Pedagogia hacker +++

I bambini di Gaza tornano a studiare nelle tende-scuola: “Così ricominciamo a educare i nostri figli”
Mohammed Almajdalawi racconta a Fanpage.it come gli studenti sfollati della Striscia hanno ricominciato a seguire le lezioni online grazie al progetto degli alberi della rete dell’ong italiana ACS: “Abbiamo messo su un sistema di apprendimento elettronico, con connessioni online, e installando tende scolastiche nei campi, dove i bambini possono seguire le lezioni tutti insieme”: "La guerra è ormai entrata nel suo secondo anno, sono più di dodici mesi che i nostri figli non possono andare a scuola, che sono obbligati a sfollamenti continui, che vivono senza casa, costretti a fare la fila per un pezzo di pane, per un bicchiere d’acqua o del cibo confezionato", racconta a Fanpage.it Mohammed Almajdalawi, volontario gazawi dell’ong italiana ACS e padre di quattro figli. "Con altri volontari di ACS abbiamo pensato di provare a far seguire ai bambini sfollati la scuola a distanza. Abbiamo messo su un sistema di apprendimento elettronico, con connessioni online, e installando tende scolastiche nei campi, dove i bambini possono seguire le lezioni tutti insieme". continua su Fanpage
November 20, 2024 / Pillole di Graffio
Public Money, Public Code
Una campagna promossa da FSFE Perché il software creato usando i soldi dei contribuenti non è rilasciato come Software Libero? Vogliamo che la legge richieda che il software finanziato pubblicamente e sviluppato per il settore pubblico sia reso pubblicamente disponibile sotto una licenza Software Libero/Open Source. Se è denaro pubblico (public money), allora dovrebbe essere pubblico anche il codice sorgente (public code). Il codice pagato dalle persone dovrebbe essere disponibile alle persone! Informati sul sito della campagna dove si può firmare la lettera aperta.
November 19, 2024 / Pillole di Graffio
I dubbi dell’EDPB sul Data Privacy Framework: ancora tante le questioni aperte
Il primo rapporto di revisione sul Data Privacy Framework (DPF), pubblicato dall’European Data Protection Board (EDPB) il 4 novembre 2024, segna una tappa decisiva nel monitoraggio della protezione dei dati personali dei cittadini europei trasferiti verso gli Stati Uniti. Nato come risposta alla sentenza “Schrems II” della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE), che nel 2020 aveva invalidato il Privacy Shield per carenze di tutela, il DPF cerca di rispondere alle esigenze di bilanciamento tra diritti individuali e interessi di sicurezza nazionale statunitensi, introducendo principi quali la necessità e la proporzionalità nelle operazioni di sorveglianza. L’EDPB, tuttavia, osserva come le misure implementate dal DPF, sebbene migliorative, lascino aperte questioni rilevanti sulla reale equivalenza delle garanzie offerte rispetto a quelle europee. In particolare, il report solleva dubbi riguardo alla trasparenza delle pratiche di raccolta dati e all’efficacia del meccanismo di ricorso, un sistema teoricamente aperto ai cittadini europei per ottenere rimedi in caso di violazione dei loro diritti. Leggi l'articolo completo
November 14, 2024 / Pillole di Graffio
Elon Musk e l’attacco al cuore della democrazia
Piattaforme. Sommare potere economico e potere mediatico non può che distorcere, anche molto seriamente, il processo democratico Per quasi un decennio i social media sono stati capri espiatori così comodi che, se non fossero esistiti, qualcuno li avrebbe probabilmente inventati. Che cosa c’è, infatti, di più comodo del dare la colpa a Facebook, a Twitter o a TikTok per un voto andato storto, come per esempio quello del referendum sulla Brexit o l’elezione di Trump nel 2016? (Quando il voto, invece, va come si desidera, tutto in ordine sotto il cielo). Per completare l’operazione politica bastava poi aggiungere l’interferenza straniera (tipicamente russa): chi aveva perso non