Nei giorni 5 e 6 dicembre 2025, presso il “Museo Riso” di Palermo, si terrà
l’evento “Cambiare la scuola (per) cambiare la città”, rivolto a dirigenti e
docenti, con la partecipazione di esperti, attivisti e studiosi chiamati a
riflettere e portare esperienze sulle potenzialità della scuola come motore di
trasformazione sociale e sulla capacità dei laboratori urbani di promuovere
processi di rigenerazione e innovazione nelle città. Come CIRCE condurremo un
laboratorio di Pedagogia Hacker.
CAMBIARE LA SCUOLA (PER) CAMBIARE LA CITTÀ
Educare nelle crisi
Incontri, tavole rotonde, laboratori
Palermo, 5-6 dicembre 2025
Qui il programma completo
Il convegno Cambiare la scuola (per) cambiare la città intende esplorare il
ruolo della scuola come presidio educativo e sociale in un’epoca segnata da
profonde crisi: dalla dispersione scolastica al bullismo, dal crescente disagio
giovanile alla miseria delle troppe periferie, dal rapporto tra tecno- logia e
didattica alle insufficienze di un sistema educativo che chiede sostegno fuori
da sé. Ad essere in crisi, infatti, non è solo la scuola, bensì la città nel suo
complesso, con le sue enormi contraddizioni e il continuo involversi della
situazione sociale. Occorre allora interrogarsi su come infrastrutturare una
città basata sull’inclusione di tutti e tutte, compresi i soggetti più
marginalizzati. Se le città si configurano come un luogo nel quale mancano
spazi, opportunità e tutele, è giunta l’ora di invertire la rotta.
In un Paese attraversato da profonde disuguaglianze territoriali, dove nascere a
Palermo o a Bolo- gna determina ancora oggi l’accesso diseguale ai diritti
fondamentali, parlare di educazione signi- fica parlare di giustizia sociale. La
scuola non può più essere l’anello debole di un sistema che riproduce le
disuguaglianze invece di combatterle ma deve tornare a essere il luogo in cui si
garan- tisce a tutte e tutti, senza eccezioni, l’accesso equo e universale ai
saperi, alla possibilità di scegliere il proprio futuro, all’autonomia di
pensiero.
Va garantita un’istruzione pubblica e democratica, pensata per emancipare e non
per addestrare, capace di fornire ai giovani strumenti reali di lettura del
mondo e resistenza all’autoritarismo in tutte le sue forme. Solo un’educazione
che sin dai primi anni allena alla complessità, che coltiva lo spirito di
ricerca e la capacità di interrogarsi, può generare cittadinanza consapevole,
premessa ad una società giusta. Insieme alla scuola, servirà allora un sistema
educativo territoriale che sia denso e plurale, in grado di garantire ad ogni
ragazzo esperienze educative d’eccellenza, accessibili, laiche, capaci un domani
di offrire reali opportunità individuali al servizio del benessere collettivo.
Durante il convegno, insegnanti, dirigenti scolastici e educatori, insieme ad
esperti del mondo ac- cademico, pedagogico e istituzionale, discuteranno
problemi, strategie e priorità per rafforzare la funzione inclusiva della scuola
e delle educative, per renderle di nuovo soggetti imprescindibili del futuro.
Un’occasione per riflettere sull’avvenire dell’educazione come strumento di
coesione e cam- biamento sociale, sul ruolo centrale della scuola come comunità
capace di affrontare e prevenire le grandi emergenze sociali contemporanee.
Il convegno ambisce a creare un’occasione di confronto nazionale sul tema della
città e della scuola a venire, un futuro che si organizza a partire dal
presente. Per farlo, occorre costruire e rafforzare una rete di attori ed
esperienze che diano forza ad un’educazione attiva, nuova, intraprendente.
Palermo, città simbolo delle potenzialità e delle contraddizioni del Sud,
diventa così luogo emble- matico da cui far partire una riflessione collettiva
per sperimentare una nuova proposta di scuola e di città. Dalle periferie un
modello concreto di futuro.
