinnovabili. Analizziamo quindi alcune delle questioni tecniche legate al raffreddamento dei data center. Ascolta la trasmissione sul sito di Radio Onda Rossa Di seguito due siti di cui si è parlato ad Hackrocchio: * Osseervatorio Nessuno * Arachidi - Occhi indiscreti
December 16, 2025 / Pillole di Graffio
Arriva appello contro linee guida per introduzione dell' IA a scuola
Ub Scuola Università e Ricerca (Piemonte), insieme a Cobas Sicilia, Cobas Veneto e Cobas Umbria aderiscono all'appello di un gruppo di docenti italiani dopo il varo, da parte del Ministero dell'Istruzione e del Merito, delle linee guida per l'introduzione dell'intelligenza artificiale a scuola. L'appello invita a "resistere all'adozione frettolosa ed acritica delle intelligenze artificiali centralizzate imposte da Big Tech, come ChatGPT e Gemini. Il ministero pretende che questi software siano in grado di svolgere il ruolo di "tutor per l'apprendimento personalizzato", tacendo sul fatto che forniscono informazioni verosimili, ma false. All'appello hanno già aderito diverse personalità storicamente attive nel movimento per il software libero, quali il prof. A.R. Meo, presidente di Assoli (ASsociazione per il SOftware LIbero www.softwarelibero.it). Il 16 dicembre alle ore 14.30 presso la sede CUB SUR in corso Marconi 34 a Torino e online su http://lancio.vado.li si terrà una conferenza per spiegare obiettivi e tempistiche della campagna. Maggiori informazioni e rassegna stampa sono reperibili sul sito della campagna: http://iabasta.ghost.io Fonte Ansa
December 11, 2025 / Pillole di Graffio