aveva comunque nulla di sostanziale da rimproverarsi, era tutta colpa dei social media e dei mestatori stranieri. Tutto, insomma, pur di non dedicarsi al difficile lavoro di comprendere la realtà sociale, e al pesante, ma essenziale, esercizio dell’autocritica. Non che i social media, i motori di ricerca, e ora anche i servizi di «intelligenza artificiale» come ChatGPT non possano influenzare gli elettori: certo che li influenzano, anche se in genere in maniera meno diretta di quanto pensino alcuni (che peraltro in genere tendono a sminuire il ruolo, ancora molto importante, dei media tradizionali). Leggi l'articolo di Juan Carlos De Martin
November 13, 2024 / Pillole di Graffio
Presentazione di Piattaforme e partecipazione politica di Marco Deseriis
Il 16 novembre ore 18:30, presso ESC Atelier Autogestito di Roma verrà presentato il libro Piattaforme e partecipazione politica (ed. Mondadori) di Marco Deseriis (Scuola Normale Superiore) Discutono con l'autore: Francesca Bria (University College di Londra; Meecator Stiftung) e Michele Sorice (Sapienza Università di Roma) Le piattaforme digitali – assieme ai social media – hanno assunto una posizione dominante nelle società contemporanee, influenzando il nostro modo di concepire e agire la politica. Il protagonismo di Elon Musk e Jeff Bezos nella campagna elettorale americana appena conclusa, con il successo e la rielezione di Donald Trump, lo dimostra in modo lampante. Nell'ultimo decennio, però, diversi partiti e movimenti «piattaformizzati», dal Movimento 5 Stelle ai Partiti Pirata, da Black Lives Matter a Fridays for Future, hanno esibito forme inedite di connessione politica, mettendo in tensione le già esauste istituzioni della rappresentanza. Il volume di Marco Deseriis, partendo dai casi studio suindicati, verifica virtù e limiti della democrazia digitale 2.0. Uno studio critico rigoroso, utile per orientarci nelle turbolenze e nelle crisi globali con le quali, senza sosta, abbiamo a che fare. Esc Atelier Autogestito Via dei Volsci, 153, 00185 Roma RM, Italia
November 12, 2024 / Pillole di Graffio
ENTROPIA MASSIMA - INTELLIGENZA ARTIFICIALE: CONSUMO DI ENERGIA E DI RISORSE
Puntata 5 di EM, prima del ciclo Estrattivismo dei dati, parliamo di IA nel costesto del consumo delle risorse e della guerra. PRIMA PARTE - CONSUMO DI ENERGIA E DI RISORSE * Crescente domanda di energia dell'IT negli ultimi 20 anni, forte accelerazione causata dalla corsa all'intelligenza artificiale * L’espansione delle infrastrutture per AI, i data center, ha portato ad un aumento significativo delle emissioni di CO2 * Impatto di tale aumento, della domanda insaziabile di energia, sugli obiettivi climatici. A partire dalle grandi aziende tecnologiche che oltre a causarlo, si trovano nella condizione di dover ridurre le emissioni (Google e Microsoft: target di e+missioni nette zero entro il 2030 – capire quanto sia vincolante, quanto siano trasparenti le verifiche…) * I data center, essenziali per l’addestramento e l’operatività dei modelli AI, consumano enormi quantità di energia, generando emissioni e richiedendo grandi quantità d'acqua. Con costi ambientali difficili da quantificare completamente. Vediamo qualche numero: * Una recente ricerca dell'Università della California di Riverside. Premessa: ogni richiesta su un LLM come ChatGpt passa attraverso uno dei milioni di server di cui l’azienda OpenAI dispone, e questo server esegue migliaia di calcoli per determinare le parole migliori da usare nella risposta, consumando energia e generando calore, calore che poi deve essere smaltito usando altra energia nei sistemi di raffreddamento CONSUMO DI ACQUA: * Una richiesta ad un LLM di un’email di 100 parole consuma circa 519 ml di acqua (poco più di una bottiglia). * Una richiesta settimanale per un anno consuma 27 litri. * Una richiesta settimanale per un anno da parte del 10% dei lavoratori