I TEMI E GLI ATTORI
L’incontro di respiro nazionale avrà caratteristiche non tradizionali:
attraverso sessioni plenarie, tavole rotonde e laboratori tematici, il convegno
offrirà strumenti concreti e spunti pedagogici per rafforzare il ruolo
dell’insegnante e dell’educatore come attore chiave nella costruzione di una
scuola che accoglie, orienta, prepara e protegge. L’iniziativa vedrà il
coinvolgimento attivo di scuole, enti del terzo settore e rappresentanti della
pubblica amministrazione, con l’obiettivo di promuovere un dialogo costruttivo
tra tutte le realtà impegnate sul territorio, che rappresentano interlocutori
imprescindibili per la costruzione di un vero tessuto educante. In questo senso
non si mancherà di dare importanza ai servizi educativi, dai nidi alle scuole
dell’infanzia.
GLI INCONTRI
Le giornate si articolano in incontri in forme diverse: conversazioni e
laboratori tematici. La scelta di articolare il convegno in momenti diversi
nasce dall’esigenza di offrire uno spazio plurale, capace di rispondere alla
complessità del tema scuola. Ogni formato permette di avvicinare il tema da
prospettive differenti: dal confronto teorico alle esperienze sul campo, dalla
riflessione politica all’esercizio pratico. Questa diversificazione garantisce a
tutti i partecipanti – insegnanti, educatori, dirigenti, operatori sociali,
amministratori – occasioni mirate di approfondimento e condivisione, favorendo
così un dialogo ricco, trasversale e orientato all’azione.
CONVERSAZIONI
Sono spazi di confronto tra soggetti diversi: docenti, dirigenti, operatori
sociali, amministratori pubblici, ricercatori. L’obiettivo è favorire il dialogo
tra punti di vista eterogenei e mettere in rete le esperienze già attive sul
territorio. Ogni tavola rotonda si concentra su una tema- tica specifica e mira
a far emergere criticità, buone pratiche e proposte operative condivise.
LABORATORI TEMATICI
Sono momenti di partecipazione attiva e sperimentazione. A partire da casi
concreti, strumenti didattici o approcci educativi poco battuti, i partecipanti
avranno la possibilità di approfondire metodologie e tecniche applicabili al
proprio contesto. Ogni laboratorio avrà un taglio operativo, pensato per fornire
competenze cognitive e realizzative.
Il convegno è promosso da Regione Siciliana, Comune di Palermo e curato e
organizzato da FOQUS – Fondazione Quartieri Spagnoli ETS
Interview with C.I.R.C.E. on the workshop and intervention by Pedagogia Hacker
as part of the Festival della Peste (Milan), Saturday 8 November 2025, at the Il
Lazzaretto foundation.
We have been interviewed about the workshop and Hacker Pedagogy intervention as
part of the Festival della Peste (Milan), on Saturday 8 November 2025, at the Il
Lazzaretto foundation. Can power be approached by overcoming hierarchical and
control-based definitions? What scenarios arise if pleasure reveals new
dimensions of listening, transforming order into vibration and empathy? These
are the questions and starting points of the workshop. We discussed them with
the collective after the workshop in order to compare intentions, expected
results and prospects for the future.
The interview is available on the Arshake website
Puntata divisa in 3 parti. Nella prima parte intervista a Marzia Vaccari,
autrice di Server Donne . Seconda parte al telefono con un compagno di Torino
parliamo di hackrocchio, l'appuntamento annuale di avvicinamento ad hackmeeting
organizzato dall'hacklab underscore. E infine l'immancabile Rubrica delle
notiziole.
Prima parte
intervista a Marzia Vaccari, autrice di Server Donne che sarà presentato alle
cagne sciolte (via ostiense 137b), giovedì 27 novembre dalle 19, per una
presentazione del libro con discussione
abbiamo parlato di infrastrutture e tecnologie femministe, menzionando alcuni
server femministi autogestiti, del rapporto problematico e complesso tra
femminismi e digitale, dell'importanza della memoria storica e
dell'archiviazione come atto politico, della necessitò di un femminismo della
rete anche per non lasciare il campo ai misogini della "manosfera", di risorse e
spunti preziosi da Abya Yala e non solo.. che lavorano sull'autonomia delle
infrastrutture ma sull'autodifesa femminista digitale contro le violenze di
genere
alcuni spazi femministi digitali liberi&open source da esplorare:
* https://tube.systerserver.net (PeerTube)
* https://systerserver.town (Mastodon)
Seconda parte
Al telefono con un compagno di Torino parliamo di hackrocchio, l'appuntamento
annuale di avvicinamento ad hackmeeting organizzato dall'hacklab underscore.