americani (circa 16 milioni di persone) richiederebbe 435 milioni di litri di acqua, equivalente al consumo d’acqua di tutte le famiglie del Rhode Island per 1,5 giorni. * I data center possono rappresentare il 6% del consumo d’acqua in alcuni distretti e fino al 25% dell’acqua disponibile in alcune città (ad esempio, il data center di Google a The Dalles, Oregon). CONSUMO DI ELETTRICITÀ: * I data center per l’IA richiedono grandi quantità di energia per mantenere i server freddi. In aree calde o con scarsità d’acqua, si usano condizionatori, aumentando il consumo energetico. * Se solo un decimo degli americani usasse ChatGpt per scrivere un'email una volta a settimana per un anno, il processo consumerebbe la stessa quantità di energia che ogni singola famiglia di Washington consuma in 20 giorni. EMISSIONI DI CARBONIO * L’impatto dell’IA ha fatto aumentare l’impronta di carbonio di Google del 48% nel 2023. * Google ha reintegrato solo il 18% dell’acqua che consuma, lontano dall’obiettivo del 120% fissato per il 2030. PROTESTE LOCALI E IMPATTI ECONOMICI In aree come la Virginia del Nord e West Des Moines (Iowa), i residenti si oppongono alla costruzione di data center, accusandoli di aumentare le bollette energetiche, ridurre il valore delle case e consumare risorse locali. Come viene prodotta l’energia? Gli investimenti nelle rinnovabili aumentano, ma i dati ci dicono che non crescono abbastanza rapidamente da sostenere l’espansione dell’AI→Spinta a utilizzare combustibili fossili (carbone, fracking ossia la fratturazione idraulica...) Non trova spazio l’idea di economizzare sull’energia, nonostante il costo crescente, perché i benefici del primato tecnologico spingono le aziende a spendere somme enormi per addestrare modelli avanzati. Com’è possibile? Dov’è il vantaggio economico? Il sistema capitalista ha investito in AI & Tech somme talmente elevate da far passare in secondo piano l’emergenza energetica. Follia. La finanza cancella la realtà, dribbla i problemi scommettendo su altro. Ascolta l'audio della trasmissione sul sito di Radio Onda Rossa SECONDA PARTE - FONTI DI ENERGIA E INVESTIMENTI IN ITALIA Paradosso di Jevons: descrive un fenomeno, implica che ogni risparmio porta semplicemente a un uso più ampio della tecnologia, aumentando il consumo complessivo di energia. Si sta lavorando su innovazioni che ottimizzano l’uso dell’energia, ma il risultato finale è l’aumento dei consumi, mai la riduzione. NUCLEARE: RIATTIVAZIONE CENTRALI * Gli USA hanno concesso un prestito di 1,5 miliardi di dollari a Holtec per riattivare la centrale nucleare di Palisades (805 MW) in Michigan, chiusa nel 2022. Questo per rispondere alla crescente domanda di elettricità spinta dall’IA, prevista in riattivazione per il 2025. * Il nucleare è e sarà sempre più scelto come fonte stabile e senza CO2 per alimentare i data center, garantendo un flusso energetico continuo e senza dipendenza dalle condizioni climatiche. * Microsoft ha un accordo ventennale per l’elettricità della centrale Three Mile Island (837 MW). Primo incidente della storia: mercoledì 28 marzo 1979, portò allo smantellamento * Amazon Web Services ha firmato per 960 MW dalla centrale nucleare di Susquehanna. * NextEra sta valutando la riapertura della centrale nucleare Duane Arnold in Iowa (622 MW), chiusa nel 2020. DOMANDA ENERGETICA * I data center rappresenteranno un terzo del nuovo fabbisogno energetico degli USA fino al 2026, con un consumo globale stimato a 1000 TWh nel 2026 (equivalente al consumo energetico del Giappone). * Si ipotizza che le Big Tech possano diventare anche produttori e venditori di energia per garantire la propria fornitura. Modello Tesla: offre veicoli elettrici, pannelli solari e sistemi di accumulo. Leggi tutto e ascolta l'audio della trasmissione sul sito di Radio Onda Rossa
November 12, 2024 / Pillole di Graffio
Le emissioni segrete: l’impatto ambientale dell’universo digitale