Notiziole
* aggiornamenti sul caso Paragon
* in California ritirato il progetto Dragnet, con cui la polizia monitorava i
consumi elettrici dell'intera popolazione di Sacramento con l'intento
dichiarato di trovare persone che coltivavano cannabis in casa
* varie su IA e quanto non funziona
* copyright: Cloudflare multato in Giappone per non aver favorito la rimozione
di contenuti "pirata"
* l'annoso caso del chip sottopelle
Venerdì 21 novembre a Roma, in Via della Dogana Vecchia 5, alle ore 17:30, un
incontro organizzato da Scuola critica del digitale del CRS e Forum
Disuguaglianze e Diversità.
* ne parlerà Franco Padella
* ne discutono Stefano Bocconetti, Davide Lamanna, NINA, Michele Mezza, Giacomo
Tesio
* coordina Giulio De Petra
I conflitti contemporanei, dall’Ucraina al Medio Oriente, sono sempre più guerre
digitali, dove le capacità di elaborazione dei dati e l’uso della AI diventano
elementi decisivi sul campo di battaglia. Non si combatte più solo con armi
fisiche: reti, dati e algoritmi sono ormai il sistema operativo della guerra
moderna.
In questo scenario, le Big Tech hanno rafforzato il loro ruolo di fornitori
primari dell’apparato industriale-militare degli USA. Ma mentre i riflettori
restano accesi sul ristretto gruppo FAMAG (Meta, Apple, Microsoft, Amazon,
Google), è un’altra azienda, mediaticamente “minore”, a rappresentare l’esempio
più completo e preoccupante della integrazione tra tecnologie digitali e regimi
di guerra. Una azienda tanto silenziosa quanto potente: Palantir Technologies.
Poco visibile rispetto alle altre, si è già profondamente integrata con gli
apparati di sicurezza e di guerra americani, e si muove nella stessa direzione
in tutti i paesi dell’Occidente. A differenza delle altre aziende, Palantir
preferisce rimanere in penombra: non vende se stessa al pubblico, non fa
pubblicità. Vende potere agli apparati dello Stato. Potere di prevedere, di
controllare, di dominare. E facendo questo, in qualche modo, diventa essa stessa
Stato.
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Martedì 25 novembre dalle 9.00 alle 17.30 a Padova si terrà un convegno
laboratoriale di formazione sul tema dell'Intelligenza artificiale a scuola e di
come viene imposta dalle linee ministeriali. Il convegno è organizzato da CESP
(Centro Studi per la Scuola Pubblica) in collaborazione con CIRCE, Continuity, e
il sindacato di base CUB.
Contiamo di essere numerosi: c’è bisogno di prendere in mano quello che –
calatoci dall’alto senza alcun dialogo, confronto, condivisione, né trasparenza
– è già parte del nostro presente e del nostro orizzonte futuro.
Ci hanno mostrato la BELLA – le “magnifiche sorti e progressive” -, cercheremo
di svelare anche la BESTIA.
Armati di sano “luddismo riparatore”, ci addentreremo nei gangli della
cybermacchina, provando a scoprirne le innumerevoli sfaccettature.
Buon corso aggiornamento!
Più informazioni qui e qui
Lo scorso 18 novembre (intorno a mezzogiorno secondo l'ora italiana) la rete di
Cloudflare ha registrato un'interruzione significativa che ha impedito la
corretta consegna del traffico verso numerosi siti e servizi che utilizzano la
sua infrastruttura. L'incidente è durato complessivamente circa tre ore per il
ripristino principale e fino a sera per la risoluzione definitiva di alcuni
effetti residui. Ha generato errori HTTP 5xx su scala globale e ha reso
inaccessibili piattaforme come X, ChatGPT, Spotify, Zoom, Shopify, League of
Legends e molte altre, inclusi dashboard e API di Cloudflare stessa.