Mercoledì 20 novembre a Roma, in Via della Dogana Vecchia 5, alle ore 18:00, la presentazione, organizzata dalla Scuola critica del digitale del CRS, del libro di Giovanna Sissa (il Mulino, 2024). Ne parlano con l’autrice Stefano Lotti, Maurizio (Graffio) Mazzoneschi, Alessandro Montebugnoli. Coordina Giulio De Petra. Il mondo digitale è stato raccontato, e continua ad esserlo, come un universo libero da ogni vincolo materiale. Non è così. Il mondo digitale per esistere ha bisogno di cavi, circuiti, calcolatori sempre più potenti, memorie, sensori e dispositivi individuali della più varia natura. E tutto questo deve essere costruito, trasportato, alimentato, dismesso e smaltito. La miniaturizzazione dei dispositivi e l’invisibilità di Internet e dei data center rendono difficile immaginare quanta energia sia necessaria per consentirne costruzione, uso e smaltimento. Ma è possibile dimostrare che l’universo digitale lascia un’impronta di carbonio significativa e crescente e che influisce sul riscaldamento globale. L’utilizzo da parte delle aziende informatiche di “tecnologie rinnovabili” non risolve il problema. Nella produzione informatica infatti si è sempre considerato l’uso crescente di risorse fisiche come un dettaglio trascurabile considerando i costi decrescenti dell’hardware. È necessario invece tenere conto fin dalla progettazione di modalità di elaborazione capaci di ridurre le emissioni. Serve un’informatica che conosca, rispetti e risparmi le risorse computazionali che utilizza. Tutte le informazioni sul sito del Centro Riforma della Stato
November 11, 2024 / Pillole di Graffio
Le Dita Nella Presa - Chip e buoi dei paesi tuoi
Puntata del 10 nevembre 2024. Da domani, 11 Novembre, TSMC smetterà di vendere a Pechino chip con tecnologia sotto i 7nanometri (inclusi). A che tecnologia sono arrivate le industrie della repubblica popolare cinese? Quanto divario le separa ancora da quelle occidentali? Vedremo tutto questo, legandolo alla condizione geopolitica Taiwanese. Alcuni cambi di licenze continuano a mettere in crisi la nostra coscienza: il software libero è sempre la scelta migliore? Anche quando Amazon dice di sì? Sempre più progetti si stanno muovendo verso licenze non compatibile con la tradizionale definizione di software libero; i motivi ci sembrano quantomeno comprensibili. Chiudiamo con alcune notiziole riguardo ai temi del copyright, dei sistemi di trasporto pubblico su ferro ma, soprattutto, di tecnologie digitali obsolete. Ascolta l'audio sul sito di Radio Onda Rossa
November 11, 2024 / Pillole di Graffio
Omini di burro. Scuole e università al Paese dei Balocchi dell’IA generativa
Un articolo scientifico di daniela tafani, prezioso ricco di spunti di riflessioni e di verità tanto evidenti quanto nascoste. Il testo demistifica le "credenze" relative alla presunta intelligenza dei software probabilistici e ristabilisce dei punti fermi sulla non neutralità del software, anche quando si tratta di cosidetta Intelligenza Artificiale. L'articolo dimostra perché l'introduzione dell'intelligenza artificiale nella scuola e nelle univeristà sia un problema per i processi di apprendimento e insegnamento. Tuttavia si tratta di una tendenza già presente: la trasformazione dell'insegnamento in addestramento degli studenti per andare incontro alle esigenze del mondo aziendale. Indice 1. Macchine per scrivere frasi probabili 2. La bolla dell’“intelligenza artificiale generativa” 3. Il valore dell’istruzione: le aziende e le narrazioni Edtech 3.a. L’idea che la sorveglianza sia una forma di cura 3.b. Il mito della personalizzazione dell’apprendimento 3.c. Il soluzionismo tecnologico 3.d. L’idea della neutralità delle piattaforme “educative” 4. Girelli, stampelle e ciuchini: gli omini di burro nei sistemi neoliberali Nota bibliografica Leggi l'articolo
November 6, 2024 / Pillole di Graffio