Cloudflare ora ha spiegato quale sia stata la causa di tutto: essa è da
ricondurre a un file di configurazione utilizzato dal modulo Bot Management per
identificare e bloccare traffico malevolo o automatizzato. Questo file viene
generato automaticamente ogni cinque minuti tramite una query su un cluster di
database ClickHouse. Una modifica alle autorizzazioni implementata
progressivamente sul cluster per migliorare la gestione dei permessi ha portato
a un raddoppio improvviso delle dimensioni del file, che ha superato i limiti
gestibili dal software presente sulle macchine responsabili dell'instradamento
del traffico.
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Una persona anonima ha filmato il momento in cui un pezzo di montagna è crollato
su centinaia di persone. Sono immagini agghiaccianti che mostrano il panico e il
caos in una nuvola di polvere. Quando tutto si è concluso, è rimasta la
desolazione, insieme a un bilancio pesantissimo: almeno settanta morti.
Il disastro è successo il 15 novembre in una miniera di rame e cobalto nella
zona orientale della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). È il tipo di
incidente che di solito passa inosservato tra le disgrazie del mondo. Ma allora
perché parlarne? Perché tutto, in questa storia, è scandaloso. E soprattutto
riguarda da vicino anche noi, consumatori passivi.
A estrarre dal sottosuolo congolese le ricchezze indispensabili per produrre i
dispositivi digitali come i nostri smartphone e quelli della transizione
ecologica come i pannelli solari, ci sono grandi aziende minerarie cinesi o
occidentali. Ma anche centinaia di migliaia di singoli minatori, che cercano
fortuna in pozzi abbandonati o non più redditizi. Sono questi minatori che
agiscono “fuori dal sistema” a essere stati colpiti dalla catastrofe di Kalando.
Articolo completo qui
Il Primo Ministro spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato che il suo governo
avvierà un'indagine nei confronti di Meta, proprietaria di Facebook e Instagram,
per una possibile violazione della privacy degli utenti delle sue applicazioni
social.
Come riferisce l'agenzia di stampa Reuters, l'inchiesta nasce da una ricerca
condotta da diversi centri di ricerca internazionali, che hanno scoperto che
l'azienda avrebbe utilizzato un meccanismo nascosto per tracciare l'attività web
degli utenti di dispositivi Android, ha dichiarato l'ufficio di Sánchez in un
comunicato.
«In Spagna, la legge è al di sopra di qualsiasi algoritmo o grande piattaforma
tecnologica», ha affermato Sánchez, secondo quanto riportato nella nota. «E
chiunque violi i nostri diritti ne pagherà le conseguenze».
Il governo ha dichiarato che Meta potrebbe aver violato diverse normative
dell'Unione Europea in materia di sicurezza e privacy, tra cui il Regolamento
generale sulla protezione dei dati (GDPR), la Direttiva ePrivacy, il Digital
Markets Act e il Digital Services Act.
Fonte qui
Domenica 23 novembre a Roma presso il LabPuzzle, presentazione giocata di
Internet, Mon Amour! Perchè non è mai troppo tardi per raccontare le storie di
ieri e immaginare un domani diverso!
Il futuro è stato ieri, quando eravamo inseparabili da computer e smartphone,
nel bene e nel male. Anche quando avremmo preferito farne a meno, perché
sapevamo che potevano rivelarsi i nostri peggiori nemici. Gli scandali sulla
sorveglianza globale di Internet erano solo la punta di un iceberg, le
manipolazioni di massa erano solo l’inizio...
Questo libro parte sempre da situazioni reali, racconta e spiega quali erano i
comportamenti a rischio, come si potevano evitare le trappole. Propone trucchi
facili da mettere in atto.
Attraverso storie di vita comune impariamo a prestare attenzione ai dettagli, ai
sottintesi, a ciò che «sta dietro» l’apparenza degli schermi. Per sottrarci alla
nostra condizione di ingranaggi delle Megamacchine diventiamo curiose
esploratrici, ampliamo il bagaglio del pensiero critico con storie del futuro
che è stato ieri.
La presentazione di terrà Domenica 23 novembre dalle 18.00 al LabPuzzle presso
la biblioteca Swartz-Gramsci in via monte meta 21 a Roma (metro Jonio)
Internet, Mon Amour è disponibile online a questo link.